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Autore: Chartraux    30/10/2012    6 recensioni
Blaine Anderson ha diciassette anni, occhi color del miele, capelli scuri come la notte, un buon carattere, una voce splendida ed un sorriso simpatico. Nonostante ciò, si trova all'ultimo gradino della scala gerarchica del McKinley. Perchè?
Perchè è un nerd innamorato della matematica, perché canta nel Glee Club della scuola, perché indossa camicie che nemmeno Howard Wolowitz oserebbe mai acquistare e perché, per concludere, è gay; per questo viene puntualmente buttato nei cassonetti, spintonato contro gli armadietti, “lavato” con la granita e perennemente ignorato. Tuttavia sopravvive perché ha amici fantastici, anche se un po' pazzi, capaci di metterlo sempre a suo agio.
Improvvisamente la sua vita viene sconvolta da un "gioco" inatteso e preoccupante: parteciperà al programma “What not the wear” e dovrà collaborare con Kurt Hummel, il capo cheerleader dell'istituto, la punta di diamante della piramide gerarchica.
C'è un particolare trascurabile (forse): Kurt è da anni il suo amore segreto.
Tra outfit innovativi, chiacchiere inconcludenti, amici impiccioni, segreti svelati, la sua vita subirà una strana virata. Ma Blaine lo sa: le apparenze non contano. O, almeno, non sempre.
[Cheerio!Kurt/Nerd!Blaine - AU]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fandom: Glee
Autore: Chartraux
Beta: onda1965
Titolo: What Not to Wear
Capitoli: 1/18
Personaggi: Kurt Hummel, Blaine Anderson e con la partecipazione traordinaria di: Wes, David, Jeff e Nick! Sporadicamente appariranno anche tutti i membri del Glee.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale + Fluff e Slice of Life
Rating: Verde (lo potete leggere tutti XD)
Avvertimenti: AU [Blaine e Kurt non sono mai stati insieme e non si sono mai realmente conosciuti. Almeno fino a quando, una letterina, non arriva a casa Hummel-Hudson], sarà presente anche un pò di Angst, ma poco e leggero. 
Parole: 2.519 (per questo capitolo)
Desclaimers: I personaggi appartengono alla FOX e ai RIB. Fosse stato per me, non avrei mai fatto confusione con gli anni di Blaine e mai li avrei fatti dividere. Ma, per l’appunto, non sono miei, quindi posso al massimo godere della mia fantasia e dalla fangirl che c’è in me per portarli (almeno un poco) alla ribalta!
Note: Questa Long l'ho scritta questa estate,  ma la pubblico solo ora perchè mi rendo conto che la Klaine sembra essere un pò bistrattata anche nel fandom. Quindi li voglio riportare un poco alla ribalta. Fondamentalmente è una storia d'amore e di amcizia. Volendo essere anche puntigliosi, anche Blaine Centrica, ma ogni tanto anche altri personaggi vedranno "la situazione" dal loro punto di vista (Warblers per primi XD)! La storia è conclusa conta 18 capitoli (più un probabile epilogo).
Note Specifiche : a piano terra.






What Not to Wear
Capitolo 1

 

 
Blaine Anderson è una persona tranquilla, posata e fondamentalmente buona; ha sempre una parola gentile per chiunque e, per chiunque, un pensiero sempre positivo.
Adora studiare, soprattutto dilettarsi con una serie incalcolabile di numeri, adora l’elettronica –tutti quei fili colorati lo mandano in estasi!– ed, allo stesso tempo, ama follemente consolle e videogame di ogni genere: dal gioco di ruolo agli sparatutto, dai picchiaduro alle corse automobilistiche, dai videogiochi strategici a quelli sportivi; anche se apprezza particolarmente la categoria dei giochi d’azione, grazie ai quali può sfogare tranquillamente tutte le ansie della giornata.
Avere diciassette anni non è per niente facile.
Soprattutto se dopo il sopraccitato elenco di nefandezze, ti trovi pure ad indossare occhiali da vista con lenti spesse quanto il fondo di una bottiglia, camicie a quadri rigorosamente infilate dentro i pantaloni, bretelle, papillon e scarpe da ginnastica logore.
Già, Blaine Anderson è quello che, comunemente, viene etichettato come Nerd.
Geek.
Loser.
Il prototipo vivente dello sfigato, per così dire.
Ed a Blaine Anderson andrebbe bene anche così, se l’intero McKinley non fosse un covo pieno di uomini di Neanderthal che amano spingerlo contro gli armadietti, buttarlo nei cassonetti del pattume o rovesciargli sulla testa granite formato extralarge.
I giocatori di football e di hockey sono i suoi predatori naturali. Anzi, i predatori naturali di chiunque sia da loro considerato inferiore.
Se poi il soggetto in questione frequentasse il Glee club, allora sarebbe sicuramente il bersaglio giornaliero di una granita extra. E se, per sua disgrazia, fosse anche gay, allora sarebbe ufficialmente considerato “la peggior persona che sia mai nata e che si aggiri per i corridoi del McKinley”; perché la scuola pubblica superiore è come un campo minato: non sai mai dove mettere i piedi.
Ma stamattina, Blaine Anderson, non ha parole cortesi per nessuno.
Ha addirittura disertato la lezione di matematica avanzata per poter rivolgere la propria rabbia contro coloro che si professano suoi migliori amici.
- Migliori amici ‘sto cavolo! - ruggisce dentro di sé, mentre con passo pesante e rapido, quasi elefantiaco, raggiunge La Tana –unico posto al mondo che può nascondere i quattro amici che gli hanno rovinato l'esistenza–.
Un brivido si incammina su per la sua schiena al solo pensiero di quello che accadeva tre ore prima…
 

   Blaine stava prendendo dal proprio armadietto i volumi di biologia ­–materia della prima ora­– era abbastanza sereno, visto che Azimio, Karofsky, RickSticke tutto il resto del gruppo spalla, erano assenti perché dovevano recarsi alla visita annuale dal Medico Sportivo. Ciò significava niente granite, niente insulti e niente spazzatura per l’intera mattinata!
Peccato che, mentre elucubrava sul modo di poter sparire nel pomeriggio, sia prima che dopo le prove con il Glee, improvvisamente i suoi occhi videro solo buio.
Rimase perplesso, mentre un attacco di panico si stava impossessando di lui: non vedeva nulla, ma poteva distintamente sentite il vociare concitato degli studenti nel corridoio. Udì qualcuno richiudere il suo armadietto, facendo sbattere la porticina con forza, e la voce di una ragazza dall’accento ispanico farsi strada nelle sue orecchie: “Stai zitto e seguici!”
Il ragazzo mormorò un “Ma… che… cosa?” prima di essere spintonato per il corridoio mentre la stessa voce intonava “Ragazzo Nerd che cammina nel corridoio! Su, fateci passare!”
Blaine stava tentando di capire; non aveva mai dato fastidio a nessuno, perché dovevano fargli quello? Dove lo stavano portando? E, soprattutto, per quale motivo?
Pochi minuti dopo, si ritrovò senza benda nera, in una stanza quasi buia a causa delle tapparelle abbassate e seduto su una… palla? Sì, era una palla gonfiabile per esercizi di postura. Strizzò gli occhi e mise a fuoco le sagome che lo attorniavano.
Una luce si accese senza preavviso e con una mano si coprì il viso per attenuare il fastidio.
“Blaine Anderson!”
“Sì?” chiese titubante mentre abbassava le dita ed iniziava a tormentare una manica della camicia.
Quella voce l’aveva già sentita…
“Sappi che mi hai rovinato l’umore.”
- Ed a me la giornata - ma non lo rivelò, disse solo “Non è che si potrebbero alzare le tapparelle? E’ ottobre, c’è il sole… non vedo perché non utilizzare la luce naturale.”
Lo sentì brontolare un “l’uomo del risparmio energetico” e poi la luce della lampada si abbassò e vennero alzate leggermente le avvolgibili; Blaine si guardò un istante attorno prima di notare una quantità innumerevole di coppe, trofei, premi di ogni genere, minuziosamente riposti su scaffali o dentro teche di vetro antiproiettile.
“Meglio così?” domandò scocciata la voce.
“E’ la stanza della Sylvester?”
“No.”
Aggrottò le sopracciglia dalla simpatica forma triangolare “A me sembra l’ufficio di Sue Sylvester.”
“Sì, ok! E’ quello! Ma adesso veniamo a noi!”
Finalmente posò lo sguardo sulla persona di fronte a lui e per poco non gli venne un infarto: Kurt Hummel, il vocalist e capitano dei Cheerios, nel suo fulgido splendore in quei maledetti pantaloni aderenti e rossi, era seduto sulla poltrona massaggiante della sua coach.
Gli occhi di Blaine si spalancarono, tanto che alla fine sembravano due piattini da caffè, prima di boccheggiare frasi sconclusionate ed assolutamente non correlate l’una con l’altra, poi riuscì a domandare “Kurt Hummel?” come per assicurarsi di non stare immaginando tutto.
“Quello è il mio nome, non lo sciupare.” l'interpellato prese un paio di fogli da una busta giallognola e fece segno alla sua seconda, Santana Lopez, di lasciarli soli.
Quando la ragazza se ne fu andata mostrò la lettera -stampata in arial 10- al nerd: “Blaine Everett Anderson”  alzò un sopracciglio quasi divertito “Everett? Veramente?”
Il ragazzo con gli occhiali arricciò le labbra e corrugò la fronte “E’ il nome di mio nonno…”
“Oh, certo.” rispose ridacchiando il cheerio, incrociando le dita e poggiandovi il mento “Comunque, sappi che qualunque cosa farai a mio danno sarà rivolta contro di te! Come se già lo stare con te non fosse sufficiente come oltraggio per la mia immagine…” brontolò incrociando le braccia al petto e poggiandosi con espressione contrariata allo schienale della poltrona  “Spiegami come ti è venuto in mente!”
Blaine sbatté per due volte consecutive le palpebre “Di cosa stiamo parlando?”
“Di ‘What Not to Wear ovviamente!”
Il nerd lo guardò come se stesse vedendo ballare uno squalo ubriaco in una piscina gonfiabile piena di gelatina alla fragola “Continuo a non comprendere…”
Kurt Hummel inclinò leggermente la testa di lato lievemente sorpreso “Non hai chiesto tu di avere me come stylist?”
“Hummel, seriamente, ti sembro uno che potrebbe anche solo avvicinarsi ad uno stylist? E poi,” sospirò “potresti dirmi perché sembriamo in un film di 007 riuscito male?”
“Non voglio che mi vedano parlare con te. Ne va della mia immagine.”
- Oh, giusto… - pensò amaramente Blaine abbassando gli occhi alle sue All Stars nere. E tentando di non perdere l’equilibrio su quella maledetta palla.
“Comunque” riprese Kurt tossicchiando per riavere l’attenzione “mi è arrivata questa mail dalla TLC dove, quest’anno, hanno deciso di fare una variazione al programma: lo stylist che cambierà look al fortunato prescelto, sarà la persona più influente del suo circondario. In questo caso: io, Mr. Popolarità e outfit di tutta Lima, modificherò il tuo guardaroba.” sottolineò bene le ultime quattro parole.
Anderson lo guardò sbigottito “Hummel, cosa hai fumato?”
“Oh, insomma!” brontolò il cheerio sbattendo le mani sulla scrivania “Non prendermi per i fondelli!”
- Wow, c’è ancora chi utilizza il termine ‘fondelli’? - “Seriamente, non so di cosa parli. Potrò anche leggere Vogue, ma più in là di lì non vado.”
Kurt lo squadrò dall’alto al basso, partendo da quell’informe massa riccioluta e nera che erano i suoi capelli, fino alle scarpe vecchie e malconce.
“Blaine Everett Anderson”
“Devi proprio pronunciarlo il mio secondo nome?” bofonchiò aggrottando le sopracciglia.
Kurt ghignò facendo finta di non averlo sentito “Qualcuno deve aver mandato la richiesta a tuo nome per partecipare a What Not to Wear e sei stato scelto. Ora puoi decidere se accettare o meno questa ‘cosa’, ma sappi che potrebbe essere un ottimo modo per elevarti di rango. Magari un po’ di notorietà potrà sbarazzarti delle granite che puntualmente ti rovinano quel cespuglio che hai sulla testa.”
Blaine, finalmente, alzò lo sguardo ed incontrò i suoi occhi: quella sfumatura azzurrognola la si poteva cogliere anche con l’illuminazione artificiale… pensò a quanto potessero essere stupendi in pieno giorno e con il sole alto.
“Potrebbe davvero evitarmi tutto questo… disagio?” chiese titubante umettandosi le labbra.
Kurt gli sorrise “Penso proprio di sì.”
“Posso… ehm, posso pensarci?”
“Sì, certo. Hai tempo fino a fine mese.”
Anderson spalancò gli occhi “Ma è fra tre giorni!”
“Oh, beh, meglio così” ghignò Kurt alzandosi “Quando hai deciso, lasciami un messaggio nell’armadietto” e, detto questo, uscì dall’ufficio di Sue Sylvester, lasciando il ragazzo riccioluto con un vago senso di aspettativa.
Ma quell’aspettativa, un istante dopo, si tramutò in ossessione! Doveva assolutamente capire chi incolpare per quel tiro mancino! Lui che doveva sottostare alle regole di abbigliamento di Kurt Hummel aveva dell’assurdo.
Lui che avrebbe dovuto comunicare con Kurt Hummel aveva dell’assurdo!
E poi, come in un flashback di Final Fantasy, ecco apparire quattro facce note.
Si morse il labbro inferiore e, più veloce della luce, recuperò lo zaino ed uscì dall'istituto; biologia ormai era persa e, pur di far valere l'importanza della propria privacy, avrebbe saltato anche matematica avanzata!
Salì in auto –una Chevrolet Caprice dell’89 dall’improponibile color mattone ormai deturpato dal tempo–per dirigersi a gran velocità a Westerville: alla Tana.
Per mozzare qualche testa.
 

Un’ora e cinquantasette minuti dopo è di fronte ad una porta di legno tinta di verde scuro; abbassa la maniglia ed entra spalancandola.
Tre delle quattro teste presenti si voltano verso di lui con un’espressione tra lo stupito ed il preoccupato.
“Oh mio Dio! E’ Blaine!” urla un ragazzo di colore mentre lascia andare il joystick e si alza in piedi quasi terrorizzato “Come hai scoperto del nostro incontro segreto per la maratona di Resident Evil?!”
“Ho mandato un sms, David.” risponde incolore Blaine mettendo i pugni chiusi sui fianchi ed allargando leggermente le gambe come per enfatizzare la rabbia che gli scorre  dentro.
David aggrotta le sopracciglia scure e si volta verso i suoi compagni “Sei stato tu Jeff, vero?”
“Ovvio. Non potevo sicuramente tradire Blaine. Anche se RE non gli piace, è comunque un membro dei Warblers.”
David si volta verso Nick “Perché non hai fermato la tua testolina bionda?”
“Non è mia,” ribatte un ragazzo dai capelli castani scuro ed un naso un po’ pronunciato “è di Jeff la testolina bionda. E chi sono io per intercettare i suoi sms?”
“Il suo migliore amico?” risponde Wes, un ragazzo dai tratti orientali che ha, fino a quel momento, evitato di rimanere ferito nello scontro apocalittico con alcuni zombie.
“Appunto” risponde Nick alzando gli occhi verde scuro su David “e come migliore amico non mi intrometto mai nella sua privacy.”
David apre la bocca per dire qualcosa, ma la richiude immediatamente, con occhi liquidi da cucciolo indifeso si volta verso Blaine “Non farò più il cattivo e ti dirò esattamente tutto quello che combino giornalmente.”
“Anche gli incontri clandestini.” Si intromette Jeff.
“Sì, anche gli incontri clandestini, ok papà?” mugugna il ragazzo di colore mentre si avvicina a Blaine per farlo accomodare accanto a lui; ma David nota una certa resistenza “Che c’è?”
“Chi è stato?”
“A far cosa? Ad avere un rapporto con te e far nascere David? Non ne ho idea.” Ridacchiò Nick uccidendo uno zombie.
“Ma non eravamo noi i genitori di Blaine?” domandò Jeff guardando il suo migliore amico “Oddio, sono diventato nonno?” si poggia una mano sul cuore e con un’espressione di finta incredulità comincia a discorrere sul perché si è sentito più vecchio da dieci minuti a quella parte.
“Ragazzi, non sto scherzando” a quel tono di voce, seriamente alterato,  i quattro amici mettono in pausa il gioco e lo osservano con concentrazione.
“Chi è stato?” domanda nuovamente Anderson “Chi è stato a mandare una mia foto alla TLC?”
I quattro amici sbattono in sincrono le palpebre per due volte di seguito.
“La TLC?”
“Perché?”
“Ma chi?”
“Una tua foto?”
“Davvero?”
“Non era la Fox?”
“Ma questa storia da dove ti è venuta fuori?”
“Ragazzi!” sbraita Blaine interrompendo quel flusso di domande “Perché lo avete fatto?”
David guarda Wes, che guarda Nick, che guarda Jeff che risponde per tutti e quattro “Noi non abbiamo fatto nulla.”
“Questa è una bugia bella e buona!”
“No Blaine, nessuno di noi ha mandato una tua foto in giro; vero Nick?”
“Verissimo Wes! Giusto Jeff?”
“Giustissimo Nick! Vero David?”
“Verissimo Jeff.”
Blaine alza le mani al cielo “Oh, la smettete di chiamarvi per nome?! Vi conosco, e pure bene. E so che siete stati voi.”
“Non è così.”
“Ma siete gli unici che conoscano il mio secondo nome! Come posso pensare che siate puliti?!”
“Everett, Everett, Everett” inizia sospirando Nick –prima di essere interrotto dal riccio che brontola uno “Smettila di pronunciarlo”– “Guarda che noi non abbiamo inviato nessuna foto.”
Blaine li osserva un istante, li scruta nei loro occhi, come a perdersi nei loro pensieri più profondi e a leggere le loro menti, poi emette un sospiro frustrato e si siede accanto a loro, gambe incrociate e mano destra tra i capelli “Ok… se non siete stati voi, ditemi che dovrei fare, almeno.”
Jeff e Nick si scambiano uno sguardo eloquente “Senti, figliolo” inizia il biondino mentre gli mette una mano sulla spalla “Qual è il problema? Sai cantare e noi possiamo aiutarti.”
“Come?” Blaine li guarda perplesso.
“Ma certo che ti aiuteremo!”
“No, ragazzi, ma di che state parlando?”
I quattro amici si scambiano un’occhiata preoccupata “Non ti hanno chiamato ad X Factor?”
“No!”
“Cazzo!” brontolò David.
“Aspe… Cosa?! Avete mandato un mio demo a X Factor?!” Blaine Anderson è sconvolto, una doppia bugia; cosa si sarebbe dovuto aspettare ancora?
“Beh, sì” disse Wes grattandosi la punta del naso “Sai, sei pieno di dvd demo che avevamo pensato sarebbe stata un’occasione d’oro visto che i provini ci saranno a febbraio anche qui a Lima.”
Il nerd con gli occhiali li guarda uno alla volta prima di sbuffare e di sdraiarsi a pancia in su “No, niente X Factor… qui si parla What Not to Wear.”
“Cosa?!” urlano i suoi amici contemporaneamente “Scherzi?”
“Purtroppo no. Qualcuno -sicuramente di voi!- ha mandato la mia richiesta per modificare l'abbigliamento…”
Nick mugugna un “Ed è un problema?”
“No, probabilmente no. Ok, non sono affatto attratto maniacalmente dalla moda, lo sapete anche voi, ma potrebbe essere un’esperienza divertente; e magari i bulli potrebbero lasciarmi un po’ in pace” sospira di nuovo, mette le mani intrecciate dietro la testa e le usa come cuscino “Il vero problema è che ad affiancarmi ci sarà Kurt Hummel.”
Il silenzio dilaga nella stanza; nessuno sta respirando. Poi, Wes, biascica “Kurt-sono-il-migliore-di-tutta-Lima-e-posso-cantare-un-medley-di-Celion-Dion-in-francese-per-quattordici-minuti-e-mezzo-Hummel?”
“Sì, proprio lui.”
David si mette una mano sul volto, Jeff e Nick tra i capelli –visto che sono gli unici due con i capelli splendenti e vaporosi– e Wes borbotta un “Benissimo. Sei nella merda, lo sai?”
“Perché su 38.771 abitanti dovevano scegliere proprio Kurt Hummel?” si dispera Blaine prima di mordersi il labbro inferiore e concludere con un: “E perché mi sono innamorato di uno come lui?”




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Il diario dentro l'armadio - ovvero: scleri post capitolo
Prima di lasciarvi alle note specifiche (che non vi obbligo a leggere, ma sono utili se vi siete persi un pezzo - e, lo ammetto, mi sono divertita a scriverle XD), voglio innanzitutto ringraziare la mia Millicentina, che ha betato questa storia e non si è mai lamentata. Ma prima o poi lo so che lo farà XDDD lol
Ho deciso di pubblicare questa Long appena terminata (o quasi, mi mancano gli ultimi 2 capitoli da scrivere!) per supportare la Klaine. Ultimamente la vedo messa davvero in un angolo, e mi dispiace T^T
Apro e chiudo una parentesi dicendo che, forse, sono l'unica a non avere ancora visto la 4x04; e ne sono fiera XD Anche perchè, visto il livello di ammore all'interno di questa fanfiction, i miei "sentimenti" non devono essere modificati dopo la visione della suddetta puntata, se no poi modificherei il senso di questa ficci. So quello che accade, ma vederlo è certamente peggio per il mio cuoricino di fangirl!
Questa storia ha una morale (ma arriverà con mooolta calma), vuole essere positiva e dolce come una caramella (o una tazza di cioccolata calda!). 
Mi sono divertita un sacco a scriverla, soprattutto durante le apparizioni dei Warblers, e spero che faccia sorridere anche voi!
Voglio solo specificare che il cambio repentino di tempo verbale è voluto!
Ovviamente, se volete recensire, non mi fate un dispetto XD
A martedì prossimo!
Charty :3


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(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)



Note Specifiche:

0) La mise di Blaine è questa: http://media.tumblr.com/tumblr_lxfrlw6Ur81qz85ck.jpg(i capelli ricci sono invece del suo vero io: Darren Criss che ha -anzi, aveva- un cespuglio al posto dei capelli)

1) Quel “Ragazzo Nerd che cammina!” è preso dal film Il Miglio Verde (con Tom Hanks e diretto da Frank Darabont) del 1999, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King. Sono i secondini a pronunciare: “Uomo morto! Uomo morto che cammina nel miglio verde!” Il "Miglio Verde", così chiamato dalle guardie perché i detenuti condannati a morte vi percorrono il loro ultimo miglio [Paul (Hanks nel film) spiega che di solito il braccio della morte nelle prigioni è chiamato "L'ultimo Miglio"] attraversando un corridoio dal pavimento, color cedro appassito, simile al verde, che conduce fino alla sedia elettrica, ribattezzata "la vecchia scintillante". Ho scelto di utilizzare questa frase per enfatizzare il momento di angoscia di Blaine XD

2)La Tanaè l’ovvio riferimento ad Harry Potter: la casa dei Weasley.

3) “Quello è il mio nome, non lo sciupare.” è una famosissima frase che Danny Zucco pronuncia in Grease (volevo aggiungere un po’ di teatralità XD)

4)Everett è il secondo nome di Darren Criss (l’attore che interpreta Blaine nella serie). Volevo assolutamente un secondo nome per Blaine ed ho pensato di usare quello di Criss.

5) What Not to Wearè il “Ma come ti vesti?!” made in USA.

6)TLC è un’emittente televisiva americana dove viene trasmesso, appunto, What Not to Wear.

7) “Più veloce della luce” in questo caso ha un doppio significato:
 - E’ una frase che Superman pronuncia prima di alzarsi in volo (anche se nel tempo è stato modificato in “Più veloce di un proiettile”. Forse per non fare un dispetto a Flash XD)
- Il 22 settembre del 2011 è stato annunciato, dal Cern di Ginevra, che i neutrini viaggiano “più veloci della luce” (facendo viaggiare un fascio di neutrini a 60 nanosecondi più veloci della luce).
Più nerd di così si muore XD lol

8) Un’ora e cinquantasette minuti. Non è un calcolo causale. Lima da Westerville dista circa 2 ore; il tempo può variare a seconda del tragitto e dal traffico –e dalla sfiga nel trovare tutti i semafori rossi–, ma la media di tempo a percorrere 88 miglia è di circa 1 ora e 48 minuti (1 miglio equivale a 1,60934 kilometri).
(sconsigliabile fare la US-23 N e U.S. 30 W perché di 108 ml.; più conveniente seguire la US-33 W e OH-117 W di 87,4 ml.).
 
9) La Chevrolet incriminata è qui: http://www.curbsideclassic.com/wp-content/uploads/2011/07/1982ChevyElCamino06-featurecrop.jpg/  la Chevrolet del ‘59 (quella che Blaine sistemò con suo padre, per intenderci “l’originale”) arriverà più avanti.

10) Resident Evil è un video game della Capcom uscito per la prima volta per PlayStation nel 1996. Attualmente sono stati creati 6 giochi.
10a) Anche Final Fantasy è un video game (chi è che non lo sapeva?! XD)

11) X Factor in America viene trasmesso dalla FOX (stessa rete di Glee).

12) Il censimento del 2010 contava 38,771 abitanti in tutta Lima (Westerville ne conta 35,318 nel solo censimento del 2000).
 
  
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