Mi giro e mi abbasso per raccogliere un oggetto da terra.
Accidenti! Non lo vedo più eppure era qui…
Guardandomi attorno scorgo, con la coda dell’occhio un libricino rosa un po’ strappato all’estremità.
Un senso di ansia e di oppressione mi invade lo sterno e si diffonde in tutto il torace, dandomi a volte qualche piccola scossa elettrica… è questo ciò che provo ora, rimango immobile, indecisa sul da farsi, lenta mi avvicino a ciò che è il motivo di tanta incertezza e titubanza.
Lo prendo  con la punta delle dita, come fosse infetto, lo squadro un po’…
Mi siedo e soffio sulla copertina, la polvere vola via, quei piccoli granelli incolore si spandono ovunque e si posano chissà dove; tossisco, infastidita dal polverio.
Quanti ricordi mi riaffiorano nella mente; belli, brutti, tristi, felici, banali…
Comunque, sempre ricordi restano ed è proprio grazie a questi che ora, sono quella che sono.
Apro il libretto, leggo le prime due righe e già vorrei smettere, invasa dalla nostalgia di quei momenti.
“caro diario,
vivo in un mondo pieno di gente che finge di essere ciò che non è… diciamo che indossa una maschera… forse per apparire quello che, crede possa piacere agli altri. È successo anche a me… la mia migliore amica mi ha voltato le spalle…”
il mio DIARIO, già, il mio diario di quando ero piccola, adolescente.
Riprendo a leggere e non riesco a staccare gli occhi da quelle pagine ormai ingiallite dal tempo e dall’umidità.
“… ora non so cosa farò, probabilmente andrò a parlare un po’ con papà dei miei problemi, lui fingerà indifferenza, come al solito, però in realtà mi ascolta attentamente e soffre nel vedere che sto male. Lo so, lo si legge nei suoi occhi… un tempo cruenti e malvagi e ora “dolci”, beh non proprio, ma comunque diversi…”
Che buffo, mi sembra come di rivivere quelle sensazioni…
A quel tempo le mie uniche preoccupazioni erano la scuola, gli amici, i ragazzi, i genitori…
Mentre ora, a ventisei anni mi ritrovo con problemi ben peggiori.
Innanzitutto ho un figlio bellissimo di tre anni che si chiama Kalvin, un marito che adoro, Goten, si esatto… il dongiovanni, il bambinello troppo cresciuto amico di mio fratello, ma non ho imposto regole al mio cuore e lui, ha fatto la sua scelta.
Poi una piccola creaturina che ancora deve nascere e che è ancora dentro di me, è incredibile come per una cosa così naturale siano tutti in fermento, manca poco ormai, sarà una femmina abbiamo già scelto il nome Ylenia… non so perché proprio “Ylenia” ma ci piaceva.
Alzo lo sguardo, osservo l’orologio appeso alla parete… le cinque un’ora e Goten sarà a casa, da me. È un ingegnere.
Accarezzo il mio ventre gonfio, sento qualcosa muoversi, amo già quel movimento, lo voglio sentire ancora per un po’.
_mamma…_ il “mio bambino” mi fa tornare “alla realtà”
_poccio fale il bagno?_ mi chiede con l’innocenza dei suoi tre anni.
_se non impari a parlare non puoi fare proprio niente_ gli rispondo scherzando e gli tendo la mano, lui l’afferra e insieme ci dirigiamo verso il piano inferiore dove si trova la piscina.
La mia casa è enorme!!!
Tre piani, giardino, piscina, palestra, tutto insomma…
Sento suonare il campanello, è mio marito! Come una bambina che aspetta l’arrivo dell’amichetta corro ad aprirgli. Gli appendo la giacca sul portabiti accanto alla porta, gli sorrido e lui mi racconta la sua giornata.
Non mi ricordo come mai ci siamo messi insieme… inevitabile…
Eravamo i pezzi perfetti per comporre il puzzle
Siamo i pezzi perfetti per comporre il puzzle, io, te, Kalvin; Ylenia…  
Vorrei urlartelo, urlarti che TI AMO, ma mi limito a sorriderti per farti capire che nulla è cambiato dal giorno del nostro matrimonio, il giorno in cui ci siamo giurati amore eterno… il nostro giorno e la fede al dito ne è la prova, la prova inconfutabile del nostro amore.
Kalvin ti corre incontro è ancora bagnato.
_vai a cambiarti se non vuoi ammalarti!_ gli dico, lui annuisce e sale le scale. Lo vedo allontanarsi dietro la porta di camera sua.
Solo pochi anni fa ero io al suo posto, ero io che entravo in camera mia sbattendo la porta, quando ero arrabbiata.
Ho avuto un’infanzia felice, un’adolescenza un po’ problematica… come tutti del resto.
E ora non ho nulla da dire se non: grazie mamma, grazie papà per non avermi fatto mancare nulla allora.
Grazie Goten, grazie Kalvin per non avermi fatto mancare nulla ora.
Questo è il mio piccolo mondo, incomprensioni, incertezze, discussioni… ce ne sono molte… ma dopotutto è il MIO… e non ce la farei senza.

Ho superato il limite di indecenza!!! ^^
Mi sono scervellata per inventare una fic su Bra e Goten che adoro!!! Ma è venuto fuori solo questo, mi dispiace più di tanto non posso spingermi… il mio cervellino ha una fantasia MOOOOOOLTO ristretta… accontentatevi ^^

Ringrazio tutti coloro che hanno commentato l’altra fic:

emyc: grazie del complimento ^////^ e grazie della recensione spero non ti rimangerai le parole dette con questa (sempre se tu la voglia leggere e commentare è ovvio) baci8

Shari_Aruna: Shari!!! Hai commentato ancora!!! (me ti fa l’inchino) grazie mille, l’unica che deve arrossire qui sono io perché tu sarai già abituata ai complimenti… le tue fic sono bellissime!!! ^/////^ ( comunque me contenta se arrossisci per un mio complimentuzzo) un grazie ancora della bella rece che mi hai fatto!!! Un mega baci8

Minisirena: grazie di cuore anche a te… baci8(me si commuove)

LORIGETA: tu avere osato dire che tu non essere brava??!!! Ma… è_é tu essere MOLTO BRAVA!!! Grazie mille per la rece (me contenta) un baci8!

Erika: Eri, hai commentato anche tu!!! Che bello!! Non preoccuparti per “la pubblicità occulta” fai bene a farti pubblicità!!! Grazie anche a te per il commento l’ho davvero gradito!! Un baci8 anche a te!         

Poi  non aggiungo altro perché sono già tesa abbastanza, ho troppo paura che sta storia faccia vomitare, nel caso qualcuno voglia commentare mi farebbe un grosso favore accetto anche cose del tipo: ma vai ad annaffiare i fiori che forse ti viene meglio!!! XD!!!

Un baci8! Erika!