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Autore: C_Lennon    12/10/2012    6 recensioni
ciao a tutti!!! so di avere già una fan fiction da finire,ma questo è un tema che ho fatto di recente,e siccome mi è piaciuta molto volevo pubblicarla.Vi avviso,non è la storia con il solito "e vissero tutti felici e contenti".
detto questo vi presento la trama:
"Biancaneve era in giardino a stendere i panni,quando arriva un angelo a cavallo.Cosa succederà?Scoppierà un nuovo amore?
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La morte di Biancaneve

Biancaneve era in giardino, come al solito, a stendere la biancheria della regina.Ma com’era possibile che portasse mutande così grosse? Si divertì a immaginare di fuggire via dal castello, attraverso il fiumicello che si trovava a pochi chilometri da lì utilizzando le mutandone della matrigna come vela per una barca immaginaria. Appena formulò questo pensiero, scoppiò in una risata che la distrasse dalla sua triste giornata. Mentre si asciugava le lacrime salite agli occhi, vide un angelo a cavallo passarle affianco e si accorse che l’angelo in questione non era mica male… Aveva i capelli neri, scuri come la notte più buia e gli occhi erano di un azzurro più puro del cielo. Ed in quel momento, quei pezzi di cielo erano fissi su di lei. – BIANCANEVE! ENTRA SUBITO IN CASA! È UN’ORDINE! – uffa! Era ancora Regina che rompeva. Di malavoglia fu costretta a rientrare in casa . Sorpassò la porta che aveva ancora lo sguardo fisso su Faccia di Angelo, che sembrava più imbambolato che mai. Allora per dargli una svegliata si sporse dalla finestra e urlò – EHI! BEL PRINCIPINO! CHIUDI LA BOCCA CHE ENTRANO LE MOSCHE! – il volto del bel ragazzo fu per un attimo sfigurato dall’indignazione, che si trasformò in un sorriso quando la fanciulla gli lanciò un biglietto da visita mimando un “CHIAMAMI” così, con un sorriso da orecchio a orecchio, se ne andò via. Quella sera la giovane fu scossa da mille sospiri ed altrettante furono le volte in cui guardò cellulare ed E-Mail, aspettandosi di essere contattata. Quella notte fu accompagnata da molti incubi e un brutto presentimento turbò il suo sonno. La mattina dopo, corse in città a prendere il giornale per la matrigna e quando vide l’articolo in copertina, il cuore le fece un tuffo. La foto rappresentava il suo adorato principe su un letto d’ospedale, il sorriso sparito dal volto tormentato. Sotto la foto c’era una scritta a caratteri maiuscoli, che recitava:

TROVATO PRINCIPE SEMI MORTO NEL BOSCO. CONDIZIONI GRAVI.

UNICO INDIZIO UNA MELA AVVELENATA.

Non era possibile. Non lui. Non il suo principe. Il giornale le cadde dalle mani e corse via. Corse perché non sapeva cos’altro fare. Corse, ma non sapeva  ne dove stava andando, ne da chi stava scappando. Pensava solo a correre. Ad un certo punto il dolore fu troppo e la ragazza si fermò. Era in mezzo al bosco, luogo che aveva sempre amato. Ma quel giorno aveva paura. Le sembrava che, a poco a poco, i rami la stessero soffocando. Allora cadde in ginocchio e urlò tutto il suo dolore al mondo. Mentre urlava non si era accorta che lacrime calde le rigavano le guance. Quando non ebbe più voce si accasciò sul terreno coperto di foglie umide ad aspettare che la morte venisse a prenderla.
   
 
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