Anime & Manga > Full Metal Alchemist
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Autore: Fuuma    13/05/2007    14 recensioni
Hai mai visto le sirene?
Hai mai sentito il loro canto?
Hai mai guardato nei loro occhi?
Genere: Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Mermaid Voice

Serie: FullMetal Alchemist

Rating: Nc-14, Angst, Death
Pairing:
RoyxEd
Note:
Oddio, che cos'ho scritto O_o"? Err... non lo so bene manco io XD! So solo che, quando ho iniziato a buttar giù questa fic, chissà come e chissà perchè, mi è balenata alla mente una scena del manga CardCaptor Sakura: quella dove Sakura sta affogando a causa della Carta dell'Illusione e, prima di andare a salvarla, Tomoyo vede la figura di un ragazzo che si tuffa nell'acqua (e diciamolo, Yukito non è mai sembrato così figo come in quella scena*__*, seppure non si veda la sua facciotta!). Comunque è stato questo a dare inizio alla fic che, per motivi di ispirazione ho abbandonato dopo le prime quindici righe. Soltanto oggi l'ho ripresa in mano e completata e... mhmmmm, ekekakkyou, perchè ancora non riesco a farle venire corte come vorrei é__è? Perchè non ho la capacità della sintesi ecco perchè>_> e perchè all'ultimo ho deciso di stravolgere il finale. Della serie evviva gli Happy ending, eh XD!

Disclaimers: FullMetal Alchemist ed i suoi personaggi appartengono a Hiromu Arakawa. Roy ormai l'ho rapito per cui, se lo cercate, sappiate che sta da me e stiamo creando insieme una super-tatticona che gli permetta di portarsi a letto Edo-kun XD! La frase Morire, dormire... nulla più [etc-etc] è una colta citazione*__* di William Shakespeare e, se mia madre potesse, mi chiederebbe: "Dai, spara, questa volta in quale manga hai letto quella frase? Non c'è altro motivo perchè tu la conosca!". Comunque giusto perchè a voi posso anche mentire, vi dirò che in realtà non sono così ignorante, eh>_>!


.†.Mermaid Voice.†.


Hai mai visto le sirene?

Gli occhi sono chiusi mentre liquido trasparente carezza il tuo corpo cercando di divorarlo piano.


Hai mai sentito il loro canto?


La risacca dell'oceano è l'unico suono a riempire il silenzio dei tuoi pensieri, troppo simile ad una risata lontana ed insolente.


Hai mai guardato nei loro occhi?


Bolle d'ossigeno scoppiano sulla superficie increspata.
Non puoi vederle.
Hai gli occhi chiusi.
Ma non solo per questo.
Stai affondando.
Sei distante tu dalla superficie.
E, dopotutto, quelle bolle sono le tue.
E' il tuo respiro che viene rapito dall'oceano e trascinato lontano dal minuto corpo che piano sparisce abbracciato dall'acqua.


Vieni con noi, bambino.
Ti culleremo in eterno.

E' freddo l'oceano.
Non c'è luce in quelle profondità sconosciute.
Rimane soltanto la solitudine che, in realtà, non sei sicuro di poter sopportare nè di poter affrontare.
Non tu.

Non avere paura.
Presto finirà tutto.

Ti piacerebbe.
Che tutto finisse.
Ti piacerebbe.
Porre un freno ai tuoi pensieri, per sempre.
Non dover più arrancare in un mondo infinito che ti ha sempre rigettato tra la sabbia ed il dolore insieme a tuo fratello, marchiati come pecore nere di una famiglia che si chiama umanità.
Certo che ti piacerebbe.
Non dover più piangere in silenzio, lottare contro tutto ciò che ti sovrasta perchè tu, in fondo, sei così dannatamente piccolo. Così insignificante dopotutto.

E allora sprofondi.

Dopo ti sentirai meglio.

Anche se un dopo non ci sarà.
Non più.
Non per te.

Hai mai visto le sirene?
Creature splendide, soavi ed eteree.
Esseri dalla bellezza crudele.
Angeli dell'inganno.
Dolci assassine.

I pomoni bruciano.
Vorresti aprire la bocca, respirare anche nell'acqua, ma sei consapevole di non avere branchie per farlo.
Morirai. Morirai, vero?
Improvvisamente ti è così chiaro che fa quasi male.
Devi nuotare, così ti dici mentre le braccia sembrano imprigionate da dita affusolate fatte solo d'acqua e le gambe vengono trascinate verso il fondo.
Morirai?
Morirai?!
Sì, morirai.
E sparirai dal mondo come se non fossi mai esistito, senza nemmeno lasciare una nota a margine nelle pagine della storia di Amestris.
Diventerai Nulla.
Nemmeno un ricordo.
Diventerai una bolla d'aria che scoppierà sulla superficie.

Lasciati andare.
E' meglio così, te l'assicuro.
E' meglio così per tutti.

Tutti chi?
Tuo fratello? A cui hai rubato l'anima gettandola in un'armatura che ha reso di ferro la sua umanità.

Che tu sia dannato per quello che gli hai fatto!

Tua madre? Morta troppo presto. Non eravate pronti per lasciarla andare, non lo eravate affatto. Eravate troppo egoisti tutti e due per privarvi del suo calore gentile e protettivo e del suo sorriso ingannatore che vi aveva sempre tenuti allo scuro di tutti, promettendovi la felicità eterna.
Perchè anche lei mentiva.
Perchè gli esseri umani mentono.
E lei era umana tanto quanto lo siete voi... no, quanto lo eravate voi, perchè ora non lo siete più.
Ora siete Peccatori.

Che tu sia maledetto per aver osato sfidare le Leggi di Dio!

Dimentica.
Abbandonati a noi.
Il mondo vivrà anche senza di te.

Questo è sicuro.
Infondo tu sei sempre stato fuori posto.
Forse troppo ribelle, troppo cocciuto, troppo attaccato alle sue convinzioni.
Troppo preso dai tuoi sbagli.

Concediti a noi.
Smetti di opporti.

Ma fa così male.
L'acqua che entra a forza nei polmoni e le tue mani che stringono convulsamente il collo improvvisamente troppo stretto. Serrandosi più forte per impedirti di ingoiare altra acqua senza il consenso del cervello.
Impossibile.
E' come se schegge liquide ti trafiggessero.
Respirare.
Respirare.
Vuoi solo respirare.

Ancora non hai capito sciocco bambino?
E' finito il tempo dei Voglio.
Ora rimane soltanto quello della Fine.
Non c'è nulla oltre a questo.
Non c'è mai stato niente.


Perchè, allora, continuare ad opporre resistenza quando sarebbe più facile morire.

Morire, dormire... nulla più.
E con il sonno dire che poniamo fine al dolore della carne
E alle mille afflizioni naturali a cui la carne è destinata?
Questa è la fine che bisogna desiderare ardentemente!
Morire, dormire... forse sognare.


Dita di pelle e dita d'acciaio abbandonano la presa al collo.
I sensi sommersi vanno appassendo.
La testa si riempie bi bolle d'acqua che fluiscono al cervello sostituendo i pensieri. Scomparsi uno ad uno; annerendo i ricordi, il passato, la vita stessa.

Bravo.
Così.
Lasciati andare.

L'oscurità ti sta inghiottendo.

Dormi.
Muori.
Che vuoi che importi.

Un ultimo barlume di volontà ti concede di alzare il braccio con l'auto-mail.
Riesci a distinguere a malapena le dita di metallo bigio avvolte nella prigione d'acqua.
Questa volta non ti servirà quel braccio. Quello che, fatto di metallo, ti ha aiutato tante volte. E' anche a causa di quel peso che ora affondi.
Finchè non vedi più niente.
Finchè non senti più niente.
Finchè...
Non sopraggiunge la morte...
- ...an... -
...
- Nii-san! -
...

Silenzio, non urlare, il bambino ora dorme.
Non svegliarlo.
Non svegliarlo più.

- Nii-san!!! -

Perchè devi disturbare il sonno dei morti?
Tornatene a casa Ragazzo di latta, non ci sarà un cuore qui per te!
Vattene e trova un'altra ragione di vita.
Vattene e non tornare!


- Perchè non torni su? Nii-san! -
Cocciuto lui.
Cocciuto tu.
Mentre urli disperato guardando l'oceano che ha rapito tuo fratello, trascinandolo dove tu non potrai andare.
E, da sempre insieme, ora non sai cosa fare.
Tu, sciocco burattino di ferro, che cammini all'ombra di tuo fratello, ora non puoi far altro che guardare la superficie dell'acqua e chiamarlo. Chiamarlo finchè avrai fiato in corpo. Chiamarlo finchè non ricorderà la strada per tornare da te. Chiamarlo... e non poter nemmeno vederlo morire...
- Nii-san! Nii-san! Ti prego, torna in superficie! -
Un passo ti porta ad avanzare nell'acqua, che già ti circonda fino alla vita.
Potresti continuare a camminare, affondare quei pesanti piedi nella sabbia, percorrere il fondale alla ricerca di un corpo minuto dai biondi capelli e gli occhi dorati... ma a che scopo?
Non puoi aiutarlo.
Non questa volta.

Hai mai visto le sirene?

- Chi... chi ha parlato? -
E' stato l'oceano.

Hai mai sentito il loro canto?

- Chi sei? Perchè non riesco a vederti? Perchè mio fratello non è ancora tornato in superficie?! -
Sono sogni ad occhi aperti tramutati in incubi.
Sono desideri irrealizzabili trasformati in ossessione e paura.

Hai mai guardato nei loro occhi?

- Dov'è mio fratello? Rispondetemi! Rispondetemi ho detto! -
Sciocco sognatore.
Dannato peccatore.
Tuo fratello non c'è più.
E' stato punito per le colpe che ha commesso.
E presto toccherà a te.

Afferra la nostra mano, bambino.
Ti porteremo da lui.
Ti regaleremo l'eternità.

La vedi, vero?
Quella mano fatta d'acqua e d'aria che zampilla davanti ai tuoi occhi attraversata dalle sfumature dell'arcobaleno.
La senti, vero?
Quella voce soave che regala dolci incanti in cambio della vita.
Lo desideri, vero?
Un sogno eterno in cui perderti per sempre in compagnia di tuo fratello.
Allora va. Non attendere oltre.
Afferra quella mano.
Ascolta la melodia di una canzone in una lingua ormai perduta.
Riposa in pace...
La gamba si alza per compiere un altro passo e, questa volta, la tua testa urla con tutta sè stessa di non farlo, avvertendoti che questo sarà l'ultimo. Non ci saranno altri passi a venire. Non ci sarà nulla oltre questo.
Ma tu non l'ascolti, soggiogato dal canto delle Sirene. Veleno in una voce disciolta dal paradiso.
Eppure quel passo non lo completi.
Qualcosa ti ferma prima.
Salvandoti.
Dita serrate con forza alla spalla dell'armatura ed una spinta violenta ti trascina indietro.
Lontano dalla voce dell'Inganno.
Lontano dai sogni di Follia.
Cadi là, dove l'acqua è ancora bassa, verso riva e, se avessi occhi da spalancare, ora li avresti persi guardandoli rotolare via per lo stupore.
Ma non li hai.
Bambino di latta.
Nessun occhio, nessun cuore. E' questa la tua punizione.
E bianchi bagliori si accendono guardando una figura ora davanti a te.
Non riconosci null'altro che un ombra.
Blu.
Di un blu quasi impossibile da definire mentre si getta nell'oceano sparendo anch'essa in un modo fatto d'acqua.

Chi sei tu che osi invadere i nostri domini?
Chi sei tu che non cedi al suono del nostro canto?
Chi sei tu,
Per andar contro le Sirene?

Nessuna risposta.
L'ombra di un blu troppo blu nuota verso il fondo dell'oceano, alla ricerca di pesci rari, alla ricerca di un unico esemplare.
Biondi filami danzano mossi dall'acqua, come serpi dorate che hanno osato rubare il calore ed il colore del sole e, per questo, sono costrette a nascondersi nelle profondità. Lontano dalla luce. Lontano dal mondo.
Attendendo la pena delle proprie colpe.
La morte.
L'ombra tende una mano sfiorando quei filami che in realtà sono capelli.

Lascialo!
Non svegliarlo!
Non avvicinarti!
Lui è nostro!
E' il nostro bambino.
E' nostro figlio.
E' il nostro tesoro!


Voce di sirena.
Canto di dolcezza.
Minaccia di morte.

Lascialo subito o te ne pentirai!

E spire verdi d'invidia ad allacciarsi al suo corpo adulto, cercando di portarlo via dal biondo prigioniero della Morte.
Alghe a legare braccia e gambe.
Alghe ad ucciderlo per la sua impudenza.

Credevi di farcela davvero?
E per quale motivo?
Perchè sei un Militare? Perchè il tuo grado di Colonnello ti permette di aggirare leggi che non riguardano l'esercito?
Pazzo!
Stolto!
Pagherai per il tuo affronto!


Apre la bocca per parlare ma l'acqua gliela tappa nuovamente.
La voce muore in gola insieme al respiro.
Il braccio si tende, imbrigliato ancora dalle alghe.
L'acqua gorgoglia intorno al suo corpo, solleticandolo e muovendosi come a formare figure astratte che lentamente prendono una vera e propria forma.
Delle labbra.
Un sorriso.
Un volto.
Vita creata dall'acqua dalla bellezza evanescente.

Chi sei tu che non cadi nella rete del nostro inganno?

L'ossigeno nei polmoni sta finendo.
Morirà anche lui per la sua presunzione.
Tende un'ultima volta la mano, attraversando con le dita un volto fatto d'acqua, nato dall'immaginazione dei pescatori, dalle storie di mare e dagli incubi più nascosti, sfiorando un viso fatto invece di candida e morbida pelle.
E ancora una volta la bocca si apre.
L'acqua assale la gola, scendendo fin nei polmoni.
Le labbra si schiudono a formare una parola.
Lettera dopo lettera.
- ...F.u.l.l.m.e.t.a.l... -

No!
Taci! Taci!
Ti ordiniamo di tacere!

Le alghe aumentano, sembrano tentacoli di un mostro marino che ora si avvolgono anche intorno al busto, al collo e al volto dell'uomo.
Che non vuole lasciarsi portar via.
Ed insiste.
Incurante del dolore al petto e della voce della sirena ora diventata un orribile gracchiare.
- ...E.d.w.a.r.d... -

Maledetto!
Ti odiamo!
Muori!
Muori maledetto umano!

Non è più il dolce canto che ti ha cullato in fondo al mare.
E' un'acida condanna di morte quella che senti grattare nei timpani, insieme ad una voce che esiste solo nella tua testa.
Perchè non può essere vera.
Perchè non hai mai udito quella voce pronunciare il tuo nome.
Perchè non sai cosa avresti provato nel sentirla.
Edward.
Eppure, piano, un occhio si apre seguito dall'altro e gemme dorate osservano il volto prigioniero delle alghe attaccate alla sua pelle.
E non ci credi.
Ma vorresti.
E non sai se è il desiderio di vedere quell'uomo affogare insieme a te, nel vano tentativo di salvari, a farti male o la consapevolezza che non può essere vero quello che stai vedendo, che le mani guantate di bianco che si muovono a strappare le alghe non sono vere e che il suo corpo mentre, in un ultimo sforzo, nuota verso di te, è solo un sogno.
Forse tutto questo non è altro che il Sogno della Sirena.
Ma quando senti le sue braccia circondarti con forza, strappandoti dall'illusione, la tua convinzione vacilla, così come sta vacillando la tua coscienza mentre la Morte ti reclama a sè, furiosa per la tua fuga.
Allora le sue labbra si portano alle tue.
E' strano. Sott'acqua non dovresti sentire il sapore delle cose, ma quelle labbra ti sono sembrate la cosa più dolce del mondo mentre lo senti soffiarti in bocca il suo respiro, regalandoti le ultime manciate d'ossigeno.
Donandoti la sua vita.
E forse è questo quello che ha reso dolci quelle labbra.

Come hai osato umano?
Lui è nostro!
E' venuto con noi quindi ora ci appartiene!
E' il nostro tesoro!
Nostro soltanto!!!

Un sorriso spicca sulle labbra cianotiche dell'uomo.
L'essenza stessa dell'arroganza e della malizia.
Essenza che ora va annullandosi.
Davanti ai tuoi occhi.
Non dovrebbe essere così...
Ma che cosa stai facendo?
Nuota! Scappa! Salvati!
Ancora non lo hai capito?
Ti ha salvato! Questo soltanto era il suo compito, quindi vattene con la vita che ti ha donato in cambio della propria.
Vattene portando con te quel tuo scambio equivalente.
Invece la tua mano di metallo, quella che ti ha salvato tante volte in passato, cerca la mano dell'uomo; le tue dita si incrociano alle sue.
E nuotate.
Sperando che questa volta quel tuo braccio salverà lui.
E nuotate.
Scappando dall'ira di una Sirena impazzita.

Hai mai visto le sirene?
Sono la reincarnazione della bellezza.
E, come essa, sono crudeli e senza pietà alcuna.

La luce filtra appena attraverso la superficie dell'oceano.
Il riflesso del sole che si specchia tra le onde sembra così lontano, anche ora che stai cercando con tutte le tue forze di avvicinarti e salire in superficie.
Cerchi ancora la salvezza.
Credi ancora nella redenzione dopotutto.
Manca così poco.
Un metro.
Forse meno.
Le bolle d'ossigeno hanno smesso da tempo di scappare dalla tua bocca.
Lo hai finito da tempo l'ossigeno.
E' la forza della disperazione che ti sta muovendo.
Ma prima o poi anche quella avrà fine.
Stringi più forte la mano dell'uomo che ha provato a salvarti.
Poverino.
Che pena.
Morto lui e morto tu.
Che tentativo inutile.
Che morte deplorevole.
E lo guardi mentre biglie nere galleggiano vacue in un volto che hai sempre ammirato.
Presto o tardi quegli occhi si chiuderanno.
Come i tuoi.
Anche se non è questo che vuoi.
Non per lui.
Ma, in fondo, nemmeno per te.
Perchè hai paura della morte e non sei ancora pronto ad accettarla.
Perchè vuoi assaggiare di nuovo le sue labbra e sentirne il vero sapore.
Perchè... perchè non vuoi che lui muoia e basta!
E per farlo anche tu devi vivere, a tutti i costi, così che lui non firmi mai più un contratto con il Diavolo gettando la sua anima all'Inferno per recuperare la tua!

E' tardi ormai.
Non riuscirete a sfuggirci.
Puniremo l'umano!
Diventeremo nuovamente padrone del nostro tesoro.
E lo ameremo come un figlio.
Crescendolo negli abissi.
Cullandolo con le nostre canzoni.
E poi...
Uccideremo anche lui.

- Non ve lo lascerò fare! -
E' stato il ragazzo di latta a parlare.
Ovunque riconosceresti quell'infantile vocetta di metallo, così come le sue mani possenti quando afferrano i vostri corpi estraendoli dall'acqua, aiutandovi a compiere l'ultimo metro di distanza che vi separa dalla superficie. Dall'aria.
Ossigeno.
Ossigeno.
Respiri e tossisci al tempo stesso.
Tossisci e respiri senza sosta.
Vivo.
Rinato.
Finalmente libero dalle grinfie di Ade e delle sue schiave.

Noi ti odiamo bambino maledetto!
Vi odiamo entrambi!

L'acqua gorgoglia, ribolle, si infuria e poi, come se non fosse stato altro che un sogno, tutto tace.
L'oceano riposa.
La Sirena ritorna negli Abissi.
E tu sputi ancora acqua mentre tuo fratello ti riporta a riva.
- Taisa... sta bene... vero? - domandi tra una grossa boccata d'aria e l'altra, sdraiato tra la sabbia che si appiccica ai vestiti e si insinua tra i biondissimi capelli ora sciolti.
L'uomo non risponde.
Eppure sai che è lì, sdraiato accanto a te.
Lo sai perchè la tua mano stringe ancora la sua, talmente forte che devi perfino avergli fatto male.
- Taisa...? -
Ti volti verso di lui.
Ha gli occhi ancora chiusi.
Le labbra discuse.
Il corpo completamente bagnato così come il tuo.
Eppure tu ti muovi, parli, respiri! Perchè lui no? Perchè?!?
- Taisa! -
Ti metti a sedere di colpo, piegandoti su di lui e scuotendogli con forza le spalle.
- Nii-san... -
- No! -
Non vuoi sentire cosa ha da dire tuo fratello.
Qualsiasi cosa dica la negheresti comunque.
- Taisa! Si svegli! Taisa! Respiri! Respiri! - ordini. Ed è buffo perchè solitamente è lui quello che da gli ordini e tu sei quello che dovrebbe obbedire... anche se di solito non lo fai. Quindi, perchè lui dovrebbe...?
- Taisa! Dannazione, respira Taisa fottuto! -
- Nii-san lui è... -
- No! No! No! Lui non è morto! Lui non può morire! Non può, hai capito?! -
- Ma... -
Prima che Alphonse parli ancora tu hai già gonfiato i polmoni d'ossigeno e, abbassandoti sull'uomo, lo hai soffiato nella sua bocca.
Così come lui ha fatto con te.
Perchè è quello infondo il tuo Scambio Equivalente.
E perchè, ridare la vita con un bacio, ha un nonsochè di speciale.
Di magico.
Anche per chi non crede nei miracoli.
Ma lui non si sveglia, non apre gli occhi e non respira.
Lui sembra morto.
- Pe... perchè... Taisa non...? -
Vorresti piangere e, al contempo, non vuoi mostrare le tue lacrime al mondo.
C'è qualcosa di così sbagliato nel finale della storia, di così ingiusto, che sembra scoppiarti il cuore per il dolore.
- Ro-Roy... -
E piano, torni di nuovo a sfiorare le labbra di quell'uomo, questa volta in un casto bacio, perchè forse anche tu hai capito che non tornerà indietro, perchè non c'è nessun posto da cui debba tornare. Non c'è niente dopo la morte.
Proprio niente.
Soltanto il dolore di chi rimane in vita.
- Nii-san, guarda che... -
Non termina la frase.
Braccia più forti e più grandi delle tue si sono alzate a circondarti e mani guantate di bianco si sono insunuate ai tuoi capelli premendo sul tuo capo per approfondire il bacio, mentre la lingua si spinge contro le tue labbra alla ricerca di un'apertura che trova. E allora quel po' di ossigeno che hai recuperato ti viene di nuovo tolto.
Ma questa volta è perfino piacevole.
Mentre le vostre lingue battagliano e tu ti senti divorare dalla passione dell'uomo, ti senti bruciare e tremi perfino per il piacere, tra le sue braccia, perso nei suoi baci.
Finchè la ragione non torna a bussare al cervello.
Sciogli il bacio staccandoti con la forza da lui e fissando polle d'oscurità assottigliatesi e avvolte dalla lussuria.
- Ma... Lei... Lei... -
Sorride.
Osa sorridere mentre tu quasi sei morto di paura.
Sorride.
Osa mostrare quell'espressione di pura sensualità mentre tu credevi... credevi...
- Lei stava facendo finta, brutto stronzo!!! -
- Io volevo dirtelo, nii-san, ma tu non mi hai ascoltato. -
In realtà nemmeno ora stai ascoltando tuo fratello.
Perchè sei troppo felice e troppo imbarazzato e, perchè, i tuoi occhi non riescono ad abbandonare la figura del colonnello mentre la sua mano destra ha resistito alla tua fuga ed è rimasta a carezzarti la guancia.
Gentilmente.
Così come il suo sguardo.
- Touka Kouka, FullMetal. - sussurra piano e nulla ti pare più dolce di quella voce.
Aggrotti la fronte, senza capire.
Touka Kouka.
Scambio equivalente.
- Hai fatto prendere un bel colpo a tuo fratello, sai? Perciò ho pensato di fare lo stesso con te. -
Credi di essere arrossito anche se non lo sai per certo.
- Tsk, se ho spaventato mio fratello lei che centra? - borbotti, ben sapendo di stare facendo la figura del moccioso.
- Visto che a causa tua sono bagnato fradicio mi sembrava giusto farti preoccupare personalmente. -
- E chi le dice che mi sono preoccupato per lei, eh? -
Domanda stupida.
Lo sai tu quanto lui che è così.
Lo sa perfino tuo fratello.
E, quando la sua lingua passa con silenziosa malizia sulle sue labbra alla ricerca del tuo sapore che ancora non le ha abbandonate, ti rendi conto di quanto davvero sia stata stupida la tua domanda, e questa volta non hai dubbi sul fatto di essere arrossito.
Dannato Taisa.
Dannato!
Dannato...
- Lei non... -
Finalmente hai distolto lo sguardo da lui, altrimento non saresti riuscito a porre la tua domanda.
- Lei non si è spaventato nemmeno un pò...? -
La sua mano, sempre ferma alla tua guancia continua a carezzarti, come volesse rassicurarti, farti essere sicuro della sua presenza e del fatto che non stai sognando, che non ti stai illudendo.
Vorresti toccarlo a tua volta.
Così da toglierti ogni dubbio.
E perchè vuoi toccarlo e basta, sapere com'è il suo corpo, che profumo ha la sua pelle, che suono ha la sua voce quando ti chiama per nome.
- Io non mi spavento per così poco. -
Forse un po' sei deluso.
E' stupido, ma ci speravi anche se non lo mostri ed, insistente, tieni lo sguardo lontano da lui.
La sua mano si sposta alla nuca, tirandoti a sè mentre le sue labbra si posano alla tua fronte.
E finalmente lo senti.
Il profumo della sua pelle, nascosto dall'acqua salmastra.
Il calore del suo corpo.
La sua voce...
- Sapevo che non saresti morto, Edward. -
...mentre pronuncia il tuo nome.
- Bastardo. - è l'unica parola che ti esce fuori.
Anche lui ne rimane perplesso.
Crede perfino di aver sentito male.
- Bastardo. -
No. Non ha sentito male.
- Lei è un fottuto bastardo. -
Le tue mani si sono strette a pugno.
E lo colpisci.
Con le poche forze che ti sono rimaste.
Lo colpisci.
Ripetutamente.
Lo colpisci.
E lo colpisci.
E lo colpisci.
Anche quando la sua immagine ti appare sfocata a causa del bruciore agli occhi.
E' colpa dell'acqua salmastra che ti è entrata negli occhi ed ora riga le tue guance come fossero lacrime.
Perchè quelle lacrime non sono, vero?
Certo che no.
Non hai motivo di piangere.
Ti ha terrorizzato. Pensavi davvero che fosse morto. Per salvare te.
Ma non basta questo per farti piangere.
Certo che no.
Quindi fanculo a Taisa!
Fanculo anche alle lacrime!
Le braccia dell'uomo ti circondano, obbligandoti a sdraiarti su di lui poggiando la fronte alla sua spalla mentre piccoli baci raggiungono i tuoi capelli.
- Va bene. - ti dice lui - Va bene così. - ripete con voce rassicurante - Va tutto bene. Shsss, non c'è più bisogno di aver paura. -
Perchè la verità è che sei tutt'ora terrorizzato e nella tua testa non c'è spazio per altro.
Non fai altro che porti assurde domande.
E se Alphonse non vi avesse aiutato ad uscire dall'acqua?
E se Taisa non fosse riuscito a sbrigliarsi dalle alghe?
E se le Sirene lo avessero catturato e tirato di nuovo giù?
E se fosse morto per davvero? Eh? Se fosse morto per davvero tu... cosa avresti fatto...?
- Lei... poteva morire. - singhiozzi, non sei sicuro che lui se ne sia davvero reso conto, in fondo quell'uomo è sempre stato un po' pazzo.
- Ma non è successo. -
- Sì, però avrebbe potuto! -
Hai alzato il capo per guardarlo negli occhi.
Hai visto il suo sorriso che ha sciolto ogni tua voglia di urlare contro di lui.
- Ma io sono qui. - afferma. La sua è una sicurezza così disarmante... che non puoi far altro che soccombere sotto di essa ed accettare ogni sua parola. Come sempre.
- Quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi. -
Stai fissando le sue labbra che si schiudono per parlarti e, nel frattempo, si avvicinano sempre un po' di più.
- Non è così, Edward? - finchè non sfiorano le tue e allora chiudi gli occhi, per non vedere più niente. Preferisci sentire, perchè le emozioni non si possono vedere, quelle, si sentono con la mente, e la sua bocca sulla tua è la più intensa delle emozioni.
E' passione. Ardore. Lussuria.
Piacere allo stato puro.
Così intenso che quasi ti fa male.
Eppure...
...solo quando i tuoi occhi si aprono di nuovo, per spiare il volto dell'uomo...
...tutto svanisce.
In una bolla d'aria scoppiata nell'acqua, guardata da occhi dorati sciolti in lacrime di sale che si perdono goccia dopo goccia nell'immensità di un oceano spietato.
E tu, prigioniero degli Abissi.
Non c'è stata nessuna possente mano a tirarti fuori dall'acqua.
Non è arrivato nessun Taisa a regalarti la vita con un bacio a fior di labbra.
Attorno a te soltanto il buio e le acque gelide.
Il canto della Sirena che ti ha regalato il tuo ultimo sogno.
E nient'altro.
Solo nell'immensità.
Solo anche nella morte.

Shssss, va bene così.

Anche Taisa te l'aveva detto.

Va bene così.

Era solo un'illusione ma lo ha fatto.
Ti ha mentito.
Bugiardo e crudele, bello e maledetto.
Era lui la tua Sirena assassina e tu non te ne sei accorto.

Non devi più aver paura.

Non provi più niente.
Nè paura.
Nè tristezza.
Nè delusione.
Nè pena.
Nè rabbia.
Nè odio.
Più niente.
Tanto ormai...

Ora tu sei qui.
Con noi.
E sarà così per sempre.

Tanto ormai...
...sei morto...

Ninna nanna
Ninna oh
Chiudi gli occhi, mio tesor
Ninna nanna
Ninna oh
Ascolta un'altra nenia ancor
Ninna nanna
Ninna oh
Dormi, dormi e sogni d'or.


.†.THE END.†.


-Note *super-extra-mega-lungamente-in-ritardo* dell'Autore-

Della serie evviva gli Happy Ending, eh XD?
Ma anche no*___*v!

Ok, lo so, lo so cosa state pensando>_>: sono stata proprio stronza! Lo ammetto v_v"""... Ma non ho saputo resistere ç_ç!

Giuro che ci ho pensato su fino all'ultimo e, di fatti, inizialmente la fic finiva con Roy che baciava di nuovo Edward, lui che apriva gli occhi e trovava quelli di Roy a fissarlo intensamente*__*, Taisa che se ne usciva con un'ultima frase super-figa*-* (che non vi dirò perchè non ho più deciso e perchè è difficile trovare delle frasi super-fighe che si adattino alla situazione XD) e Al che rovinava l'atmosfera fallendo nell'imitazione di un albero per fingere di non esserci e lasciare i due piccioncini in intimità.
Poi però mi è venuta l'irresistibile voglia di essere crudele (altro che le sirene e blablabla, le vere carogne sono le autrici è_é/ *fiera di essere un'autrice carogna*).

E allora nel secondo finale: Edward, dopo il bacio, apre gli occhietti e vede le ultime sue bolle d'aria andarsene via, con gli ultimi sensi ne segue il percorso finchè non incontra gli occhi quasi vacui di Roy ed il suo viso ormai cianotico mentre, imbrigliato tra le alghe non è mai riuscito a raggiungerlo.

I due si gettano in un disperato tentativo di allungare le manine almeno per sfiorarsi, ma le braccia si abbandonano senza più volontà alla corrente e loro rimangono lì, negli abissi, l'uno di fronte all'altro, a fissarsi con occhi spalancati per l'eternità. Morti.

Roy, razza di fallito>_< ! Ma che Colonnello sei che non sei riuscito a salvare Mame-chan, eh é_è? Ed uno come te vuol diventare Fuhurer>_>? Ma vergognati!!!

Roy: Guarda che stai decidendo tutto tu autrice della malora!!! *schiocca le dita per incenerire l'autrice ma, essendo i guanti zuppi d'acqua, lei si salva miracolosamente*

Autrice: Oh, che culo*__*! Ah, sì... cioè... infine v_v...

Infine ho pensato che: 1. Roy mi è già morto una volta, quindi per pareggiare i conti con Quindici minuti per morire doveva crepare Edward>_> 2. Roy non può essere così pirla da morire lui e lasciar morire Edward perchè si è impigliato in un'alghetta é__è! Quindi si ritorna al punto uno. Deve morire solo Ed é_è!

E così è stato^^"""...

Ora il mondo intero mi odia, vero XD?

Pasiensa*___*v

   
 
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