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Autore: Aniel_    20/10/2012    2 recensioni
Dean ha ritrovato Castiel e adesso lo guarda dormire. Il Purgatorio non sembra più un posto così freddo.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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Fandom: Supernatural
Pairing: Castiel/Dean
Rating: G
Beta: io, me stessa e me
Genere:  fluff, introspettivo
Warning: Flash-fic, Pre-Slash, Spoiler Season 8 
Summary: Dean ha ritrovato Castiel e adesso lo guarda dormire. Il Purgatorio non sembra più un posto così freddo.
Note: ho aperto gli occhi dopo il riposino pomeridiano con la voglia di scrivere un po' di destiel fluff. Questi due nel mio cuore a volte fluffeggiano come se non ci fosse un domani quindi ho buttato giù questa flash-fic. 
 
DISCLAIMER: I personaggi non mi appartengono. Ahimé...no. #sadness

Close your eyes

"Saresti un ottimo babysitter, amico" era stata la buonanotte burbera di Benny.
Dean si era semplicemente limitato a mandarlo a quel paese, prima di riprendere la principale occupazione del momento.
Disteso su un fianco guardava Castiel dormire: le palpebre serrate, le labbra gonfie e spaccate leggermente dischiuse, la barba incolta che celava in parte il viso stanco, incavato e smussato dagli eventi. Dormiva sereno quel piccolo angelo testardo, accoccolato su se stesso, arricciandosi il più possibile permettendo al trench logoro e macchiato di coprirlo completamente.
Dean avvertì il desiderio fisico di scostare una ciocca di capelli neri, più lunghi di come li ricordava, dalla sua fronte ma si trattenne.
«Cas?» lo chiamò, sottovoce. Per qualche assurdo motivo gli ricordava quelle ragazzine che fingono di dormire per ascoltare i desideri e le confessioni di un uomo, in incognito. Aspettò che qualcosa tradisse quella messa in scena: uno spasmo imbarazzato alle labbra, un movimento del braccio, un tremolio delle palpebre.
Ma niente. Castiel rimase immobile e sereno, addormentato sotto la carezza protettiva degli occhi del cacciatore.
«Dovresti smetterla con questa storia dell'eroe che salva sempre la damigella in pericolo» borbottò, così piano che le sue parole si persero nel fruscio del vento. «Non sono un bambino» aggiunse, ridacchiando «il moccioso tra i due sei tu, non dimenticarlo.»
Dean si umettò le labbra con la lingua, incapace di staccare lo sguardo dalle palpebre dell'altro. Gli erano mancati i suoi occhi, si era sorpreso a sognarli di tanto in tanto: si trasformavano in acqua fresca pronta ad alleviare i suoi peccati, i suoi tormenti, persino gli incubi.
«Non ho bisogno di essere salvato. So cavarmela da solo.» continuò, facendosi più vicino ma non abbastanza da sfiorarlo. «E non siamo più forti separati, questo lo sai anche tu. Non voglio che tu te ne vada ancora, hai capito? E se vuoi farlo per i motivi più idioti del mondo, va bene! Ma non per proteggermi, non per tenermi al sicuro mentre tutto il fottuto Purgatorio cerca di farti la pelle...o le penne. Hai capito, insomma. Io non parlo il piumese
Il cacciatore accarezzò con la punta delle dita un lembo di trench abbandonato sul terreno freddo e umido. «Tutta questa convinzione del "devo tenerti al sicuro" sa tanto di stronzata romantica di film per adolescenti. Prima di passare a questo livello dovrei almeno portarti fuori a cena» osservò, sorridendo al solo pensiero. «Lo farò» promise «quando usciremo di qui ricambierò il favore, in qualche modo. Mangeremo uno di quegli hamburger che ci piacciono tanto, perché usciremo davvero, Cas, ci tireremo fuori da qui, solo tu...cerca solo di non sparire, moccioso piumato, ok? La barba non ti rende affatto più maturo se è questo che pensi.»
Dean sbadigliò rumorosamente e si stropicciò gli occhi con il palmo della mano. «Buonanotte, Cas» rantolò tra uno sbadiglio e l'altro, chiudendo gli occhi.
 
Castiel aprì un occhio, giusto il tempo di vedere un lembo del suo trench stretto nel pugno di Dean, per poi richiuderlo velocemente.
Un sorriso gli incurvò le labbra prima di riaddormentarsi.

FINE

   
 
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