Ho sempre odiato la pioggia, con quel suo tipico odore di umido che ti impregna i polmoni e quel rumore costante che crea quando cade, e rimbomba fino al cervello. Come ho sempre odiato l'odore delle sigarette e la puzza di fumo, non perché sia un salutista, solo che non mi piace sentir quell'odore ... come di bruciato.
Ma una sera ho cambiato idea.
“Dicono che sia severo e che pretenda troppo dagli studenti!”
“Però dicono anche che sia un figo da paura”
“Ma chi l'ha detto?”
“Yixing! Ha detto che è un uomo molto affascinante”
“E come lo sa?”
“Non lo so … ma sai che lui è come una rivista di gossip, sa sempre tutto”
“Sì, ma sono pur sempre gossip, non è detto che sia così ...”
“Ahh Kyungsoo che rompi che sei! Non smontarmi sempre tutto!”
“Dico solo la verità, e poi tu non dovresti pensare agli altri uomini visto che hai Becon!”
“Ma io non penso ad altri, penso allo studio. Sarà più bello e interessante apprendere la materia con il nuovo professore, dico bene Junmyeon? … Ehh?”
Non proferì parola per tutto il tempo che i miei amici avevano parlato di come potesse essere il nuovo professore, e nemmeno me ne importava sinceramente.
“Ehh
allora?”, come pensava Chanyeol, che continuava a sorridermi e a
guardarmi con gli occhi di chi ha “preso troppi zuccheri”.
“Ragazzi,
sinceramente non mi importa nulla di come sia il nuovo professore!
Ok? Eravamo venuti qui per studiare e invece ci siamo ridotti a
parlare di uomini... benissimo, io non studierò mai più con voi
due!”, in quelle parole si percepiva tutto il mio nervosismo per il
loro disinteresse, solo che mi beccai uno “shh” generale dalle
persone che erano con noi in biblioteca.
Il
culmine! Prendevo rimproveri io, dopo che questi due avevano passato
una buona quarantina di minuti a parlare del nuovo professore.
“Shh
Junmyeon, continuiamo a studiare!” mi disse alla fine Chanyeol, mi
prendi in giro vero? … ma
non glielo dissi, e continuammo a studiare sui libri della biblioteca
e a scambiarci appunti ancora per un po'.
“Noi
andiamo, tu vieni?” mi chiese Kyungsoo,
“No, resto un altro po' … ci vediamo domani ragazzi!”
“Sì
ma hai l'ombrello? Guarda che hanno detto che piove!” disse
Kyungsoo, preoccupandosi per me come una tenera mammina, “No non ce
l'ho, ma tranquillo, avranno sbagliato... ha fatto sereno tutto il
pomeriggio”, lo rassicurai con uno dei miei soliti sorrisi, e poi
salutai i miei amici, godendomi così un'altra ora di studio
(finalmente silenzioso) senza di loro.
Purtroppo
però lo studio finì molto presto perché ormai ero rimasto l'unico
in biblioteca, e stavano per chiudere ... la
prossima volta non studio più con qui due ...
E
per giunta aveva ragione Kyungsoo: pioveva! Non tantissimo, appena,
ma sarebbe peggiorato di lì a poco.
Mi
diressi verso la strada cercando di proteggere dalla pioggia la mia
sacca con dentro libri e appunti, e poi decisi di prendere un taxi,
perché sapevo che il bus ci avrebbe messo più di mezz'ora prima di
arrivare e la fermata non era coperta.
Continuava
a piovere sempre di più e presto mi ritrovai fradicio, feci più
volte segno ai taxi di fermarsi, ma niente... sembrava che mi
ignorassero: avevo forse un aria così disperata?
Maledizione
maledizione maledizione! Ma potrebbe andarmi peggio di così!?
Sbuffai
con gli occhi chiusi al cielo, sentivo la pioggia che mi scivolava
sulla pelle e i capelli ormai erano attaccati alla fronte; quando ad
un certo punto la pioggia smise di bagnarmi il viso, eppure sentivo
ancora quel fastidioso rumore che cadeva sull'asfalto... aprii di
scatto gli occhi e vidi tutto nero, o meglio, mi ci volle un attimo
per focalizzare che avevo un ombrello sopra la testa.
Mi
girai e trovai vicino a me un ragazzo molto alto che mi sorrideva;
era incredibilmente affascinante: aveva uno sguardo sicuro, una bella
forma delle labbra, e bei capelli biondi impomatati che spiccavano,
perché era vestito con un completo nero. E anche se aveva alcuni
orecchini di brillanti un po' appariscenti, era elegante, e alle mani
alcuni anelli da uomo, di quelli di metallo, grossi … io non sono
il tipo che usa gioielli da uomo, ma pensai solo: “wow”,
e
rimasi imbambolato a guardarlo mentre lui continuava a sorridermi.
“Aspettavi
un taxi?” mi disse poi, con una voce incredibilmente profonda e
sexy; aveva un accento indefinito, e mi accorsi subito che non era
coreano ma non capivo di dove fosse.
“Ahh
sì, ma pare che non se ne voglia fermare nemmeno uno!” dissi
continuando a sbuffare, “Ahh... non vogliono fermarsi”, e
continuava a sorridermi, ma sembrava quasi che mi sfottesse.
“Ehh
già …” sospirai un po' perplesso, e lui alzò semplicemente la
mano facendo segno di fermarsi: in pochi secondi un taxi si fermò, e
lo sconosciuto con l'ombrello aprì la portiera: “Ora si è
fermato!” mi disse tranquillamente, “Ma come? ...”, ero lì
imbambolato, “Dividiamo la corsa, ti va?”
“Ahh
s-sì grazie” ...
Dentro
il taxi si vedeva che non c'entravamo nulla l'uno con l'altro: lui,
tutto vestito bene, ed io … un nanerottolo coi vestiti bagnati.
Di
tanto in tanto mi pareva di scorgere lo sguardo dell'autista su di
noi e magari un po' di biasimo per le mie condizioni (ma era solo
un'impressione dopo tutto).
Mi
prudeva il naso e sentivo un po' di freddo, anche se dentro il taxi
faceva caldo: “Etchù”, e alla fine non trattenni un imbarazzante
starnuto, e girandomi dalla parte dello sconosciuto notai che mi
continuava a fissare divertito.
“Sei
tutto bagnato, ti prenderei un raffreddore se non ti cambi subito
...” disse molto tranquillamente, come se ci conoscessimo da
sempre. Poi continuò: “Forse sarebbe meglio se riportasse prima
lui a casa” disse, rivolgendosi all'autista, “No ma io abito
dall'altra parte della città, tu sei più vicino, tutto sommato
aspetterò!” (appena saliti avevamo dato i nostri indirizzi e casa
dello sconosciuto era molto più vicina della mia), “Potresti
venire un attimo da me, asciugarti, e poi andare via di nuovo”, la
sua sicurezza era destabilizzante, e mi convinse subito …
“Aspetti
qui, le pagherò io il tempo che perde.” fece di nuovo all'autista,
“Come volete!” fu la sua risposta, secca ed immediata, e reclinò
la testa sul sedile come se stesse per appisolarsi; beh di certo
non resterò qui tutta la notte... non si addormenterà mica spero...
Ma che crede... “Andiamo”, così lo sconosciuto mi invitò a
seguirlo in casa sua.
Non
sapevo nemmeno il suo nome eppure era molto affabile con me: aprì il
portone di vetro di un palazzo molto lussuoso, anche se rispetto ai
dormitori studenteschi tutti i palazzi sembrano lussuosi.
Rimasi
in silenzioso e lo seguii fino all'ascensore, alla fine non sapevo
minimamente che dire, forse avrei potuto chiedergli come si chiamava
anche se io avevo già deciso di chiamarlo “il mio sconosciuto”,
o magari avrei potuto presentarmi ma ... mi mancavano le parole in
quel momento, non so se dall'imbarazzo o da tutta la circostanza.
“Siamo
arrivati”, davanti al suo appartamento mi sorrise appena, poi mi
aprì la porta con un gesto elegante e mi invitò ad entrare per
primo.
Il
suo appartamento era davvero bello, di classe, e un po' lo invidiavo:
rispetto alla mia piccola topaia era di gusto minimalista, non c'era
nulla di troppo né di troppo poco; l'unica cosa che mi fece
strabuzzare gli occhi fu un'enorme libreria posta di lato,
nell'enorme soggiorno. Erano tantissimi libri per stare in una casa.
“Wow...”
“Il
bagno è l'ultima stanza a destra in fondo al corridoio, lo trovi
subito non puoi sbagliarti”, poi mi passò dei vestiti asciutti,
“Grazie” dissi, e mi incamminai.
Non
c'erano particolari eccessi, nemmeno in bagno, tutto era bianco e
nero, dalle mattonelle del pavimento che ricordavano una scacchiera,
alle tende, ai rubinetti... semplicissimi, di metallo. Come il
pigiama che stringevo tra le mie mani, seta nera con un semplice orlo
bianco.
O
è un uomo estremamente triste o ha una gran classe... pensai,
ma tutto sommato non mi importava poi molto visto che appena i miei
vestiti si sarebbero asciugati sarei tornato a casa e non avrei mai
più visto questo “sconosciuto”.
“Ti
offro qualcosa da bere? Cosa gradisci per scaldarti un po'?”, si
era cambiato mentre ero in bagno: portava un maglioncino nero a collo
alto e pantaloni da ginnastica neri, e stranamente anche quelli mi
sembravano eleganti; in una mano aveva un bicchiere con del liquido
ambrato (forse brandy o whiskey) … forse era con quello che mi
sarei dovuto scaldare, “No grazie …” gli risposi; ero un po'
agitato e continuavo a pensare perché avessi accettato di stare lì
con un completo sconosciuto che la faceva così facile... credetemi,
era davvero davvero destabilizzante il suo fascino, credo che
Kyungsoo e Chanyeol si sarebbero mangiati le mani per stare al mio
posto: altro che nuovo professore ... magari è pure brutto,
vecchio, e con la panza …
Sì,
ma per quanto questo ragazzo fosse affascinante non sapevo nemmeno
come comportarmi: forse non mi aveva invitato da lui con un secondo
fine, forse voleva solo essere gentile con una persona in difficoltà.
Ero
io che nel vederlo pensavo male, molto male … quando prese una
sigaretta e la mise in bocca, avrei voluto essere in lei …
credetemi, l'avrei voluto tanto.
“Fumi?
Ne vuoi una?!”
“Sì
grazie ...”, io non fumo però … però mi avvicinai prima
che lui potesse prendermi una sigaretta, e non so che forza fece
muovere il mio corpo … forse un impulso dettato dal desiderio.
Mi
avvicinai e presi la sua mano (quella con la cicca), l'orlo della
sigaretta era ancora bagnato della sua saliva, la portai in bocca e
ne aspirai una boccata.
Poi
la scostai, e trattenni un po' il fumo in bocca cercando con tutto me
stesso di non tossire perché non sono un fumatore, e l'ultima cosa
che volevo era passare per ridicolo, e poi buttai via il fumo.
Mentre
facevo questo gesto non guardai mai in faccia lo sconosciuto, solo
alla fine lo guardai dritto negli occhi e vidi che mi sorrideva
sempre con quel suo modo destabilizzante.
Appoggiò
il bicchiere su un tavolino vicino a sé e disse: “Sai ...”,
aspirò una boccata di fumo e poi lo buttò per continuare, “Ti sta
molto bene il mio pigiama ma sono sicuro che staresti ancora meglio
nudo”
Ah,
forse aveva un secondo fine... o
forse era stato il mio gesto a provocarlo, fatto sta che non so
nemmeno io perché, no, lo giuro! Mi sono ritrovato avvinghiato a lui
... e mi baciava, o io baciavo o lui … ok, ci baciavamo con molta
foga e passione, e sentivo la pelle delle nostre lingue che giocavano
tra loro; aveva quel profumo di tabacco che io ho sempre odiato ma
che in quel momento trovai assolutamente irresistibile, ed era un
misto tra questo e un buon profumo da uomo, forse di marca francese,
ecco perché così di classe … e poi davvero non so perché, ma
preso da quella foga mi ritrovai sotto di lui disteso sul tavolo del
soggiorno.
Ci
togliemmo i vestiti rapidamente: stavo mandando a benedire i miei
ottimi propositi di essere un bravo ragazzo, un ottimo studente
universitario con la testa sulle spalle. Non avevo mai esagerato in
vita mia e per i miei amici ero quasi un santo; sapevo benissimo che
Kyungsoo e Chanyoel non mi avrebbero mai creduto: io? Concedermi così
senza ritegno ad un perfetto estraneo? Affascinante, misterioso, e
sexy, ma mai visto prima in vita mia?
Stringevo
i suoi meravigliosi capelli biondi tra le mie mani, lui mi
accarezzava con le sue mani calde e mi faceva venire i brividi; mai
in vita mia una situazione così eccitante e strana.
I
battiti dell'eccitazione costante dentro di me non finivano mai... mi
feci possedere senza alcun ritegno su quel tavolo e vi lascio solo
immaginare quanto fu incredibile.
“Allora
come ti chiami?” mi chiese dopo la meravigliosa nottata trascorsa
insieme; non ci eravamo nemmeno presentati e non sapevo ancora niente
di lui, sapevo solo che in quel momento mi stava massaggiando la
natica sinistra energicamente facendomi appena tremare: “Junmyeon,
Kim Junmyeon e tu?”
“Wu
Fan, ma chiamami Kris”
“Ahh
Kris ... senti posso usare un attimo il bagno per darmi una ripulita?
E poi è meglio che vada o faccio tardi a lezione”
“Fa
pure, anzi se ti va usa uno dei miei vestiti così con la scusa torni
a trovarmi...”, me lo disse sempre con quell'aria sicura di sé,
sapendo che io avrei accettato
“Ahh
...”
“Sì, perché no …”
“Ohh
e così oggi abbiamo lezione con il nuovo professore, chissà
com'è...”
“Mhh
non lo so Channy, sono due giorni che ne parliamo e ora finalmente lo
sapremo... che pensi tu Junmyeon? Ehii … Junmyeon ?”
“Ehh
che dicevate?”, non stavo minimamente badando ai miei amici, perché
ero troppo stanco e ancora con la testa alla serata trascorsa insieme
a Kris.
“Non
importa, ma che hai... sei strano...” mi chiese Kyungsoo
preoccupato, “Sì, e poi dove hai trovato vestiti, non sono da te …
mhh” mi chiese Chanyeol sospettoso.
“Questi
sono vecchi … beh... sì ecco...”, non avevo detto nulla ai miei
amici, perché magari non mi avrebbero nemmeno creduto tanto audace
da fare una cosa del genere, però ...
Beh,
però nulla, ero con la testa ancora a Kris e i miei amici
continuavano a parlare aspettando che il nuovo professore entrasse in
aula; ad un certo punto si aprì la porta e ci alzammo tutti: io non
guardai davanti a me, ma rimasi con la testa bassa guardando la punta
delle mie scarpe...
“State comodi ragazzi”, anche se non guardavo davanti a me riconobbi uno strano accento, alzai gli occhi e...
“Piacere,
mi chiamo Wu Fan e da oggi sarò il vostro nuovo insegnante. Spero di
aiutarvi al meglio in questo nuovo percorso universitario”
“Ahh
però ...”, un leggero apprezzamento partì da Chanyeol, ed io che
strabuzzavo gli occhi incredulo perché quello era “il mio
sconosciuto”.
“Prego,
state comodi ...” disse Kris con voce pacata, e tutti si sedettero
tranne me, troppo rimbambito per farlo, “Junmyeon Junmyeon siediti
...”, mi afferrò la mano Kyungsoo, e rimasi imbambolato per tutta
la lezione col respiro convulso, il sudore, e il rossore sulle
guance, mentre il mio sconosciuto spiegava la materia con voce
profonda e sexy, e io continuavo solo a pensare alla sera prima.
Poi
la lezione finì, “Quanto ci metti? Noi ti aspettiamo fuori...”
disse Chanyeol; stavo temporeggiando nel sistemarmi i libri per poter
parlare un attimo con lui.
Aspettai
fino che uscirono tutti, ed io fui l'ultimo, ma nulla, il professor
Wu Fan non mi badava d'uno sguardo e guardava un libro davanti a sé
… stavo per andarmene quando: “Stamattina non ho fatto in tempo a
dirti che ti stanno bene i miei vestiti”, solo allora mi guardò;
“Ahh
grazie ...”
“L'invito
è ancora valido sai” mi disse sorridendo con quel suo modo
particolare che ti scioglie, “Beh anche più tardi … dopo la
biblioteca si intende …”
“Certo,
devi studiare sopratutto per la mia materia”, e mi fece
l'occhiolino, “Ehh già …”, gli sorrisi imbarazzato e mi
allontanai, certo che con lui avrei fatto delle meravigliose lezioni
private... per tutto l'anno.
A Cry Baby “la tua" Wu Fan.... kekekkeek ♥
Chiedo scusa se non ho ancora postato un capitolo delle altre tre fic che ho in corso^^' ma spero in settimana di aver la possibilità e il tempo! UWU ciaoooo a tutti ♥ chu!