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Autore: Akemi_Kaires    28/10/2012    2 recensioni
{OdoMayo; Apollo/Maya - NaruMayo; Phoenix/Maya}
- Nick mi hai detto che sei un avvocato di grande talento – aveva esordito gioiosamente Maya, mettendolo in seria difficoltà, per poi sbuffare con fare seccato. – Però, che razza di scansafatiche! Non si preoccupa neanche di aiutarmi, o di venire a trovarmi a Kurain. Scommetto che trascorre tutta la giornata a pulire il water, esattamente come faceva anni fa. Vero?
Quello devo pulirlo io, in realtà, avrebbe voluto risponderle Apollo, ridendo, se non fosse stato per il suo nervosismo. Inspirò profondamente, provando ad assumere le difese di Phoenix, ma ciò che scivolò fuori dalle sue labbra su un lamento tremulo e soffocato. Dov’erano finite le sue corde d’acciaio, quando servivano? E perché il suo cuore stava battendo violento nel suo petto?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Maya Fey, Phoenix Wright
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Permettetemi di fare una piccola premessa

Permettetemi di fare una piccola premessa. Ciò che state per leggere è frutto di delirio, figlio di un momento di sclero tra me e la carissima Grace. Più la rileggo e più penso che questa shot non abbia senso. Perché ci sono Nick, Maya, Apollo, la NaruMayo e, soprattutto, la OdoMayo. Avete capito bene.

E ci saranno consulenze legali, gelosie, corde vocali inceppate, abbracci e tentativi di omicidio baci sulla guancia. Tutto in 650 parole (perché, diciamocelo, una ODOMAYO in 500 parole era impossibile). Insomma, io non mi prendo la responsabilità di questa cosa. La dedico alla cara Grace, alle nostre telefonate da mezzanotte e mezza, alle nostre scommesse e alla nostra amicizia. Con tanto love.

 

 

Come in una gabbia

 

 

 

Era rimasto a dir poco sbigottito, Apollo, non appena aveva aperto la porta dell’ufficio. Aveva provato più volte ad immaginare l’aspetto di Maya Fey, amica di vecchia data del signor Wright e sua nuova cliente, eppure nessuna delle sue fantasie avevano trovato corrispondenza con la realtà.

Il giovane avvocato era rimasto senza parole, di fronte alla delicata ed ingenua bellezza della sensitiva. Phoenix non si era mai scomodato a mostrargliela neppure in fotografia; che lo avesse fatto per negligenza o per gelosia, non era in grado di dirlo. Sicuramente, quando aveva descritto a Trucy quella che poteva essere una sua possibile futura madre, si era scordato di dirle quanto fosse carina.

L’idea di dover vestire i panni di consulente legale proprio per l’un tempo assistente del suo mentore lo emozionava alquanto. Lo rendeva quasi nervoso, perfino, data la gravità della situazione. Se le avesse fornito consigli errati, mettendola probabilmente in guai giudiziari, il signor Wright lo avrebbe licenziato – se non peggio.

- Nick mi hai detto che sei un avvocato di grande talento – aveva esordito gioiosamente Maya, mettendolo in seria difficoltà, per poi sbuffare con fare seccato. – Però, che razza di scansafatiche! Non si preoccupa neanche di aiutarmi, o di venire a trovarmi a Kurain. Scommetto che trascorre tutta la giornata a pulire il water, esattamente come faceva anni fa. Vero?

Quello devo pulirlo io, in realtà, avrebbe voluto risponderle Apollo, ridendo, se non fosse stato per il suo nervosismo. Inspirò profondamente, provando ad assumere le difese di Phoenix, ma ciò che scivolò fuori dalle sue labbra su un lamento tremulo e soffocato. Dov’erano finite le sue corde d’acciaio, quando servivano? E perché il suo cuore stava battendo violento nel suo petto?

Maya curvò le sue labbra in un sorriso rassicurante, afferrando una mano gelida dell’esordiente tra le sue. Gli riservò un’espressione convinta e sicura di sé, mentre annuiva per invitarlo a cominciare il suo discorso. Sebbene sembrasse infantile, poco seria e assente nella realtà, agli occhi del giovane appariva matura e comprensiva come non mai.

- Avanti, non mangio mica le persone. Al massimo potrei farlo se tu assomigliassi ad un hamburger, ma, stai tranquillo, non lo sembri affatto – rise a gran voce la donna, facendosi poi improvvisamente pensierosa e sospettosa. – Non è che quel bietolone di Nick ti ha parlato male di me, vero?

Una volta sciolta la tensione, tutto venne da sé. Niente più sudori freddi, palpitazioni inspiegabili e voce spezzata. Da quel momento in poi, vi furono solo lui, la sua cliente e quella consulenza da fare.

Mai come in quel momento si era sentito così sicuro di sé e potente. E, non appena la Maestra pronunciò le parole magiche Ti ringrazio di cuore, all’avvocato parve di aver raggiunto l’apice del successo. Non esistevano termini adatti a descrivere la sua soddisfazione.

Si portò una mano dietro la nuca, arrossendo visibilmente, abbozzando un sorriso timido. – Non ho fatto nulla di importante, signorina Fey, davvero…!

In un gesto del tutto inaspettato – sotto un certo aspetto, ingenuo e inappropriato -, Maya si gettò improvvisamente tra le sue braccia, stringendolo a sé con forza e costringendolo ad afferrarla al volo per non farla cadere.

Apollo dischiuse leggermente le labbra, pronto a rispondere a quell’azione azzardata e, a suo parere, facilmente fraintendibile, quando la porta dell’Agenzia si spalancò di colpo.

Tutte le cose belle hanno un inizio e una fine.

- Mi hai aiutata e questo è un motivo più che valido per ringraziarti – esclamò la Maestra, gioviale e contenta come non mai, allacciando le mani dietro al collo del giovane avvocato. A quanto sembrava, ignorava quella terza, pericolosa e letale, presenza. – Un giorno ti porto a mangiare hamburger con me. Ti va?

L’ultima cosa che Apollo vide furono gli occhi furenti di un geloso Phoenix Wright, le sue labbra mimare un minaccioso Accetta l’invito e sei finito, prima che Maya gli schioccasse un bacio sulla guancia, annebbiandogli sensi e ragione.

 

 

Parla l’Autrice in overdose di Pir meu cori alligrari:

Come in una gabbia. Perché ci sono gelosia e amore, paura e gioia, una sottospecie di triangolo, Apollo “innamorato” e Nick geloso (a Grace piace questo elemento). Avevo promesso questa flash venerdì sera, durante una telefonata delirante con la sopranominata autrice, senza rendermi conto che avrei dovuto scriverla per domenica, ossia OGGI. Grace sa sempre come fregarmi. Insomma, mi sono ritrovava a scrivere questa flash senza avere la più pallida idea di come svilupparla. O almeno, l’idea ce l’avevo, fino a quando… Grace, in preda ad un impulso di sadismo, mi ha pure appioppato il prompt Maya salta addosso a Polly davanti a Nick. Ecco perché la fine non ha senso, LOL. Ecco perché non è una flash ma è una shot. Ecco perché io ora vi lascio e scappo alle Hawaii. Mi auguro che vi sia piaciuta! Aspetto tante belle recensioni!

  
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