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Autore: Coky868    31/10/2012    1 recensioni
-Cosa succede se chi salva e chi deve essere salvato si sono scambiati le parti-
Le punte delle dita mi formicolarono.
Vetro
Buio
Luce
Respiro
Pelle
Palpebre serrate
Caldo
Occhi sbarrati
Freddo improvviso
Necessario
Una serie di immagini mi abbagliarono la mente come flash, e i suoi occhi lo fecero ancora.
Si legarono.
Non avevo dubbi era lui.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ford Swagen-




1 Capitolo





Mi ha sempre irritato il catorcio di Grace, l’unica cosa buona è sempre e solo stato lo stereo.


I Bullet m’incendiavano il cervello, il tettuccio alzato dava libertà al vento che mi spingeva il respiro nei polmoni sensazione bellissima ma stuzzicante per la mia stupida mente.


Grace mi parlava del suo frullatore di lingue cafone, oppure, come dice lei ‘ragazzo’, le sue parole mi fluivano nella testa, anche se io non ero lì, non in quella macchina non in quel giorno:


“… e allora mi ha detto: si, ho fatto salire quella sulla FordSwagene allora? E io gli ho detto: ... ”


Ford, dannatissima inutile Ford verde bottiglia che alle due di notte vagava come guidata da uno spirito ubriaco che la faceva oscillare per le autostrade mietendo vittime innocenti. Non poteva succedere, non a quell’età, dove è tutto sfuocato, ancora più di adesso, il senso della vita e la sua importanza non esistono.


Mi caricò in auto non mi allacciò neanche la cintura, insolito da parte sua, mise in moto e chiuse la portiera, aggrottai le sopracciglia non capivo, mi aveva fatta uscire in pigiama nel cuore della notte per fare una gita?


“papà ma dove stiamo andando? Penso che il luna-parck sia chiuso a quest’ora… lo so che te l’ho chiesto tante volte di andarci ma non volevo andarci di notte! ” mi limitavo a frignare e a non concentrarmi sul luogo in cui era diretto, lui continuava a dirmi di stare tranquilla che ci sarebbe stato lui se qualcosa fosse realmente andato storto, lo ripeteva come per dare conforto più a se stesso che a me. Compose un numero di telefono e si mise in attesa.


sono per strada, no, non mi hanno detto il punto preciso dell’incidente … ok andrò in autostrada e imboccherò la seconda uscita, ci vediamo lì.


Le uniche parole che sentì prima di un silenzio tombale che lasciava spazio solo al rumore dei parafanghi e alle brusche sgommate delle ruote. In lontananza si vedevano sirene rosse e blu che squarciavano il buio della notte. Arrivammo al luogo in cui eravamo diretti fin dall’inizio, c’era già la nonna. Quando si voltò il suo sguardo mi penetrò, aveva qualcosa di insolito, rammarico e dolore. Le mani erano appoggiate sul viso per coprire l’ espressione di frustrazione che avevano assunto le sue rughe appena accennate, data la sua giovane età. Scesi dall’auto con le mie pantofole rosa e pelose, è lì mi dissero chi ero veramente io. Mio ‘padre’ mi prese in disparte, un vento gelido mi avvolgeva, il respiro era più pesante, mi abbracciò, la mia pelle ebbe un certo sollievo nel sentire la sua.


ascolta tesoro,la tua mamma faceva un lavoro … insolito …


Ero piccola ma non stupida, mi disse che in pratica mia madre faceva la prostituta da molto tempo,quando un bel giorno per errore nacqui io. Lui la aveva conosciuta e aveva accettato il suo modo di vivere, il suo lavoro e me, anche se non ero sua figlia.


Lei ogni notte spariva e tornava il mattino dopo fresca come una rosa.


Continuavo a non capire, perché siamo venuti qui ? gli chiesi e lui con le lacrime agl’occhi mi rivelò che un’auto l’aveva investita mentre lavorava.


E da quella parole una miscela di odio e rabbia invase le mie vene prendendo il posto del sangue, lo guardai impettita,ora la sua pelle mi sembravano squame viscide.


Mi dimenavo volevo uscire da quella morsa, le sue braccia non erano più come le avevo sempre viste d’un tratto si erano trasformate in due serpenti a sonagli che mi stringevano nelle loro spire sempre più forti fino a farmi soffocare.


 Non riuscivo a scappare così gli morsi una spalla e mi misi a correre verso la macchina, caddi e mi si levò una pantofola, ma per la paura che mi stringesse ancora la lasciai sul ciglio della strada e mi chiusi la portiera alle spalle. Non piansi il livello di confusione dentro di me mi offuscava le idee, adesso chi avrebbe accompagnato l’Errore a scuola?... meditai qualche instante quando qualcuno aprì la portiera.


“hai perso qualcosa? ” mi mostrò la ciabatta, questa volta lo sguardo della nonna era amorevole e rassicurante, presi la scarpa e la infilai al piede.


Facemmo naso naso come sempre quando ero triste e lei mi sussurrò le parole più belle che qualcuno mi potesse dire in quel momento: “tu non sei mai stata un Errore e mai lo sarai”.


Quella notte e alcune a venire dormii a casa sua, visto che mio padre doveva rimanere ancora con la polizia, e da quel giorno uno strano legame unì me e lei, come se portatrici dello stesso gravoso dolore.












Questo è il link della mia pag fb:http://www.facebook.com/pages/I-Tried-My-Heart-and-insteand-I-Found-Love-xxx/350273721701892?fref=tsQuesta è la pagina facebook a cui saranno allegate presto entrambe le storie mi piaciate ve ne sarò grata^^

Ecco il primo capitolo della seconda storia, questa la sto scrivendo da sola .. spero vi sia gradito, <3

a tre recensioni il prossimo capitolo un bacione


-coky
  
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