Primo capitolo!!!
Ho cercato in ogni modo di mantenere i
personaggi “nel personaggio”… (ricordo a tutti che Tayuya è la ragazza del quartetto del suono coi capelli rossi)
Anche se andando avanti e facendoli
interagire, cambieranno almeno un po’, come è ovvio che sia…
Lupus, io ci ho provato, poi se ti va
bene, bene, se no ti arrangi! XD!
Buona lettura e commentate!!!
Il nascondiglio di
Orochimaru era buio e polveroso, un insieme di enormi stanze ombrose, di
corridoi che si intrecciavano labirintici, di porte segrete, sottopiani
nascosti, piani alti invisibili all'esterno. Vi erano poche finestre anche nei
passaggi più all'esterno, tutti rigorosamente costruiti in pietra, con ai lati
delle false colonne appena accennate, unico tocco artistico. Sasuke era appena
arrivato, e già si sentiva stressato da quell'aria così pesante.
Aveva deciso di andare in avanscoperta per
cercare un luogo meno opprimente, quando vide un Kabuto piuttosto interessato
guardare fuori da una delle poche finestre. Ripensandoci aveva sentito diversi
rumori anonimi fino a poco tempo prima.
-che succede?-
La sua voce fredda e distaccata interruppe
le riflessioni di Kabuto, che distolse di malavoglia lo sguardo per rivolgergli
uno dei suoi indecifrabili sorrisi.
-un membro del quartetto del suono,
Tayuya-san, è stato rinvenuto in fin di vita e portato quì.-
Sasuke guardò fuori, ormai erano spariti
tutti. Tutto attorno a lui gli sembrava ancora incredibilmente grigio, sia
all'esterno, il cortile in pietra, sia all'interno, i lunghi corridoi immersi
nella penombra. Guardare fuori non lo aiutava come aveva sperato.
-Tayuya... la ragazza, giusto?-
-esatto.-
-e adesso Orochimaru che ne farà di lei?-
-non so, non credo che ad Orochimaru-sama
importi di lei, probabilmente la lascerà morire.- rispose Kabuto, calcando
la voce sul "sama". Non sopportava che Sasuke non portasse il minimo
rispetto. O meglio, era infastidito dal fatto che Orochimaru gli lasciasse
tanta libertà come a nessun altro.
Sasuke non disse più nulla, limitandosi a
guardare ancora fuori. Poi si voltò e cominciò a percorrere il lungo corridoio
che lo portava alla stanza di Orochimaru. Sarebbe stato difficile trovare una
buona scusa per ciò che voleva chiedergli.
Tayuya sentiva dolore dappertutto,
ricordava soltanto di essere stata bloccata dalla tecnica dell'ombra di quel
chunin, e di essere stata infine attaccata da una ragazza bionda col ventaglio.
E dopo?
"dove sono finita? sono ancora viva?
porca puttana spero che questo non sia l'inferno, passare l'eternità così fa
schifo..."
Improvvisamente qualcosa di fresco e
bagnato fu appoggiato lì, dove lei ricordò esserci la sua fronte, ed il senso
di sollievo fu enorme. Ringraziò mentalmente chiunque fosse per tanta
gentilezza.
Ma non riusciva ancora a muoversi.
Alla fine, dopo giorni e giorni di salti
dall'incoscienza alla semi-coscienza, passando dal buio alle tenebre più
profonde e di nuovo al buio, si sentì meglio.
"e dai che forse riesco pure ad
aprire gli occhi..." si disse, e vi riuscì.
Riuscì a mettere a fuoco dopo qualche
secondo, e si ritrovò ad osservare un soffitto grigio. Sentiva che qualcosa non
andava nel proprio corpo, e si rese conto di essere attaccata ad un
respiratore; sollevò appena la testa, provocandosi forti fitte al collo ed alla
nuca, e vide diversi tubi e cavi sconosciuti che le trafiggevano il corpo;
sotto di se vi era uno scomodo letto, anch'esso grigio. Questo colore sembrava
essere il tema della stanza, e forse, si disse, anche del resto dell'edificio,
se aveva capito dove si trovava.
"che cazzo è successo? Deve essere un
equivoco, Orochimaru-sama non mi salverebbe mai..."
-ti sei svegliata vedo...-
-cazzo che spirito di osservazione...-
rispose lei con voce roca, non riconoscendosi quasi in quel tono così rauco e
basso.
Kabuto non disse nulla, limitandosi a
sorriderle, per poi prelevarle un campione di sangue.
-beh?-
-come dici?-
-dico: beh? che cazzo è successo?-
-sei stata battuta.-
-si questo lo avevo capito, geniaccio.
Volevo sapere che ci faccio quì. Orochimaru-sama è diventato una persona
gentile all'improvviso?-
-sei quì perchè qualcuno ha chiesto ad
Orochimaru di potersi occupare di te.-
Tayuya lo guardò, come meglio poteva dalla
propria posizione. Poi uno sguardo beffardo le comparve in viso.
-tu? mi stai prendendo in giro?-
-non ho detto di essere io.- rispose di
rimando Kabuto.
La ragazza non capì. Poi tentò ancora.
-il grassone? Sakon e Ukon? Kidomaru?-
-i tuoi compagni sono tutti morti.- la
informò tranquillamente Kabuto, mantenendo il suo perenne falso sorriso.
Tayuya sgranò gli occhi, ma fu solo un
momento, e tornò impassibile, anzi, riuscì anche a far riapparire ironia nel
suo sguardo.
-oh, direi che sta arrivando. Ora vado,
tornerò stasera.- disse Kabuto, prima di sparire dal suo campo visivo. Poco
dopo sentì la porta aprirsi e chiudersi, e restò sola.
"quei mocciosetti del cazzo vi hanno
ammazzato tutti eh? ma non credete che piangerò per voi, se siete morti è
perchè siete dei deboli... coglioni." pensò con rabbia.
La porta si riaprì, e Tayuya smise di
respirare. Ora avrebbe saputo a chi doveva la vita.
Poi per la seconda volta i suoi occhi si
spalancarono, ed una risata le salì alla gola. Cominciò a ridere come non le
accadeva da tanto, agitandosi convulsamente, ma fu costretta a smettere per via
del dolore atroce alla bocca dello stomaco, provocato dai suoi stessi singulti.
-...-
-non ci credo!!! non ci credo!!! tu!!! ma
ti sei del tutto rincoglionito? ha ha ha.... cazzo che male!-
-... non ti agitare...- mormorò annoiato
Sasuke, anche se non gli importava davvero.
-ma perchè? perchè mi hai salvata? se ti
aspetti un grazie puoi anche andare a fare in...-
-te lo spiegherò quando starai bene del
tutto.- la interruppe lui.
-come ti pare...- dichiarò, anch'essa non
molto interessata alla situazione.
"niente male come prima
conversazione..." si lamentò mentalmente l'Uchiha.
-Ehi, moccioso, io avrei fame, e mi fa
male dappertutto, vai a chiamare il leccaculo del capo?-
-... moccioso?- ripetè lui, quasi
alterato. -credi di essere molto più grande?-
-ho quattordici anni, bello mio. Sono più
grande di te.-
-tsk...- fu la sua risposta, per poi darle
le spalle e dirigersi all'uscita.
-allora, lo chiami quello?- continuò lei,
ma il ragazzo non le rispose, limitandosi ad uscire.
Tayuya sbuffò.
Sasuke intanto si dirigeva verso la sua
stanza, quel giorno l'allenamento l'aveva appena distrutto, e la breve chiacchierata
con quella ragazzo non gli aveva certo sollevo l'umore, quando si accorse che
Kabuto stava fermo qualche metro più in la, con la schiena poggiata al muro.
Decise di ignorarlo, almeno finchè non
avrebbe parlato. Questi lo fece soltanto dopo essere stato sorpassato.
-dopo una settimana si è finalmente
svegliata, come hai potuto vedere tu stesso.-
Sasuke si fermò, senza però voltarsi.
-e quindi?-
-e quindi... mi chiedevo se volesse
rendere pubblico per quale motivo l'hai salvata...-
-l'ho già detto. Ho intenzione di
allenarmi con lei, visto che è l'unica persona con cui ho avuto contatti capace
di arrivare al secondo livello del sigillo maledetto. In questo modo imparerò a
sfruttare al meglio il mio. Ma non mi pare di doverti spiegazioni.-
-naturalmente... ma mi chiedevo soltanto
quale fosse il vero motivo, quello che non hai detto a nessuno.-
Sasuke rimase in silenzio, il viso appena
sporto verso di lui, lo sguardo fisso su di una colonna, anch'essa grigia.
"Orochimaru deve apprezzare molto
questo colore..." pensò irrazionalmente, prima di fare di nuovo attenzione
a Kabuto.
Si voltò con decisione e riprese a
camminare, senza più fermarsi.
Nella stanza della ragazza vi era soltanto
il silenzio, rotto dai "beep" delle macchine, e dalla sua respirazione
difficoltosa.
[non chiamarmi grassone!]
"fottiti Jirobo. Non puoi più
prendertela con me. IO sono ancora quì."
[dai Jirobo, Tayuya, finitela!]
"Sakon, non sai con chi parlavi...
sono l'unica sopravvissuta, io. IO. Non tu. E neanche Ukon. Visto chi è la
migliore tra tutti?"
[si, è vero, mi piace divertirmi un bel pò
con le mie vittime, prima di farle fuori, e allora?]
"Kidomaru, ora non potrai giocare
più, così impari a perdere tempo. IO queste cose non le
facevo."
Tayuya strappò via il braccio sinistro
dalla morsa delle flebo, per portarselo al viso con rabbia.
"e non sto assolutamente piangendo,
ve l'ho detto, io non piango per voi. IO sono quì, sono viva, non perdevo tempo
a torturare le vittime, sono la migliore, la migliore! E voi siete morti,
bastardi! Chi cazzo vi ha dato il permesso? Ma quando ci rivedremo all'inferno,
giuro che vi farò il culo a tutti, vedrete!"
Dovettero passare ancora diversi giorni,
perchè Tayuya si potesse rialzare, ed in quei giorni vide soltanto Kabuto, che
le portava i pasti e controllava le sue analisi.
Alla fine, il quattordicesimo giorno della
sua reclusione, quando ormai credeva di impazzire dalla noia, si presentò a lei
Sasuke. Si mise a sedere e incrociò le braccia.
-Ma guarda chi si vede, il gran
salvatore!-
-puoi alzarti?-
-fare qualche passo. Mi serve ancora
qualche giorno, pare. Sai che palle dover stare a letto...- si sfogò lei
all'improvviso.
"lo so bene..." pensò Sasuke,
che aveva patito sin troppo la noia e l'umiliazione sui letti dell'ospedale di
Konoha.
-beh, che sei venuto a fare?-
-Tayuya, quando starai meglio ti allenerai
con me, per insegnarmi ad usare al meglio il sigillo.-
-non parlarmi con quel tono Uchiha. Tu non
puoi darmi ordini-
-sono ordini di Orochimaru.- rispose lui
atono.
La ragazza tacque.
Si ritrovò a fissare il profilo del bel
moro, che osservava con poco interesse i monitor ai lati della stanza.
Era sicuramente un bel ragazzo, forse un
pò rovinato da quello sguardo così irritante e annoiato, almeno secondo lei.
"e forse troppo effemminato. Ma perchè lo fisso?"
Sasuke pensava ben altro. Abituato com'era
a stuoli di ragazza che praticamente lo pedinavano, ad ammiratrici che lo
adoravano, ed a ragazze eccessivamente dolci e protettive come la sua ex
compagna di squadra, non gli era chiaro come interagire con questa particolare
kunoichi che sembrava disprezzare tutti e non avere rispetto per nessuno, se
non forse un giustificato timore verso Orochimaru.
Eppure per portare avanti il suo piano
doveva conquistarne la fiducia. Solo legandola a lui in maniera inscindibile
avrebbe avuto la possibilità di...
-e allora devo obbedire. Piuttosto non c'è
nulla con cui passare il tempo?- Tayuya interruppe i suoi pensieri e lo fece
voltare.
-come?-
-qualcosa per passare il tempo...- ripetè
lei, era la prima cosa che le era saltata alla testa, pur di cancellare quel
silenzio e soprattutto per dover evitare di guardare il suo profilo, quasi lo
stesse spiando.
-che ne so.- si sforzò di dire lui.
Solitamente stava zitto e non rispondeva alle domande che riteneva inutili, ma
ricordò appena in tempo i propri moniti.
-fissare il soffitto mi fa diventare più
pazza di quanto non sia. Insomma non c'è qualcosa, un giornale, qualche tecnica
da studiare, una lametta per tagliarmi le vene, qualcosa per passare il tempo,
porca puttana!-
-...- era più forte di lui.
-e parla, merda!-
-potresti anche essere meno scurrile, lo
sai.-
-e che cazzo vuol dire?-
Sasuke fu quasi tentato di colpire con una
testata la spalliera del letto di fortuna.
-lascia stare... chiederò a Kabuto, va
bene?-
-va bene. Come ti pare.-
-se faccio come mi pare, non lo faccio.-
-allora fa come pare a me.-
-se mi va.-
-se ti va.-
Il discorso stava rapidamente degenerando,
ormai la discussione seria era finita.
-perdonate se interrompo una discussione
tanto interessante, ma cosa dovreste chiedermi?- la voce di Kabuto arrivò dalla
porta, ed infatti il ragazzo stava lì, con un sorriso appena accennato.
Tayuya e Sasuke si guardarono, sfidandosi
con gli occhi.
-niente.- risposero infine entrambi con
tono seccato e provocatorio.
Kabuto sospirò.
Il giorno dopo, quando Tayuya si svegliò,
trovò accanto al suo letto alcune riviste, un rotolo a lei sconosciuto, ed un
vassoio col pranzo.
Poco più in la, accanto al piatto di
minestra, potè scorgere brillare una lametta.
-VAFFANCULO UCHIHA!-
Tayuya non sapeva come fosse successo, e
neanche Sasuke, fatto sta che qualche giorno dopo si ritrovarono lei seduta a
letto, lui sulla propria sedia, entrambi intenti a leggere rotoli con tecniche
speciali. Erano in silenzio, e forse già questo era strano, l'unico rumore era
lo srotolamento quasi sincronizzato delle pergamene, eppure ad entrambi pareva
vi fosse un chiasso infernale. Inoltre si sentivano inspiegabilmente agitati,
eppure non sapevano come muoversi per eliminare il disagio che provavano, quasi
che attirare l'attenzione dell'altro con un proprio spostamento sarebbe stato
fatale. Sasuke, più introspettivo, aveva capito che il disagio doveva essere
qualcosa di mentale. Tayuya invece si stava infuriando, e stringeva le mani
tremanti di rabbia attorno al rotolo, rischiando di disintegrarlo.
-Di un pò, ma oggi non devi andare ad
allenarti?- proruppe infine lei. Il ragazzo distolse lo sguardo per poi
fissarla coi suoi occhi di ghiaccio, senza rispondere.
-che ci fai quì?...perchè cazzo non
parli?-
Il ragazzo continuò a fissarla, ben
sapendo quanto ciò le desse fastidio.
-ma fa il cazzo che ti pare...- sbottò
lei, ritornando a fissare i caratteri della pergamena. Li guardava, ma non li
vedeva. Riusciva solo a percepire insistentemente lo sguardo bruciante su di
se. Per un minuto. Due. Poi afferrò semplicemente il rotolo con entrambe le
mani e glielo lanciò addosso. Sasuke riuscì a bloccarlo immediatamente. E
continuò a fissarla. Esasperata si scostò i capelli dal viso, scuotendo la
testa e guardandolo interrogativamente.
-sei nervosa oggi...- disse infine lui.
Dovette costringersi a contare, saltare
giù dal letto per strangolarlo in quelle condizioni non era sicuramente
fattibile.
-magari perchè un coglione mi fissa.-
-... magari perchè la cosa non ti spiace
poi tanto...- disse lui con indifferenza. In realtà la stava provocando, e lo
sapevano entrambi.
-brutto bastardo!-
-non mi sembra una negazione questa...-
-CERTO CHE è UN NO! SEI SOLO UN MOCCIOSO!-
-se ti arrabbi tanto non fai che
confermare.- concluse lui, prima di ricominciare a leggere.
Tayuya restò a bocca aperta.
Ma chi era quel ragazzino?
Come faceva a zittirla senza usare la
forza? Senza neanche alzare la voce?
-ah, ora ho capito...- fece lei,
mordendosi un labbro.
Sasuke attese, poi accorgendosi che Tayuya
non parlava più si volse verso di lei.
Se la ritrovò a due centimentri dal viso,
mentre le sue mani gli avvolgevano il collo, e la sua bocca andava a posarsi su
di una sua spalla. Sorpreso, decise di non muoversi.
Le labbra della ragazza cominciarono a
baciargli il collo, mentre le mani gli spostavano il kimono. Scese dal letto
con calma per spostarsi sopra il ragazzo, sedendosi su di lui, mentre la lingua
della ragazza prendeva il posto delle sue labbra morbide.
Sasuke per la prima volta nella sua vita
si sentì eccitato.
-Tayuya, che stai facendo?-
-quello per cui mi hai salvata, dopo mi
lascerai in pace, no?- rispose lei, accarezzandogli i capelli con una mano,
mentre l'altra si posava sui suoi pettorali, scendendo delicatamente verso il
basso.
-non è per questo che ti ho salvato.- la
corresse lui.
Le mani della ragazza si fermarono, e lei
si scosto abbastanza da ritrovarsi occhi negli occhi.
-ah no?- gli chiese ironicamente
-no. Voglio soltanto allenarmi con te, sei
l'unica con cui mi sono misurato capace di battermi, e puoi insegnarmi a
sfruttare appieno il sigillo, dato che Orochimaru non può starmi sempre
appresso.-
-c'è anche Kabuto per questo.-
-quello mi sta sulle palle.- concluse lui,
imbronciato, tornando a sembrare il ragazzino che era in realtà.
-si? e perchè cazzo non me lo hai detto
prima?-
-... mi divertivo troppo.- spiegò lui,
alzando un sopracciglio.
-e poi chi è quello a cui piace l'altra?-
disse Tayuya, spostandosi da quella posizione compromettente.
-ho detto che mi divertivo, non che
godevo.-
-tu, no...- la ragazza portò velocemente
una mano tra le gambe del ragazzo, -lui si!- concluse scoppiando a ridere e
ributtandosi sul letto.
-ma che razza di donna...-
-solo i bambocci non mi sanno
apprezzare...- commentò lei, guardandolo con superiorità, prima di raccogliere
il rotolo da terra e ricominciare a leggere.
Poi sollevò di nuovo lo sguardo.
-posso camminare più o meno. Quindi
usciamo un pò, e mi farai vedere di cosa sei capace.-
Il ragazzo non disse nulla, ma era
scocciato. E non solo perchè lo trattava da inferiore nonostante avesse la
possibilità di ucciderla senza problemi, ma anche perchè era costretto ad
allenarsi davvero con lei, pur sapendo di non averne bisogno.
Attese che la ragazza si alzasse, per poi
farle strada, mentre lei lo seguiva zoppicante, guardandosi attorno.
-non è cambiato niente quì...-
-è un palazzo monocromatico.-
-mono che?-
-è tutto grigio.-
-e allora di che è tutto grigio,
cazzo!-
Qualche minuto dopo si erano già ritrovati
in giardino, grazie al senso dell'orientamento dell' Uchiha, cui era bastato un
solo giro nel palazzo per impararne la pianta.
-bene, fammi rivedere il tuo famoso chidori...-
Sasuke si concentrò, e fece come gli aveva
chiesto.
-ora prova ad attivare il sigillo e
riformane un altro.-
Gli occhi del ragazzo si assotigliarono
appena, infastidito dal ricevere ordini a quel modo. Ma continuò a fare come
gli chiedeva.
-e ora va al secondo livello. E rifallo.-
Cercò di recuperare la concentrazione, e
cominciò a formare il chidori. L'energia nelle sue mani cominciò ad agitarsi
come non aveva mai fatto. Dovette lanciarla in aria per evitare di colpirsi da
solo.
-si, abbiamo di che lavorare...-
Sasuke guardò il cielo, scuro, e anch'esso
grigio, illuminato a giorno dai lampi della sua tecnica.
-che cos'è successo? io lo sapevo
controllare...-
-hai avuto culo bello mio. Vuol dire che
quando l'hai controllato eri così incazzato da saperlo dominare, ma ora non
più.-
-non si è trattato solo di fortuna.-
sibilò lui, posando i suoi occhi neri furiosi su di lei.
-no, no, certo. Ora non metterti a
piangere però.-
Sasuke si costrinse silenziosamente a
contare. Non doveva ucciderla, gli era necessaria.
Alla fine si voltò verso il portone
principale e rientrò, lasciandola sola nel cortile.
E come immaginava, Kabuto era già li.
Questa volta però non proseguì come se non
ci fosse, ma anzi, deviò verso di lui e gli si piantò davanti, con le braccia
incrociate e la bocca piegata in una smorfia di disgusto.
-hai difficoltà con Tayuya-san?- chiese
con apparente preoccupazione l'uomo.
Sasuke si limitò a fissarlo con
ostinazione.
-e dimmi, procede bene il tuo piano?-
chiese ancora Kabuto, cancellando ogni traccia di cortesia dalla voce.
-Kabuto...- cominciò Sasuke, mentre il suo
sguardo si perdeva in quello stretto corridoio.
"tutto quì è grigio.
I muri sono grigi,
le colonne sono grigie,
il soffitto è grigio,
il pavimento è grigio,
il cielo è grigio,
l'aria era grigia.
Insopportabile.
Come si cancella il grigio?
con il colore."
-Dimmi Sasuke-kun.-
-io non chiedo a te e tu non chiedi a me,
va bene? anche tu hai i tuoi affari, quindi ognuno pensi a se.-
Il ragazzo lo guardò. Era decisamente più
calmo di poco prima, quando aveva avuto la sensazione che lo avrebbe attaccato
qualunque cosa avesse detto.
"chissà cos'ha in mente ora..."
si chiese, ma invece che rispondere gli sorrise, per poi avviarsi in direzione
opposta alla sua.
Sasuke riflettè ancora.
-ah, Kabuto.-
-si?-
-stamattina mi hai detto che c'erano
visite per Tayuya, e che qualcuno voleva fare gruppo con lei se ho capito
bene.-
-esattamente, anche se non erano proprio
visite, sono i tipici arrampicatori che sperano di farsi notare da
Orochimaru-sama formando gruppi con combattenti migliori di quelli attuali.-
spiegò il ragazzo.
-bene, allora: non permettere a nessuno di
vederla o andarla a trovare, e sono io a fare gruppo con lei.-
-quindi... non deve avere contatti con
altri se non te e me?-
-esattamente.-
-perfetto.- rispose lui sorridendo ancora
prima di allontanarsi, cominciava ad essere interessato.
Sasuke ricominciò a camminare verso la
proprio camera.
Si, stava tutto andando come doveva.
Presto avrebbe
avuto il colore che cercava.
ed eccomi quì, spero vi sia piaciuto, fatemi sapere!!! ah la storia è già stata scritta, in tutto dovrebbero essere quattro capitoli!!!
p.s. guree no significa "grigio" inteso come aggettivo, in giapponese (grazie Akami per avermelo detto!)