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Autore: SemideaEle    05/10/2012    0 recensioni
Niente è come sembra ...
Mi piacerebbe davvero essere come tutte le altre ragazze, sapete? Una semplice adolescente che va a scuola, sogna il suo principe azzurro,ha i suoi problemi adolescenziali ... a purtroppo per me non è così.
Ho 17 anni, capelli castani, occhi neri come il buio più profondo e ... sono ... diversa. Molto.
La mia vita è un susseguirsi di eventi confusi,misteriosi,particolari ... come la scomparsa di mio fratello, la morte enigmatica di mio padre, il lavoro ignoto e strano di mio padre, gli avvenimenti incomprensibili che mi circondano, le morti che avvengono nei miei dintorni e le origini della mia famiglia.
A volte non so neanche io chi sono veramente, e perchè capita tutto a me.
Dopo aver lasciato la mia Sidney, e poi numerosi Stati, e infine New York sto per andare a Bacon Hills, un minuscolo e calmo paesino ... dove tutto, forse, potrebbe essere più normale...purtroppo però mi sto sbagliando. Niente è come sembra.
Non so cosa succederà ... beh ... sono Neyra Knight, e questa è la mia vita.
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Odore di sedili di pelle, tendine ricamate, auricolari nelle orecchie e musica a palla.

Il viaggio fila liscio, non so da quanto sono partita, non calcolo il tempo, non m’interessa ... l'aereo privato di mio padre è piuttosto confortevole ... lui si deve far perdonare per i suoi 17 anni di "assenza"... sempre a lavorare, a viaggiare, non ha mai dedicato tempo alla sua famiglia, e quando è scomparso mio fratello, ci ha concesso una chiamata via Skype, ha mobilitato dei detective di fiducia (che in più non sono serviti a nulla) e non si è degnato nemmeno di venire ad appoggiare mia madre, triste e confusa; poi, quando è morta anche mia madre, si è presentato per il funerale ... ripartendo il giorno dopo. Ho vissuto da quando avevo 10 anni (dalla morte di mia madre) solo con mia zia Mary(sorella di mio padre) ed il mio cane. Per me era come se fosse morto anche mio padre.

E ora, che ho 17 anni, mi concede (dopo infinite preghiere) di andare a vivere a Beacon Hill, con mia zia ... dopo avermi tenuta 4 anni a New York, tra psicologi assillanti, psichiatri e medici specializzati ... dopo neanche essersi reso conto che andare a New York mi aveva cambiata, in tutti i sensi ... 

Guardo fuori dal finestrino e vedo il mare. Mia madre adorava il mare ... mio fratello mi aveva insegnato ad andare sul surf ... la mia città natale era la patria del surf, era circondata dal mare, e io l'adoravo ... a 10 anni ho detto "addio" alla mia amata Australia, a 13 ho dovuto dire "addio" all'Italia, a 14 all'Inghilterra, a 15  alla Francia e ora devo dire "addio" a New York. Da quando ho 10 anni, mi trasferisco in media ogni uno/due anni. Mio padre è un "pezzo grosso" di non so quale società ... l'unica cosa che davvero sò, è che guadagna una barca di soldi ... ma onestamente non mi interessano i soldi ... io vorrei che lui fosse semplicemente mio padre

Non ho niente da fare, così comincio ad intrecciarmi i capelli , mentre Byron, accucciato sul sedile accanto al mio, gioca con un osso di plastica, e le voce di Christina Aguilera risuona nelle mie cuffiette sulle note di Fighter. Mia zia Mary è impegnata al suo pc, mentre si mette d'accordo con il preside della Beacon Hill High School per farmi inserire in una classe, anche se l'anno è già iniziato.

Mentre noto uno stormo di uccelli passare accanto al finestrino, sento vibrare il mio I-phone 5 ... lo stupido regalo di compleanno di mio padre. Lo prendo dalla tasca e leggo il messaggio che mi è appena arrivato:

"Siete arrivate?" ... parli del diavolo e spuntano le corna ... mio padre. Prima dice di volersi far perdonare, dimunendo gli orari di lavoro e venendo con noi, e poi se ne esce  con un altro dei suoi stupidissimi impegni.

Non gli rispondo e me ne frego completamente, mentre completo l’acconciatura ai lunghi e capelli, mi specchio un secondo per vedere come è venuta la treccia …

L’ I-phone vibra un’altra volta … sto per imprecare contro mio padre quando mi accorgo che non c’è nessun messaggio  … probabilmente ho avuto un’allucinazione.

Provo a chiudere gli occhi e a pensare a qualcosa che non sia mia madre, mio fratello, la mia vita schifosa o il mio futuro incerto … mi viene in mente un’immagine … un lupo.  Non so perché … ma quella figura mi tranquillizza. Poi sento Byron abbaiare, gli lancio uno sguardo e  noto che mia zia è sparita. Sarà andata in bagno. Poco dopo arriva l’hostess che mi avvisa “Stiamo per atterrare” , la ringrazio e mi dirigo verso il bagno, busso alla porta:- Zia stiamo per atterrare!-. Nessuna risposta. Busso ancora un po’ … apro la porta e non c’è nessuno là dentro. Strano. Ritorno al posto e … mia zia è là, seduta sulla sua poltroncina, a scrivere al pc. “Sarà stata un’altra allucinazione” penso … ormai sono abituata alle cose strane, così abituata che il mio cervello, ormai, prova ad inventarsi qualche scusa, per giustificare il tutto.

Mi siedo, allaccio la cintura e sussurro quasi a me stessa – Ed ecco la mia millesima meta …-. Stiamo per atterrare.

*

-Allora, ti piace??- mi chiede emozionata mia zia. Le lancio uno sguardo felice ... lei è così premurosa, con i suoi capelli biondi ramati, i suoi occhietti castani e i suoi sorrisi magnifici ... ha 32 anni, è una sorella maggiore per me, è stata una madre e un'amica ... le devo molto.Poi mi guardo intorno per la centesima volta:una grande villa antica, ai confini con un bosco e ad un piccolo fiumiciattolo, ricca di ricordi e di ragnatele … sarà la mia nuova casa.

Mi piace il grande giardino, dove ci sono panchine in pietra, una vecchia altalena, aiuole, grandi e secolari alberi, viottoli di sassi e tanta calma; l’arredamento è un po’ arretrato, ci sono parecchi lavori da fare, bisogna ristrutturare un po qua e là, per non parlare della polvere … però si può fare, grandi stanze, finestre luminose (a cui sono affisse inferriate) , scale larghe e principesche, ambiente abbastanza lugubre … due piani di casa più soffitta … davvero un bel posto. La mia stanza è al secondo piano, dove ci sono altre tre stanze, di cui una è completamente serrata. Ho un bagno privato, una finestra gigantesca con un balcone in pietra adornato da edere … e con stupore noto che la mai stanza ha un arredamento meno antico, tralasciando il letto a baldacchino a due piazze, un armadio decorato, e una specchiera molto antica, le pareti sono verniciate di un rosso scuro, la scrivania, le tende, la libreria, le mensole e il lampadario sono moderni. Mi piace quella stanza … farò qualche graffito nero sulle pareti, appenderò qualche poster, aggiungerò le mie cose, il disordine prenderà il dominio … si, è perfetta. La cosa più bella ,inoltre alla finestra con grande balcone, è che è in fondo al corridoio, posso mettere la mia musica a tutto volume o suonare la chitarra senza preoccupare di svegliare i vicini.

-E’ davvero bellissimo zia!-dico sorridendo, lei mi si avvicina e mi abbraccia e mi informa con la sua voce tranquilla:

-Entro due giorni tutto verrà ripulito e aggiustato, non preoccuparti. Staremo bene qui! La mia vecchia casa … sai che questa era la mia stanza? L’ho fatta un po’ modernizzare per te- sorrido ancora – Zia sei mitica!-, - Ora risposati un po’, io esco, vado a vedere come è messa la clinica giù in paese. Fai la brava e non aprire agli sconosciuti- scherza, mi da un bacio sulla guancia,ed esce dalla stanza chiudendosi la porta dietro.

Mi lascio cadere sul letto mentre Byron  gioca sul balcone … quella sarà la mia nuova vita. Mi alzo, mi faccio una doccia veloce e mi rivesto, infilo un paio di jeans stretti, una maglietta aderente e nera con sopra una felpa aperta color rosso scuro, un paio di Converse rosse a stivaletto, capelli sciolti.

Ho mille pensieri, risuonano nella mia mente, non posso fare a meno di farmi tormentare da loro ... intorno a me tutto è silenziosissimo, si sentono cantare alcuni uccellini, il rumore dell'acqua del fiume, il vento che sposta le foglie, e nient'altro. E' strano per me che ho vissuto sempre nelle grandi città, Sidney, Londra, Roma, Parigi ...

Comincio ad esplorare un po’ la casa … è così misteriosa … mentre osservo un inquietante quadro in salotto, un suono mi fa sussultare: il campanello.

-Cosa si sarà scordata zia?-mi chiedo.

Mi avvio alla porta e quando apro mi ritrovo davanti un ragazzo e una donna. Forse avrei dovuto chiedere prima "chi è?" ... vabbè.

-Ciao, piacere di conocerti! Sono Stiles, il tuo nuovo vicino di casa- dice il ragazzo sorridendo … è un tipo un po’ più basso di me, capelli corti e neri, occhi grigi, espressione buffa, un po’ goffo e impicciato.

Lo squadro mentre penso a quello che ha detto …vicino di casa? Ah si … ho notato una villetta poco lontano dalla nostra.

-Ah … piacere, sono Neyra- dico accennando un sorriso, poi la donna si presenta:

-Ciao Neyra, io sono Klare, la madre di Stiles. Abitiamo in quella casa là!- mi indica un punto preciso – Per qualsiasi cosa puoi rivolgerti a noi! Benvenuta ancora! Conosco tua zia da molto, la tua famiglia è molto molto nota in questo posto. I Knight sono alcuni dei fondatori di Beacon Hills- e sorride … è motl ogentile ,una donna sui quarant’anni, dai bei capelli biondi e gli occhi grigi.

Sorrido a entrambi … l’ospitalità e il galateo non sono da me:

-Grazie mille … mia zia è appena uscita, volete entrare?- chiedo impacciata

-No grazie, scusami ma devo tornare a lavoro, però Stiles potrebbe farti da guida per il paese- propone Klare, il ragazzo guarda la madre e poi me e dice con la sua voce buffa e ironica:

-Certo! Devo incontrare anche Scott … un mio amico. Possiamo mostrarti il posto se ti va-,

-Beh … ok … grazie mille-rispondo – Un secondo che scrivo a mia zia …-, in meno di uan decina di secondi ho inviato un sms a zia Mary dicendole che vado a fare un giro col vicino di casa ,e lei mi risponde “Ah!Stiles! Ok, ci vediamo dopo. Le chiavi di casa di scorta sono sul comò”.

Prendo le chiavi, il cellulare in tasca, sostituisco la felpa con un giacchetto di pelle nero, che lascio aperto e fischio un attimo ... Byron corre da me. 

Chiudo a chieve ed esco da casa:

-Ok andiamo-dico

-Vi dò un passaggio fino a casa di Scott-dice la madre di Stiles.

Entriamo in macchina, un fuoristrada blu scuro.

-Grazie mille-dico imbarazzata.

-Di nulla!-risponde la donna.

Mentre viaggiamo mi guardo fuori ... alberi, stradine, casette ... mi ricorda uno di quei film americani... spero solo che non sia come nel film che penso io ... quello in cui vengono uccisi diversi ragazzi misteriosamente. Scaccio quei pensieri, mentre torno a Stiles, che continau a parlare e parlare.

Arriviamo vicino una casa, scendiamo e salutiamo la donna che và via.

-Ora lo chiamo-dice. Fa uno squillo di telefono e un ragazzo esce da casa ... e che ragazzo ... 

 

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(i personaggi:

 me(Neyra Knight)

Mary Knight (mia zia)

 Black Knight (mio padre)

Byron(il mio cane)

 

Stiles Davson

Scott Macll

)

  
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