Ombre, oscurità.
Un’alta figura dai lunghi capelli
bianchi stava ferma nel mezzo di quelle pesanti tenebre.
Ansem, questo era il suo nome,
anche se in realtà non era altro che la forma dell’oscurità che prese possesso
del cuore di Xehanort.
Non si girò nemmeno quando un
fascio di luce bianchissima squarciò il buio alle sue spalle.
- Cosa ci fai qui?
L’uomo non si lasciò prendere di
sorpresa e rispose:
- Ho bisogno del tuo
aiuto.
Ansem si voltò lentamente, sul
suo viso era dipinto un ghigno beffardo:
- E perché mai una somma creatura
della luce come te dovrebbe aver bisogno del sostegno dell’oscurità? Ti hanno
cacciato, Grifone?
Lo stregone si spolverò con
noncuranza la lunga tunica di velluto viola, riccamente ornata. Qualche ciuffo
dei suoi lunghi capelli dorati scivolò sul viso, la cui giovinezza era tradita
da un paio di profondi occhi viola.
- Se la vuoi mettere in questo
modo…Ma non ho intenzione di darmi alle tenebre. Piuttosto mi serve un luogo
neutrale, sospeso. Un luogo da cui poter iniziare la mia scalata per la
conquista della luce. – fece una lunga e voluta pausa – Ti propongo uno scambio:
concedimi il tuo aiuto e la metà dei mondi sarà tua.
Ansem parve pensarci un attimo,
poi rispose:
- Un luogo neutrale, eh? La metà
dei mondi…Affare fatto. – strinse la ma no affilata che lo stregone stava
porgendo. Perfetto, avrebbe potuto prendere due piccioni con una
fava.
C’è un luogo, da qualche parte
nell’universo, in cui non vi sono né luce né tenebre.
Un luogo sospeso nel mezzo.
Abitato da esseri che si sono
persi; esseri che sono alla disperata ricerca di ciò che hanno smarrito: il loro
cuore.
Quest’obiettivo è l’unica cosa
che li tiene uniti; troppo diversi tra loro per essere una
squadra.
In quel momento erano raccolti
nella grande sala d’ingresso, in attesa che il loro capo assegnasse a ciascuno
la sua missione.
Diversi, divisi, ma tutti
tremendamente efficienti. Pronti a tutto pur di arrivare al loro
obiettivo.
In fila, ordinati per numero, gli
occhi fissi davanti a loro. Impossibile capire cosa stessero
pensando.
Tra di loro alcuni obbedivano a
Xemnas, più che per fedeltà, per un personale tornaconto.
Infatti lui doveva tenere
costantemente gli occhi bene aperti.
Improvvisamente, il grande
portone d’ingresso si spalancò con tanta violenza da scardinarsi; il boato fu
assordante.
I Nobodies si voltarono di
scatto, le loro armi già strette in pugno.
Rimasero piuttosto interdetti,
notando un’unica ed esile figura che si stagliava sulla soglia.
- Potevi almeno bussare… -
commentò ironico il rosso, facendo ondeggiare minacciosamente i suoi
chakram.
- Ci ha sfondato la porta… -
osservò tranquillo Xigbar.
Lo stregone si rivolse loro con
un tono di voce che solitamente è riservato ai bambini
indisciplinati:
- Non è questo il modo di
rivolgersi al nuovo padrone di casa.
Zexion lo guardò di
tralice:
- Non ti sembra di esagerare? Noi
siamo dodici, tu uno solo.
Il mago si mise le mani sui
fianchi.
- In effetti è una situazione
poco equilibrata. Facciamo così: se non uso tutti i miei poteri, forse potreste
non farvi troppo male.
Marluxia, tendendo il braccio in
avanti, mise in mostra la sua lunga ed affilata falce:
- Non fare lo sbruffone, ti
sbatto fuori con le mie mani.
Lexaeus si girò verso il numero
XI:
- Perché proprio
tu?
- Preferisci forse farlo tu? –
rispose questi in tono provocatorio.
- Ragazzi, ragazzi… - si
intromise Larxene – Perché non facciamo che il primo che lo fa a pezzi vince?
Con uno sguardo di sfida, i
dodici scattarono all’unisono verso l’uomo, che teneva ora le braccia incrociate
al petto e li osservava come se fossero delle macchie d’unto poco propense a
lasciarsi lavare via.
Ci fu un’esplosione di luce,
nessuno di loro ebbe il tempo di capire cosa fosse successo.
Quelli che furono solo sbattuti
violentemente contro il muro in fondo alla sala furono i più fortunati.
Xaldin vi si ritrovò inchiodato
per le spalle da due delle sue lance; il dolore fu tanto e improvviso che non
riuscì nemmeno ad urlare.
Di fianco a lui, Axel stava
lottando contro un chakram che lo spingeva all’altezza del collo contro la
parete, soffocandolo.
Saix era stato violentemente
colpito dalla sua arma e giaceva semisvenuto in mezzo alla stanza.
Grifone si avvicinò lentamente
alla figura dolorante di Roxas; i due keyblade apparvero con un bagliore nelle
mani del mago.
- Questi li prendo io, una
nullità come te non è degna di detenere il potere della luce…
Così dicendo, sferrò un calcio
nello stomaco al numero XIII che stava cercando di rialzarsi.
- Si può sapere che diamine state
com…- le parole morirono nella bocca di Xemnas, quando vide in che stato erano
ridotti i suoi sottoposti.
- Dovresti fare più attenzione ai
tuoi bambini, Xemnas. – affermò con malignità Ansem comparso ed ora appoggiato
alla parete alle spalle di Grifone – Sono veramente maleducati.
- Non accetto questo genere di
consigli da uno che, per espandere il suo dominio, fa affidamento su degli
esseri senza un minimo di intelligenza.
Ansem fissò il suo Nobody con un
ghigno:
- Almeno io posso fare
affidamento su qualcuno.
Il mago, incurante del diverbio,
si guardava intorno con aria riflessiva:
- Bisognerà fare qualcosa per
l’arredamento.
Xemnas fece un gesto vago con la
mano destra, con l’intenzione di evocare i Dusk. Non successe nulla.
- Non verranno. – disse Ansem – Gli unici esseri che ti sono rimasti
fedeli stanno rantolando ai nostri piedi.
Xemnas, assumendo un’aria
stizzita, fece un cenno con la testa.
Dodici varchi neri inghiottirono
i Nobodies.
- Non finisce qui. – disse Xemnas
rivolto ai suoi due avversari.
Il mago, fissando i suoi occhi
viola in quelli gialli del numero I, rispose:
- Questo è poco ma sicuro, mi
servite morti. Nulla di personale, ma al mio alleato non va a genio la vostra
ossessione del collezionare cuori distruggendo Heartless.
Xemnas sparì senza
rispondere.
FINE
PRIMO CAPITOLO
Ecco il primo capitolo. Che ne
dite, vi ritenete pronti per il prossimo capitolo? (beati voi…n.d. Xadren) (io
l’ammazzo…n.d.Cami_War)
Sinceramente, non pensavo che mi
sarei divertito tanto, non so se è una cosa seria, ma pare di sì, almeno per ora
XD (n.d. Xadren)
See you (ci vediamo…n.d.Xadren) (-.-
n.d.Cami_War)