(Avvertimento: i caratteri in grassetto indicano che si sta parlando in inglese)
Capitolo 1
Presente e passato.
Tutti,
nella nostra
vita, abbiamo bisogno di qualcuno: per i momenti felici, allegri e
anche per
quelli tristi.
Ma arriva quel momento della nostra vita dove la tristezza è
talmente forte e
logorante, forte quanto l’amore per quel qualcuno, che per
non farlo star male,
spesso ci si tiene il dolore per sé.
Non è per certo la cosa migliore da fare, in quanto, se
l’amore è reciproco ed
equivalente, questo qualcuno sarebbe ben contento e disposto a
condividere
qualsiasi dolore con la persona amata, aiutandola a superare qualsiasi
momento
difficile le si presenti davanti.
Ma
questa è
un’altra storia…
24
Dicembre 2012
Seoul,
concerto di
Natale
Bagliori
colorati provenienti dall’albero di Natale
all’interno di una sala adibita per i concerti, decorazioni
verdi e rosse,
lucine scintillanti. I 2pm si esibivano in questa sala, infondendo
calore a
tutte le Hottest.
Come mai era successo prima.
Forse era il freddo pungente ma, tutti, in quel posto enorme erano
fermamente
convinti che si trattasse dell’amore tra idols
e fans.
Jang
WooYoung, uno dei main
vocalist,
non riusciva a distogliere lo sguardo dal loro pubblico, per la maggior
parte
formato da ragazze in giovane età che li incoraggiavano
urlando felici e
sventolando cartelloni, stoffe e luci.
Era sicuramente una notte particolare, si sentiva come…
fortunato.
Guardava le fans, una ad una, ma mai e poi mai si sarebbe aspettato
che, tra di
esse, ci sarebbe stata proprio lei.
Era forse un sogno?
Come poteva essere lì?
Credeva di averla persa per sempre molti anni prima.
Circa
3 anni e 6
mesi prima
Los
Angeles
Era
stato un viaggio lungo e, dopo essere arrivati all’hotel
dove avrebbero alloggiato, i 2pm si rilassarono un po’ e
fecero un giro
dell’edificio. Molte camere di quell’hotel erano
riservate ad artisti che
dovevano esibirsi nello stesso luogo dove si sarebbero esibiti i 2pm.
Oltre
alle Wonder Girls,
che facevano il tour insieme a loro, c’erano moltissimi
americani.
L’albergo era davvero molto bello: le
stanze erano tutte
ampie e ben arredate con colori sulle tonalità del bianco
crema, i mobili e il
pavimento erano in legno e tutto era reso più elegante da
rifiniture oro.
WooYoung camminava verso la stanza a loro riservata
attraverso un corridoio apparentemente infinito, seguito da JunSu, con
il quale
scambiava discorsi e battute casuali in base a ciò che
vedeva e pensava. Una
ragazza di circa 168cm uscì dalla stanza di fronte alla loro
con una chitarra
dietro la schiena. Quest’ultima andò a sbattere
leggermente contro il petto di
WooYoung.
-Mi dispiace, mi dispiace- disse la
ragazza girandosi verso di lui e chinando il capo in segno di scusa.
-È ok- disse lui con un
accento un
po’ strano, ma non troppo brutto.
Lei alzò il capo timidamente e si trovò di fronte
il cantante coreano in tutto
il suo splendore. Non poté far altro che spalancare gli
occhi dallo stupore
sorridendo. Aveva lineamenti orientali ed era sicuramente una ragazza
semplice,
lo si vedeva dal viso poco truccato. I capelli erano di un castano
scuro ma
lucente e gli occhi erano rigorosamente neri, come
un’asiatica che si rispetti.
-Oh, tu sei Jang WooYoung dei 2pm,
giusto?- lui annuì sorridendo e la ragazza, come
essendosi ricordata di
qualcosa, scosse la testa: -Chiedo scusa, ormai sono così
abituata a parlare
inglese che non mi viene nemmeno in mente di parlare coreano!!- disse
ridendo.
WooYoung continuò a sorridere e così fecero anche
gli altri ragazzi.
-Oh, non vi avevo visti! Molto piacere- disse lei volgendo lo sguardo
verso gli
altri membri per poi presentarsi: -Io sono Oh HaeMi, ma qui tutti mi
chiamano Amy… che poi in
realtà suona quasi nello
stesso modo! In effetti qui il mio nome è davvero
scomodo! Tutti mi fanno il
coro e dicono “Amy
è andata e il tempo è passato… Quanto
lontano, quanto veloce,
quanto a lungo?”… ma non
riesco a capire perché!!-
Tutti fissarono la povera HaeMi, che a furia di parlare e intonare la
canzone “Amy’s song”
dei Switchfoot credeva di essere
diventata ridicola.
Ammutolì di colpo e iniziò a guardare verso il
pavimento, osservava i lacci
delle converse nere come se fossero la cosa più interessante
di questo pianeta.
-Molto
piacere HaeMi!- disse a quel punto WooYoung per farla
sentire a suo agio. HaeMi rivolse il suo sguardo verso di lui e il
fatto che
fosse stato così gentile le riscaldò per un
attimo il cuore facendole sentire
come una scarica elettrica in tutto il corpo. Chinò un
po’ il capo e sorrise
nuovamente, molto felice della conoscenza appena avvenuta.
Prima che HaeMi
potesse ricominciare a parlare di cose stupide, dalla camera dove era uscita spuntò un ragazzo
occidentale, poi un altro
e poi un altro ancora.
-Amy- disse uno biondo con delle
bacchette da batteria in mano -sei
pronta? Stasera dobbiamo…- non continuò
la frase perché volgendo il suo sguardo verso
HaeMi vide altri sei ragazzi asiatici e si fermò a guardarli
meravigliato.
-Sì, sì, Aaron, lo so
che stasera
dobbiamo suonare, perché credi che mi sia messa la chitarra
in spalla?!- lo
riprese lei voltandosi a guardalo infastidita.
Non ricevette risposta da Aaron perché i suoi occhi castani
erano troppo
impegnati a contemplare quei sei nuovi arrivati. Era un po’
fissato con gli
asiatici, gli piaceva lo stile, soprattutto quello dei cantanti coreani.
-Ti sei sdoppiata?- chiese
imbambolato ad HaeMi.
-Ma che stai dicendo?- gli
domandò
lei con lo stesso sono scocciato di prima.
-Questi ragazzi! Sono fantastici! Guarda
che look! Dove li hai trovati?- disse Aaron entusiasta di
poter vedere
nuovi stranieri facendo roteare le bacchette con le mani. Era un
po’ fissato,
forse, un po’ è dir poco.
Diciamo che gli piacevano le novità.
Gli altri due ragazzi fissarono i 2pm senza fiatare. Uno con i capelli
neri
come la pece li guardò completamente disinteressato,
l’altro, con i capelli
castano chiaro, cercò solo di capire cosa stesse succedendo.
-Oh, lui è Aaron!-
esordì HaeMi rivolgendosi ai 2pm e indicando il biondo, il
quale saluto
vivacemente tutti e sei i membri. Era alto all’incirca quanto
WooYoung ed aveva
anche lui 20 anni, solo che sembrava molto più giovane.
-Questo emo qui dietro è Brandon-
e
indicò ridacchiando il ragazzo dai capelli neri, che li
aveva tutti davanti
agli occhi. Lui aveva un’aria più matura ed era
evidentemente il maggiore del gruppo.
-Ed io sono Leslie, molto piacere!-
disse il castano sorridendo gentile. L’unica cosa che si
poteva dire di questo
ragazzo era solo che emanava gentilezza da tutti i pori. Aveva un
sorriso
perfetto e gli occhi, castani come quelli di Aaron, facevano trasparire
tranquillità interiore e infondevano calma anche a chi lo
guardava.
-Giusto!-
riprese a parlare HaeMi in coreano: -Vi va di
venirci a sentire stasera? Tanto il vostro live è tra
qualche giorno…-
-Come lo sai?!- le chiese stupito JunHo.
-Oh, beh, mi esibirò anche io lì quel giorno e mi
avevano detto che ero prima
di alcuni coreani… ero molto felice, mi fa piacere ogni
tanto vedere qualcuno
del mio paese, dopo tutti questi anni qui- sorrise timida e
guardò nuovamente
il pavimento come prima.
-Da quanto tempo sei qui?- le domandò allora ChanSung
curioso.
-Da quando avevo 8 anni… ed ora ne ho 19, quasi 20-
-Oh… e come mai?-
-Questo hotel è di mio padre, lui deve stare sempre qui, ha
molte catene di
hotel, e quindi io e mia madre ci siamo trasferite qui, in modo da
poter stare
sempre con lui… ogni tanto vado nei suoi hotel, quando devo
suonare da qualche
parte- disse tutto ciò con un’aria così
triste da far rattristare tutti i
ragazzi.
-Bello, no?- disse WooYoung, come per tirarla su di morale.
-Oh, sì, è comodo… ma mi manca la
Corea, mi mancano le mie amiche. Sento la mia
migliore amica tutti i giorni, ma la vedo davvero raramente e la
maggior parte
delle volte è lei a venire qui…-
Brandon le mise una mano sulla spalla apprensivo, capiva il coreano?
WooYoung lo guardò con aria curiosa. Si stava chiedendo se
avesse capito o
meno. Brandon ricambiò lo sguardo, seppur il suo fosse
gelido come i suoi occhi
color ghiaccio.
-Certo che ci va di sentirvi, comunque- disse WooYoung a quel punto,
senza
distogliere lo sguardo da quello di Brandon.