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Autore: kirlia    10/10/2012    1 recensioni
Una piccola raccolta scritta anni fa che ho ritrovato nel mio archivio: piccoli missing moment su Gwen e Courtney, ancora ambientate nella prima serie di TD. Spero che vi piaccia!
Dal primo capitolo:
"«G-Gwe-en!» urlò Trent con chiara preoccupazione nella voce. Il segnale era disturbato, ma l’intensità con cui mi chiamava era inconfondibile.
“Trent aiutami! Aiutami ad uscire da questo posto!!” volevo gridare, ma la voce mi si bloccava in gola.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Gwen | Coppie: Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - L'isola
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L’incubo – POV Gwen

 
All’improvviso aprì gli occhi di colpo, rendendomi conto di non vedere nulla.
Nero. Era tutto nero, come la notte.
Ero forse diventata cieca…? Non ne ero sicura.
Quasi incredula chiusi gli occhi stringendoli forte, tanto da poter vedere rosso… poi li riaprì.
Ed era ancora buio, un silenzioso nulla si estendeva intorno a me.
Che cosa stava succedendo? Dov’ero finita??
“Okay, calma Gwen… cerca di ragionare razionalmente” cercavo di calmarmi.
Ma il mio cuore batteva forte tanto da poterlo sentire nel silenzio assoluto che regnava in questo luogo, se propriamente si poteva definire così.
Il silenzio era assordante.
Se ero cieca… forse ero anche sorda?? Forse.
Cominciai ad ansimare, spaventata a morte, e sentivo il mio respiro colmare il silenzio.
No, non dovevo farmi prendere dal panico!
Provai a muovermi e allora mi resi conto di essere sdraiata: strano, nel nulla non mi ero accorta di non essere in piedi.
Cercai di alzarmi, ma sentii qualcosa che mi impediva di mettermi a sedere… una specie di tetto.
E anche ai miei lati c’erano dei muri!
Mi resi conto di essere in trappola, bloccata in quel nulla limitato… e di stringere in mano qualcosa. La tastai con attenzione, cercando di capire di cosa si trattasse: qualcosa di quadrato, poi un’antenna… un cellulare?
No, aveva un solo tasto centrale… provai a premerlo.
Un suono assordante riempì il nulla, sembrava il rumore di una radio che non riusciva a captare bene il segnale, o di una tv che mostrava un semplice sfondo grigio a righe.
E poi, una voce in lontananza… che non riuscivo a comprendere. Non riuscivo a capire chi fosse, né cosa dicesse… ma dovevo tentare!
Cercai di urlare, di implorare quella persona di aiutarmi ma… la voce mi si bloccava in gola, non riuscivo nemmeno a sussurrare!
Perché tutti i miei sensi erano inibiti? Perché le mie parole imploranti non riuscivano a superare quel nulla per arrivare alla persona anonima dall’altra parte dell’apparecchio?
Sentii le lacrime rigarmi le guance e i singhiozzi disperati in gola, nemmeno quelli producevano suono.
Finalmente riuscii a decifrare una delle parole che il mio interlocutore diceva.
«G-Gwe-en!» urlò Trent con chiara preoccupazione nella voce. Il segnale era disturbato, ma l’intensità con cui mi chiamava era inconfondibile.
“Trent aiutami! Aiutami ad uscire da questo posto!!” volevo gridare, ma la voce mi si bloccava in gola.
Ero terrorizzata, dovevo necessariamente riuscire a parlare. Presi un enorme respiro e…
 
«Trent!» gridai, aprendo finalmente gli occhi.
Una flebile luce illuminava scarsamente l’ambiente, rivelando il dormitorio immerso nel buio della notte e il silenzio interrotto solo dal canto dei grilli in lontananza.
I miei occhi spalancati scrutarono per un attimo la stanza, mentre cercavo di calmare il mio respiro irregolare… era solo un sogno, anzi un incubo. Un semplice incubo.
Soffocai l’ennesimo urlo affondando il viso nel mio cuscino, poi mi costrinsi a sdraiarmi di nuovo sul letto… per tentare di dormire.
Dovevo dormire! La vita in questo reality era dura, e non potevo permettermi di passare la notte insonne… nemmeno per questi sciocchi incubi.
E poi Trent… che tornava ogni notte a popolare i miei sogni. Perché??
No, non potevo pensarci adesso!
Chiusi gli occhi, cercando di prendere sonno. Un sonno senza incubi né sogni… per favore.
 
Intanto qualcuno ridacchiava nel dormitorio, divertito dalla mia sofferenza.
Heather ovviamente… godeva nel vedermi in quello stato! Ma non avevo la forza di oppormi e mi rivoltai nel letto, dandole la schiena e sperando che mi lasciasse in pace.
… mi sfuggì un sorriso quando le sue risate furono bruscamente interrotte da un colpo in testa causato da una scarpa.
«Yo, cerca di smetterla sorella!» sbuffò LeShawna nel letto sopra di me, con evidente irritazione.
Poi si rivoltò nelle coperte causando un insopportabile scricchiolio delle molle del materasso.
Il mio sorriso si spense presto quando ripensai al sogno… dovevo dormire ma avevo talmente paura di rituffarmi in quell’incubo!
Inutile, quella sfida mi aveva davvero traumatizzata. Essere sepolta viva… non credevo che la mia paura potesse davvero degenerare in questo modo.
Tutta colpa di Trent! Se non mi avesse abbandonato in quel modo sotto la sabbia…
Sospirai, preparandomi a passare la notte insonne.

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Angolo dell'autrice: beeeh, salve. Ho ritrovato questa fic dopo taaaanto tempo e ho deciso di pubblicarla, spero vi piacerà. Ha solo due capitoli, purtroppo, ma chissà che non riesca a continuarla ;) 
Aspetto le vostre opinioni, il prossimo capitolo sarà su Courtney! 
A presto!
Kirlia <3
   
 
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