23/09/2012
5 recensioni
Hell
Aveva letto che in alcune culture la ricerca di una spiegazione all’ignoto era un peccato che ti garantiva l’Inferno. Lì per lì non vi aveva dato peso, sorridendo del bigottismo della gente.
Ma dopo, aveva smesso di sorridere e di biasimare; aveva interrotto i suoi studi, ma ormai il danno era fatto.
Per questo aveva deciso di usare il decodificatore di cuori, anche se era certo di morire.
La morte non gli faceva paura, era solo un passaggio da uno stadio ad un altro.
E nemmeno la prospettiva di andare all’Inferno lo spaventava: niente poteva essere peggiore delle pene affrontate in quegli ultimi anni.
Niente. O almeno, così credeva.
[ 109 parole]
Angolo autrice:
Arieccomi a tormentarvi coi miei scleri!!! È stato un tantino difficile scrivere su DiZ, ma solo perché mi sono impegnata (senza però riuscirci) a scrivere qualcosa che non sia già stato detto. Lo so, il titolo fa pena, ma non mi è venuto niente altro. Se però avete dei suggerimenti, non esitate a farmeli sapere.
L’ultima frase, “O almeno così credeva” si riferisce al fatto che DiZ finisce nel Regno dell’Oscurità senza memoria e credo che per uno studioso la memoria sia la cosa più importante. E a proposito di studio, devo andare, il greco mi aspetta.
Fatemi sapere cosa ne pensate!!
Un bacione,
Luly