Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: Florence Rhymes    22/10/2012    1 recensioni
[ATTENZIONE:Timeline Alternativa a quella del Manganime "Madoka Magica"]
"Tanto Amore per la sua unica Figlia,e nessun'altro avrebbe potuto prepararle una Cheese-Cake con il genuino Amore di sua Madre.
Togliere a Chiizu le Cheese-Cake,é stato come darle uno schiaffo morale,é stato come farle capire definitivamente che sua madre non sarebbe mai più tornata.
Chiizu amava sua Madre,l'amava con tutto il Cuore,e l'amava tutt'ora. Shurui Amai (Shurui Ai,da Nubile) era sempre stata una Donna forte,ma anche tanto dolce e generosa,che prestava tutte le attenzioni possibili alla sua unica figlia."
[HumanCharlottecentric]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Crack Pairing | Personaggi: Charlotte, Elsa Maria, Kyosuke Kamijo, Sayaka Miki | Coppie: Homura/Madoka, Sayaka/Kyosuke
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Crescendo della Vita;

Giorno 1


Nella vita si Nasce,si vive e,infine,si Muore.
La Morte colpiva tutti.Sani,Malati,Giovani,Vecchi,Alti,Bassi,Tutti.
Chiizu l'aveva compreso il Giorno in cui,dopo essersi sentita male alla festa di Compleanno d'un Amica ed essere stata portata in Ospedale,le avevano diagnosticato una forma di Cancro.
Quel giorno,Chiizu avrebbe voluto che la terra franasse sotto ai suoi Piedi,perché le avevano tolto una delle poche cose che le impediva di odiare profondamente la sua già di per sé orribile vita.
Le avevano tolto la cosa che aveva mai amato nei suoi dodici anni.
L'Avevano privata delle Cheese-Cake.
E,sì,forse vista così non era una chissà quale perdita,ma per Chiizu lo era. E non perché fosse una ragazzina grassa che amava mangiare -lo fosse stato,almeno. Era magra come una qualsiasi dodicenne ed aveva capelli rosa lampone raccolti in due code sbarazzine- ma semplicemente perché la Cheese-Cake gliela preparava sempre sua Madre,quando ancora era in Vita. Mangiarle,per lei,era un pò come ricordare la Madre. Solo che quelle confezionate,quelle che ordinava in quella Pasticceria che si trovava appena sotto casa sua,non avevano il sapore di quelle che preparava Lei. Perché la Madre aveva due ingredienti segreti senza cui nessuno avrebbe potuto eguagliare la sua Cheese-Cake.
La prima,era che lei variava la ricetta classica con le Fragole,la seconda era che lei ci metteva tanto Amore nel prepararla. Tanto Amore per la sua unica Figlia,e nessun'altro avrebbe potuto prepararle una Cheese-Cake con il genuino Amore di sua Madre.
Togliere a Chiizu le Cheese-Cake,é stato come darle uno schiaffo morale,é stato come farle capire definitivamente che sua madre non sarebbe mai più tornata.
Chiizu amava sua Madre,l'amava con tutto il Cuore,e l'amava tutt'ora. Shurui Amai (Shurui Ai,da Nubile) era sempre stata una Donna forte,ma anche tanto dolce e generosa,che prestava tutte le attenzioni possibili alla sua unica figlia.
Poi una Malattia terribile,il Cancro,l'aveva strappata dall'Amore della Figlia e del Marito.
Era per quello che Chiizu,inizialmente,aveva fatto tante storie ad entrare in Ospedale. Aveva maturato un forte odio per gli Ospedali,perché ogni volta le sembrava di rivedere sua madre,in uno di quei letti. Ed ogni volta era un insopportabile pugnalata al Cuore.
Chiusa nella sua camera d'Ospedale,diede un pugno alla testiera del letto per il nervoso,e prese il vaso di fiori che il Padre le aveva messo lì accanto,gettandolo a Terra con rabbia. Poi urlò con tutto il fiato che aveva in gola e,infine,si accasciò sul suo letto,piangendo lacrime a non finire,inzuppando le lenzuola candide del letto che le avevano riservato in quella Prigione chiamata Ospedale.
"Ti sei fatta male?"
Chiese una ragazzina,all'incirca doveva avere un anno in più di lei,dai capelli rossi legati in due treccie e gli occhi magenta. Si avvicinò a Chiizu con sguardo preoccupato,come una Madre,e poi le accarezzò i capelli.
Chiizu non si mosse minimamente,seppur avesse smesso di piangere,ora singhiozzava sommessamente ed il suo piccolo corpo era spesso scosso da fremiti. Avrebbe voluto urlare a quella ragazzina di andarsene,di lasciarla in pace,di lasciarla morire da sola,ma nessuna di queste parole usciva dalla sua bocca.
La sconosciuta scosse la testa e raccolse i pezzi di vetro ed i fiori sparsi un pò ovunque e,quando fu certa che nella stanza fosse tutto pulito,si sedette accanto a lei.
"Il topo ti ha mangiato la lingua?"
Scherzò la ragazzina,sorridendo. Chiizu gonfiò le guancie,spostando le braccia dagli occhi così da poter vedere meglio la sua interlocutrice.
Aveva l'aria di una ragazzina ordinata,calma e posata,ed indossava la divisa della piccola scuola cattolica che si trovava appena fuori da quella città. Le sue mani erano affusolate,come si addicevano ad una pianista,e sul braccio destro portava un braccialetto con scritto 'Momo'.
E' il suo nome? -si chiese Chiizu.
La ragazzina,che Chiizu era certa si chiamasse Momo,allora sbuffò e frugò nella tasca della sua divisa,tirandone fuori una caramella dalla carta colorata,porgendola a Chiizu.
Questa sgranò gli occhi,poi si rattristò.
"Non posso mangiarla,credo."
Disse,imbronciata. Alla risposta della Dodicenne,la ragazzina rimise in tasca la caramella,dispiaciuta.
A dirla tutta,Chiizu non aveva esattamente capito cosa potesse e non potesse mangiare,con la Malattia che aveva,ma comunque se non poteva mangiare le Cheese-Cake ipotizzò di non potr mangiare nessun'altro tipo di Dolce. e,di certo,Lei non voleva rischiare la sua vita mangiando una Caramellina.
Magari per lei sarebbe stata come Veleno,per quel poco che ne sapeva.
"Chiizu Amai."
Disse la piccola,sedendosi ed asciugandosi le lacrime,per poi allungare una mano verso la sconosciuta. Questa sorrise,ed afferrà la mano della piccola.
"Momo Sakura"
Rispose l'altra.Chiizu allora gettò una rapida occhiata al Bracciale che aveva precedentemente notato,soddisfatta per il non essersi sbagliata. Si chiamava effettivamente Momo.
"Sono entrata attirata dai rumori di vetri che s'infrangono,e poi ti ho vista così...accovacciata su te stessa,come un Cucciolo spaurito. Mi hai fatto tenerezza."
Disse Momo,in automatico e senza quasi pensare. Chiizu inclinò appena la testa di lato,annuendo ad ogni singola parola. L'aveva paragonata ad un cucciolo spaurito,e si chiese se veramente faceva quell'effetto.
Si era accovacciata in quel modo,con le gambe al petto e le braccia a coprirle il viso,per proteggersi da quell'orribile posto chiamato Ospedale,dove la gente dovrebbe uscirne sana,e dove spesso invece non accade. La frustrazione che sentiva dentro la divorava ogni qual volta posava gli occhi su quelle pareti bianche tappezzate di immagini infantili per i piccoli pazienti,sulle candide lenzuola del suo letto,persino la visuale che dava la l'unica Finestra presente le dava angoscia.
Avrebbe potuto uscire fuori,respirare un pò d'aria fresca?
Si appuntò mentalmente di chiederlo alla Dottoressa,quando sarebbe passata nella sua Stanza.
"Ti posso venire a trovare anche domani?"
Chiese Momo in un fil di voce,quasi rischiasse di dire una cosa sbagliata,che non avrebbe dovuto pronunciare.
Quelle parole scaldarono il cuore di Chiizu,facendole venire voglia di abbracciare quella sconosciuta e scoppiare a piangere fra le sue braccia,ma si trattenne dal fare tutto questo.
Nessuno degli amici che si era fatta Chiizu a scuola,l'era venuta a trovare. Nessuno dei suoi amici erano venuti in Ospedale con lei,per accertarsi delle sue condizioni di salute,avevano preferito restare alla festa di Compleanno di Hoshino.
Chiizu odiava Hoshino,odiava lei ed i suoi lunghi capelli verdi,odiava le rose con cui li tempestava,odiava i suoi occhi dorati,odiava la sua Dolcezza quando parlava,odiava il suo modo di diventare amica di chiunque,persino della persona più burbera del mondo.
Semplicemente,odiava Hoshino con ogni fibra del suo Essere.
"Certo che puoi!"
Esclamò annuendo,riservandole uno sguardo pieno di gratitudine.
Perché i suoi compagni di scuola,che conosceva quasi da sempre,non erano venuti a trovarla,mentre quell'estranea le chiedeva se poteva venire a trovarla anche il giorno seguente?
Chiizu sperò in cuor suo che Momo venisse anche il Giorno dopo domani,e quello dopo ancora,e così via,finché...
Avrebbe voluto dire "finché non sarebbe uscita da lì",ma nemmeno era certa che vi sarebbe potuta uscire,un Giorno.
"Allora,a domani,Chiizuchan"
Chiizu.Chiizuchan. -Chan. Nessuno aveva mai usato quel suffisso così amichevole,con lei. Nessuno era mai stato così dolce,con lei. Sorrise,muovendo la mano in direzione di Momo,per salutarla,mentre questa si era già alzata e si era diretta verso la Porta.
E,sicuramente,sarebbe già uscita,se Chiizu non le avesse detto una cosa che la fece bruscamente fermare.
"Puoi venirmi a trovare tutte le volte che vuoi"
Perché non sembrava che lei le stesse permettendo di venirla a trovare,perché aveva usato un tono che la faceva apparire più come una supplica.
"Ti prego,vienimi a trovare anche altre volte"
Leggerla in quel modo,sarebbe stato più corretto. Momo annuì,spalancando la porta.
"Lo farò,Chiizuchan. Lo farò."
E,in men che non si dica,Momo era già uscita fuori.
   
 
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