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Autore: Rosette_Carillon    28/10/2012    0 recensioni
Una serata autunnale ambientata in un viale fuori dallo spazio e dal tempo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                         In un viale . . .

                                                                    In un palazzo . . .

 

 

Era una fresca sera d’autunno e il vento soffiava sulla città coperta da nuvole grigie.

Nei lunghi viali alberati le foglie volavano al ritmo scandito dal vento e portavano colore e un po’ di allegria con i loro colori caldi così contrastanti col grigio del freddo marmo degli austeri e antichi palazzi.

C’era un particolare viale, dove il tempo sembrava essersi fermato, lì c’era libreria con la porta sempre aperta che sembrava voler invitare a i passanti ad entrare e perdersi fra le pagine dei libri, più avanti c’era una piccola “chocolaterie” dai colori caldi e vivaci, dalla quale proveniva sempre un dolce profumo di cioccolata calda.

Ciò che colpiva maggiormente i viandanti, non era però la libreria e nemmeno la “chocolaterie” ,ma un antico palazzo con ampie vetrate dalle quali si vedeva sempre una giovane ballerina che danzava in una sala col pavimento in legno e gli specchi alle pareti e le sbarre.

Una sala spaziosa ed elegante, dalle cui vetrate si poteva vedere il cielo grigio e le foglie mosse dal vento assieme alle chiome quasi spoglie dei grandi alberi che davano al viale un’atmosfera cupa e romantica al tempo stesso.

Chi fosse passato di lì infatti, avrebbe certamente rievocato l’immagine di un salotto col camino acceso e il  fuoco scoppiettante , oltre all’immagine contrastante  di un luogo desolato.

La giovane ballerina continuava a danzare instancabile.

Plié, port de bras, pirouette, arabesque.

Danzava  con grazia in quella sala così bella che sembrava uscita dalle fiabe di Marie Catherine d’Aulnoy.

Il grande pendolo battè le ore e la ballerina, dopo un pas de bourre, si precipitò verso la grande porta in legno della sala come spinta da una forza misteriosa.

Aprì la porta e se la richiuse alle spalle facendo risuonare cupamente il rumore in tutto nel silenzio del palazzo.

Corse per i corridoi illuminati dalla bianca luce della luna che filtrava attraverso le grandi finestre accompagnata dal frusciare del suo tutù romantico.

Corse giù per l’ampia scalinata in legno che scricchiolò leggermente , unico rumore assieme a quello dei suoi passi lievi.

Percorse un ultimo corridoio che la portò in cima alla scala principale che conduceva nell’anticamera del palazzo; scese di corsa i gradini e arrivò davanti all’imponente portone d’ingresso, lo aprì e un soffio di vento gelido la fece rabbrividire. 

 

 

  
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