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Autore: Celestellina    26/10/2012    1 recensioni
"Aria correva come se da quello dipendesse la sua vita, respirando a pieni polmoni mentre l’aria gelida le si infrangeva quasi addosso colpendola con piccoli aghi ghiacciati.
L’adrenalina nel suo sangue la spingeva ad accelerare sempre più la sua andatura, a spingersi più avanti di quanto poteva, sbilanciando il suo esile corpo di donna senza che lei quasi se ne accorgesse."

One-shot ispirata a una coppia di personaggi di Mystic Glendalough (link all'interno) di Marisha85 che trovate su questo sito nella sezione Originali -> Soprannaturale -> Licantropi
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ultimmo regalo di una notte di libertà

Ultimo regalo di una notte di libertà


Aria correva come se da quello dipendesse la sua vita, respirando a pieni polmoni mentre l’aria gelida le si infrangeva quasi addosso colpendola con piccoli aghi ghiacciati.
L’adrenalina nel suo sangue la spingeva ad accelerare sempre più la sua andatura, a spingersi più avanti di quanto poteva, sbilanciando il suo esile corpo di donna senza che lei quasi se ne accorgesse. Non si rese conto neanche di utilizzare le mani per scansare i rami del sottobosco che le intralciavano la fuga in quella notte di luna piena. 
Il paesaggio notturno, reso quasi luminescente dal riflesso della luna sulla candida distesa di neve, le scorreva accanto, nel suo ovattato splendore, ma Aria non vi badava. Pensava solo a correre, a raggiungere la sua meta. 
In realtà non sapeva dove stava andando, ma sentiva che quella era la giusta direzione. Lì, dove il suo istinto la stava guidando, avrebbe finalmente trovato quello cui anelava da ormai troppo tempo. 
Quella notte, dopo lunghi mesi di punizioni, di privazioni e di illusoria libertà in un mondo che non sentiva suo, Aria aveva scelto la libertà. La sua natura ribelle e capricciosa aveva ancora una volta preso il sopravvento, e quell’idea a lungo vagheggiata, che fino a quel momento non aveva osato mettere in pratica per paura delle conseguenze che ne sarebbero derivate, aveva preso corpo. 
Seduta sull’altalena costruita  tra i rami di  quell’antico albero, il bosco innevato aveva echeggiato un richiamo irresistibile, e senza avere il tempo di pensare, si era ritrovata a mettere insieme i passi, uno dietro l’altro; dapprima lentamente, poi, via via, sempre più veloci, sempre più lontani da quel posto che tutti intorno a lei chiamavano la sua casa.

Quell’istinto primordiale che la guidava si fece in lei sempre più forte, sempre più insistente, e fu solo quando giunse sulla riva di un piccolo lago che lo vide. Lì, in cima alle rocce che facevano da sponda alla riva opposta, c’era un lupo. 
I suoi occhi scuri come la notte si poggiarono su di lei e Aria si bloccò, incerta. Tra lei e il lupo solo il lieve sciabordio delle acque spinte dal vento sulle sponde. 
Con balzi leggeri e silenziosi il lupo nero scese di roccia in roccia fino a spingersi vicino all’argentea superficie lacustre, illuminata dalla bianca e limpida luna. Aria si mosse cauta, aguzzando i sensi per riuscire a cogliere anche il minimo insignificante rumore. Il lupo era là immobile, gli occhi di forma allungata fissi su di lei. La stava aspettando, anticipando con lo sguardo ogni suo gesto. 
Con il cuore che le batteva all’impazzata, accaldata dalla lunga corsa, Aria sentiva che era lì per lei. Un lieve mugolio riecheggiò nell’aria, attutito dalla neve che ricopriva il mondo intorno a loro, e Aria sobbalzò spaventata che qualcun altro, oltre lei, avesse sentito quel sommesso richiamo. 
Solo allora, finalmente decisa, si mosse anche lei, avvicinandosi a quell’animale  possente, e quando gli fu vicina, il velo tremolante delle lacrime le impedì per un istante di vederlo nitidamente. Sentì solo il calore del suo fiato avvicinarsi, e la lingua del lupo raccogliere il liquido salato. 
Nel silenzio della notte solo pensieri frenetici riempivano il loro universo, mentre Aria respirava a pieni polmoni il suo odore, quasi per tenerlo con sé più a lungo quando si sarebbero separati. Sapeva che la felicità di quel momento era di breve durata, e temeva che quanto più avesse ottenuto da quella splendida notte tanto più difficile sarebbe stato tornare alla realtà. 
Lentamente si volse per tornare al luogo cui apparteneva, che li univa nella stessa maledetta natura ma che per uno scherzo del destino li aveva separati. Poggiò per l’ultima volta la testa sul collo del suo compagno, e il riflesso della luna sul lago le fece l’ultimo regalo di quella notte: l’immagine di un lupo nero intrecciata alla sua, un piccolo, splendido lupo bianco.




Questa one-shot è ispirata a una coppia di personaggi della bellissima (a mio parere, ma potete giudicare leggendola personalmente ^_~ ) Mystic Glendalough di Marisha85.
   
 
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