Salve a tutti!! Dunque dunque dunque… Come vi ho già detto
nello scorso capitolo, questo quindicesimo vi potrà sembrare un po’… come dire…
insignificante… ma è comunque significante per la storia e per i prossimi
capitoli: spero quindi che non vi annoierete e di ricevere tante recensioni.
Dopo ciò vi lascio ai miei commenti per le vostre stupende recensioni:
pillo: eh eh… non sei l’unico a cui stanno su quelle del fan
club, sinceramente alcune di loro stanno su anche a me anche se comunque un po’
le capisco… Poverine! Mi fanno una pena immensa!! V______V’ in effetti se ci si
pensa attentamente quelle del fan club sono tutte legate a Inuyasha che,
effettivamente, le ha trattate proprio di merda! Aspetto una tua futura
recensione, Amber ^0^
topolina: Sono contenta che questa fic ti piaccia così
tanto! Devo dire che tutto questo successo per la seconda parte non me
l’aspettavo proprio!! Di solito i continui non sono mai il massimo (vedi i film
ad esempio), ma a pensarci questo è semplicemente l’evoluzione della storia,
cosa totalmente diversa! Vabbè, questa è la mia solita para che non centra
nulla con la storia… ehm ehm… ti ringrazio tantissimo per la recensione e a
presto! Amber
Keira tmnt: Una nuova lettrice! Che bello!! Adoro queste
piccole scoperte! Sono felice che la mia fic ti piaccia tanto (prima e questa
parte compresi) *o* Spero continuerai a leggerla e a recensirmi! Con affetto
Amber
DylSilvy: Beh si… a Sango e a Miroku non è andata benissimo,
però su, diciamo che poteva andare peggio! ^_^’’ Eh Kagome… povera ragazza!
Vedrai, vedrai! Grazie per la recensione! Amber
Inu_Kagghy: ^__^ quando leggo le tue lunghe recensioni
rimango sempre senza parole! (10 ore di scuola!?!? @____@ cade la pioggia…)
ehm… cominciamo comunque ringraziandoti, sono sempre felice di leggere una tua
nuova XD Comunque c’è una cosa che non capisco, perché hai detto (riguardo ai
suoi genitori) che “rimane sempre solo”??? Guarda che lui il padre ce l’ha! Si,
si, si! Altrimenti non so cosa volevi dire, nel senso, che ci sia stato un
malinteso? Nooooooo, Rin non le comanda! Diciamo che le intimorisce! Rin è
comunque amica di Inuyasha no??? ^__________^ adoro quella scena che le
azzittisce tutte!! XD Uhm… il capitolo spero ti soddisfi (bwahahahahah! Vi
faccio sempre penare!!), aspetto un tuo commento ^.^ Amber
Daisy Potter: Oh! Meno male, qualcuno che mi fa un commento
sulla madre di Sango! Argh! Hai proprio ragione, è stata cattivissima!! Crede
di conoscere la figlia, ma in realtà non sa nulla di lei (beh no… è comunque
sua figlia… diciamo che non sa TUTTO di lei!). Eh, per il fan club… adesso si
vedrà, comunque dai, ad una piccola svolta non manca tanto (ricordo: questo
capitolo può sembrare insignificante ma in realtà…)! Spero di ricevere un tuo
commento XD Amber
Fra007: ah! Anche io adoro la coppia Inuyasha/Kagome,
infatti scriverne altre mi risulta molto complicato!! Davvero la descrizione
era fatta così bene? io l’ho trovata un po’… scarpetta ecco, diciamo che a
ripensarci oggi, l’avrei potuta fare meglio U_______U Sono felicissima che la
scena dei fratelli ti sia piaciuta, è una delle mie preferite e… beh, i loro
sentimenti mi sono venuti troppo naturali! Poveri ç______ç Aspetto una tua
recensione!! Amber
Bene, dopo questo breve intervallo vi lascio alla storia!
Spero proprio che il capitolo vi piaccia! XD Un saluto e a presto
Amber-la-più-Sfaticata-che-ci-sia
(mi spiace per il ritardoooooooooooo!!!!!!)
Capitolo 15
Licenziamento
Mercoledì. Ore 22.36
Kagome stese le braccia sul
tavolo e sbadigliò rumorosamente
-Fai le ore piccole?- chiese
Mikado incrociando le braccia e appoggiandosi alla porta aperta. Lei lo guardò
annoiata e si alzò facendo ondeggiare la gonnellina nera
-Anche… ma è la scuola che
mi sta distruggendo. Sono indietro- Guardò l’orologio del cellulare –Devo
andare… Ci vediamo dopodomani- disse sorridendogli. Lui la fissò e lei si leccò
le labbra –Cosa c’è?- chiese nervosamente scostandosi una ciocca di capelli e
distogliendo lo sguardo
-Sai… forse è una mia
impressione ma… è da un po’ che mi eviti, o sbaglio?- Lei si mise la borsetta a
tracolla
-Ti, sbagli. Non ti sto
evitando. Ora devo andare, ciao- Cercò di superarlo ma lui sbatté la mano sul
muro senza lasciarla passare –LA VUOI SMETTERE??- gridò lei pestando il piede
-È da qualche giorno che fai così? Mi dici cosa vuoi?- chiese
-Cosa voglio?- chiese lui
guardandola senza in realtà vederla –Tutto… e niente- disse focalizzandola. Lei
fece un passo indietro venendole in mente Inuyasha
-Ehi… non dire queste…
stupidate, ok? Devo andare a casa e… non devi lavorare?- chiese cercando di
deviare mettendo distanza tra di loro
-Sai cosa c’è di buffo?-
Kagome scosse il capo –Perché tu? Insomma… posso avere tutte le ragazze che
voglio no? Ma… perché proprio tu?-
“Me lo sto chiedendo anche
io” Mikado le prese il polso delicatamente e lei rimase immobile –Cosa fai?-
chiese lei.
Le dite di lui bruciavano
come fuoco sul suo polso. Quella vicinanza la metteva a disagio, non voleva che
succedesse quello che invece credeva che stesse succedendo e se succedeva,
quello che credeva che stesse succedendo, non le piaceva proprio!
-Non faccio nulla… eppure,
sei solo una ragazzina…-
-Già- disse lei corrugando
le sopracciglia. Ma dove voleva arrivare adesso? –Senti, tu lasciami, e io ti
ascolto, ok?- Lui ubbidì e lei sospirò rilassandosi
-Ascoltami… è da un po’ che
ci penso… è un’idea pazza lo so ma… sai, conoscendoti io… io…-
-Tu…?-
-Mi sono… credo di essermi…-
-Oh Kagome! Ma sei ancora
qua?- Loro si voltarono
-Signor Takashi!- esclamò
lei grata “Sono così felice di vederla!” –Stavo per l’appunto andando. Mikado…
continuerai il discorso dopodomani, ok? Bene, notte- Kagome si dileguò in un
istante fuori dal locale e più in fretta che poté inforcò la bici guizzando
via. Non sapeva cosa poteva volere da lei Mikado, ma l’inizio del discorso non
era stato proprio dei migliori…
Doveva ammettere però che
aveva dei bellissimi occhi…
Si fermò davanti ad una
cabina e ci mise dentro una vecchia scheda che conteneva ancora qualche
spicciolo poi chiamò Inuyasha
-Pronto?-
-Inuyasha!-
-Kagome? Ma dove sei?-
chiese lui perplesso
-Fuori… posso venire lì un
po’?-
-Va bene! Vieni subito?-
-Si! Che stai facendo di
bello??-
-Non ci crederai mai- disse
lui beffardo
-Ahhhhhhhh! Guarda che lo
becco lo stesso, sai?-
-Ne sono certo!- concordò
lui. Ci fu un breve silenzio
-E allora?- domandò lei
corrugando le sopracciglia
-E va bene… Sto studiando!-
rivelò lui
-A quest’ora!? Sei pazzo
amore mio- rise lei
-Sono pazzo si, ma di una
bellissima ragazza che questa volta non sfuggirà alle mie grinfie con le sue
moine- Lei sorrise maliziosa
-Però le mie moine ti
piacciono eh?-
-Mmmmh, vedi di insegnarmele
allora…-
-Non supererai mai la
maestra amore mio-
-Ah! La maestra!- la beffeggiò lui
–Chi è che ti ha insegnato quel giochino…-
-AHHH! MAIALE!- gridò lei
-Però ti piace il maiale
eh?- Lei arrossì
-Ehm… io… ecco…- balbettò
-Si??-
-Beh… te lo dico dopo-
biascicò
-Mh… sento un certo
movimento… si, è meglio che questo discorso lo finiamo. Ho voglia di fare certe
cosette con il tuo corpicino da bambina- la prese in giro lui
-Te la faccio pagare- Lei si
schiarì la gola
-Mmmmmmh, si… non vedo
l’ora- Kagome fletté le ginocchia imbarazzata
-Mi vado a cambiare e vengo-
bisbigliò
-Ti vai a cambiare…? Il mio
angelo ha qualche problemuccio?- chiese ironico
-Me la paghi- ringhiò lei
astiosa
-Ti aspetto-
-E io non vengo- lo sfidò
lei incrociando le braccia al petto
-Non resisterai nemmeno due
ore- disse lui beffardo. Lei arrossì
-Scommetti?- balbettò lei
-Ci sto-
-E cosa scommettiamo?-
chiese lei –Se vinco io farai tutto quello che voglio per un intero giorno!-
esclamò –Verrai con me al parco dei divertimenti!- decise
-Accordato. Ma se vinco io…
Domani lo faremo…-
-INUYASHA!- gridò lei
scandalizzata
-Aspetta! Non ho mica
finito!- esclamò lui
-Cosa?- chiese esasperata
–Se vinci?-
-Lo faremo nel bagno dei
professori e nella sala insegnanti!- esclamò. Lei avvampò
-Mai!!- esclamò angosciata
–Sei fuori!?-
-Erotismo diciottenne, che
ti devo dire?- Lei boccheggiò
-Ok-
-Deciso- concordò lui
-Allora a domani- disse lei
leccandosi le labbra
-A dopo- precisò il ragazzo
-Sei un maiale-
-Continuo a dire che il
maiale ti piace parecchio quando ti tocca e ti bacia eh?-
-Ciao- disse veloce lei
-Ciao!!- esclamò felice. Lei
mise giù veloce e respirò a fondo appoggiandosi al vetro della cabina
-Mai, in sala professori…
mai! Mi ammazzo piuttosto!- Si leccò le labbra aride –Aspettare fino a domani…
che suicidio…-
Andò a casa e il più piano
possibile ed entrò in camera dove guardò l’ora. Le 11.45
-Oh mio Dio…- sospirò lei
infilandosi il pigiama e mettendosi a fare i compiti senza riuscire a
concentrarsi. Strinse le labbra e sospirò esasperata “Forse è meglio provare a
dormire” pensò sfregandosi una gamba con la mano. Andò in bagno e ne uscì verso
le 12.00 andando poi a dormire.
I minuti passavano lenti.
Kagome sul letto a occhi
sbarrati si rigirava in continuazione. Non riusciva a toglierselo dalla testa.
Sembrava un martello!!
I tratti dolci del viso, gli
occhi scuri profondi, la linea del suo collo, il torace…
“BASTA ACCIDENTI!” pensò
mettendosi a sedere. Prese l’audio cd e si infilò gli auricolari
Le 12.12…
I minuti passavano.
La mano calda che le sfiora
il fianco, il corpo steso sopra il suo, le braccia che la stringono per la
vita… Kagome si sfilò veloce gli auricolari accaldata. Scalciò le coperte e si
alzò in piedi accendendo la luce.
Guardò l’orologio. Le 12.15.
Scandalizzata dal tempo, che non voleva passare, iniziò ad andare avanti e
indietro, ma nemmeno così riusciva ad avere pace. Si mise a sedere sulla sponda
del letto e lisciò le coperte
“Non posso cedere… non
posso… non ce la faccio…” Si stropicciò le mani poi si alzò –Al diavolo!-
bisbigliò vestendosi e aprendo la finestra valutando le possibilità di un
salto. Spense la luce e scavalcò con agilità il parapetto appoggiando i piedi
sul tettuccio di casa davanti alla porta. Fissò timorosa il suolo.
Un salto di almeno un metro
emmezzo, forse un po’ di più… Prese un bel respiro e saltò finendo in piedi.
Fece una risatina poi presa la bici schizzò veloce verso la villa.
Non si fermò neppure un
istante come la prima volta e proseguì sicura lungo tutti i corridoi, si fermò
solo quando appoggiò la schiena alla porta chiusa del guardaroba
-Arrivo…- sospirò prendendo
fiato poi guardò l’altra porta che aveva la luce accesa. Si avvicinò di
soppiatto poi la aprì. Inuyasha, seduto comodamente sul letto, la guardò e
sorrise
-Vittoria- disse guardando
l’orologio –Un ora e 50 minuti- Lei incespicò le labbra
-Odioso- sbottò –Lo hai
fatto apposta!- esclamò lei seccata
-No, io?- chiese
innocentemente lui –Ma che dici?-
-Buffone- Kagome scosse il
capo e gli si avvicinò –Essendo che sono… particolarmente fuori… non so se
saprò rispondere delle mie azioni, accetti il rischio?- Lui sorrise
-Adoro il rischio- disse
allungando la mano. Lei lo squadrò e sorrise spingendolo poi sdraiandolo sul
letto
-Allora…- cominciò lei
facendo cerchi immaginari sopra la maglietta del ragazzo che la guardò negli
occhi. Lei si abbassò piano baciandogli le labbra
-Ehi bambina temeraria-
disse lui sorridendo –Non stai andando un po’ troppo di fretta?- Lei sbuffò
-Non sono una bambina-
sbottò corrucciandosi –E te lo posso dimostrare- disse alzandosi e spegnendo la
luce. Lui sentì i vestiti frusciare al suolo e la sentì sdraiarsi sopra di lui
-Potevi evitare di
spegnerla- disse lui sfiorandole leggermente il fianco
-Ora sei tu che vai troppo
veloce- disse lei bloccando la mano di lui che viaggiava. Lei gli accarezzò il
torace poi lo baciò slacciandogli i bottoni con una lentezza esasperante. Lui
irritato le prese i polsi
-Vuoi una mano!?- Lei
scoppiò a ridere e lui la baciò mettendola supina iniziando una lenta ed
estenuante tortura. Kagome gli strappò la maglietta e tutti i bottoni si
staccarono
-Scusa, ma non ce la faccio
più!- esclamò baciandolo facendolo ridere –Non ridere! È colpa tua- ringhiò
-Mia? Ma se sei tu che sei
venuta!-
-Ma tu hai detto tutte
quelle cose…- balbettò leccandogli le labbra –Ti odio-
Poi non ci fu tempo per le
parole…
Kagome abbracciò il ragazzo
e lui la strinse
-Ti amo- mormorò
-Hai perso la scommessa, lo
sai vero?- ghignò lui –Sai che ti aspetta!- Lei arrossì e lui rise forte
-Inuyasha?-
-Mh?-
-Ti prego, non in sala
professori... ovunque… ma non lì!- pregò
-Eh no bella mia! Sapevi il
rischio!!- esclamò lui
-Per piacere amore mio-
disse lei inginocchiandosi vicino a lui e sbattendo le ciglia più volte
-No tesoro- ghignò lui
–Sapevi cosa sarebbe successo!- Lei non si arrese e aderì il suo corpo con il
suo leccandogli le labbra
-Ti prego, in bagno ok… ma
non nella sala insegnanti-
-Nemmeno sulla cattedra
della tua odiata prof di Tedesco?- Kagome lo guardò e alzò il sopracciglio
-Beh…-
-Dai, non dirmi che non è
allettante!- esclamò Inuyasha capovolgendo le parti. Lei sprofondò sui cuscini
e mise le braccia dietro la testa pensosa
-Ma quando? Non ho detto di
si- rispose veloce vedendo il suo sorriso di vittoria
-Durante la pausa pranzo-
rispose sicuro
-Oddio… sei pazzo- mormorò
lei
-Escono tutti per andare a
magiare, ho controllato. Mica sono scemo!- disse lui
-Chiuderemo la porta però,
vero?- mormorò
-Forse- rispose
-Allora niente- disse lei
incrociando le braccia. Lui le sorrise e le sfiorò la gamba
-Sicura?- chiese. Lei
spalancò gli occhi e cercò di sottrarsi
-Non è leale- mugugnò
-E’ tutto leale a questo
mondo- mormorò baciandola. Lei gli strinse le spalle graffiandolo mordendosi le
labbra lui si fermò guardandola
-Cosa?- chiese lei con gli
occhi annebbiati
-La porta angelo…-
-Chiudila- mormorò lei –Ti
prego- Lui tornò a baciarla e le mordicchiò il collo per poi rifermarsi. Lei lo
fulminò
-Sei uno stronzo!- Lui
sorrise e le sfiorò il ventre. Lei chiuse gli occhi –Fa come ti pare…- mormorò.
Lui vittorioso le morse il collo e lei fece uno scatto –Ma così mi fai male-
disse. Lui la baciò e la strinse…
Giovedì. Ore 13.40
Sango la guardò spalancando
gli occhi mentre Kagome arrossiva
-O mio dio- disse sottovoce
facendo cadere la matita. Sango guardò scioccata la prof di Tedesco che
spiegava tranquillamente con il libro in mano. Rilesse più volte la frase sul
banco e impallidì cancellandola veloce –Tu… Inuyasha… sala insegnanti… nella
cattedra…sua… prima?- mormorò scioccata indicando con gli occhi la prof. Kagome
annuì
-Mi ha ricattata uffa!!-
sussurrò lei seccata
-E tu dirgli di no!?!? Che
ti rifiutavi!?!?-
-Beh, la sua persuasione è
molto più forte dei miei ideali…- disse abbassando lo sguardo
-Ehm ehm…- Le due si
girarono e Sango scattò come una molla raddrizzandosi
-Prof, ecco noi…-
-Ecco, mi spieghi pure
perché, sarà la mia età ormai avanzata, non riesco a comprendere come abbiate
il tempo, durante la mia lezione, di chiacchierare… Cosa c’è di così
interessante da dire?- chiese mettendosi davanti a loro e chiudendo il libro
elegantemente
“Vecchia racchia bavosa e
con una nocciolina al posto del cervello” pensò Kagome astiosa
-Ehm… a dire la verità noi…-
Sango cercò una spiegazione più che logica per il loro comportamento ma sapeva,
come la prof del resto, che non c’era.
La prof non la degnò di uno
sguardo e spostò i suoi occhi d’ebano su quelli grigi di Kagome
-Signorina Higarashi… in
piedi prego…- Kagome ubbidì in silenzio –Lei sa che probabilmente verrà,
irrimediabilmente, rimandata nella mia materia, vero?- domandò sibillina.
Kagome mise le mani dietro
alla schiena stringendo i pugni
-Si- rispose astiosa
-Si, cosa?-
-Si, professoressa-
-Molto bene. Peggio dei
bambini delle elementari… eppure, se non erro, lei fa la seconda superiore,
vero signorina Higarashi? Allora mi chiedo…- continuò –come può essere stata
promossa fino in seconda superiore, senza mai una bocciatura, se sapendo di
essere, irrimediabilmente rimandata nella mia materia, fa casino durante le mie
ore di lezione?- chiese. Kagome la guardò astiosa e le due si guardarono –Si
rimetta seduta e la prossima volta si beccherà una nota e una interrogazione in
tronco, mi sono spiegata?- Le girò le spalle e Kagome alzò il dito medio
rimettendosi a sedere
“Troia” Aprì il quaderno e
iniziò a scarabocchiare degli appunti mentre la donna ricominciava a spiegare
senza degnarla di uno sguardo.
-Come!?- chiese indignato
Inuyasha
-Ti rendi conto della brutta
figura che ci ho fatto davanti a tutti!? Mi ha dato della bambina delle
elementari, o peggio!- esclamò furiosa Kagome calciando il letto.
Quel pomeriggio, la madre
era a lavoro, Sota al doposcuola e poi andava direttamente agli allenamenti di
calcio e il nonno, per pura bontà d’animo, si era rinchiuso nel tempio dove non
poteva né vedere, né sapere nulla!
-Non ci posso davvero
credere che esista certa gente- disse lui scuotendo il capo e incrociando le
braccia. Lei gli si sedette sulle ginocchia e sospirò
-Dice che avrò il debito di
sicuro… ma ho controllato i miei voti, dovrei avere la sufficienza piena-
mormorò. Lui la strinse per la vita e affondò il viso nei capelli di lei
chiudendo gli occhi
-Non ti preoccupare angelo,
ci penso io- affermò. Lei lo guardò di scatto
-Che cosa vuoi fare
Inuyasha?- chiese
-Niente- disse lui
baciandola. Lei si scostò
-No, non mi piace quello che
hai detto… cosa vuoi fare?- domandò sospettosa. Lui sospirò –Inuyasha?- Lui la
guardò
-Voglio solo dire due parole
a quella lì!- esclamò seccato
-No!- urlò
-Perché? Potrei aiutarti!-
-Non voglio! Guai a te se ti
metti in mezzo!!- gridò scattando in piedi pronta a piangere. Lui confuso la
guardò
-Ma perché?-
-Perché tu faresti solo ei
danni!! Non fare niente!- intimò
-Come posso non fare niente
quando la mia ragazza è nei guai?-
-Questa è una cosa mia,
smettila- Lo guardò negli occhi e lui alzò il sopracciglio –Non fare nulla!-
-Scordatelo- rispose
-Ti prego- mormorò lei
sedendogli accanto, gli scostò una ciocca di capelli neri dalla fronte
-Come posso stare fermo e
zitto?- sbottò lui –Quando tu non ci salti fuori??-
-Abbi pazienza, risolverò io
questa cosa. Mi farò aiutare da Sango ok? Ma tu non fare niente- pregò. Si
guardarono e lui sbuffò
-Ok-
-Ok si… o ok no?- domandò
sospettosa
-Ok si- capitolò. Lei
sorrise e gli cinse il collo felice
-Grazie!!-
-Ok ok… riprenditi- Lei si
staccò e gli sorrise, lui corrispose sfiorandole la guancia.
Giovedì. Ore 21.22
Inuyasha si alzò da tavola e
se ne andò, facendosi chiudere dietro di lui la porta. Passò senza vederli i
lunghi corridoi e si fermò davanti ad una porta bussando leggermente
-Avanti-
Entrò e richiuse la porta
-Oh, Inuyasha- disse l’uomo
togliendosi gli occhiali a guardarlo. Era seduto comodamente sulla sedia
imbottita che sfogliava alcuni fogli. Aveva i corti capelli neri e gli occhi
penetranti del medesimo colore –Cosa c’è?- chiese
-Ho bisogno del vostro aiuto
padre- ammise. L’uomo si alzò e gli si avvicinò
-Se posso aiutarti…- disse.
Inuyasha fece un sorrisetto
-È una cosa da nulla padre-
-Beh, allora dimmi!- intimò
Venerdì. Ore 9.10
Kagome stese le braccia e
guardò i ragazzi andare in corridoio. La prof era appena uscita e lei prese
fuori i libri per la seconda ora pensierosa quando, improvvisamente Ran, una
ragazza molto silenziosa, entrò velocemente rossa in viso dalla corsa e con il
fiatone. Tutti si girarono verso di lei curiosamente
-La prof… lei è… è…-
balbettò
-Che succede?- chiese
corrugando le sopracciglia Sango
-La professoressa di Tedesco
è stata licenziata!!- comunicò –In tronco! Senza una spiegazione!!- Kagome
scattò in piedi seguita da Sango
-Come!?- gridarono tutti
–Com’è possibile?- mormorarono
-Ma non si sa nulla…? Non si
è mai lamentato nessuno con il preside!- Kagome si leccò le labbra pensierosa
-Ma cosa può essere
successo?- chiese Sango corrugando le sopracciglia –Anche se qualcuno si fosse
lamentato… la prof non avrebbe ricevuto un danno di questo genere- mormorò.
Kagome la guardò
-Io vado dal preside!-
affermò
-Vengo anche io- disse.
Kagome annuì e le due
uscirono chiedendo ai compagni, di informare il prof dove erano andate.
Percorsero il corridoio finché non incontrarono la sala insegnanti che si aprì
rivelando la figura irata e sconfitta della prof
-Professoressa!- esclamò
Sango quando la donna richiuse la porta con un tonfo. Kagome, mentre si
avvicinava, notò che la donna aveva con se tutti i suoi effetti
-Oh, buongiorno. Non
dovreste essere in classe?-
-Professoressa- salutò
Kagome guardandola. La donna la fissò poi accennò ad un sorriso
-Signorina Higarashi-
-Cos’è successo?- chiese
Sango ansiosa. La donna fece una smorfia irritata
-Il vostro caro e beneamato
preside ha deciso bene di buttarmi fuori senza dirmi il perché- disse –Ma ora
andate in classe. Buona giornata- Girò loro le spalle e sparì giù per la rampa
di scale. Le due ragazze si guardarono, poi si avvicinarono alla porta bussando
piano
-Si? Avanti-
Le due fecero capolino
dentro richiudendo la porta alle loro spalle.
Il preside era alla
finestra, il volto stanco e esasperato. Le guardò poi accigliato sorrise
-Oh, ragazze. Buongiorno-
salutò. Le due fecero un breve inchino
-Buongiorno-
-Cosa vi porta qua? Non
dovete andare in classe?- chiese
-Si ma… ci chiedevamo perché
la nostra prof di Tedesco, sia stata licenziata senza una buona ragione- disse
Sango –Anzi, senza una parola!- L’uomo sospirò e si appoggiò alla scrivania
lunga piena di fogli sparsi
-È’ successo perché non sa
fare il suo mestiere ragazze mie- ammise
-Certo che sa fare il suo
lavoro!- “Anche se mi tira via un punto dalla pagella!!” pensò seccata Kagome
-Ho saputo, che tira via
punti nella pagella di alcune sue studentesse e che le tratta male davanti alla
classe. Cos’altro potevo fare?- chiese alzando le spalle
-Ma da chi lo ha saputo?-
chiese Sango sospettosa
-Tornate in classe ora-
ordinò l’uomo. Le due obbedirono e richiusero la porta
-Ma chi può avere detto al
preside…?- Sango la guardò e incrociò le braccia
-Posso dirti la mia opinione
con tutta franchezza?- chiese
-Certo- disse alzando le
spalle
-Inuyasha- disse –È’ stato
lui- Kagome scosse il capo
-No, mi ha detto che non
avrebbe fatto niente!- esclamò
-Oh dai! Quando lo hai mai visto rispecchiare
ciò che diceva?- chiese –Ti rispondo io: mai! Non è molto fidato il tuo
ragazzo- Sango si incamminò e Kagome la seguì
-È vero ma… come avrebbe
fatto?- chiese sospettosa. Sango si bloccò sbuffando
-“Papino, ho una certa prof
che mi sta su… non è che puoi fare qualche cosa, vero?”- scimmiottò –“Ma certo
figliolo, dimmi solo chi è!”- Sango fece una smorfia –Facile come bere un
bicchier d’acqua!- esclamò. Kagome si morse le labbra e le due continuarono a
percorrere il corridoio
-Tu dici?- chiese
-Conosci qualcun altro così
potente?- domandò
-Forse… qualcuno di un’altra
classe!- provò
-Non l’avrebbe licenziata!
L’avrebbe solo “sgridata”! Ma non hai visto la sua faccia quando siamo
entrate?- chiese esasperata Sango –Quando si parla di lui Kagome… diventi
completamente cieca, lo sai?-
-Non è vero- disse offesa
Kagome
-Si, invece. Attenta al non
farti offuscare dall’amore che provi per lui- disse l’amica davanti alla classe
-Cosa faccio ora con
Inuyasha?- domandò Kagome esasperata –perché credo tu abbia ragione,
purtroppo…-
-Nulla, non dirgli nulla.
Vedrai che qualche cosa gli scapperà e dopo lo fregherai come un pollo!-
esclamò sorridendo Sango
-Sei proprio cattiva- ghignò
Kagome
-Mai quanto qualcuno di mia
conoscenza… tesoro- la prese in giro Sango entrando seguita dall’amica che
sorrise.
ANTICIPAZIONI:
[Capitolo 16- Kagome lo
guardò arrabbiata e gli girò le spalle rivestendosi velocemente –Che diavolo
fai?- chiese lui
-Me ne vado- rispose semplicemente sbattendo la porta del guardaroba andandosene. Inuyasha guardò la porta ad occhi spalancati e boccheggiò.]