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Autore: _BlueHeart    13/10/2012    5 recensioni
Blair, Serena, Chuck e Nate alle prese con l'inizio dell'estate dei loro undici anni.
Si allontanarono come sempre vittoriosi, ma sapevano che non sarebbe finita lì, tutti lo sapevano tranne Kelly Perry.
‘Carissima Kelly, non sai cosa hai combinato…nessuno aveva mai parlato così a Serena Van der Woodsen!’ Esclamò come da rimprovero Penelope. ‘Qualcuno doveva pur farlo prima o poi…’
La ragazza scosse la testa ‘Non te la faranno passare liscia… lo sai vero? Blair è una che si fa rispettare e guai a toccarle la sua migliore amica.’
Kelly era indifferente alle parole di Penelope, non le avrebbero fatto niente, pensava.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Nate Archibald, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Questa one-shot l'ho scritta di getto e guardate che ore sono..? Le 3.18 o.O 
Chissà cosa ne è venuta fuori! Uhahauhauha
Spero che vi piaccia quest'episodio un pò confuso ^-^
Vi lascio alla storia, buona lettura!


L’anno scolastico stava ormai giungendo a termine, il caldo afoso cominciava a divenire insopportabile, l’aria era divenuta improvvisamente più pesante.
Si prevedeva un’estate torbida, la più calda che ci fosse mai stata a New York City, almeno da quando era venuta al mondo Blair Waldorf, undici anni fa.
Quella mattina si era svegliata molto presto e se ne stava seduta sul suo letto con aria assente.
‘Ehy B, che ne dici di andare al parco dopo? Fa troppo caldo…’ Serena Van der Woodsen, si lasciò cadere di schiena sul letto, anche lei troppo stanca di quel caldo opprimente.
Le due ragazzine avevano dormito insieme a casa di Blair. Quella mattina non sarebbero dovute andare a scuola, era Domenica.
‘Mi sa che hai proprio ragione S, non si può stare rinchiusi qui dentro!’
Con estrema calma si fecero la doccia e lavarono i capelli, Dorota la domestica nonché governate di Blair, le spazzolò i capelli lunghi e dopo aver applicato un olio al cocco sui loro capelli per tenerli compatti, li legò a tutte e due con una treccia sul lato senza asciugarli.
Sul letto preparò i vestitini leggeri che avrebbero dovuto indossare, insieme alle scarpe e a qualche accessorio immancabile nel look delle piccole Elite di Manhattan.
Uscirono poco dopo con aria sognante di chi sta per vivere un sogno. Ma loro non avevano in programma di vivere niente, quell’espressione, quell’aria era tipica di quelle due ragazzine tanto spigliate,era coinvolgente tanto da far venir voglia alla gente di leggere la loro mente per capire cosa nascondessero.
In realtà non nascondevano nulla di magico, fantastico o meraviglioso, come pensavano le loro compagne di scuola, semplicemente loro, erano sognatrici e attrici superbe.
Perfette nelle loro camminate da giovani donne. Perfette con il loro mento alto e i modi di fare già da grandi, come dicevano i maschietti. Perfette quando strette in un abbraccio speravano che nessuno le guardasse, loro volevano apparire forti e vincenti,e ci riuscivano a meraviglia.
Nell’Upper East Side, si cresceva velocemente. Non è vero che viziati dalla ricchezza crescevano lentamente. Non è vero perché a loro mancava l’amore, l’unica cosa di cui davvero avevano bisogno di essere viziati.
Sedute su una panchina sotto un albero di pesco, chiacchieravano e giocavano infilandosi fiori tra i capelli. ‘Guarda questa primula… vieni qui’ disse Serena infilando il fiorellino tra i capelli mogano dell’amica.
‘Ciao Blair, ciao Serena…’ era una voce familiare, ma non troppo gradevole. Stridula e acidula, così diceva Blair.
‘Penelope…’ Serena si alzò seguendo Blair ed insieme imitarono un inchino prendendola in giro.
La ragazzina era insieme ad altre compagne, tutte sue imitazioni che a sua volta emulava il look di Blair talvolta quello di Serena.
‘Allora Blair, tua madre ha confezionato per voi anche questi abiti?’ Chiese Kelly Perry con un aria smorfiosa che fece inacidire le due amiche.
‘No, se proprio vuoi saperlo sono firmati Vera Wang’ ammise Blair prendendo il lembo del suo vestitino per far vedere il marchio della stilista.
‘Un vero colpo di classe per chi veste come te!’ Questa volta fu la biondina a continuare la battuta per l’amica.
Con sopracciglia alzate e voce altezzosa si voltarono per andar via, a qualche passo da loro c’erano i maschietti mentre chiacchieravano camminando verso di loro.
‘Ciao ragazzi…’ fece Serena salutando i compagni di scuola. ‘Ciao Serena…’ rispose Gary.
‘Nate, com’è andata la partita di baseball?’ Blair simulava una camminata ammiccante verso il ragazzino. Quella calda mattina i ragazzi erano andati a vedere una partita di baseball che si era tenuta alla Costance, il liceo che avrebbero frequentato anche loro.
‘E’ andata bene , ci è piaciuta tanto, vero Chuck?’ Nathaniel Archibald e Chuck Bass, erano migliori amici. Così diversi eppure così legati.
Il ragazzino si girò sovrappensiero. ‘Nathaniel avevo le cuffie, andiamo via di qua… voglio farti vedere una cosa’ si sistemò la camicia e giocherellava con una sigaretta ancora non accesa. Serena la notò e con estrema grazia e agilità la sfilò dalle sue mani. ‘Ma ti sei impazzito?Davvero vuoi farlo o lo fai già?’ Il giovanissimo Bass alzò la testa avendo sempre in volto quell’espressione cupa che tanto intrigava la sua amichetta Blair. ‘Tranquilla Serena non mi accadrà niente… ridammi la sigaretta, grazie.’ La biondina alzò la mano al cielo verso l’alto in modo tale che il suo amico non ci arrivasse.
‘Sai com’è Bass, ha paura che come suo padre anche tu lasci questa bella terra…’ si voltarono tutti di scatto mentre ancora una volta la voce di Kelly Perry richiamava l’attenzione.
Blair scosse la testa con disprezzo. Serena si avvicinò a Kelly, mentre i suoi capelli color rame si muovevano avanti e indietro in una coda alta tiratissima sul lato sinistro.
‘Che vuoi dire Kelly?’ Chiese non capendo fino in fondo le parole rivolte a suo padre.
‘Tuo padre è andato via, tutti lo sanno. Puff, sparito nel nulla come morto.’ Schioccò le dita ‘Sei come un’orfanella, orfanella, orfanella’ ripeteva senza sosta e sempre con più disprezzo.
La biondina schiuse leggermente le labbra, ma non ne venne fuori nessun suono. Aveva toccato un tasto debole. In soccorso apparve Blair ‘Carissima Kelly Perry, non ti permettere mai più di rivolgerle la parola in questo modo!’ Esclamò con disprezzo, ma senza riuscire a reagire con più forza. Blair sapeva quanto l’amica soffrisse per quella situazione e come lei era rimasta turbata da quelle parole. Serena adorava suo padre, nonostante lui fosse costantemente in viaggio, ora che non tornava da tempo, ci stava male e si confidava di ciò soltanto con Blair.
Chuck si fece spazio fra le ragazze raggiungendo la più piccola del gruppo Essie Perry, la sorellina di Kelly, più piccola di un paio d’anni. ‘Essie…’ disse passando un dito sopra la spalla della bambina ‘Soltanto la figlia di una… puttana, veste così!’ La ragazzina sobbalzò alle sue parole facendo qualche passo in dietro. Anche gli altri si guardarono sconcertati. Essie era timida, piccola e ingenua, probabilmente vestiva così eccentrica per imitare la sorella. Minigonne cortissime, calze sottili, corpetti avvitati, manco fossero delle poco di buono, senza un minimo di buon gusto, è così che diceva Blair.
‘Chuck Bass, sei un essere lurido e viscido!’ Esclamò Kelly andando su tutte le furie, mentre il ragazzino sogghignava ‘Come ti sei permesso di parlare così di mia madre!’ Spinse le mani sul suo petto, Chuck Bass sembrava impassibile, poi prese a parlare Nate, mentre tutti gli altri ragazzi erano andati via stanchi di ascoltare litigi tra femmine. ‘Alla stessa maniera con la quale , tu lurida e viscida Kelly Perry, hai parlato del padre di Serena’ disse tenendo le mani sulle spalle di Blair che gli stava davanti. La ragazzina spalancò gli occhi, mentre Chuck prese i suoi polsi per far scivolar via le sue mani dalla sua camicia. ‘Non ti permettere mai più di usare la parola orfana, Serena ha tutti e due i genitori e sono gente rispettabile al contrario dei tuoi che vi fanno andare in giro conciate così! E poi… io non ho mia madre, idiota di una Kelly Perry’ Kelly cominciò ad affannare e Blair senza contenersi le andò vicino con aria di sfida‘Sai una cosa Kelly? Sarai anche carina…’
‘attraente’ continuò Nate, provocando una smorfia della sua amica
‘vivace’
‘talvolta simpatica’
‘ricca’
‘di buona famiglia’
‘Californiana’
‘Abbronzata…’
Blair si voltò scuotendo la testa, come per dire non c’entra niente!
‘ma…’
‘ma…’ continuò Nate.
‘Ma non sai contro chi ti sei messa,Manhattan è casa nostra!’ I quattro annuirono e Nate fece schiacciare il cinque a Blair. Si allontanarono come sempre vittoriosi, ma sapevano che non sarebbe finita lì, tutti lo sapevano tranne Kelly Perry.
‘Carissima Kelly, non sai cosa hai combinato…nessuno aveva mai parlato così a Serena Van der Woodsen!’ Esclamò come da rimprovero Penelope. ‘Qualcuno doveva pur farlo prima o poi…’
La ragazza scosse la testa ‘Non te la faranno passare liscia… lo sai vero? Blair è una che si fa rispettare e guai a toccarle la sua migliore amica.’
Kelly era indifferente alle parole di Penelope, non le avrebbero fatto niente, pensava.
Kelly ed Essie erano le cugine di secondo grado di Penelope, erano da poco arrivate nell’Upper East Side ed è per questo che non erano tutte fotocopie come le altre.
Non conoscevano ancora le regole di quel posto, di quella società, di quella vita.
***
Blair Waldorf era in camera sua e faceva avanti e dietro per la stanza cercando di escogitare un piano. Doveva vendicare Serena.
La sua amica da quella Domenica era chiusa in se, troppo occupata a pensare a suo padre e alle parole di ‘Quella Kelly, quanto la odio!’ Dorota irruppe come un uragano nella camera della ragazza ‘Signorina Blair, l’odio non è un sentimento per una ragazza altolocata come lei!’ Blair sbuffò andandogli in contro ‘Si lo so, andrò all’inferno e bla, bla, bla…’ La domestica scosse il capo e poggiando la merenda sulla scrivania andò via spazientita.
Blair addentò un pezzo di ciambella senza neanche rendersene conto.
Non aveva mai avuto un bel rapporto con il cibo, a volte l’odiava altre l’amava eccessivamente, ossessivamente.
Ma nessuno lo sapeva, lei non cambiava peso, era bravissima a recitare la felicità.
Misteriosa, come di ghiaccio, ma lì nei suoi occhi il freddo non c’era. Erano fluide le sue iridi come un lago di caramello, almeno è così che diceva Chuck.
Il sapore effimero della pasta dolce le fece venire un’idea. Un sorriso sincero e soddisfatto la fece rallegrare. Si diresse verso il telefono e compose il numero di casa Bass, sapeva che a quell’ora avrebbe trovato soltanto il suo amico.
‘Bass, mi serve il tuo aiuto!’ esclamò prima ancora di salutarlo ‘Buonasera anche a te, Blair…’
La ragazza sbuffò ‘Non c’è tempo per le buone maniere, mi devi aiutare!’ Il ragazzino dall’altra parte del telefono continuava ad essere sovrappensiero giocando ad un videogioco.
‘Ok …’ Blair non capì fino in fondo se la stesse ascoltando, ma colse l’occasione per raccontargli il suo piano. ‘Allora Bass, ricordi il compito che ci ha dato la signorina Nelson?’
‘Si, il disegno, su qualcosa che ti ha colpito’ rispose prontamente l’amico.
‘Bene Bass, allora ascoltami, dobbiamo scambiare il disegno di Kelly con un altro… un disegno che farai tu!’ Chuck aveva sempre saputo disegnare , anche se non era mai stata una sua passione, era una delle poche materie che per lui erano facili, arte e disegno.
‘Cosa dovrei disegnare?’ Chiese con voce cupa, quasi dovesse recitarlo ‘Qualcosa che la faccia rinchiudere… io direi di fargli disegnare, l’assassinio di qualcuno o il suicidio!’ Soddisfatta la mora pestò un piede a terra , mentre il sangue le si gelava nelle vene per la sua stessa affermazione.
‘Vedo che non vuoi proprio andarci piano questa volta…’ Blair sorrise… ‘questa volta no…allora ci stai?’ domandò ansiosa , ma conoscendo già la risposta ‘sai che m’inviti a nozze quando si tratta di complotti!’ Risero insieme poi staccarono la telefonata e continuarono la loro giornata normalmente come se nulla dovesse accadere.
 

Ciao, semplicemente ciao.

***
Il giorno seguente la signorina Nelson ritirò i compiti del week-end, mentre i ragazzini si scambiavano occhiate che nessuno comprendeva.
Avevano parlato del piano a Nate e Serena, ovviamente erano entusiasti e così quel pomeriggio , si sarebbero intrattenuti qualche minuti in più dell’orario scolastico.
Al suono della campanella Serena e Blair uscirono come sempre giocherellando fra di loro. Aspettarono che le loro compagne furono definitivamente fuori scuola e cercarono lo sguardo complice dei loro amici.
Pochi minuti dopo rientrarono nell’edificio cercando di non dare nell’occhio, in un’occasione la piccola biondina fu costretta a strisciare per terra, rovinando la sua divisa che curava come un gioiellino. Blair doveva entrare nella sala professori e cercare il disegno Nate era quasi all’ingresso a fare da guardia, Serena poco più avanti e Chuck sulla soglia della porta.
‘Dove avevi detto che li teneva Chuck?’ chiese Blair entrando e scrutando i milioni di cassetti in quell’aula. ‘Quindicesimo cassetto in alto a destra…’ Agitando la chioma scura contava i cassetti di legno, arrivato al quindicesimo si avvicinò , ma essendo troppo piccina non ci arrivava. ‘Dammi una mano , entra Chuck…’ il ragazzino guardò fuori, per vedere se c’era pericolo, poi corse in punta di piedi in contro alla sua amica, la fece salire sulle spalle e la invitò a far presto.
‘E’ chiuso a chiave, diamine!’ Chuck la mise giù e in quel gesto rallentato entrambi giurarono di aver sentito una morsa allo stomaco. Si guardarono una frazione di secondo negl’occhi , poi Blair che conosceva quelle cose, dai suoi film preferiti… si allontanò cercando di evitare i suoi occhi, ad un tratto erano calamite.

Difficile trovar parole molto serie…

 
‘Dove possono essere?’ Diceva aprendo e spostando oggetti di ogni genere. Alla fine le trovarono in una bacheca dietro la porta che nessuno dei due aveva visto prima d’ora. Un portachiavi arancione con la scritta Nelson, attirò la loro attenzione. Sì, era lui, quello che vedevano sempre in classe. Serena era pronta sulla soglia con il disegno fatto da Chuck, Blair ritornò sulle spalle dell’amico aprì il cassetto e scavò tra i disegni alla ricerca del foglio firmato Kelly Perry!
‘Eccolo…’ lanciò il foglio sul pavimento che prontamente l’amica prese e nascose sotto la camicetta della divisa, poi prese l’altro disegno e lo diede a Blair… lei cercò di riposarlo, ma qualcosa andò storto. Perse l’equilibrio e cadde lentamente prima trattenuta da Chuck poi da Serena. Per fortuna la caduta fu attutita e il rumore veramente leggero. ‘Ahi la mia mano!’ Esclamò massaggiandosela. ‘Stai bene?’ Chuck le porse la mano , lei dolcemente l’afferrò per rialzarsi e ancora potevano giurare di sentire una sensazione allo stomaco, molto, decisamente molto forte.
Ricoperti dai disegni dell’intera classe che Blair si era trascinata giù , cominciarono ad agitarsi ‘Su presto Blair, prima che ci scoprono!’ Esclamò Serena. Arrivò anche Nate… ‘Sbrigatevi ragazzi, c’è qualcuno che sta girando … sta per passare anche di qui.’ Blair scattò giù e cominciò insieme agli altri a raccogliere i fogli, questa volta fu Serena a salire sulle spalle di Nate.
Un foglio come tanti attirò però la sua attenzione, la fece bloccare. C’era lei in quel ritratto, c’era lei con Chuck. A bocca aperta e con occhi sbarrati osservava affascinata quel disegno firmato Charles Bass.

Tenterò di disegnare.

 
 ‘Proprio quello che non dovevi vedere...’ Parlò a voce bassa Chuck che ormai si era accorto dello stupore della sua amica ‘tienilo..’ aggiunse subito dopo. Blair scosse la testa ‘ma… il compito, è così bello, prenderesti sicuramente una A’ Quel ragazzino cupo e triste , sorrise lievemente ‘Ehy ragazzi non ce ne sono più?!’ Chiese Serena agitando la sua chioma folta e bionda. ‘Scendi e andiamo via!’ Affermò il piccolo cavaliere oscuro. Serena saltò giù e Blair non si decideva a muoversi. Quando erano ormai tutti fuori Nate si voltò ‘Andiamo Blair, sbrigati!’ Blair si alzò con in mano quel foglio che cominciava ad adorare‘Chuck aspetta…’disse fermando la sua corsa ‘non puoi non darglielo…’
 

Come un pittore farò in modo di arrivare dritto al cuore con la forza del colore.

 
Blair riteneva che quel disegno fatto fin troppo bene, fosse sprecato se non consegnato alla signorina Nelson, se non altro avrebbe vinto di sicuro il concorso della scuola. ‘E’ giusto che lo tenga tu, alla Nelson ci penso io…ora andiamo’ Blair venne trascinata fuori da Chuck , mentre Nate e Serena erano qualche passo più avanti a loro. Infilò il foglio in borsa e corse insieme agli altri verso la palestra, prima di fare il giro dell’intera scuola per non farsi scoprire da nessuno.
 

Guarda…Senza parlare!


‘Chuck!’ chiamò la mora una volta fuori dalla struttura, il ragazzo si voltò , ora che Nate e Serena erano così lontani poteva parlare Blair. ‘Grazie…’ quella parola suonò la più bella di tutte per Chuck. Poi le candide labbra color fragola di Blair si posarono sulla sua guancia, all’angolo della bocca. Un tocco leggero, ma che sembrò durare una vita.
 

Azzurro come te, come il cielo e…il mare.
E giallo come luce del sole,
rosso come le cose che mi fai…provare!

 
Lei indietreggiò poi si voltò nuovamente ‘Serena, aspettami…’urlò facendo rallentare i passi della bionda.
Quel giorno Blair tornò a casa confusa non aveva mai notato quegli sguardi, quel dolore allo stomaco, ma escludeva ogni forma di innamoramento, lei sapeva che avrebbe spostato Nate, un principino, non un cavaliere oscuro.
Era sempre stata convinta Blair eppure qualcosa in fondo all’anima le diceva che non sarebbe stato affatto così, ma non  l’avrebbe mai ammesso né a se stessa, né a nessun altro.
***

Ciao, semplicemente ciao.


‘Signorina Blair, c’è qualcuno che la cerca!’ La ragazzina ora con i capelli lunghi che le scendevano boccolosi sulla schiena e un abitino color pesca, si alzò dalla scrivania sbuffando.
‘Avevo detto a Serena di venire un po’ più tardi… non ho ancora finito i compiti’ disse lamentandosi. ‘Oh, ma no signorina, non c’è la signorina Serena…’ Blair corrucciò la fronte ‘Allora chi è?’ Dorota si fece da parte e un perfetto ometto entrò nella stanza con tanto di fiori tra le mani. ‘Sono io, posso entrare Waldorf?’ Domandò quasi dolcemente quel ragazzino così inconsueto.
La domestica scese al piano di sotto lasciandoli soli. ‘Ciao…’ sorrise Blair, di un sorriso che non sapeva di avere era dolce, ma forse c’era anche malizia. ‘Questi sono per te…’ disse Chuck porgendogli delle bellissime peonie. ‘Come facevi a sapere che sono i miei fiori preferiti?’ Chiese prendendoli fra le mani. ‘Io so sempre tutto Waldorf…ricordatelo!’ Lei rise, contagiando anche lui.

Disegno l’erba verde come la speranza, come frutta ancora acerba..

 
‘Beh, sei stato proprio bravo con il disegno di Kelly… sai Serena dice che è meglio dell’originale.’
Chuck sorrise annuendo soddisfatto ‘e tu cosa pensi?’ Chiese quasi con aria innocente. La ragazzina sorrise posò i fiori sulla sedia di legno chiaro e prese dal cassetto un foglio, quel foglio.
‘Questo per me è il migliore!’ esclamò convinta e improvvisamente colta da un bel sentimento mai provato. ‘Come l’hai fatto?’ Chuck alzò le spalle ‘Ho questa foto a casa, deve averla scattata mio padre quando due anni fa andammo tutti con lui a caccia’ Blair annuì ricordava quella giornata, ma non riusciva a ricordare quel bacino delicato di Bass.
 

E adesso un po’ di blu, come la notte.
bianco come le sue stelle con le sfumature gialle e

L’aria puoi solo respirarla.

 
‘Ti ricordi perché mi baciavi?’ chiese innocentemente Blair. ‘No, ma possiamo provare a vedere che effetto ci fa…’ I loro occhi si incastrarono e Chuck inaspettatamente lasciò un baciò sul viso della piccola Waldorf, ma questa volta rispose al suo gesto, all’angolo della bocca.
Quando si staccarono Blair schiuse inconsapevolmente le labbra e si tocco la pelle da lui sfiorata.
Chuck non continuò a fissarla, gli sembrava che qualcosa gli dicesse di non farlo.
‘Ehy B… oh ciao Chuck’ l’amichetta bionda di Blair era arrivata, sempre dolce e garbata quella ragazza. ‘Vieni Serena stavo giusto salutando Blair… devo tornare a casa…’ Chuck Bass sparì velocemente dietro la porta mentre Serena seguiva ogni gesto dei due non riuscendo a collegare i gesti. ‘Che ci faceva Bass qui?’
‘Era venuto a dirmi che Kelly Perry domani sarà rinchiusa!’
‘E l’ha fatto portandoti dei fiori?’
 

Azzurro come te, come il cielo e…il mare.
E giallo come luce del sole,
rosso come le cose che mi fai…provare!

 
***
‘ Come avete potuto!?’ Kelly e sua sorella Essie erano vicinissime che quasi sembrava di poter sentire il dolore delle povere orecchie della bambina, per le urla della sorella.
Serena si avvicinò alla ragazza che l’aveva umiliata intenta a farle ancora peggio.
‘Il disegno? Oh perdonaci, era per mio padre… tu capisci che per la famiglia questo ed altro, non è vero Kelly?’
La ragazzina era stata torturata tutta la mattinata da professori e assistenti sociali che adesso cercavano di interpretare quello strambo disegno che raffigurava una donna uccisa da una bambina. Quando le avevano mostrato il disegno, Kelly era con sua sorella e la bambina aveva prontamente detto ma quella lì sembra la mamma! Così Kelly si era ritrovata a dover affrontare lunghe sedute dallo psicoterapeuta .
‘E questo… cara la mia amichetta è per la tua poca sensibilità verso gli orfani!’ Prese un bicchiere di succo di pesca e lo verso sui capelli perfettamente lisciati della ragazzina.
‘Oh mio Dio… io vi ammazzo!’ aveva urlato tra le risa generale ‘I miei capelli!’
Blair prese la mano di Chuck e quella di Serena, la bionda prese la mano di Nate e con estrema sfacciataggine e orgoglio, la mora cominciò a parlare.
‘Sai com’è? Siamo noi l’Elite da queste parti!’
Nate prese il disegno rubato dalla sala professori e cominciò a ridurlo in mille pezzettini che cadevano sull’erba fresca come coriandoli.
Kelly andò via tra le lacrime e loro si strinsero in un abbraccio caloroso ‘Non so come ringraziarvi ragazzi!’ Esclamò Serena con occhi dolcissimi ‘Un gelato andrà bene…’ rispose Nate.
Tra risa e giochi si avviarono verso la prima gelateria.
 

Per le tempeste non ho colore, con quel che resta
disegno un fiore, ora che è Estate
ora che è amore.

 
‘Sai Chuck… non avrei mai pensato di dirti che, mi piace fare così…’ Blair si voltò verso il ragazzino e spostandosi i capelli dal viso poggiò le sue labbra ancora una volta all’angolo della sua bocca.
 
E  a Chuck non importava se qualche anno più tardi, sarebbe risultato soltanto un gesto troppo semplice fra due fidanzati, perché quell’estate così calda, i baci all’angolo della bocca gli avevano finalmente fatto iniziare a credere nell’amore.
 
***
‘Sai di cioccolato!’ Esclamò subito dopo, lui prese a ridere , poco dopo cominciò anche lei , mentre Serena e Nate cominciarono a correre ancora verso il Central Park.
‘Ehy andiamo o ce li perdiamo!’ Si presero per mano e cominciarono a correre… arrivati lì, videro i loro amici intenti a ballare insieme ad altri ragazzini. Un uomo giovane e abbastanza affascinante, secondo Blair suonava la chitarra canticchiando una canzoncina insieme ad una bambina dolce dai capelli chiarissimi. Yo lo vi el me vio, y empezò este juego. El que no, yo que no arranco todo mal. {io lo vidi, lui mi vide e iniziò questo gioco. Perché no, io non mi strappo tutti i mali.}
Mentre Serena ballava perfettamente ondeggiando fra la gente e Nate era a far da cavaliere ad una bambinetta di cinque anni da sempre innamorata di lui, Blair e Chuck sembravano ipnotizzati da quella scena ‘Perché non balli?Scommetto che sei più brava di loro’ Blair sorrise e poi con un sorriso accettò la sfida e seguì la sua amica fra la gente.
No me hablo, no le hable, todo era mui feo…no creì, ni el creyò que sto iba passar.
{No mi parlò, non gli parlai, tutto era molto brutto…Io non credevo, lui non credeva che questo sarebbe accaduto}

Ballando sulle note di quella canzone spagnola… Blair e Serena cominciavano a divertirsi parecchio. Pirouette, passi di salsa, anche fluide. Improvvisamente Blair si avvicinò a Chuck ancora tutto solo in un angolino e continuando una canzone semplice ed orecchiabile cominciò a cantare ballandogli accanto e tirandolo con se. ‘Nunca pensamos que nos ìbamos a enamorar…’ {Non pensavamo che ci saremmo innamorati} ma Blair ci giocava, non lo pensava per davvero o comunque non lo diceva pensando a ciò. Qualcosa però la faceva avvicinare a quel bambino dallo sguardo tenebroso. Lo trascinò a ballare e tra la folla gli occhi cadevano sempre su di lui.
Me gusta mucho, mucho, mucho. El me gusta mucho, yo le gusta mucho, mucho, mucho yo.
{Mi piace molto, molto, molto. Lui mi piace molto, io gli piaccio molto , molto , molto io.}
Si ritrovarono abbracciati sussultando d’improvviso.
‘Sai una cosa…’ disse Blair per smorzare la tensione ‘voglio un ritratto anche di questo momento’
Chuck sorrise ‘ Sarai accontentata…’
Quando la musica finì si lasciarono andare e mentre Serena era ormai scatenatissima, Blair non riusciva a contenersi, non riusciva a capire se quello che aveva provato quei giorni fosse vero e possibile.
La ragazzina che cantava alta più o meno un metro e quarantacinque si avvicinò a loro e con aria sognante cominciò a parlare.
‘Ciao… complimenti ballate molto bene e poi… siete così uniti!’i quattro si guardarono sconcertati mentre lei sognava ad occhi aperti ‘ grazie io sono Serena, lei è Blair, e loro sono Chuck e Nate…sei nuova da queste parti?’ Parlò la bionda stringendogli la mano.
‘Oh, no sono qui per le vacanze… mi chiamo Jenny Humphrey!’
 
Jenny era dolce e carina, amava il mondo dell’Upper East Side, ma suo padre non avrebbe mai voluto vederla diventare come quelle ragazzine…era lì solo per le vacanze. D’altronde non ci sarebbe mai stato spazio per qualcun altro nel loro mondo anche se Jenny Humphrey l’avrebbe scoperto soltanto molto più tardi!
Ma questa mie care lettrici… è un’altra storia. 

                                                   

Allora? com'è? Spero sia un pò carina ihihihihih
Beh che dire mi è piaciuto fantasticare su di loro quand'erano ancora
ragazzini ^-^ Aspetto vostri commenti, positivi o negativi, mi piacerebbe avere una vostra opinione ^_^
Ah già quasi dimenticavo la canzone è 'Come un pittore' dei modà e l'altra quando ballano è 'Me gusta mucho' degli Incorreggibili. :) Ascoltatele sono molto carine *_*
Xoxo Raffy240
  
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