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Autore: AragostaMeccanica    02/10/2012    0 recensioni
Bastano 10 minuti, vissuti con il mondo, per conoscere quello che sulla vita non conoscereste in molti anni.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scegli, premi, chiudi gli occhi, senti le note distorte dal sottofondo della vita, chiudi gli occhi, sospira, aprili e fai il primo passo, osserva il tempo, le nuvole si muovono leggermente, spostate da quel vento freddo tipico di ottobre, vedi il sole cupo che fa da sfondo al resto,  sei a testa bassa, il mondo non è con te, cambia suono, alza lo sguardo, tira un altro sospiro, aspetta, aspetta, aspetta, il volume si alza, gli occhi si spalancano, sei vivo.
Osserva il mondo, le pozzanghere, l'asfalto scivoloso che fa da killer, la gente che cammina con gli ombrelli bagnati, lo sguardo passa velocemente tra la gente, il mondo è con te, tu sei con il mondo, scende una, due, tre, quattro goccie, poi milioni, guarda dritto, osserva quell'uomo, guarda a destra, osserva quell'altro, guarda dritto, osserva, ha aperto l'ombrello, i suoi occhi dcono che non vuole bagnare il suo vestito prezioso, pagato molti soldi, la sua faccia dice invece che non vorrebbe mai averlo comprato, la sua vita è finita, fra poco sarà sfrattato, i debiti lo hanno distrutto, la sete di denaro, la moglie ha preso tutto e se n'è andata via, aveva intenzione di lasciare i suoi errori ai figli, ma gli errori erano troppo affezionati a lui per lasciarlo andare, girati di nuovo a destra, osserva quell'uomo, quello di prima, quello che era un'ombra e ora si solidifica, la pioggia gli scende sul volto, un volto segnato, segnato dalla vita, segnato dal padre innamorato di quella bottiglia puzzolente di liquore, la madre invece innamorata di quella polvere schifosa, il padre, nella sua mente non ha un volto, ha un instante, quello in cui sbatteva la porta per sempre,  la madre, ha un volto, purtroppo, quel volto man mano distrutto, quella faccia immobile schiacciata sul tavolino in mezzo al suo vizio, un sorriso, al pasaggio dei tuoi occhi ti fa voltare immediatamente, il sorriso più bello che si possa vedere, quello di chi ha sofferto, nella tua testa scendono le gocce su quelle rughe, su quelle cicatrici, di chi non ha mai avuto niente, ma non si è ancora arreso, di chi è forte, forte da solo, mentre ripensi e senti lo stomaco che ti uccide, alzi di nuovo lo sguardo, vedi una ragazza, ha un sorriso stampato e guarda a terra, ha passato una bellissima giornata con il suo ragazzo, non sa che in questo momento è in macchina, sull'autostrada per andare dall'amante, non sa che al ritorno farà un incidente e non sopravviverà, non sa che mai scoprirà di essere stata tradita, nel frattempo passa un'altra ragazza, ha una sciarpa a coprirle la faccia, ma nulla a coprire i suoi singhiozzi, piange, è stata lasciata "Non sono quello che ti aspetti", le parole di lui risuonano nella sua mente, non aveva idea di cosa significassero, non aveva idea dei problemi dell'uomo, problemi irrisolvibili, quei buchi nelle braccia che non aveva mai visto, quelle analisi del sangue che lo riportavano positivo all'AIDS, quel medico che gli diceva che ormai quello schifo era parte della sua vita, tutto questo non gira nella sua mente, nella sua mente c'è un "?" tradotto in lacrime, pensa di essere stata tradita, o di qualunque altra cosa, pensa che non sentirà più il suo profumo o il sapore delle sue labra, non sa che il ragazzo la chiamerà pochi minuti dopo, in lacrime, ripetendole che la ama, prima di spiegarle cosa accade, in quel momento ancora non saprà, ancora non saprà che dopo degli anni saranno felicemente sposati e si ameranno per sempre, ti si sposta lo sguardo, stai riflettendo sull'odio del mondo, sulla crudeltà, quando ti si stampa un sorriso in faccia alla vista di una donna incinta, alzi lo sguardo alla sua faccia, rigida, ti chiedi il perché, non sai che quella donna è stata violentata, non sai che quella donna ha mentito ai genitori dicendo di essere rimasta incinta dal suo ragazzo, credi solo che non si goda abbastanza la vita, fai un cenno di disprezzo e continui a camminare, vedi una vecchietta, vedi il suo sguardo gentile, vedi come dona quelle caramelle a quei bambini, ha perso il giovane figlio in guerra, dona il suo affetto a chi capita, le piace vedere la gente felice, le manca poco per andarsene, vuole dare quel poco che ha fino all'ultimo, ha staccato la tv in casa, non compra il giornale, vive nel suo mondo di falsa gioia creato dalla sua mente, la sua stanca mente sofferente che ha visto il marito accasciarsi al suolo poche settimane prima, ma che comunque le ha lasciato un sorriso bellissimo, pensi alla tenerezza di quella vecchietta e ti guardi avanti, senti la parola "Mamma" ti giri per aver sentito quella parola tra il suono del tuo mp3, vedi un bambino con una signora, pensi ad una famiglia felice, non sai che il bambino è stato adottato, che i genitori sono morti in un incidente, non sai che il padre adottivo picchia la madre ogni giorno, per te esiste solo quella scena, finalmente vedi i tuoi amici in lontananza, ti vedono arrivare, dicono qualcosa, pensi sia "Eccolo" mentre è "Finalmente, sto sfigato", ti avvicini, li saluti, gli vuoi bene, loro no, daresti la vita per qualcuno di essi, loro no, ti togli le cuffie, ora ascolti il mondo, ora sei nel mondo del tutto, ti guardi intorno, guardi a terra, prendi le cuffie, le metti nelle orecchie.
  
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