I Segreti
Del Deserto Dei Falchi.
Act
01
La
Leggenda
C’era un deserto,
dietro le montagne.
C’era un deserto,
appena fuori delle terre ninja.
In quel deserto,
vivono delle persone.
A cavallo di neri
destrieri, da sempre difendono la città sacra.
Sono guardie
speciali, nate tra le raffiche di vento.
Per quelle guardie
esiste solo il sole accecante e l’odore di sangue.
La città sacra è protetta dalle guardie, che impediscono che l’entità malvagia che vi vive sia mai risvegliata.
Ma i capi ninja sono
affascinati da quest’enorme potere racchiuso tra le mura di una necropoli.
La
leggenda narrava che una volta vi era un Dio.
Il
Dio più forte, la Divinità Sovrana.
Un
potere sconfinato che non poteva venir contenuto nel mondo.
E
il Dio si dovette liberare da una parte di sé.
Il
Dio si liberò della parte più crudele, ma anche più potente.
La
sigillò in una città sacra, che al suo comando sprofondava tra le dune.
E
dette ad un gruppo di formidabili e fidati guerrieri il compito di proteggerla..
Perché
quel potere, se liberato, poteva causare la fine dei tempi…
- BALLE!-
esclamò Tsunade,
fissando Kakashi con aria contrariata.
- ecco cosa penso io,
che sono tutte BALLE-
-
che facciamo, Hokage-Sama? Anzi,chi mandiamo?-
-
ovviamente Naruto..Sakura..Neji..Rock Lee… e anche tu, Aoi -
la giovane jonin dai
capelli blu uscì dall’ombra, fissando l’Hokage e il ninja Sensei.
- si, Hokage-Sama -
-
inoltre, avverti Yuri Hyuuga, abbiamo bisogno di lei per passare le montagne. -
Aoi
sospirò, conscia della difficoltà che si trovava davanti.
Avere
contatti con Yuri era difficilissimo.
-
quindi manderemo..Naruto Uzumaki, Neji Hyuuga, Rock Lee, Sakura Haruno, Yuri
Hyuuga, Aoi R. Hakate..-
Sembrò
quasi puntualizzare la sua “parentela” con Aoi, la ragazzina che aveva
adottato tempo addietro.
La
ragazza lo fissò storto.
-
e io e Gai?-
-
oh, no. voi due resterete qui. Bastano loro-
Aoi
esultò mentalmente.
-
Aoi, vai a chiamare Yuri!-
-
signorsì signora Tsunade!-
Disse
la giovane portandosi sull’attenti, e poi sparendo in uno sbuffo di fumo.
***
Neji
sospirò, rientrando in casa.
-
sono a casa..-
si
aspettava il solito saluto dei servitori, di Madamigella Hinata, della Signorina
Hanabi e di Padron Hiashi.
Ma
sentì due braccia chiare stringersi intorno alle sue spalle, e un vago profumo
di rose.
-
bentornato Nii-Chan -
-
Yuri?-
Neji
si voltò, osservando la ragazza.
Neri
capelli lunghi e vestiti candidi.
Il
sorriso sornione stampato sulla faccia, e un gran ciuffo di frangia sugli occhi.
-
si, proprio io! (^__^)-
qualcuno
bussò alla porta.
I
due si voltarono, aprendola in contemporanea.
Aoi
fissò i due fratelli, costatando per l’ennesima volta quanto si somigliassero
quelli della casata Hyuuga.
-
per fortuna!-
esclamò,
fissando Yuri, allegra.
-
ciao Aoi, che ci fai qui?-
-
salve Aoi-San, è destino vederci a casa mia…-
-
aridaje cò sto destino..(<__<)-
-
girando da tutte le hai preso uno strano accento, lo sai, vero Yuri?-
-
aye* -
(NB:
non è un si, ma è solo un’esclamazione, che qui è usata con tono
affermativo. E’ un dialetto dei
paesi oltre le montagne)
disse
lei annuendo.
I
tre si sedettero nel salone, di fronte a delle tazze di the fumante.
-
allora, credo che entrambi conosciate il Deserto Dei Falchi, vero?-
-il
luogo dove si dice si trovi un potere immenso??-
-
aye-
annuì
Yuri.
-
una landa desertica vera e propria, sconfinata, aria, spazzata da venti vari e
sassosa-
-
ci sei già stata, Yuri?-
-
un paio di giorni. Ma non ho retto molto quel caldo. -
-
solitamente lo reggi bene..-
-
si Nii-Chan, ma i 45° all’ombra sono un pochino troppi anche per me,
sai?-
-
emm…-
-
ecco-
-
comunque, è lì che si svolgerà la prossima missione-
-
CHE????-
Yuri
la fissò scandalizzata.
Neji
non capiva.
-
conosci Hamurabta, la Città Dei Morti, Neji?-
-
ho sentito la leggenda, sì. -
-
sembra che lì vi sia sigillato il potere più grande del mondo. Oltre ad un
tesoro considerevole..-
-
che in sintesi sarebbe l’obiettivo dell’Hokage -
Borbottò
Yuri, scocciata.
Fissava con
ostinazione altrove, con le braccia conserte.
- Yuri, capisco che
la cosa ti scocci da morire, ma l’Hokage ha richiesto anche la tua, di
partecipazione-
- cosaaa???-
esclamò lei,
fissandola.
- ma sono appena
tornata! Fammi godere un po’ di umidità, prima di tornare al caldo torrido di
Sumakagure!!-
- l’Hokage così ha
comandato -
-
sai dove se lo deve infilare il suo ordine, l’Hokage??????-
-
verranno anche gli altri?-
-
verranno Naruto, Sasuke, Sakura,
io, Lee, te…-
ci
fu un attimo di pausa, nella quale Yuri chiese grazie per il suo non essere
compresa nel gruppo di suicidi.
-
E YURI…-
Yuri
mandò al diavolo tutte le divinità (ennesimo piccione che fa popò sulla testa
di Hidan) esistenti.
Neji
sospirando, le disse di stare calma.
Lei
gli rammentò cosa aveva fatto al suo orsacchiotto da piccolo, e se voleva
provare la stessa sensazione…
Neji
scosse energicamente la testa.
-
ecco, bravo.. non ne ho voglia Aoi-Channn!!-
-
ma verrai uguale, punto e stop!-
e
la ragazza si dovette arrendere.
**
il
sole era troppo alto, troppo caldo.
Il
vestito era troppo pesante.
I
piedi affondavano nella sabbia bollente, mentre si allontanava di corsa
In
quel luogo, pochissime erano le tecniche magiche che funzionavano.
Persino
lui era stato battuto da loro.
Un
gruppo di ragazze e ragazzi lo fissava allontanarsi.
Una,
in sella ad un nero cavallo, era in testa al gruppo.
La
sua sciabola grondava sangue, e il suo sguardo era duro.
(NB:
le frasi che cominciano così = - “”- sono quelle pronunciate nella lingua
delle ragazze.)
Un'altra
fece avvicinare il suo cavallo a quello della giovane.
-“
che facciamo Cross? Lo uccidiamo?”-
Lei
osservava il ragazzo arrancare nella sabbia.
Il
sole.
Il
deserto.
Onde
nelle sabbie causate dal passaggio di serpenti e piccole strisce create dagli
scorpioni.
-
“no”-
Sorrise,
sfiorandosi l labbro inferiore con il dito indice.
Quel
ragazzo sarebbe tornato, se lo sentiva.
Ma
morto.
Oppure
in agonia.
Di
certo non avrebbe dio nuovo tentato di liberare lo spirito che da secoli giaceva
a Hamurabta.
Oltretutto
loro avevano ucciso tutti gli uomini con cui era venuto..
E
la semi impossibilità di praticare qualsiasi tipo di jutsu magica, rendeva
molto infido quel luogo.