Erano all’incirca le quattro del pomeriggio quando Kurt entrò sbattendo la porta di casa.
“Non capisco come sia possibile che certa gente non cambi mai”. Era furibondo e frustrato…. ma perché? Per capirlo bisogna tornare a una settimana prima.
 
 
Il McKinley quel giorno era popolato di gente che si trovava lì per la prima volta, che non sapeva cosa aspettarsi da un nuovo anno di scuola.  Era il primo giorno di scuola a Lima, Ohio e in quel giorno ricominciava anche il Glee club, c’erano tutti: Brittany, Blaine, Tina, Artie, Sam… Ma c’era anche qualcun altro: Kurt. Sapeva che non sarebbe dovuto stare lì, che ormai quello era un capitolo chiuso della sua vita, ma lì, in quella scuola c’era Blaine e lui faceva più che parte della sua vita: Blaine era  la sua vita.
“Sai che non dovresti stare qui? Volte pagina Kurt, renditi conto che qui per te non c’è più niente e che…” Blaine non aveva fatto in tempo a finire di parlare che Kurt lo interruppe.
“Ma io non sono qui per il McKinley o per il Glee, sono qui per te. E poi lo sai, tra una settimana inizio l’università, quindi non avrò più molto tempo per te… ahahahah”. Blaine vedeva che Kurt faceva spudoratamente finta di non stare male, che negava l’evidenza. Questo faceva soffrire Blaine, voleva aprire gli occhi di Kurt, ma come poteva farlo? L’avrebbe fatto soffrire ancora di più. Non sapeva che fare, come comportarsi, come trattarlo.
La campanella suonò e Blaine dovette tornare in classe.
“Amore, devo andare, ma pensi che ci potremmo vedere stasera? Avevi detto che potevo cenare a casa tua…”. Lo sguardo di Blaine cominciò a farsi malizioso e interrogatorio.
“Ah sì, e vero. A proposito, non te l’ho detto che Burt e Carol sono partiti? Sai, week-end romantico fuori, in Florida. Quindi, a casa mia non dovrebbe esserci nessuno…”
“Ah capisco, allora alle nove da te.”
Si lasciarono aspettando quella notte d’amore, che gli avrebbe fatto dimenticare tutto, preoccupazioni e ansie, paure e angosce, che li avrebbe portati in un altro mondo. Dovevano solo aspettare fino a quella notte.

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Non so cosa mia sia venuto in mente scrivendo questa storia.