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Autore: Loner    15/05/2007    5 recensioni
Niente mi distrae dalla mia preda, niente potrebbe farmi andare contro la mia natura. Non si può addomesticare un puma, e così sono io, selvaggia.
Genere: Dark, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Quanto vivo la notte…

Quanto vivo la notte…

La sento scorrere nelle vene, la sento riempire i miei polmoni,

accecare i miei occhi, toccare la mia pelle;

la lascio scorrere tra i miei capelli pece, gioca tra le mie ciocche,

le gira, le spinge, le colora;

la lascio accarezzarmi il viso, accendere i miei occhi,

lambire il mio sorriso.

Io vivo solo per la notte, solo nella notte.

Il Dio Sole mi odia, io sua ignava.

La Dea Luna invece mi ama, e io amo lei immensamente.

Ogni notte per me è una vita nuova.

Cammino per i vicoli della mia città, silenziosa, felina, letale.

Niente mi distrae dalla mia preda, niente potrebbe farmi andare contro la mia natura.

Non si può addomesticare un puma, e così sono io, selvaggia.

Inspiro profondamente, che profumo delizioso emana la ragazza a 8 metri da me, osservo le sue movenze sinuose.

È troppo bella, starà andando a qualche appuntamento…

I capelli legati in una morbida coda, i fianchi stretti, il corpo longilineo.

Come la amo…stasera si muoverà solo per me, ballerà per me, respirerà per me.

Ho i brividi solo immaginando il suo corpo addosso al mio, il suo seno schiacciato contro il mio, le mie labbra su di lei…

Amore ed orgoglio per lei. È il mio amore oggi, e non la posso lasciar andare, non sopporterei un suo rifiuto, le occhiate derisorie dei miei compagni.

Non mi umilierei mai.

Affretto il passo eccitata, mi porto in pochi secondi dietro di lei e cingendole la vita la spingo nel vicolo a sinistra…non con forza, ma non può fare altrimenti.

La sento irrigidirsi mettendosi spalle al muro costretta da me, le chiudo la bocca con la mia per impedirle di urlare o chiedere aiuto.

Non nascondo una mia scossa di piacere, la mia ragazza è spaventata, ma c’è anche qualcos’altro, ne sento l’odore che pian piano caldo sale.

Sorrido tra me e me, è più facile di quanto m’aspettassi, non s’opporrà per nulla.

Sciolgo a malincuore quel dolce contatto, ed ecco che è lei subito a cercarne ancora, avvicinandosi a me. Sospiro assuefatta, che splendido amore stasera.

Mi scosto leccandole le labbra, le bacio il collo mentre con le braccia la inchiodo a me.

Respiro quell’odore stupendo giusto per desiderarlo ancora di più, lecco il lato della nuca, la pelle liscia e bianca, invitante.

Sposto la lingua sulla giugulare, la bacio qualche volta sotto i sospiri di lei, quindi spalanco la bocca e do un morso secco. Sento chiaramente le corde vocali spezzarsi; non volevo farti male amore mio, ma come potrei sopportare le tue urla?

Voglio ricordarti così, in preda ai respiri eccitati.

Voglio ricordarti così per poi dimenticarti domani.

Il sangue inizia a sgorgare copioso, quanto forte è la pressione in questo punto del corpo. Spalanco la mia bocca non lasciandone sprecare nemmeno una goccia, eccoli gli spasmi che volevo sentirmi addosso, chiudo gli occhi in estasi ingoiando la vita.

D’un tratto un odore mi desta dal mio rapporto, ti ritrovo ancora, per l’ennesima notte, dopo altre 78 così. Forse sono io che con poteri che non conosco mi porto vicina a te sempre.

Sono indecisa…cosa faccio? Non posso non vederti anche stasera, non poso morire domani all’alba senza chiudere gli occhi ricordando il tuo profumo, pensando a quanto lo desidero per me.

Mi stacco infine dalla gola purpurea, stai ancora sbattendo gli occhi.

Non meriti di provare questo dolore amore, so che il tradimento è orrendo da accettare per il cuore.

Con un colpo netto della mancina spezzo l’osso cui la tua vita esanime s’aggrappava.

Ora sarai contenta di essere morta convinta d’essere stata il mio unico desiderio e passione.

Mi dispiace che non sia così, davvero.

Finalmente mi concedo di concentrare la mia attenzione su di te, l’odore sempre più forte mi porta a pensare che tu ti stia avvicinando.

Potessi, suderei freddo.

È ogni notte un’emozione incontrarti, chissà perché anche tu vivi la mia Dea seppure umano.

Quali segreti malcelati potrei mai scoprire continuando a seguirti?

Uno sbuffo di vento mi fa sobbalzare costringendomi a deglutire il fumo della tua essenza, con un sapore così potresti far mobilitare i miei compagni persino da altre città.

Ma loro sanno che sei affar mio, e ti lasciano in pace.

Passi camminando davanti al vicolo, reprimo l’istinto di saltarti addosso in questo stesso istante.

Non è ne il momento ne il luogo adatto.

Così come tutte le sere, prendo a camminarti dietro come un’ombra, studiando i tuoi passi, osservando le pieghe del tuo cappotto quasi fosse un’opera d’arte ogni tuo movimento, imparo a memoria ogni riflesso d’amianto dei tuoi capelli. Non hai segreti per me, eppure…

Passiamo un’ora così, tu camminando, io fluttuandoti alle spalle adorante.

Infine ti fermi al centro del marciapiede, e con mia somma sorpresa ti volti verso di me.

Da quanto sai che ti seguo? Da quanto conosci il volto della tua ombra?

Ti osservo smettendo anche io di muovermi, mi pietrifico quasi fossi una statua, senza nemmeno sbattere le palpebre. Se solo volessi nemmeno Eolo riuscirebbe a muovermi i capelli.

Resti a fissarmi in attesa di una qualche mia azione.

Dunque è me che aspetti? Sei temerario, mio adorato, dovresti ben sapere se davvero conosci la tua ombra che potrei ucciderti prima ancora che il tuo cervello invii il segnale di pericolo al corpo tuo magnifico.

No, sento dolore al solo pensarlo.

Non potrei mai smettere di desiderarti, non permetterei mai a me stessa o a chiunque altro di gustare il tuo ultimo respiro. Non sopporterei di far vincere l’orgoglio.

“…Chi sei tu?” proferisco infine lieve, con quel tanto di voce che basta per farmi udire da te.

Non sembri sorpreso dalla mia domanda, tuttavia resti qualche secondo a pensarci su, poi le tue splendide labbra si schiudono.

“Sono semplicemente quel che vorrei essere, meno i pregi”, mi sorridi malinconico, quindi mi volgi le spalle allontanandoti da me.

Io ti lascio andare sentendo le lacrime salirmi alle iridi.

Guardo la tua figura esile nel buio.

Come tutte le notti con te m’innamoro…e mi umilio.

  
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