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Autore: Aniel_    18/09/2012    6 recensioni
#DestielDay
One shot/raccolta di pensieri scritta in occasione del Destiel Day.
Castiel vorrebbe solo ricordarglielo, ma tace perché ha anche lui le sue paure. Castiel ha paura di cadere, eppure ha come l'impressione che Dean lo afferrerebbe al volo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Autore: Aniel_
Fandom: Supernatural
Titolo:
I built a home. For you, for me.
Personaggi: Dean, Castiel
Pairing: Dean/Castiel
Raiting: verde
Genere: introspettivo, sentimentale
Avvertimenti: raccolta di pensieri, pre-slash
Note: non so come sia uscita, ma è stata molto sentita. Il titolo - e l'intera "storia"- richiama la canzone To build a home - The Cinematic Orchestra. Quattro anni fa, il 18 settembre 2008, Castiel salvava Dean dalla perdizione, ho pensato quindi di celebrare il Destiel Day con qualcosa di scritto. Tanto amore per questi due personaggi che mi ricordano sempre quanto sia bello amare ed essere amati.
Disclaimer: Supernatural non mi appartiene, per questo invidio il Dio Kripke, unico detentore di tanta meraviglia. Mi piacerebbe possedere Dean e Cas, ma purtroppo anche loro non mi appartengono!

I built a home. For you, for me.
 

"Because Dean has a fear of flying
and Cas has a fear of falling,
but somehow they met in the middle."

 

Dean ha paura di volare, quindi beve.
Dovrebbe avere un senso per Castiel ma proprio non riesce a trovarlo. Volare è liberatorio, è sognare, è aprire gli occhi e trovarsi in un posto diverso, magari migliore.
Se sai volare, allora puoi vivere. E se puoi vivere, allora puoi amare.
Ma Dean non ricorda più come si fa ad amare e Castiel questo lo ha notato. Quindi Dean beve perché ha paura di volare e perché non si ricorda più come si fa ad amare.
Castiel vorrebbe solo ricordarglielo, ma tace perché ha anche lui le sue paure. Castiel ha paura di cadere, eppure ha come l'impressione che Dean lo afferrerebbe al volo.
Sì, al volo.
Anche se non gli piace volare e quindi beve. Dean è un caso complicato.

 
«Voglio una casa...e un barbecue. Voglio una casa che sia mia in cui poter fare il barbecue ogni lunedì, prima della partita.»
Dean glielo aveva rivelato da ubriaco e Castiel si era aggrappato a quelle parole come un naufrago in mezzo al mare in tempesta.
Poi non ne avevano più discusso. O meglio, poi Dean aveva fatto finta di non aver mai detto nulla di simile. Ma la verità sta nella bocca degli ubriachi e dei bambini, e Dean, a giudicare da Castiel,  era un po' tutte e due le cose.

 
Castiel ha trovato un terreno vuoto e poco lontano un albero vecchio, molto vecchio, quasi quanto lui. È un bel posto, sa di pace.
Lo ha cercato a lungo e adesso che lo ha trovato si rimbocca le maniche del trench e cerca di pensare alla prossima mossa. Sta già immaginando un sorriso e una fossetta sulla guancia, nella quale si lascerà cullare come un neonato tra le braccia della madre.
E il sorriso di Dean risplenderà con la sua anima e illuminerà le notti buie e senza luna.

 
«Mi manca la caccia. È come se non riuscissi a fare altro. Non mi ricordo più com'è essere normali.»
Stavolta Dean non è ubriaco, è solo triste. Da quando hanno smesso di cacciare, Dean non sa come comportarsi e Castiel lo vede muoversi, mangiare e dormire. Ma non vive.
Non ricorda più come si vive.
Non ricorda più com'è essere normali.
E non ricorda più come si fa ad amare. O essere amati.
La seconda non dovrebbe essere un problema perché Castiel sa cosa prova e forse farà in modo di ricordargli come ci si sente.
È una bella sensazione, essere amati. È come se non fossi mai solo, mai. Anche quando l'oscurità ti avvolge.
Castiel si sente amato. Castiel si sente amato da Dean.
Ma Dean non ricorda nulla e quindi beve, così Castiel ingoia il rospo e sparisce, torna sul suo terreno e pensa, guarda l'albero vecchio come lui che riflette il colore degli occhi di Dean: verde.
Speranza.
Amore.
Domani.

 
Il rosso del tramonto incendia il cielo, lo brucia in ogni suo anfratto. Persino le nuvole, bianche come cotone, sembrano prendere fuoco.
Dean si guarda intorno ed è spaesato. È anche triste e Castiel sente qualcosa contorcersi nel suo stomaco.
«Che posto è?» gli domanda, e Castiel apre le braccia e abbraccia lo spazio attorno a sé, è uno spazio vuoto che avrebbe riempito.
Se solo Dean glielo permettesse, riempirebbe anche il vuoto del suo cuore.
«Qui costruirò una casa. Per te. Una casa in cui potrai fare il barbecue il lunedì, prima della partita.»
È un terreno vuoto da riempire con il loro futuro. Un futuro senza caccia, un futuro più felice, un futuro che Dean merita, anche se non ci crede.
Ci saranno fondamenta che sapranno di famiglia, di riparo e di amicizia. Muri di amore e devozione. Tetti di apprensione, felicità e affetto. E Dean vivrà al suo interno e si lascerà cullare dalla normalità. Smetterà di essere triste.
E Castiel sarà come quell'albero poco lontano, presente e attento. Silenzioso.
Lo amerà da lontano, come ha sempre fatto.

 
Dean ha paura dell'altezza, forse perché anche lui ha paura di cadere. Eppure sembra non curarsene quando inizia ad arrampicarsi tra i rami per osservare il cielo da vicino.
Castiel lo segue e quando pensa di cadere, Dean lo trattiene.
Si tengono stretti l'uno all'altro sul ramo spesso che li ospita, e Dean sembra più felice.
Sembra che abbia trovato uno scopo, una risposta.
«Costruiremo una casa insieme. Per me e te. E faremo un barbecue e guarderemo insieme la partita il lunedì sera. E poi tu farai scoppiare le lampadine.»
Castiel inclina il capo. È confuso. «Io non faccio scoppiare le lampadine.»
«Tu fai sempre scoppiare le lampadine, c'è un capanno testimone.»
Castiel abbassa il capo e stende le labbra in una bianca e sottilissima linea di carne.
Non ci aveva mai pensato.
Non vuole che la casa di Dean non abbia lampadine per colpa sua.
Non vuole che la casa di Dean sia buia per colpa sua.
«E le sostituiremo ogni volta. Compreremo lampadine sempre nuove e sarà una casa perfetta» lo tranquillizza Dean, tenendolo stretto perché potrebbe ancora cadere e scivolargli dalle dita.
Come la felicità.
Castiel sorride e annuisce. Si stringe ancora a lui e tace. Finché saranno insieme non cadranno.
Voleranno.
Anche se a Dean non piace volare.
Ma berranno anche insieme questa volta. E festeggeranno.
E ricorderanno quanto è facile amare ed essere amati.

 

FINE

   
 
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