Effy amava ancora Freddie? Non lo sapeva, però aveva paura.
Era sparito e lei non credeva che l’avrebbe davvero potuta abbandonare, non dopo tutto quello che aveva fatto per lei.
Ma forse, cercava di convincersi la ragazza, non lo conosceva abbastanza, forse aveva trovato una migliore di lei, forse aveva deciso di cambiare vita, forse aveva trovato lavoro e forse adesso stava meglio che mai.
Ma Effy con tutti questi forse non andava d’accordo, lei aveva paura.
Nessuno la conosceva abbastanza per capirla, con Panda avrebbe scherzato, l’avrebbe fatta ridere con una delle sue frasi tipiche, ma era partita per l’America e le mancava come non pensava potesse mancarle un’amica. Erano partite anche Emily e Naomy per il loro viaggio in Messico, non aveva mai avuto un gran rapporto con quelle due ma da quando le aveva salutate si ritrovava spesso a pensare a loro e a chiedersi se stessero bene, se almeno loro avessero dimenticato la scomparsa di Fredds.


Cook andava spesso a trovarla, facevano lunghe passeggiate insieme, quasi tutti i giorni, ma stare con lui non era così semplice e lei leggeva questa difficoltà anche negli occhi del ragazzo, ognuno ricordava all’altro l’assenza di Freddie, ma non parlavano mai di lui, era successo solo una volta, una settimana dopo la scomparsa, era la prima volta che Cook si faceva vedere, Effy era distrutta “Tu sai dov’è, era comunque il tuo migliore amico. Ti ha detto dov’è.” “No.” Cook aveva risposto chinando il capo e con un filo di voce a quelle certezze della ragazza, come se fossero delle domande.
Effy però aveva capito che non mentiva e che anche lui, come lei, si era scoperto fragile.
Nessuno dei due cercava più neanche di sembrare forte, come avevano sempre fatto, però non parlavano di Freddie, mai, da quel giorno non l’avevano più nominato; si erano ritrovati a piangere insieme per lui ma non avevano fatto il suo nome, mai avrebbero pensato che un’assenza potesse essere così dolorosa.


Semplicemente si sedevano su un prato o una panchina e poggiando la testa uno all’altro lasciavano che le lacrime bagnassero i loro volti, sapevano perché piangevano e non c’era bisogno di spiegazioni.
Cook non aveva mai provato neanche a baciarla da quando l’amico non c’era più, oltre alla fragilità aveva scoperto una nuova sensibilità, amava Effy, più della sua stessa vita ma non voleva che in nessun modo lei potesse star male per questo o dovesse avere altri problemi causati da questo amore.
Così taceva e si accontentava di passare del tempo con lei, a volte in silenzio, altre volte ricordando momenti passati o immaginando cosa stessero facendo gli altri loro amici o lasciando uscire le lacrime che davanti a nessun altro avrebbe liberato.

Effy aveva capito quello che Cook provava ma lei non era più sicura di niente e cercava di non pensare che avrebbe potuto amare di nuovo qualcuno come era successo per Freddie, temeva che anche l’epilogo sarebbe stato lo stesso e non era assolutamente pronta per un altro dolore così grande, forse non lo sarebbe mai stata e così anche lei si accontentava di quelle passeggiate.


In quei momenti insieme raggiungevano ciò di più vicino alla felicità a cui potevano aspirare, sentivano che non dovevano cambiare quelle ore, per niente al mondo, non sapevano neanche loro per quanto tempo sarebbero andati avanti, forse sino a quando le lacrime non si fossero esaurite, sino a quando i loro sorrisi fossero diventati reali, sino a quando il dolore non fosse stato solo un ricordo, sino a quando quello che si leggevano negli occhi e che solo tra loro riuscivano a capire non fosse cambiato, sino a quando negli occhi non si fossero letti la felicità: allora, raggiunta la felicità, avrebbero smesso con le lunghe passeggiate e la loro vita sarebbe migliorata e l’avrebbero migliorata insieme. 



















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Peace ✌.