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Autore: paxerella    21/09/2012    2 recensioni
Camminando nel cimitero
(pensieri dei personaggi principali scena della porta puntata dead thing)
Camminando in questo cimitero che conosco ormai a memoria, immersa nell’oscurità della notte illuminata da qualche stella…
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Buffy Anne Summers, William Spike
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Camminando nel cimitero
(pensieri dei personaggi principali scena della porta puntata dead thing)
Camminando in questo cimitero che conosco ormai a memoria, immersa nell’oscurità della notte illuminata da qualche stella…
Io mi chiedo come? Come posso essermi cacciata in questo guaio? Non lo so, forse il mio essere viva, senza meritarlo, in fondo io ero morta, ma l’egoismo dei miei amici che m’hanno riportata in vita, mi ha reso quello che non volevo, tornare a quello che credo “l’inferno”.
O semplicemente avercela fatta un’altra volta quando sapevo che forse era la mia ora.
Queste però sono solo scuse banali, scuse che trovo solo nella mia testa, mentre come ogni notte da un po’ di tempo mi dirigo verso la “sua cripta” verso quella che tu chiami “casa”, confortevole e accogliente, ben curata e alla moda, dove io ritrovo il disprezzo per me stessa, il mio sentirmi non più accettata in questa terra.
Mi ritrovo tra le tue braccia e mi chiedo come tu, il mio peggior nemico, possa farmi sentire così “sbagliata”, ma per la prima volta ancora viva, ancora con il fuoco dentro di me.
Ho il paletto tra le mani, come ogni notte, però non guardo intorno per cercare un vampiro, il mio passo è lungo e deciso  e si dirige verso quel posto pieno di tombe e vecchi mobili,  dove mi fermo per qualche ora, prima di ritornare a casa con una qualche scusa banale. 
Questa sera come ogni sera ti sto aspettando, è l’ora del tuo solito giro. Nell’attesa mi verso un drink, sangue di maiale e spezie per dargli un po’ di sapore. Mentre fumo l’ennesima sigaretta,  attendo con i sensi ben attivi il rumore dei tuoi passi avvicinarsi.
So che verrai da me, il tuo odore di lavanda inebria i miei sensi. Ti sento vicina,  ma stanotte non entri con fare deciso e distante, ti appoggi alla mia porta come un fantasma, ma io sento come se quella porta non ci fosse tra di noi. Come se le nostre mani si toccassero senza ostacoli, come se i nostri corpi si compiacessero solo per quel gesto.
Sono arrivata davanti al portone, ma l’unica cosa che mi viene in mente di fare e star fuori a sfiorare quel legno freddo come le tue mani, quel pezzo di legno che ci divide e che sembra non esista. Non so nemmeno perché sono qui. Sospiro mentre con l’ultima lucidità che mi rimane, scappo via prima che tu possa a aprire la porta e con i tuoi occhi di ghiaccio possa “obbligarmi” a restare.
Io appartengo a questo mondo di oscurità e silenzi. Un mondo di cui tu non puoi fare a meno e tu lo sai.
Ci siamo delicatamente sfiorati, poi d’istinto ho aperto la porta, come sospettavo  tu non c’eri eri già fuggita, come se tu avessi voluto scappare da me, scappare da tutto ciò che provi, da tutto ciò che ormai è la tua vita. Non ricordi io sono un vampiro, non puoi  sfuggirmi.
Allontanandomi da te, ho cercato di toglierti dalla mia testa e grazie ad una donna in difficoltà, finalmente ci sono riuscita. Anche se so che fra poco tu verrai a cercarmi come sempre. Non posso continuare così! Mi sto facendo solo del male e so che lo faccio anche a te Spike!
  

  
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