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Autore: Pervinca_Yoisho    26/09/2012    1 recensioni
Pervinca è un'adorabile ragazza acqua e sapone innamorata perdutamente del nostro Cloud... peccato che Cloud abbia un segreto: ama Zack...
Almeno per ora... ;D
Salveee! È la mia prima ficcy! Sono così emozionata! Siate carini pleasee! XD
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Cloud Strife, Nuovo personaggio, Sephiroth, Zack Fair
Note: AU | Avvertimenti: Threesome, Triangolo | Contesto: Nessun gioco
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The red of the sunset lightens the sky full of strife clouds.


Era una notte fonda e buia, la Luna risplendeva di una fievole luce, illuminando il paesaggio e i suoi abitanti.
Seduta su una panchina, assorta nei suoi pensieri, giaceva una bellissima ragazza diafana dagli occhi di un immenso blu cobalto, che richiamò alla mente subito l’immagine del mare burrascoso e dei capelli di un colore particolare, un misto tra il vermiglio acceso del sole che tramonta e l’aranciato, che le cadono delicatamente sul suo viso, costernato di lentiggini, andando ad evidenziare i suoi lineamenti perfetti. Delle longilinee gambe fanno capolinea in dei piedi così piccoli e graziosi, che si muovevano nervosi su e giù, provocando un ticchettio perverso con i tacchetti delle sue scarpe che si alzavano e abbassavano sui sampietrini della strada.
Pervinca, così si chiama, sospirava.
Sembrava triste, pensava e ripensava. Dentro di lei, un turbinio di pensieri si imperversava, rendendola confusa ed eccitata allo stesso momento.
"Cloud..."disse"Cosa diavolo devo fare per riuscire a conquistarti?"
In un ultimo sospiro, guardò attentamente il cielo, come se stesse cercando un consiglio dalle stelle, ma alla fine sconsolata, si alzò.
A passo lento, si dirige verso la casa sua, che si trovava sull’altro ciglio della strada.
Provò a chiamare la sua migliore amica, che da sempre sapeva confortarla e aiutarla nei momenti più brutti o nelle sue crisi di amore, ma ella non rispose.
Probabilmente dormiva, data l’ora. Pervinca ripose il cellulare in tasca, e, accelerando il passo, in poco tempo si trovò sul suo letto, quasi fra le braccia del dio greco del sonno profondo.
Fu una notte tormentosa e turbolenta, i dubbi e le domande e le paranoie che la assalivano non la lasciavano dormire. Ma doveva farsi forza. Il giorno dopo doveva andare a scuola.
Lanciò un’occhiata alla sveglia: le 5 e 13. Altre due ore e doveva alzarsi di nuovo.
La mattina dopo era una mattinata pianeggiante e lucente, il sole riscalda la terra, e fa germogliare i fiori nei campi.
Pervinca si svegliò, e con un lento e delicato movimento, scese giù dal letto.
La camicia da notte le cadeva a pennello sulle sue curve, andando ad accentuare il suo lato B, così tondo da far venire invidia a tutte le ragazze.
Con un movimento fluido del braccio, si sbottonò i bottoncini rosa della sua camicetta bianca, restando così nuda, proprio come sua madre l’aveva fatta.
Le sinuose quanto eleganti curve che le componevano il perfetto corpo, come scolpito da un eccellente scultore, simile a una di quelle statue ritrovate nel profondo blu dell’oceano, classiche, di una bellezza unica con i canoni vivacemente rispettati e nessun difetto neanche a cercarlo.
Con un leggero passo, Pervinca entrò nel grazioso bagno, e sciolti i suoi lunghi capelli, che ondeggiarono facendole il solletico sulle spalle, entrò nella piccola doccia chiudendola con uno scatto. Il vetro finemente ricamato con strane figure geometriche, quadrilobati con al centro motivi dall’estrema fragilità e consistenza di un cristallo vibrò per un secondo, ma poi si arrestò.
La ragazza, aprì l’acqua.
Un getto freddo la colpì in pieno, e con un movimento veloce, alzò la temperatura.
Si insaponò prima i piedi e passando tra le gambe, giunse alla pancia. Ripassò di nuovo sulle gambe e alla fine, con lo shampoo prese a insaponarsi i folti capelli.
Dopo aver ripetuto il processo un paio di volte, e accortasi dell’orario, Pervinca si affrettò ad uscire dalla doccia ed ad asciugarsi i suoi lunghi capelli con il fono nero che teneva sempre riposto nel portaoggetti rosa con delle striature blu.
Le ci vollero una ventina di minuti per asciugare la folta e lucente chioma, e, con velocità, la bella ragazza andò in cucina per accendere il tostapane per fare colazione, e poi diritta in camera per vestirsi.
Doveva sbrigarsi, il tempo scorre, quindi dopo aver indossato la sua amata biancheria bianca ricamata con ai lati del pizzo, prese una camicetta bluastra che le stava a pennello e una gonna con delle piaghe sopra.
Le indossò velocemente, prese il toast senza metterci niente sopra e lo mangiò mentre si dava una leggera truccata.
Sorrise, soddisfatta di come era quella mattina e uscì di casa, chiudendo la porta.




Note autrice.
Saalve! Grz per aver aperto la storia XD! Prima di ttt ci tenevo a dire ke è la mia prima fanfiction, siate carini e genili XXXD
Ihih, volevo tnr scrivere una storia su final fantasy e finalmente eccomi qua!
Spero ke vi piaccia! ;D
Ci vediamo al prox cptolo! Se you! <3
  
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