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Autore: benn_yoo    16/09/2012    2 recensioni
Una felpa.
Un cantante.
Un sogno.
FREE HUGS.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

-Sara! Mancano dieci minuti! Muoviti!

- Calma Benni!

-Come faccio a calmarmi? Mi stai facendo perdere l'aereo!

 

Io sono Benni.

Ho 16 anni e sto per passare la mia prossima settimana più bella della vita, in Inghilterra in un fantastico college, con lei, Sara, quella che suona il pianoforte, quella che vuole suonare alla Scala, da grande, quella con il sogno più realizzabile delle due. Ho gli occhi verdi e i capelli biondi.

Sono una nana di appena un metro e sessantacinque, Adoro la musica e mangiare fino a scoppiare, cosa che mi riesce fin troppo bene.

Sara, l'altra, è bionda con i capelli perfettamente lisci, è altissima, quasi uno e ottanta!

Ed ora io sono fuori da sto bagno dell'aeroporto aspettando che quella stolta ragazza si muova a fare quel che deve!

 

-Ora mancano 9 minuti!! Ma mi vuoi far venire un esaurimento?? Cazzo tira quell'acqua e scappa perché appena ti vedo ti salto al collo!

-Ok, ok adesso arrivo!


-Sara!! Ma l'hai intasato quel bagno?? Corri che l'aereo sta per partire! Ma dimmi, cosa cavolo hai per la testa? - le chiesi senza fiato. Stavamo correndo per arrivare in tempo in aereo.

-Credi che io non voglia venire a Londra con te? - domandò lei

-me lo fai credere! - le urlai di rimando, la tecnica del 'credi che' ormai non attaccava più.

 

--

 

Finalmente dopo aver trovato gli ultimi due posti vicini, ci rilassammo e notammo che faceva un caldo assolutamente assurdo.

Allora mi tolsi la mia felpa preferita, verde, enorme, con su scritto "Free Hugs".

Che mi ha regalato il mio migliore amico Teo.

-Come mi stava il felpone?- chiesi a Sara con aria interrogativa.

-Sembri un lama, quelle maniche ti arrivano alle ginocchia!- rispose ridendo

- che simpaticona che sei!

Dopo dieci minuti scarsi Sara iniziò, come in tutti i viaggi in aereo che avevamo fatto insieme, ad avere paura delle persone che ci circondano e iniziò le sue lamentele::

-Hai visto quei tipici dietro di noi? Tutti coperti?

-Mamma mia, Sara! Sei proprio fissata allora! Hanno chi occhiali da sole in aereo (?) e una sciarpa, non si significa che siano dei ladri!

-Spero che non siano persone 'cattive'- disse lei con l'aria di chi ne è sicura.

- ma non credo che all'aeroporto di Ronchi che è minuscolo, ci siano persone mal intenzionate!- le dissi rassicurante.

-Mah.

 

--

 

-Hei ma quello non ha la tua stessa felpa?- mi chiese Sara girandosi ad osservare uno dei ragazzi 'loschi'.

-Cazz, è vero, però a lui non sta grande, deve essere proprio lo stesso modello!- risposi stupita. come avevo fatto a non accorgermene prima?

-Vedi di non scambiarla con quella lì!- disse Sara ridacchiando.

 

--

 

-Hei, quella ragazza ha la felpa identica alla tua!-disse il ragazzo a sinistra.

-ho visto, quindi?-rispose quello a destra.

-oh, niente...

--

-Benni svegliati! Siamo a Londra! Gatwik (non sono convinta che si scriva così) è grande!

-Eh? vuoi dire che mi sono addormentata?-chiesi stropicciandomi gli occhi.

-Sì sei crollata come un piccolo sassolino, ho scoperto che quei due li dietro sono inglesi, li ho sentiti parlare. 

-Che c'è?-chiesi io, ero ancora addormentata e non capivo cosa stesse blaterando.

-naah niente, ma è normale che non si veda niente da sti' finestrini?

-certo, siamo a Londra! Si vede che non ci sei mai stata!-le dissi quasi del tutto sveglia.

-Avanti benni raccatta il bagaglio a mano e la felpa e andiamo.-disse Sara sbrigativa, era fatta così.

Indossai la felpa, quel felpone! Credo che abbia visto tutto il mondo! Sempre morbido, con una bella macchia sulla ''H'' di 'Hugs'. 

Scendiamo Dall'aereo, era tutto bianco, non riuscivo più a distinguere chi fosse Sara e chi qualcun altro.

Ad un certo punto scorsi quel ragazzo con la felpa uguale alla mia, aspetta un attimo, aveva gli occhiali da sole? Pff che gente strana, i britannici.

Riconobbi Sara e tirai un respiro di sollievo, 

oh meno male, credevo di averla persa, la tenni stretta a me, per evitare di perderla di nuovo.

Seguimmo le file che ci condussero in aeroporto.

-Benni, ma non fai una foto?-disse Sara guardandomi.

-Una foto? Del panorama? Bianco?

-Si, ammetto che la mia fosse una cattiva idea-disse Sara annuendo.

Strano, mi arrivarono quindicimila messaggi, il cellulare squilla in continuo… 

Ah beh, saranno i messaggi di benvenuto nel Regno Unito, pensai risoluta.

Li avrei guardati dopo aver preso le valigie.

  
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