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Attese,
Medicine, Marionette e Farmaciste...
La pioggia scorreva
lenta sui capelli biondi del giovane.
Che imperterrito
stava lì, in piedi in mezzo alla pioggia.
Si sarebbe dovuto
aspettare il suo ritardo?
Si?
No?
Non capiva.
Forse era per non
rischiare di marcire, che non era uscito.
Per una marionetta
tutta quella pioggia poteva essere letale.
Ma almeno avvertire,
non sarebbe stato poi così male.
Neanche tanto
faticoso.
Per lo meno,
evitargli quell’attesa infinita in mezzo alla pioggia.
Lo sguardo vagamente
appannato, le mani stette a pugno sulla stoffa, cercando di riparasi un po’
sotto un alberello spelacchiato.
( questo capitolo si
può reintatolare come “Deidara Che Aspetta Come Un Carciofo lesso Sotto La
Pioggia Battente” U___U/ N.dA)
- Deidara!-
Ah, eccolo.
Con ben tre ore
di ritardo, eccolo.
La pioggia aveva
smesso di cadere impietosamente sulla pelle bianca e gelida del biondino.
Gli occhi un po’
vacui, gli zigomi rossi.
- ah.. ciao
Sasori-Senpai…-
- come “ciao”?!
mi hai aspettato fino adesso? Quando hai visto che non arrivavo, dovevi
andartene!-
-
um. -
-
“um”?(ò.o)-
-
um...-
Deidara cadde morto
stecchito ai piedi di Sasori.
( e-emm..è___ é
N.d Deidara.Con.Falce.Di.Hidan.E.Sguardo.Minaccioso)
No, scherzavo.
Deidara cadde svenuto,
non morto.
Anche se ammetto di
averci sperato..
(stupida narratrice!
Narra e basta, non gle ne frega a nessuno delle tue opinionii!! E poi perché
diavolo dovrei morire??!! N.d Deidara) (perché così Sasori sarà solo mio!
MWAWAWAWAWAWA!! (+.+) N.dA) (l’importante è crederci \U__U/ N.d Deidara)
Sasori si avvicinò a
Deidara, scotendolo leggermente.
Deidara non dette
segno di tornare tra i vivi.
Notato ciò, portò
la mano sulla fronte del fanciullo, fissandolo con aria critica.
- no.. non mi dirai
che ti sei preso l’influenza??-
Bestemmiando in sette
lingue su tutti gli otto milioni di divinità varie (piccione fa popò su testa
di Hidan) Sasori si caricò il fagotto biondo e febbricitante sulle spalle,
dirigendosi verso un villaggio vicino.
Camminando con una
lentezza atroce
“maledetto falso
magro!! Dove diavolo li nasconde i suoi chili segreti? Pesa come un macigno!!”
Sasori si avvicinò
ad una graziosa farmacia.
L’interno odorava
d’erbe varie, gli scaffali erano stracolmi di liquidi, polveri, gas, aerosol,
pillole e unguenti di varie forme, colori, odori e ingredienti possibili.
Alcuni rasentavano la
magia nera.
“ Piripiri? (ò.o)
e che diavolo di erba sarebbe??”
Si domandò Sasori
scandalizzato, mentre poggiava il compagno su una sedia di fronte al bancone.
“ polvere
di..cetriolo, bava di cavallo e cipolle? E per cosa diavolo sarebbe?”
Pensò Sasori,
prendendo tra le dita chiare il barattolo.
Il TOCK di un bastone
di legno nero poggiato sulla mensola accanto alla sua spalla lo fece sobbalzare.
Lo fece sobbalzare
anche il fumo leggero di una sigaretta accanto al volto e una voce (femminile?)
che gli sussurrava all’orecchio.
- mi sembra un po’
giovane per i rimedi per l’impotenza..-
Disse la voce.
Sasori si voltò,
stupefatto.
Quello che aveva
davanti era una giovane figura di donna.
Portava in una mano
un bastone dal manico dorato, e un occhio era coperto da una benda di pelle
nera, con incisa una croce.
Portava lunghi
capelli neri fino alle spalle, che cadevano a ciuffi sull’occhio coperto.
L’altro occhio
aveva una forma a mandorla, orientaleggiante, di un bel verde smeraldo,
luccicante come la stessa gemma.
Ma di un luccichio
diverso.
Malvagio, non avrebbe
sbagliato a definire.
Ma il sorriso
gentilissimo che la ragazza gli rivolse era tutto, fuorché malvagio.
- io ho finito qui
Shar-San!! Torno a Suma!-
Ah, erano vicini a
Suma?
Strano, non se
n’era neanche accorto.
La ragazzina con le
trecce rosse si tolse il grembiule e salutando “Shar-San” uscì dalla
farmacia.
- visto che tempo?-
disse la ragazza
tranquillissima, andando verso il bancone, riponendo il grembiule della ragazza
in un cassetto.
Sasori vide sul
bancone una serie di strumenti non identificabili, che la giovane utilizzava
probabilmente per tagliare, sminuzzare, polverizzare e liquefare il necessario
per le sue pillole.
- normalmente a Suma
non piove mai, e oggi SPLASH! pioggia a catinelle! Che cosa strana e?-
- già decisamente-
La ragazza ripose
anche i vari Attrezzi Dell’Ave Maria, fischiettando un motivetto straniero.
- il suo nome?-
domandò Sasori,
fissandola.
- Sharin Shi, molto
piacere -
- Sharin..Shi?(ò.o)
Shi è il cognome?-
- si. Mia madre
credeva molto nei tarocchi. E alla mia nascita spuntò fuori la carta della
Ruota..ed ecco qui Sharin -
(Sharin: Ruota, da
“Sharingan” ß
Ruota che copia)
- bene, io sono
Sasori. -
La ragazza osservò
il biondo che dava segno di rinvenire.
Quando Deidara riaprì
i pucchosi occhi verdi, la ragazza abbozzò un sorriso
- benvenuto nel regno
dei vivi, ragazzo -
- senti, hai delle
medicine?-
- NO, io vendo
ventagli!!-
Esclamò Sharin,
saltando sul tavolo e ballando con due ventagli uchiha con sopra disegnato
pikachu.
Sasori si chiese
perché faceva domande sceme.
- scherzi a parte, mi
servono medicine per questo coso qui!-
Esclamò, afferrando
Deidara febbricitante per la collottola e sbattendolo con poca grazia sul
tavolo.
- oh, e che ha?-
- il raffreddore,
l’influenza, la broncopolmonite.. che vuoi che ne sappia io??-
- quanto vuoi
spendere?-
- emm…-
Sasori sentì una
goccia di sudore freddo sulla schiena.
Era vero: con
quali soldi avrebbe pagato?
- emm.. me le dai a
credito?-
- NO-
- ti do
quest’anello?-
- è kitch…-
- questo mantello?-
- ma dai, mi prendi
in giro?-
- questa marionetta??
(T^T)-
- e che vuoi che me
ne faccia? (ò.o) sono una farmacista, io!-
- e allora cosa
vuoiii???!!!-
Sharin ci pensò su.
- voglio che
lavoriate qui -
- CHEE?? Guarda che
siamo qui in missione!!-
- mbhe? Io ti do le
medicine, tu mi sistemi il retro!-
-solo io?-
- no, anche il tuo
amico febbricitante qui *punzecchia Deidara comatoso col bastone* appena si sarà
rimesso decentemente, ovvio. Sono un aguzzina, non una omicida (U___U)-
Sasori sospirò,
mentre accettava.
Tanto era solo il
retro.
Oh, appuntino: il
retro della farmacia Sharin è grande come il deserto di Suma, circa.
E Sasori quando lo
vide si chiese se la sua tecnica dei Cento Congegni si poteva usare anche per
fini pratici..
- bene, dai queste al
tuo amico catatonico-
Disse sorridendo,
porgendogli un sacchetto pieno di palline di un vago color nero-bluastro.
- uff..-
Sasori avvicinò al
sacchetto alla bocca di Deidara.
- su Deidara, mangia
queste, così guarisci..(<__<)-
Il biondo assaggiò
appena una pallina con la lingua.
Tremò e serrò le
labbra.
- ah, è vero. È una
medicina efficace ma dal sapore tremendo -
- io non la prendo-
- CHE??!!- ß
Sasori
- odio le medicine
dal sapore amaro. Prendo solo un confetto medicinale o uno sciroppo dolce.
Preferisco soffrire che prendere quella roba -
Sasori cambiò
colore, diventando rosso furia.
E, sorridendo
ampliamente, disse
-
mi sono appena venduto per queste medicine Deidara… o le mangi o ti
ammazzo. -
- preferisco morire
(U__U)-
- MANGIALEE!!!-
Sasori ficcò TUTTE
le palline in bocca a Deidara con la forza.
- che
schifo..(@___@)-
- non c’è scritto
da nessuna parte che le medicine devono essere buone, no?- ß
Sharin
- oh, chi è questa
signora?-
SBUM! ß
bastonata di Sharin
- ma che signora! Ho
solo diciassette anni!-
- e gestisci una
farmacia?-
- c’è chi è genio
e chi no (U__U/) e comunque, togliti dal tavolo, avrei anche da lavorare-
Deidara scese dal
tavolo ma..
Cadde rovinosamente
in braccio a Sasori.
- embe?! Sharin mò
che gle preso?-
- ah, si, la medicina
debilita -
- cioè??-
-qualunque cosa
volete fare, fatela tra qualche giorno.. potete stare di sopra, ci sono degli
appartamenti liberi-
- grazie-
Sasori prese in
braccio il ragazzo, portandolo con delicatezza (voluta?) nel retro.
Prima di, quasi,
cadere in crisi per la vastità del magazzino della farmacia di Sharin Shi.
- ehy, Sasori-Senpai,
che è successo mentre ero svenuto?-
- ehh…diciamo che
ci siamo appena venduti caro mio..(ç__ç)-
Deidara allacciò le
braccia al collo dell’altro, cercando una posizione migliore.
Sasori si allarmò
per la troppa vicinanza tra i loro volti, mettendosi a salire le scale con aria
assorta.
Ogni tanto, si
fermava, affermando uno dei barattoli degli interminabili scaffali.
Barattoli che alle
volte si dimostravano bottiglie di vino.
- è pure
alcolizzata, oltre che schiavista..(<.<)-
“Chateau
d’Argiles 1963”
-
stà schifosa.. Ci ha pure
buoni gusti !-
salendo, si trovavano
vini sempre più rari e pregiati.
Per finire ad un “Noe
Riserva Speciale”
- no, questa non la
bevo…(<__<)-
Dopo un numero
incalcolabile di scalini, eccoli all’agognata meta.
L’ingresso degli
appartamenti.
Con ancora Deidara in
braccio (e il cui nastro per i capelli era caduto tra i vini francesi e quelli
tirolesi, sarebbe andato a cercarlo più tardi) con i lunghi capelli biondi
sulle spalle e la schiena, un sorrisone allegro e le gote ancora rosse…
Sasori dovette
ammettere a se stesso che a chiunque sarebbero sembrati una coppia.
Il primo appartamento
aveva sul campanello il nome “Sharin Shi”
Il secondo “Ying
& Yang Shi”
Il terzo “ Ling
Shi”
- ma quanti cavolo
sono? (ò.o)-
Entrarono nel quarto
appartamento, dove un tempo c’era stato scritto “Gel-So Shi”
L’appartamento era
arredato di tutto punto.
Solo una pecca.
C’erano un'unica
stanza da letto.
Con un unico futon.
“Certo”, pensò
Sasori, “ci viveva una sola persona…”
Poggiò leggermente
il ragazzo sul futon, togliendogli il mantello dell’Akatsuki.
Deidara sorrise
puccio, nascondendosi un po’ sotto la coperta.
- io.. io dormirò di
là... Nel salotto, credo ci sia un divano..-
fece per uscire, ma..
- Sasori..-
Lo chiamò il biondo
con voce tremolante.
Sasori fu subito lì,
credendo ad una ricaduta.
Ma l’unico a cadere
fu lui, e dallo stupore.
Infatti il giovane
biondino lo baciò su una guancia, sorridendo.
- grazie..-
- di…di niente!!-
Ora per lo meno era
tutto in tinta.
La faccia era
integralmente rossa.