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Autore: only dreamer    26/09/2012    0 recensioni
dal testo
Barbie, non riuscirò mai a torgliermi questo soprannome...me lo aveva messo lui un anno fa, ad un aperitivo tra pochi - Barbie - mi disse - ti chiamerò così d'ora in poi, anzi, tutti ti chiameranno così - - perchè - - perchè sembri una bambolina mia piccola Mary -
Era il nostro primo incontro, dopo di quello ci eravamo solo visti a questi party. Presi un bicchiere di Vodka da un cameriere che passava. Avevo praticamente girato tutta la casa, ma di lui neppure l'ombra. Ormai ci stavo rinunciando, quando una voce mi sussurrò all'orecchio
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi trovavo in macchina davanti alla porta d'ingresso. La casa di Avril Lavigne era veramente enorme e soprattutto...strapiena di gente.
L'invito alla festa mi era arrivato una settimana prima, ''festa a casa mia. tema: angel and devil, ognuno dovrà vestirsi o da angelo o da diavolo... non mancate, baci Avril Lavigne'' diceva.
E io non potevo mancare. Scesi dalla limousine. Ed era tutto perfetto. 
Adoravo queste feste, dove ci potevano venire solo ragazzi dai 15 ai 35 anni, ma soprattutto, lì eravamo tutti famosi. C'erano cantanti, attrici e, come me, modelle.
Lui lo avevo conosciuto in uno di questi party, dove regnava il fumo, l'alcool e il sesso.
Chissà se c'era anche oggi.
Il mio vestito azzurro era stupendo e brillava con le luci della casa.  Era corto e pieno di swarovski, i miei sandali cn il tacco erano azzurri anch'essi. Tutto ciò faceva risaltare i miei occhi chiari e i miei capelli biondi.
Angelo...perchè gli angeli volano...e anch'io volo con la mia fantasia.
Entrai e mi guardai intorno. Vidi Bieber con la sua ragazza, Demi, Nick, Kevin e Joe Jonas... Ma lui non lo vedevo.
Già dei ragazzi erano ubriachi, alcuni ballavano scoordinati, altri erano semplicemante addormentati nei sofà.
Vidi Avril venirmi incontro: - Barbie, sapevo che saresti venuta. angelo? In effetti tu sembri un angioletto - mi toccò i capelli e se ne andò.
Barbie, non riuscirò mai a torgliermi questo soprannome...me lo aveva messo lui un anno fa, ad un aperitivo tra pochi - Barbie - mi disse - ti chiamerò così d'ora in poi, anzi, tutti ti chiameranno così - - perchè - - perchè sembri una bambolina mia piccola Mary -
Era il nostro primo incontro, dopo di quello ci eravamo solo visti a questi party. Presi un bicchiere di Vodka da un cameriere che passava. Avevo praticamente girato tutta la casa, ma di lui neppure l'ombra. Ormai ci stavo rinunciando, quando una voce mi sussurrò all'orecchio  - angelo? mmm...eppure non sei così angelica - risi, senza girarmi risposi . credevo non fossi mai arrivato -  - ti mancavo? - - no, non mi mancavi -. 
Continuai a sorseggiare la mia Vodka.
- sai Barbie, di sopra ci sono delle camere che fanno al caso nostro...-
Lo presi per la mano e lo portai di sopra. Salendo le scale vidi tutti e quattro i ragazzi della sua band fissarci ''ora è mio'' pensai tra me.
Entrammo in una stanza, la prima che trovammo aperta, e lì per la prima volta in tutta la sera lo guardai.
Era più grande di me, i capelli scuri, alto, occhi blu, di quel blu profondo, intenso.
Finii di bere la mia bibita e appoggiai il bicchiere vuoto sul tavolino.
Nel frattempo lui si era seduto sul letto e mi fissava - tu sei solo mia - disse ad un certo punto. - Io non sono di nessuno, tanto meno tua- - vuoi vedere? -
Detto ciò mi si avvicinò e mi baciò, prima piano poi con passione. Lasciai far entrare la sua lingua nella mia bocca, lui nel frattempo mi strinse a lui, forte, mi fece capire che mi voleva, in quel momento.
Portai le mani alla sua camicia e piano piano la sbottonai, facendo una lieve pressione dove prima c'era il bottone. si tolse la camicia e io le sbottonai i pantaloni con la stessa lentezza con cui avevo sbottonato prima la camicia, e lui gemeva perchè voleva di più, lo voleva subito. - sei mia - - mai - a quelle parole mi mise cn la schiena al muro e si tolse i pantaloni.
mise le mani sulla mia schiena e mi tolse il vestito. Rimanemmo in intimo e scarpe, perlomeno io. Mi buttò sul letto, mi si mise sopra e ricominciò a baciarmi con foga - sei solo mia - Lofeci girare e mi misi a cavalcioni sopra di lui. Ad un certo punto la luce se ne andò. Presi le mie cose, e me ne andai, nel buio, non prima di avergli sussurrato all'orecchio - no louis tomlison, non sarò mai tua -
Lasciai la festa, nessuno mi vide andarmene, il buio regnava in quella casa.                      
  
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