Sto qui, sdraiata
sulla barca a godermi quel poco di sole e tranquillità prima che Rob ci
chiami
per riprendere a girare.
Per una volta non
vedo l’ora di andare via. Sono stanca.
Sto dormendo male
questi giorni. Non so perché.
In fondo la scena
del mattino dopo l’abbiamo già girata e non è questo a preoccuparmi.
Mi volto e ti vedo
al cellulare.
Sicuramente starai parlando con qualche tua
amichetta. Una di
quelle nuove suppongo.
Faccio una smorfia
disgustata e chiudo gli occhi, lasciando che il calore del sole e
l’ondeggiare
della barca mi cullino, facendomi assopire.
Dopo non so quanto
tempo qualcosa si contrappone a me e il mio adorato sole che mi scalda
la
pelle.
Apro gli occhi e
tu mi stai proprio davanti, fissandomi.
Un sorriso mi
nasce spontaneo ma quasi subito mi fermo.
L’anno scorso
abbiamo passato un anno burrascoso, so perché e lo sai anche tu. E
purtroppo
anche i fan se ne sono accorti.
Ti guardo con aria
interrogativa, facendoti capire indirettamente che voglio sapere perché
mi
fissi.
-“S-scusa. Non
volevo svegliarti.”- mormori.
-“Non importa. Non
stavo dormendo.”- dico mettendomi a sedere e grattandomi la gamba.
-“Ti fa male? Ti
brucia? Stana devi stare attenta quando ti addormenti al sole. Potresti
bruciarti e scottarti, per non parlare delle malattie della pelle…”-
dici
premuroso sedendoti veloce accanto a me.
Mi fa sorridere il
pensiero che nonostante tutto ti preoccupi per me.
-“Grazie ne
parlerò con il mio medico!”- ti rispondo ridacchiando.
La tensione si è
affievolita e tu stesso sorridi timidamente ora.
-“Hai visto i
tweet dei fan dopo che è uscita la foto nostra ‘colti sul fatto’?”- mi
chiedi
mimando con le dita le virgolette.
-“Nostra?!”- ti
chiedo maliziosa.
-“No, ok! Mi sono
spiegato male!”- dici diventando di uno strano colorito.
Mi scappa da
ridere vedendo la tua faccia seria e che cerca di non farmi arrabbiare.
-“Oh si certo!
Davvero molto diverte! Ti facevo una persona sensibile, che non prende
in giro
gli altri!”- dici facendo finta di essere offeso.
-“Ahahah oddio
Nathan! Dovevi vederti! Sei diventato di un colore strano! Direi un bel
verde kiwi!”-
ti rispondo.
Non riesco a placare le risate e pure tu ridi insieme a me.
Ma mentre le
nostre risate scemano, vedo che riprendi a fissarmi.
Piano piano smetto
di ridere anche io.
Sai che mi
imbarazza quando mi fissano, così mordendomi il labbro inferiore
abbasso lo
sguardo.
-“P-per favore
Stana…”- mi dici balbettando.
Rialzo lo sguardo
su di te confusa. Per favore cosa?!
-“Non morderti il
labbro. Lo sai che effetto mi fa.”-
Ah già! Quello.
Sbuffo e smetto di
tormentarmi il labbro.
A questo punto
penso che la conversazione sia finita. Il nostro piccolo momento di
show
mattutino l’abbiamo avuto.
Così mi stendo
nuovamente cercando di abbronzarmi ancora un po’.
-“Ti ho osservata
prima.”- sputi fuori dal nulla.
-“Quando?”- chiedo
stupita riaprendo gli occhi.
Come puoi avermi
osservato se eri al telefono?
-“Quando stavo
parlando al cellulare. Eri così assorta nei tuoi pensieri che non ti
sei
neppure accorta che Christopher e gli altri si sono lanciati in acqua!”-
-“Cosa? Davvero?”-
chiedo ancora più sbalordita e, voltandomi, vedo Christopher che è
fradicio e sta battendo il cinque con un altro ragazzo della troupe.
-“E tu perché mi
osservavi se eri al telefono? Non era una conversazione interessante?”-
chiedo pungente.
Già quell’ennesima
ragazza bionda che ti porti appresso e sicuramente a letto, mi irrita
l’esistenza.
-“Sei…gelosa?”-
chiedi con un sorriso soddisfatto.
-“NO! Io non… io
NON sono gelosa!”- dico sbuffando e alzandomi allontanandomi da te.
-“No, ehy Stana! Aspetta!”-
sento che mi chiami ma onestamente non ho voglia di aspettarti.
Ti ho aspettato
per troppo tempo e tu te ne sei fregato altamente di me, calpestando i
sentimenti che provavo per te, come se ci fosse passata sopra una
mandria di
elefanti.
-“Stana! Stana!”-
mi chiami ancora ma io non mi fermo, quando ad un certo punto sento che
mi
afferri il braccio.
-“Possiamo
parlarne?”- mi chiedi.
Hai una bella
faccia tosta.
-“Non mi pare né
il luogo né il momento adatto.”- rispondo gelida.
-“Non ne abbiamo
mai parlato.”-
-“Stai scherzando
vero? Ne vuoi parlare proprio adesso?”
-“Lo so che sei
arrabbiata con me…”-
-“No sono molto di
più che arrabbiata Nathan. Io non ne posso più.”- dico liberandomi
della tua
presa ed entrando velocemente nel mio camerino.
Mi siedo sul letto
e mi prendo la testa fra le mani.
Non ho il diritto
di trattarti così. Hai fatto la sua scelta. Hai sempre scelto le altre
e non
me.
Anche quella notte
di un anno fa.
Sapevo che mi
sarei scottata, sapevo bene che non ce l’avrei fatta a sopportare di
vederti
con un’altra donna, eppure non sono riuscita a respingerti come la
testa mi
diceva di fare.
Siamo stati a
letto insieme, abbiamo fatto l’amore, ma forse per te non è stato così
speciale
come lo è stato per me.
Non ne abbiamo mai
parlato, non abbiamo mai affrontato l’argomento. Semplicemente la
mattina dopo
non eri con me e sul set ti comportavi come se nulla fosse successo.
Sento un lieve
bussare.
So che sei tu.
Sospiro e so che tanto finché non apro non te
ne andrai. Abbiamo già dato abbastanza
spettacolo per oggi.
-“E’ aperto.”-
mormoro.
Tu entri e vedo
che non sai che cosa dire.
Già. Non sai mai
cosa dire con me.
-“Mi dispiace. Mi
dispiace davvero tanto. Non pensavo che fossi…”-
-“Che fossi così
arrabbiata?”- dico, ma questa volta la mia voce è calma.
-“Si. Perché non
me l’hai mai detto?”-
-“E che cosa avrei
dovuto dire? Nathan dopo quella notte, mi hai evitato come la peste. Mi
hai
cancellato da twitter e agli eventi, anche se c’eravamo entrambi, non
mi hai
proprio calcolata! Cosa ti dovevo dire?”- dico incrociando le braccia
al petto.
-“Non lo so!
Qualsiasi cosa!”-
-“Tu mi hai
evitato e io mi sono solo adattata.”- rispondo gelida.
Ti avvicini e io
arretro.
-“Ero fidanzato
all’epoca. Mi sentivo in colpa!”-
-“E’ vero, eri
fidanzato. Ma non mi pare di averti sedotto o di averti costretto a
fare
qualcosa che non volevi. Solo che poi sei rimasto il solito stronzo che
si
porta a letto una ragazza diversa ogni sera.”- dico e involontariamente
un nodo
mi stringe la gola.
Nonostante gli
abbia detto che è uno stronzo non ci posso fare nulla. Sono gelosa
delle donne
che gli girano intorno e sono stufa marcia di sentirmi così.
Cerco di
trattenere le lacrime, così mi mordo il labbro.
-“Ti prego non
morderti il labbro.”-
-“Non dovrebbe
importarti se mi mordo il labbro o no.”- sussurro.
-“Mi importa
sempre di te.”- dici serio piantando i tuoi occhi sui miei.
Mi scappa una risata
sarcastica. Questa è bella!
Sei triste e lo
vedo dal tuo sguardo.
-“Voglio solo
capire una cosa Stana. Pensi sia stato un errore quella notte?”- dici
avvicinandoti sempre di più.
-“C-considerando
com’è andata d-direi… di si.”- sussurro ma abbasso lo sguardo.
Non lo penso.
Non
penso affatto sia stato un errore, ma se voglio stare meglio devo
lasciarmi
questa storia alle spalle, essere un’attrice professionale e fare il
mio
lavoro.
Sto ancora
indietreggiando e sento il muro dietro di me.
-“Sai… ho capito
che mi sono innamorato di te quando abbiamo girato l’ultima scena di
'Always'.”-
Sbarro gli occhi e
alzo lo sguardo.
-“Hai ragione. Hai
tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata con me. Ho fatto finta
di
nulla dopo quella notte. Ero spaventato e non sapevo cosa provavi. Poi
Evelyn mi
aveva chiesto di cancellarti da twitter. Era gelosa di te. Non so…
forse in
qualche modo aveva capito che l’avevo tradita e da allora non faceva
altro che
controllarmi. Poi l’ho lasciata e ho cercato di recuperare il nostro
rapporto,
fallendo miseramente a quanto pare.”- dici con rammarico.
Apro la bocca per
parlare, ma non so cosa dire.
Sono stata male in
quei mesi, sono stata uno schifo, ma cercavo di non darlo a vedere.
Cercavo di essere
la solita Stana.
-“Quando abbiamo
girato “Always”… beh lì, tutte quelle ore passate a baciarti, ho capito
che non
avrei voluto fare altro nella vita. Volevo solo te.”-
Wow. Dichiarazione
in pieno stile Fillion.
Mi sento le guance
andare in fiamme e sto continuando a mordermi il labbro.
-“E per te è stato
un errore?”- chiedo con un filo di voce.
Abbassi lo
sguardo. Improvvisamente i tuoi piedi sono molto interessanti.
-“Sul momento
pensavo di si. Ma solo dopo ho capito quanto avevo perso e quanto stavo
perdendo.”-
Annuisco e non
dico nulla.
Mi sento svuotata.
-“Però questo non
ti ha impedito di avere altre donne. Anche dopo che abbiamo registrato
‘Always’.”-
Si, ho visto le
tue foto con quella donna bionda a Montecarlo. Se avessi voluto davvero
me non
saresti andato con lei.
-“Cosa? No no!! Suzanne non mi interessa! Non
avevamo neanche la stanza insieme. Io
voglio solo te.”-
Ti avvicini ancora
ma io non posso indietreggiare.
Merda!
-“Pensi che sarà un errore?”- mi chiedi
-"C-cosa?"- chiedo balbettando.
-"Questo!"- dici prendendomi velocemente il
viso fra le mani, ma non faccio in tempo a realizzare che le
tue labbra sono sulle mie.
Perdo del tutto la
lucidità.
Pensavo che in questi mesi mi fosse passata,
ma è evidente che non è
così.
Le tue mani
scivolano sui miei fianchi e i ricordi di quella notte si affacciano
prepotenti
nella mia testa.
Le tue mani, la
tua bocca sulla mia pelle, il tuo sapore.
Cerco di staccarmi
ma in quel momento decidi di approfondire il bacio e io sono persa.
Completamente persa.
Non ho idea di
quanto tempo sia passato so solo che ci siamo staccati.
Alcune lacrime mi
scendono sulle guance e non riesco a reprimerle.
Mi vedi piangere e
subito asciughi le mie lacrime.
-“Non… non posso
Nathan. Non posso cascarci di nuovo. Mi farai ancora male e-e io…”-
dico
poggiandoti una mano sul petto per allontanarti.
-“Io non voglio
essere da nessun’altra parte se non qui con te.”-
-“Già. Ma con la
donna con cui stavi parlando al telefono? Io non posso rischiare che ti
vengano
altri sensi di colpa.”-
-“Al telefono?
Stavo parlando con mia madre. E’ l’unica che sa cosa provo per te. Ti
prego
devi credermi.”-
-“I-io…”-
-“Ok.”- dici
semplicemente uscendo dal mio camerino.
Non capisco.
Mi
molli così? Di nuovo?
Ti seguo incerta.
-“IO AMO ALLA
FOLLIA QUESTA DONNA!!”- urli in mezzo alla troupe.
Sgrano gli occhi.
Porca miseria!
Mi catapulto da te
cercando di portarti via da lì e sperando inconsciamente che nessuno ti
abbia
sentito e che in quel momento fossero tutti distratti guardando un
elefante
volante.
-“Nath che stai
facendo?”- dico afferrandoti il braccio, ma mi accorgo di essere la
settima
gradazione di rosso.
Ti volti verso di
me e mi dici:
-“Quello che avrei
dovuto fare tempo fa.”-
Mi prendi il viso
fra le mani e mi baci di fronte a tutti.
Sento fischi di
approvazione e applausi e anche un ‘Era ora!’ e so da chi proviene, ma
non mi
interessano.
Hai fatto una cosa
che non mi sarei aspettata. Sorrido contro le sue labbra e quando ci
stacchiamo
sussurro:
-“Non ti ho ancora
perdonato.”-
-“Ma lo farai
vero?”- mi chiedi sfoderando la tua faccia da cane bastonato.
Alzo gli occhi al
cielo e scuoto la testa sorridendo, allontanandomi da te per ritornare
a
lavoro.
Mi afferri la mano
e intrecci le dita con le mie.
-“E’ una promessa
questa. Always.”- dici sincero.
-“Always.”-
rispondo sorridendo.