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Autore: Funny_94    18/10/2012    0 recensioni
Premetto che non sono una fan accanita del cantante in questione, però ascolto la sua musica e mi piace come persona ,mi sembrava perfetto per la mia storia. La protagonista è una ragazza italiana, che incontrerà Justin Bieber a sua insaputa. Spero apprezziate la mia ff, mi raccomando commentate, accetto anche critiche.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutti parlano d’amore. Non c’è canzone al mondo che non ne parli. Qualsiasi cosa , anche una semplice parola ne fa riferimento .Ragazzi e ragazze parlano di amore tutti i giorni, gioiscono, soffrono. Ma in realtà non è che un sentimento delle volte corrisposto. E se tutto andasse storto, cosa sarebbe realmente l’amore?

Romina McMillian era una ragazza semplice, gioiosa, e iperattiva, o almeno era quello che lei si definiva . Non era appariscente, eppure quando lo voleva, sapeva essere la ragazza più chic e affascinante di tutte.
Teneva i lunghi capelli castani, quasi sempre legati in una coda di cavallo, il suo stile ideale erano jeans e maglietta, dopotutto era il look perfetto per una teenager. Image and video hosting by TinyPic Lei era italiana, viveva a Firenze, ma avendo i genitori separati, edera difficile accontentarli tutti e due, così aspettava la chiusura delle scuole per passare l’estate ad Atlanta, dal padre. Era figlia di madre italiana e padre americano e per quanto fosse impossibile riusciva a mantenere bene in mente entrambi le lingue. La partenza per l’America era quasi sempre un disastro, era difficile abbandonare la madre e gli amici che per nove mesi le erano stati accanto tutto il tempo.
Era Giugno duemiladodici, quando prima della chiusura delle scuole, le venne in mente un idea strepitosa. In America le amicizie erano poche e certo non era lo stesso come in Italia, così propose ai genitori se quell’estate poteva portare con se un’amica e svolgere qualche lavoretto estivo. I genitori acconsentirono, per loro era qualcosa di utile, cominciare a mettere piede nel mondo del lavoro. E cosa c’è di meglio che svolgere un impiego lavorativo con la propria migliore amica?
Il nove Giugno, fu l’ultimo giorno di scuola , e Romy non perse tempo a chiedere alla sua best ,se voleva passare l’estate con lei ad Atlanta.
<< Ma è un’idea fantastica, Romy! >> urlò di gioia Sabina Rametti, alla richiesta dell’amica. << Credi che i miei mi lasceranno andare? >> Romy non sapeva se Sabina avrebbe avuto il permesso dei genitori , ma di sicuro sarebbe stata la cosa più bella mai fatta in diciotto anni. Sabina era una ragazza furba. Sapeva sempre tenere gli occhi bene aperti in ogni circostanza e non perdeva mai d’occhio i suoi migliori amici. La sua mania erano i capelli. Li teneva corti e tinti neri corvino. Cambiava acconciatura tutte le settimane. Una volta li tirava tutti indietro, un’altra volta li faceva pendere davanti gli occhi con un ciuffo ribelle che dava sul rosso, altre volte veniva a scuola con i capelli ancora scomposti della notte prima. Image and video hosting by TinyPic Romy aspettò un intero giorno la conferma dell’amica per andare in America, e ogni volta che squillava il telefono pregava, che fosse lei. Ma Sabina non le aveva chiamato, non le aveva ancora dato una risposta. Passò una settimana, la scuola era già finita e Romy si arrese all’idea di portare con se in America, Sabina. Stava preparando le valige per il finesettimana successivo.
Erano le sei del pomeriggio, e Romy si rilassò davanti la tv. Sentì squillare il telefono, ma questa volta non corse li a sollevare la cornetta. Aspettò che fosse la madre a farlo.
<< Pronto? Ah si ciao. Come stai? No. Non ti preoccupare non disturbi affatto. Come dici? Davvero? Sei sicura? E’ fantastico sono certa che Romy apprezzerà. Allora ci vediamo prima della partenza. Una bacio, ciao. >>
Romy era presa dal programma che guardava in tv, un quiz di cultura generale.
<< Romy! Indovina! >> la madre entrò in salotto.
<< Cosa? >>
<< Sabina mi ha confermato la partenza per il prossimo finesettimana. >>
Romy balzò giù dalla poltrona e gettò un urlo vittorioso scaraventandosi sulle braccia della madre.
<< Non ci posso credere! Mamma sono così felice….. >>
Non ci furono parole per descrivere la felicità che Romy provava in quel momento. L’intera settimana fu stressante ma meravigliosa. Le due amiche si vedevano tutti i pomeriggi per fare shopping prima della partenza e per scegliere cosa fare durante le vacanze.
<< Potremo lavorare in pub… Che ne dici? >> le proponeva Sabina entusiasta.
<< Non lo so. Che ne dici di fare le dj? >>
<< Sarebbe stupendo… >> Sabina rideva divertita all’idea di poter fare la seria davanti una console da dj.
Intanto il padre di Romy aveva già programmato l’impiego per le due ragazze.
Avrebbero lavorato come apprendiste consulenti in una biblioteca locale ad Atlanta.
Sabina era sconcertata all’idea. Odiava i libri e fare la bibliotecaria era piuttosto noioso.
Invece Romy apprezzò l’impegno del padre nel trovargli un impiego estivo e non fece caso, al lavoro vero e proprio.

La sveglia suonò due ore prima la partenza dell’aereo da Firenze. Era Sabato mattina, e le due ragazze avevano meno di due ore per prepararsi al decollo che sarebbe durato più di dieci ore.
Fecero tutto il necessario, e quando finalmente furono pronte si ritrovarono all’aeroporto con le proprie famiglie.
<< Tesoro…. Non voglio ripeterti ogni anno le solite cose ma sai che ho paura della lontananza, ti prego non cacciarti nei guai ….. >> le ricordava la madre di Romy mentre correvano verso l’amica che già stava al check-in.
<< Romy! >> Sabina le venne incontro e la strinse in una abbraccio caloroso. Era vestita con dei leggings e una lunga camicia fucsia e aveva il ciuffo dei capelli gettato in avanti dello stesso colore della camicia.
Romy invece portava dei pantaloncini corti, un top e un cappello con visiera rosso e bianco.
La famiglia di Sabina si ringraziò con la madre di Romy per l’impegno con una stretta di mano molto intensa.
Mancavano dieci minuti al decollo dell’aereo, e le due ragazze fecero appena in tempo a salutare le famiglie, e correre via seguendo lo schermo che segnava: “ Firenze – Atlanta diretto. Ore 9:00 “.
Corsero più in fretta che poterono e udirono un suono di richiamo agli altoparlanti dell’aeroporto.
<< Attenzione. Ultima chiamata per i passeggeri McMillian – Rametti. Volo diretto Firenze – Atlanta.
   Attenzione. Ultima chiamata per i passeggeri Mc-Millian – Rametti. >>
Romy e Sabina arrivarono scivolando all’uscita del volo, erano le ultime ad entrare. Presentarono il biglietto all’hostess di volo e si diressero per il lungo corridoio che collegava l’uscita con l’ingresso dell’aereo.
<< Caspita! Che corsa ! >> disse senza fiato Sabina, cercando i posti 4 e 5.
I portelloni dell’aereo si chiusero e l’hostess cominciò a spiegare in inglese le prove di evacuazione.
<< Mi mettono ansia quei gesti ….. >> continuò Sabina, allacciandosi la cintura mentre guardava l’hostess che segnava con le mani le uscite d’emergenza.
Dopo qualche minuto ,si udirono i motori dell’aereo aumentare di volume. Le hostess si misero a sedere. E l’aereo cominciò a muoversi. Si avviava verso la carreggiata, ad un tratto si fermò e poi con un rombo acuto, prese velocità , spingendo i passeggeri verso i sedili. Le ruote si staccarono dal suolo, e finalmente l’aereo prese quota dirigendosi verso l’alto del cielo. Sabina chiuse gli occhi e strinse le mani, forte alle maniglie dei sedili.
<< Cavoli…cavoli…. Ora muoio….ora muoio…… >>
<< Stai calma…. È la prima volta che voli? >>
<< Sì…. L’ultima volta avevo tre anni e non ricordo nulla…. >> ripeteva serrando i denti per la paura del vuoto.
Romy guardò verso il finestrino. Firenze diventava sempre più piccola, fino a scomparire .

Dopo qualche ora, l’aereo, era in perfetto orario. Si dirigevano verso l’America e sotto di loro vi era l’immensità dell’oceano Atlantico.
<< Non arriveremo mai….. >>
<< Andiamo non essere così pessimista Sabina, vedrai riprenderai vita quando vedrai l’America. >> disse Romy sorridendo.
L’America era ancora ben lontana dal punto esatto dove si trovava l’aereo in quel preciso momento. Ma le dieci ore passarono in fretta, poiché Romy e Sabina calarono in un sonno profondo.
<< Welcome to Atlanta! Benvenuti ad Atlanta! Potete recarvi all’uscita più vicina. Buona permanenza. >>
<< Romy che ore sono? >> chiedeva Sabina che si era appena svegliata. << Romy! Non c’è più nessuno. >>
<< Ragazze siamo arrivate già da un quarto d’ora potete andare adesso >> l’hostess di prima, aveva notato le ragazze piuttosto stordite dal fuso orario.
<< Scusi che ore sono? >> continuava a chiedere ininterrottamente Sabina, all’hostess.
<< Sono le due del pomeriggio. >> E con un sorriso lasciò le ragazze.
<< Cavolo, ci siamo addormentate ……presto usciamo. >> Romy prese i suoi bagagli e anche quelli dell’amica. Scesero dall’aereo e si avviarono nell’aeroporto di fronte. Era molto più grande di quello lasciato in Italia. Presero le ultime valige dal nastro trasportare e si avviarono all’uscita. Ad aspettarle c’era Charlie , il padre di Romy che le l’accolse con un sonoro “ Welcome back! “ stringendola come se fosse la bambina piccola di un tempo. Da quel momento le due ragazze cominciarono a sciogliere la lingua per parlare unicamente in inglese.
<< Avete trascorso un sereno viaggio? >> chiedeva Charlie ad entrambe , mentre riempiva il portabagagli della macchina di valige fucsia e nere.
<< Fantastico papà! A dire il vero non lo abbiamo realmente trascorso, abbiamo dormito tutto il tempo. >>
<< E tu, Sabrina? Hai mai volato prima d’ora ? >>
<< Sabina… >> lo corresse l’amica…. << Sì ma non ricordo nulla. Avevo solo tre anni l’ultima volta. All’inizio ho avuto paura ma poi ci ho preso gusto. >>

<< Caspiterina! >> gridò Sabina all’arrivo in casa di Charlie. << E tu in estate vivi qui? >> chiese successivamente all’amica lasciandosi cadere i bagagli dalle mani.
<< Beh… sì ! >>
<< Cavoli quanto di invidio, qui è una reggia, ed è tutto moderno. >>
Romy sorrise e frettolosamente mostrò l’intera “reggia” a Sabina che rimase per tutto il tempo con la bocca spalancata.
<< Questa è la tua stanza? Un letto d’acqua ……. Favoloso >> e si buttò sul letto che si muoveva ad onde.
<< Che lavoro fa tuo padre? Deve guadagnare bene per vivere così ….. >>
<< Lavora in un’azienda di diavolerie elettroniche, come direttore generale. >>
<< Ti invidio sempre di più, amica mia. >>
La giornata passò velocemente. Sabina non faceva che chiedere cose e guadare tutto con gli occhi sgranati.
Ad ogni singolo oggetto non faceva che chiedere: “ Cos’è questo? Come funziona? Wow, wow…... “
La mattina seguente fu piuttosto dura da affrontare . Ad Atlanta erano le dieci del mattino, ma in Italia erano già le quattro del pomeriggio.
<< Avrò dormito per due ore circa….. >>
<< Ci farai l’abitudine. Il fuso orario ti scombussola è vero, ma dopo un po’ è tutto normale. >>
A colazione si presentarono bacon e uova strapazzate.
<< Signor McMillian? …. >>
<< Chiamami Charlie… >>
<< D’accordo….. Charlie. Non è che avresti un cappuccino appena zuccherato e un cornetto alla nutella appena sfornato? O forse chiedo troppo? >>
Charlie fece una risata possente, e presentò alle due ragazze un vassoio pieno di pietanze, tra cui brioches alla crema fumanti, succo d’arancia e cornetti alla nutella.
<< Sapevo che voi non volevate la mia colazione, così ho pensato ad ogni eventuale… >>
<< Papà ,sei un mito! >> esclamò Romy, dando un grosso morso ad una delle brioches.
Avevano già finito di fare colazione , quando le due ragazze erano in giardino a prendere un po’ di tintarella.
<< Quando inizierà il nostro nuovo lavoro? >> chiedeva Sabina a Romy, mentre si spalmava della crema solare sulle gambe.
<< La prossima settimana, quando finalmente saremo tornate in vita. Il fuso orario mi fa sentire uno zombie.>>
<< Ok…. Prossima domanda. Che si fa oggi? >>

  
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