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Autore: Nauder Production    08/04/2007    9 recensioni
Introduzione rimossa perchè non presenta nessuna informazione sulla trama della fanfition.
Inserirne al più presto una valida.
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Organizzazione XIII
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ombre, oscurità.

Un’alta figura dai lunghi capelli bianchi stava ferma nel mezzo di quelle pesanti tenebre.

Ansem, questo era il suo nome, anche se in realtà non era altro che la forma dell’oscurità che prese possesso del cuore di Xehanort.

Non si girò nemmeno quando un fascio di luce bianchissima squarciò il buio alle sue spalle.

- Cosa ci fai qui?

L’uomo non si lasciò prendere di sorpresa e rispose:

- Ho bisogno del tuo aiuto.

Ansem si voltò lentamente, sul suo viso era dipinto un ghigno beffardo:

- E perché mai una somma creatura della luce come te dovrebbe aver bisogno del sostegno dell’oscurità? Ti hanno cacciato, Grifone?

Lo stregone si spolverò con noncuranza la lunga tunica di velluto viola, riccamente ornata. Qualche ciuffo dei suoi lunghi capelli dorati scivolò sul viso, la cui giovinezza era tradita da un paio di profondi occhi viola.

- Se la vuoi mettere in questo modo…Ma non ho intenzione di darmi alle tenebre. Piuttosto mi serve un luogo neutrale, sospeso. Un luogo da cui poter iniziare la mia scalata per la conquista della luce. – fece una lunga e voluta pausa – Ti propongo uno scambio: concedimi il tuo aiuto e la metà dei mondi sarà tua.

Ansem parve pensarci un attimo, poi rispose:

- Un luogo neutrale, eh? La metà dei mondi…Affare fatto. – strinse la ma no affilata che lo stregone stava porgendo. Perfetto, avrebbe potuto prendere due piccioni con una fava.

 

 

 

 

C’è un luogo, da qualche parte nell’universo, in cui non vi sono né luce né tenebre.

Un luogo sospeso nel mezzo.

Abitato da esseri che si sono persi; esseri che sono alla disperata ricerca di ciò che hanno smarrito: il loro cuore.

Quest’obiettivo è l’unica cosa che li tiene uniti; troppo diversi tra loro per essere una squadra.

In quel momento erano raccolti nella grande sala d’ingresso, in attesa che il loro capo assegnasse a ciascuno la sua missione.

Diversi, divisi, ma tutti tremendamente efficienti. Pronti a tutto pur di arrivare al loro obiettivo.

In fila, ordinati per numero, gli occhi fissi davanti a loro. Impossibile capire cosa stessero pensando.

Tra di loro alcuni obbedivano a Xemnas, più che per fedeltà, per un personale tornaconto.

Infatti lui doveva tenere costantemente gli occhi bene aperti.

Improvvisamente, il grande portone d’ingresso si spalancò con tanta violenza da scardinarsi; il boato fu assordante.

I Nobodies si voltarono di scatto, le loro armi già strette in pugno.

Rimasero piuttosto interdetti, notando un’unica ed esile figura che si stagliava sulla soglia.

- Potevi almeno bussare… - commentò ironico il rosso, facendo ondeggiare minacciosamente i suoi chakram.

- Ci ha sfondato la porta… - osservò tranquillo Xigbar.

Lo stregone si rivolse loro con un tono di voce che solitamente è riservato ai bambini indisciplinati:

- Non è questo il modo di rivolgersi al nuovo padrone di casa.

Zexion lo guardò di tralice:

- Non ti sembra di esagerare? Noi siamo dodici, tu uno solo.

Il mago si mise le mani sui fianchi.

- In effetti è una situazione poco equilibrata. Facciamo così: se non uso tutti i miei poteri, forse potreste non farvi troppo male.

Marluxia, tendendo il braccio in avanti, mise in mostra la sua lunga ed affilata falce:

- Non fare lo sbruffone, ti sbatto fuori con le mie mani.

Lexaeus si girò verso il numero XI:

- Perché proprio tu?

- Preferisci forse farlo tu? – rispose questi in tono provocatorio.

- Ragazzi, ragazzi… - si intromise Larxene – Perché non facciamo che il primo che lo fa a pezzi vince?

Con uno sguardo di sfida, i dodici scattarono all’unisono verso l’uomo, che teneva ora le braccia incrociate al petto e li osservava come se fossero delle macchie d’unto poco propense a lasciarsi lavare via.

Ci fu un’esplosione di luce, nessuno di loro ebbe il tempo di capire cosa fosse successo.

Quelli che furono solo sbattuti violentemente contro il muro in fondo alla sala furono i più fortunati.

Xaldin vi si ritrovò inchiodato per le spalle da due delle sue lance; il dolore fu tanto e improvviso che non riuscì nemmeno ad urlare.

Di fianco a lui, Axel stava lottando contro un chakram che lo spingeva all’altezza del collo contro la parete, soffocandolo.

Saix era stato violentemente colpito dalla sua arma e giaceva semisvenuto in mezzo alla stanza.

Grifone si avvicinò lentamente alla figura dolorante di Roxas; i due keyblade apparvero con un bagliore nelle mani del mago.

- Questi li prendo io, una nullità come te non è degna di detenere il potere della luce…

Così dicendo, sferrò un calcio nello stomaco al numero XIII che stava cercando di rialzarsi.

- Si può sapere che diamine state com…- le parole morirono nella bocca di Xemnas, quando vide in che stato erano ridotti i suoi sottoposti.

- Dovresti fare più attenzione ai tuoi bambini, Xemnas. – affermò con malignità Ansem comparso ed ora appoggiato alla parete alle spalle di Grifone – Sono veramente maleducati.

- Non accetto questo genere di consigli da uno che, per espandere il suo dominio, fa affidamento su degli esseri senza un minimo di intelligenza.

Ansem fissò il suo Nobody con un ghigno:

- Almeno io posso fare affidamento su qualcuno.

Il mago, incurante del diverbio, si guardava intorno con aria riflessiva:

- Bisognerà fare qualcosa per l’arredamento.

Xemnas fece un gesto vago con la mano destra, con l’intenzione di evocare i Dusk. Non successe nulla.

- Non verranno. – disse Ansem – Gli unici esseri che ti sono rimasti fedeli stanno rantolando ai nostri piedi.

Xemnas, assumendo un’aria stizzita, fece un cenno con la testa.

Dodici varchi neri inghiottirono i Nobodies.

- Non finisce qui. – disse Xemnas rivolto ai suoi due avversari.

Il mago, fissando i suoi occhi viola in quelli gialli del numero I, rispose:

- Questo è poco ma sicuro, mi servite morti. Nulla di personale, ma al mio alleato non va a genio la vostra ossessione del collezionare cuori distruggendo Heartless.

Xemnas sparì senza rispondere.

 

 

FINE PRIMO CAPITOLO

 

Ecco il primo capitolo. Che ne dite, vi ritenete pronti per il prossimo capitolo? (beati voi…n.d. Xadren) (io l’ammazzo…n.d.Cami_War)

Sinceramente, non pensavo che mi sarei divertito tanto, non so se è una cosa seria, ma pare di sì, almeno per ora XD (n.d. Xadren)

See you (ci vediamo…n.d.Xadren) (-.- n.d.Cami_War)

 

 

  
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