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Autore: monik    22/04/2007    3 recensioni
kagome e inuyasha sn insieme da vent'anni, ma sono come il primo giorno del loro incontro...perché?? ciauuuuuuuxxxxxxxxini
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 PRESENTAZIONI Apro molto lentamente gli occhi, come se volessi che questo momento mi resti impresso nella mente. Mi metto a sedere sul letto, con i capelli corvini che mi ricadono dolcemente sulle spalle. Alzo una mano e mi tocco la fronte. Sono ancora sudata... sono esausta, ma felice, come mai sono stata, o almeno non prima di averti incontrato... Mentre ripenso alle nostre fantastiche avventure scruto con amore tutte le cose che ci sono in questa stanza, con sguardo abbastanza attento con i miei occhi color del cioccolato. Eppure, tu sei stato l’unico a notare che quando mi arrabbio i miei occhi diventano tendenti al viola scuro, mentre se sono appena sveglia e molto stanca, diventano di un verde scuro, proprio come gli occhi di una volpe... beh non posso darti torto... Sono passati quasi vent’anni e, ora che ci ripenso, mi viene ancora da ridere al nostro incontro... sono passati venti lunghi anni, ma con te, sembra che siano passate solo poche settimane. Mentre ripenso a tutto ciò ti scruto il viso...sai, sembri proprio un angelo quando dormi. Ci credo... dopo quello che hai fatto ieri... Sei maturato. Ora hai pressappoco, almeno come la mia...la razza umana, 20 anni. Anche se il cervellino rattrappito ti è rimasto, sei cambiato poco di aspetto fisico. Sei diventato più alto ancora, sei quasi un metro e novanta, ma anche io sono cresciuta molto. Io sono alta per essere una raga... donna. Sono alta un metro e ottantatre, ma chi mi invidia... solo pochi anni fa l’avevamo scoperto... Sulla tua faccia posso scorgere ancora un lieve sorriso, che rinasce quando riapri gli occhi... Dio, quanto amo i tuoi occhi. Sono spettacolari... credo che siano loro che mi hanno convinto la prima volta. Erano e sono così speciali e belli. Colore dell’oro, quale metallo più pregiato? Te lo ripeto ogni volta che hai dei bellissimi occhi, e tu ogni volta, sei pronto a rispondere che sono così per il fatto che hai degli occhi ‘ultrapotenti’... e poi mi dici che se no come faresti a spiarmi quando faccio il bagno... Sei ancora assonnato, non è vero, amore? Ma prima che posso pensare o dire qualcosa, mi attiri verso di te e mi dai un dolcissimo bacio sulle labbra: come ogni mattina ho un magnifico risveglio...solo che stavolta mi sono svegliata prima io... oggi tocca a te subire una mia pecca... un mio desiderio. Sono venti anni che ripetiamo questo gioco, ma cosa vuoi farci? Ci amiamo troppo e poi, questo gioco è proprio divertente. Rimaniamo abbracciati, in silenzio, mentre mi accarezzi e ci godiamo questa brevissima pace... infatti dopo non molto entrano cinque bambini. Ci guardiamo complici e ci sorridiamo, un sorriso pieno d’amore. Quelli sono i nostri figli, i nostri meravigliosi figli come gli chiamo io, e gli angeli seccatori come li chiami tu. Prima entra il più piccolo, con la sorellina gemella: hanno quasi due anni. Il maschietto ha delle orecchie come le mie, marroncine- panna con alcune sfumature argentee. Ha degli occhi verdi mischiato con il tuo dorato e dei capelli argentei. Si chiama Shiu. La sorellina gemella, invece, è identica a te, solo con gli occhi di un dorato un po’ più scuro, capelli corvini con sfumature argentate, mentre le orecchie sono le tue, Inuyasha. Si chiama Nia. Poi entra la peste... come la chiami tu. È una femmina di quasi quattro anni. Lei è identica a me: occhi cioccolato-verdognoli, capelli corvini, orecchie panna- nero, zanne come le mie, ma molto simili alle tue, e con una faccia d’angelo. La ‘peste’ si chiama Ayaki. Mi ricordo che la prima volta che tu la presi tra le mani dicesti che sarà un angioletto, ma appena iniziò a mangiucchiarti le orecchie, cercasti di smentire assolutamente quello che avevi detto, e così ora è la tua piccola peste. Poi entra Shinjio. Ha dodici anni, è molto alto per la sua età, ma è identico a te, tranne per il fatto che ha la pupilla allungata come le linci, proprio come me, la loro mamma, una mezzodemone lince, per l’esattezza che proviene dalle montagne dell’ Italia. Poi per ultima entra Monia, la nostra figlia più grande, che deve fare 14 anni, a dicembre. È anche lei molto alta, ha dei capelli marroni lunghi fino alle spalle, orecchie argentate e con i miei occhi. Ecco, questa è la famigliola di Inuyasha e Kagome. Sono molto fiera della mia famigliola. Ecco che tutti ci accerchiano e ci danno il buon giorno. Noi due siamo ancora abbracciati, e anche se siamo ancora nudi e coperti solo da lenzuolo, nessuno si vergogna, almeno quasi tutti. Sì perchè Monia a volto lo sguardo da un’altra parte. Lo so, è proprio come me. Anch’io alla sua età odiavo vedere i miei genitori così, ma poi col tempo ho percorso i loro stessi passi, e, ora, come vedi, Monia anche te farai come me. Nonostante non importi della nostra nudità, ai nostri ‘ragazzi’ da fastidio vederci sbaciucchiare, perciò tu li accusi di sbaciucchiamenti davanti a loro e si dileguano in un istante, ma mentre tutti scappano, Monia esce fuori molto lentamente e continuava a guardarci senza più arrossire, però dopo richiude la porta dietro di sé. Sono passati vent’ anni, ma noi siamo rimasti uguali, proprio come un tempo, quando viaggiavamo insieme. Riprovi a mettermi sotto di te, e io con voce il più possibile sensuale ti chiedo se non ti stanchi mai. So che risposta mi darai, infatti come prevedevo mi dici che sei pur sempre un mezzodemone, proprio come me per poi baciarmi di nuovo con passione e facendo scendere la lingua per il mio collo, mentre alcuni gemiti mi escono involontariamente dalla mia bocca. °°° sono appena uscita dalla nostra capanna, sì perchè tu l’hai voluta costruire enorme, dopo che avevamo scoperto che io ero figlia del più potente demone dell’occidente... sai a volte penso che noi due siamo proprio due anime gemelle: mentre tuo padre era il più potente dell’est, il mio lo era dell’ovest, del continente. Nati tutti e due dall’incrocio delle due razze più rivali e tutti e due derisi, almeno finchè non ci siamo trovati, esattamente vent’anni fa. Vado a passo veloce verso la capanna vicino alla nostra e con cautela entro dentro perchè non vorrei trovarmi davanti allo stesso nostro scenario... ma come non detto: vedo Miroku, molto maturato anche lui, sopra Sango, diventata più donna che mai. Con passo veloce, ma silenzioso, ritorno indietro e mentre torno verso casa, vedo una scena alquanto insolita, ma non troppo per me. C’è Monia che ha la testa appoggiata sul petto di Mioshi, il figlio più grande dei miei migliori amici. Lui ha quasi diciotto anni, l’aspetto è identico al padre, è un ragazzo molto affidabile, al contrario di un suo genitore a caso. Il ragazzo abbassa il viso, mentre la ragazza lo alza i loro visi si incontrano in un bacio semplice. Come se però non avessi visto niente, mi avvio verso casa canticchiando. Credo che fra pochi anni sarò nonna, anche se in questo momento sembra che io abbia appena vent’anni, nonostante ne siano proprio passati lo stesso numero. Arrivo in casa e vado dal mio compagno, si perchè noi non potevamo ‘sposarci’ normalmente essendo per metà demoni, e allora sono diventata la compagna del mio amore. Di Inuyasha. Entro nella nostra enorme camera e ti vedo nuovamente addormentato. Mi scappa un sorrisino. Questa volta te lo rinfaccerò per molto tempo. Ti ho sfiancato, ammettilo. Anche perchè io sono un felino...ma ciò non centra. Mi tornano in mente i ricordi più vecchi, quelli del nostro primo incontro. Avevo appena compiuto 14 anni, anche io a dicembre un venerdì sera, per l’esattezza otto giorni prima della vigilia di Natale. In quel momento... -mamma mi hai rotto! Ho preso più che buono, ma non posso ogni volta prendere ottimo- Dicendo ciò la ragazza si richiuse in camera, pensando a come fosse pallosa la sua vita in quel momento. “non è giusto, faccio sempre le solite cose, non posso mai uscire di sera tardi, non posso andare in discoteca.... quanto vorrei che qualcuno mi rapisse... ma una persona buona così... così che la mia vita cambiasse...”. Guardò fuori dalla finestra. Stava nevicando, in quell’attimo aveva iniziato a nevicare. Era così attratta dalla neve. Era come se fosse un segno, mandato da Dio. Si era incantata a guardare il cielo, quando una cosa velocissima passò davanti alla sua finestra, anche se lei l’aveva vista molto bene e al rallentatore. Era un ragazzo con dei capelli argentei, lunghi fino alla vita, con occhi di uno strano colore che però non era riuscita ad identificare con esattezza, anche se le era parso che fossero del colore dell’oro. Come attratta da qualcosa di magico, era saltata giù dalla finestra di camera sua, ma nonostante fosse al primo piano, non ha risentito affatto della caduta. Vede che quel ragazzo che aveva corso prima, ora è fermo e sta annusando l’aria. Anche se non aveva fatto il benché minimo rumore, lui si era voltato verso di lei e l’aveva guardata negli occhi. Ed ecco finito il primo capitolo di questa ff... credo che sia molto diversa dalle solite, non è vero?? Cmq.... vi è piaciuto?? Grazie ciauuuuuuuuuuuxxxxxxxxxxxxxx
  
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