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Autore: needhaz    30/09/2012    4 recensioni
e harry la chiamava, ragazza occhi cielo.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ragazza occhi cielo.








i soldi stavano finendo, notò harry quella mattina. 
 
un leggero strato di barbetta era presente sul suo viso ancora troppo giovane, e gli occhi arrossati dal troppo piangere creavano un immagine orribile del ragazzo.

l'assenza del sole aveva reso la sua pelle ancora più bianca e candita.

i capelli spettinati erano cresciuti troppo in quei due mesi.

fissava il cellulare in attesa di una chiamata, un messaggio, da parte dei suoi ex compagni di band, di vita.

la band si era sciolta.

la sua morte gli aveva fatto prendere quella decisione.

non aveva senso andare avanti.
 
gli 'one direction' non esistevano senza un membro.

zayn.

era partito per il pakistan per far visita ai suoi nonni che durante la guerra appena ricominciata si erano sentiti male.

tutti gli avevano detto che era una pazzia, ma a lui non interessava, nonostante avesse paura, ma zayn era così, era cocciuto.

per quasi una settimana nessuno aveva avuto suo notizie.

ma poi, durante il telegiornale i ragazzi avevano sentito il nome di zayn, insieme ai nomi delle vittime della guerra, e si erano sentiti morire.

avevano pianto tutti per giorni interi, fregandosene dell'essere forti, era sparita un pezzo della loro vita, che zayn era diventanto col tempo.

liam e niall erano quelli che erano stati peggio, l'rlandese era stato mandato in irlanda, per evitare di fare cazzate, come già aveva fatto.

l'avevano trovato in bagno mentre singhiozzava e diceva di voler morire, con delle pillole in mano.

liam invece si era rinchiuso in casa e urlava e distruggeva tutto quello che gli capitava davanti.

louis, be, harry non lo sapeva.

harry si era ritrovato varie volte davanti alla lapide del ragazzo, la fissava per dieci minuti, impassibile, ma dopo cadeva sulle ginocchia e cominciava a singhiozzare rumorosamente, fin
quando il sole non tramontava, poi lasciava il mazzo di fiori per terra e cominciava a parlargli, con la speranza che zayn lo sentisse.

 «mi manchi zayn, ogni volta che ti penso gli occhi si unimidiscono e mi viene qualcosa alla bocca dello stomaco, giuro zayn, è tutto così difficile, tu sai che sono un cretino, e non so mai cosa fare in queste situazioni, sono solo dalla mattina alla sera, probabilmente se tu fossi stato uno dei ragazzi, saresti venuto da me e da niall per consolarci, sapendo quanto siamo sensibili, ma nessuno si è consolato a vicenda, non ora, nel momento del vero bisogno. sai che eri come un fratello zayn, e il dolore è così forte che non so come scaricarlo, farlo uscire. tu eri una persona meravigliosa e io ti vorrò per sempre bene, te lo giuro, non ti dimenticherò mai». diceva con le lacrime agli occhi, cercando di non singhiozzare.
 
gli mancavano tremendamente i ragazzi, ma preferiva stare in casa, al buio a crogiolarsi nel dolore, che gli aveva distrutto il cuore, ma che continuava a regalarli lacrime, fregandosene del fatto che il riccio non mangiasse niente e fosse senza forze, e se mangiava qualcosa, era grazie alla madre che gli portava ogni giorno qualcosa.

ma era inutile perchè vomitava sempre tutto.

era diventato magrissimo e non riusciva nemmeno a guardarsi allo specchio sapendo che non avrebbe retto.

da qualche settimana aveva anche cominciato a tagliarsi.

niente di preoccupante.

solo piccoli taglietti di nemmeno cinque centimetri, ma che lo facevano sentire meglio in qualche senso.

gli piaceva passare le dita su quei piccoli taglietti che per almeno cinque minuti lo distoglievano dal dolore mentale e lo facevano concetrare sul dolore fisico, che la lama gli procurava.

harry sapeva di essere una fifone, e a volte rideva vedendo il suo braccio.

avrebbe potuto fare le cose per bene, prendendo una buona lama e tagliando di più per poter vedere molto più sangue.

ma aveva paura del dolore, era già tanto che avesse cominciato a fare una cosa che mai si sarebbe sognato di fare.

ma si sentiva troppo solo, come mai gli era successo.

voleva qualcuno da abbracciare oltre il cuscino, troppo pieno di lacrime e urli soffocati.

qualcuno che lo potesse amare nonostante fosse una specie di pazzo da un po' di tempo.

sinceramente il ragazzo se ne fregava di quello che avrebbe detto la gente che fosse venuta a sapere del suo autolesionismo, non ci trovava niente di sbagliato, cercava solamente di trovare un modo per soffrire diversamente, e ci era riuscito e nessuno poteva farlo smettere.

 
 ~

 
l'ennesimo sospiro da parte del ragazzo e l'ennesimo mozzicone di sigaretta che veniva gettato dalla finestra gli fecero venir voglia di uscire, dopo tanto tempo.

non sapeva dove andare, non sapeva cosa fare e nemmeno a cosa andasse incontro una volta lì fuori.

si sistemò, ma non più di tanto, non voleva far parlare i paparazzi, più di quanto facessero già.

scese le scale della sua casa e si ritrovò in strada. 

per un attimo chiuse gli occhi e respirò a polmoni pieni e si stiracchiò.

ringraziò che fosse notte e si incamminò lentamente.

harry aveva sempre trovato affascinante londra al buio, amava tutte quelle luci, che creavano un gioco di colori stupendo, gli piaceva anche il fruscio delle foglie, che lo facevano sentire bene.

gli piaceva tutta quella pace.

nessuna macchina, nessuna persona troppo curiosa, intenta a guardarlo.

nessuno.

solo lui, una sigaretta e il cielo nero, macchiato di qualche stella.

ad ogni tiro osservava il fumo dissolversi man mano che saliva e avanzava verso il buio più completo.

il venticello londinese gli spettinava i capelli facendoglieli andare sopra gli occhi, e ogni volta doveva scuotere la testa molto seccamente.

mentre camminava verso chi sa quale club/discoteca, gli venne un'idea.

andò verso una delle stradine più affollate a quell'ora, e fu lì che la vide.

sotto gli occhi degl'altri sarebbe stata una delle tante puttanelle che quella sera aspettavano qualche ragazzo.

ma harry la trovò stupenda.

 si avvicinò e le fece segno di avvicinarsi a lui.

la ragazza si guardò attorno confusamente, ma notando le altre ragazze che la spronavano ad andare si avviò verso harry che la osservava con un piccolo sorriso sul viso.

ma non era un sorriso perverito o che stesse a significare la voglia di fare sesso, era tutt'altro.

era felice di poter avere una ragazza, almeno che per una notte lo facesse sentire bene e amato e magari anche felice, contento.

 «hei» sussurrò harry fissando la ragazza che ormai era di fronte a lui.

 «ciao» rispose timidamente lei.

per essere una puttana, era molto dolce e per niente maliziosa. pensò harry.

vide nei suoi occhi color cielo della paura, e le fece tenerezza.

 «come ti chiami?» domandò harry.

 lei lo guardò stranita, come per dire 'ma questo è idiota o fa finta', ma poi gli sembro carino il fatto che qualcuno le dicesse qualcos'altro oltre 'urla il mio nome troia'

 «sono charlie» rispose guardandosi le mani.

 «bel nome, sono harry»  disse lui prendendole la mano e cominciando a camminare verso casa.

harry rivolse uno sguardo alla ragazza e vide che lo fissava, e le sorrise dolcemente, anche se dentro stava malissimo.

per tutto il tragitto erano stati in silenzio.

harry trovò che i capelli della ragazza erano stupendi, sotto la luce dei lampioni erano arancioni, spettinati e lunghi lunghi.

 «hai freddo?» le chiese harry dopo aver osservato i suoi vestiti, che consistevano in un vestitino nero, una giacca di pelle e delle scarpe grigie con il tacco.

 «io.. un po'» rispose lei con le guance sempre più rosse.

 ad harry probabilmente gli si spezzò il cuore nel vedere quella ragazza così giovane in quello stato. avrà avuto si e no sedici o diciassette anni, il suo viso era ancora da bambina ed
era magra, ma nonostante tutto si prostituiva.

 ma lui doveva solo andarci a letto, e non stare con lei per sempre, ma non potè fare a meno di abbacciarla.

sentì il corpo della ragazza irrigidirsi sotto si lui, ma dopo che lui mise la testa nell'incavo del suo collo, la ragazza scoppiò a piangere abbracciando harry più forte.

la ragazza si staccò da harry imbarazzata e disse:

 «scusami, io, non volevo, perdonami»

 harry non rispose, si limitò a sorridere e a togliersi la sua giacca e posarla sulle spalle della ragazza occhi cielo.

arrivarono a casa dopo cinque minuti, e harry le disse di fare come a casa sua, mentre lui andava in bagno.

charlie si tolse le scarpe e si andò a sdraiare sul letto.

quando harry la raggiunse in camera la trovò addormentata.

sorrise, ringraziando che dormisse, perchè non aveva la forza di fare niente e tanto meno di scopare.

la ragazza tremava e intenerito prese una sua maglia e un suo pantalone da mettere alla ragazza.

le tolse tutto lasciandola in intimo e si sentì mancare l'aria.

entrambe le gambe della ragazza erano piene di cicatrici, e anche il braccio sinistro.

il suo ventre era pieno di smagliature, e poi vide quella parola.

FAT.

inciso sulla gamba sinistra.

gli si inumidirono gli occhi e la vestì velocemente, coprendola con il lenzuolo, per evitare di guardare ancora per molto il corpo della ragazza.

si sdraiò accanto a lei, e prese la mano di charlie accarezzandole il dorso con il pollice.

harry la trovò stupenda.

nonostante fosse magrissima aveva le guance piene, che, pensò harry, erano perfette da baciare e accarezzare.

e così fece, posò un bacio sulla sua guancia e la tirò vicino a lui, e si addormentò con la sua fronte attaccata a quella della ragazza.

e per la prima volta dopo due mesi si addormentava senza prima aver pianto, con un piccolo sorriso sulle labbra.

charlie fu svegliata dalla luce del sole, che entrava prepotentemente dalle fessure della serranda, e notando i vestiti che aveva addosso, capì che la sera prima con il ragazzo non era
successo niente.

rimase per minuti interi a fissare harry e le venne spontaneo intrecciare la sua mano con quella del ragazzo.

sospirò triste, sapendo che tra poche ore sarebbe dovuta andare via.

chiuse gli occhi e si beò del profumo dolce del ragazzo.

harry che era sveglio già da un po' pensò che charlie fosse dolcissima e aveva tanta voglia di abbracciarla.

aprì poco poco gli occhi e sorrise, era stupenda.

e lei lo vide che la guardava e divenne rossa.

harry le sussurrò un  «buongiorno» impastato dal sonno.

charlie sorrise ed  «ehi» disse timida.

harry tirò le coperte fino a coprire la sua testa e anche quella della ragazza occhi cielo, e balbettando le disse «s-sei stupenda cavolo».

e lei ancora più rossa di prima lo abbracciò.

un abbraccio così vero, così pieno di amore, così pieno di sentimento, che entrambi si sentirono completi in quegli attimi.

ma poi la tristezza invase harry, quando rivide le braccia della ragazza.

 «perchè?»chiese lui, sperando che lei capisse, guardando dove era posato lo sguardo del ragazzo.

«io.. ehm, gatto.» rispose con un sorriso indirizzato al cuscino.

lui le mostrò il suo braccio e disse «non ho gatti charlie.»

e lei rimase a bocca aperta, per poi scoppiare a piangere come la sera prima.

rimasero abbracciati per un sacco di tempo  con lei che sussurrava frasi sconnesse e lui che aveva cominciato a piangere insieme a lei.

«charlie..» la chiamò harry dopo che entrambi si calmarono.

lei alzò la testa e lo guardò con i suoi grandi occhi azzurri, che facero letteralmente scoppiare il cuore di harry.

«io.. ehm, vorrei, che, cioè insomma, puoi rimanere per sempre insieme a me?» le chiese con il cuore in gola lui.

e lei pensò stesse scherzando,infatti scoppio a ridere pensando anche lui lo facesse da qualche momento all altro. ma niente, lui la guardava con gli occhi lucidi.

«io, scusami, ma perchè?»

«ci necessitiamo entrambi charlie.» le disse prendendole la mano e accarezzandole il braccio.

e lei non rispose, perchè lo sapeva anche lei che harry aveva bisogno di qualcuno al suo fianco, e anche lei era sola, quindi era inutile dire 'no, non posso' perchè sarebbero stati male
entrambi, e nonostante si conoscessero da qualche ora, lei gli voleva bene in qualche modo.

«ti prego charlie» disse lui stringendosela ancora di più a lui.

e lo guardò negli occhi e sorrise prima di poggiare le sue labbra a quelle del ragazzo.

harry poteva dire di aver visot gli unicorni alati saltellare su delle nuvole rosa, perchè le labbra della ragazza che erano così dolci e morbide che gli sembrò un sogno.

«e comunque, anche tu sei stupendo.»

«sei meravigliosa ragazza occhi cielo.» disse lui prima di stringersi la ragazza contro di sè e riaddormentarsi felice, completo.


 
 ๑ ๑  ๑ ๑  ๑ ๑



 
sarebbe inutile dire che restarono insieme per anni, e anche ora stanno insieme, perchè era ovvio che sarebbero durati.
e da un incontro così strano, una storia così meravigliosa.
due sorrisi che vivono l'uno dell'altro, quattro occhi che si innamorano sempre di più, e due cuori che battono sempre all'impazzata, anche dopo sei anni.








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parliamone, fa cagare ok.
ma l'avevo inziata da mesi, e mai conlusa, ma oggi l'ho finita.
*clap*
ma spero che nonostante tutto vi sia piaciuta.
lasciatemi una recensione, mi farebbe davvvvvvero piacere.
un bacione.
vanessa.
saguitemi su twittah. @__ineedhim
 
  
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