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Autore: El_Roy    05/11/2012    3 recensioni
Un terribile omicidio ha avuto luogo nella Londra vittoriana. Chi aiuterà il Dottore, Amy e Rory a districare la complicata matassa di eventi e ad acchiappare il farabutto?
Buona lettura!
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Rory Williams
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Timidamente l'immagine del Tardis fece capolino in una stradicciuola di una grande città immersa nel viavai quotidiano. Piano piano si fece sempre più concreta e finalmente, con il cessar del fracasso, la macchina del tempo atterrò e la porta si spalancò dinnanzi ad una nuova avventura.
"Benvenuti nella Londra del 2894! Quasi 900 anni nel futuro, cari Pond ed ecco cosa non vedreste mai se non grazie a quel sexy marchingegno che è il Tardis!" fece la figura in giacca di tweed e cravattino che aveva aperto la porta accompagnato dallo sguardo accigliato di un ragazzo e una ragazza che diffidenti si affacciavano su quella che doveva essere la Londra del 2894.
"Un po'...antica, non trovi Dottore? Niente macchine volanti, skateboard a cuscinetti d'aria e Marty McFly!" disse Amy adocchiando un uomo in cilindro che noncurante passava davanti al Tardis sistemandosi il bastone sul braccio.
"Si...o qui a Londra 2894 hanno il gusto per il vintage, o qualcosa è andato storto. Ancora una volta." aggiunse Rory lanciando un'occhiataccia al Dottore mentre pronunciava più o meno deciso l'ultima sentenza.
"Mh, si, bizzarro." accordò il Dottore tirando fuori la lingua e leccando l'aria.
"A giudicare dal gusto dell'aria di queste parti, direi che numero 1) si siamo a Londra, ma numero 2) non è l'anno 2894. Troppo poco metallo nell'aria, in quegli anni gli umani faranno anche le mutande con il metallo. Con un po' di fortuna azzarderei che il Tardis ci ha portati circa 1000 anni prima della nostra destinazione desiderata."
"Vuoi dire che il Tardis ha sbagliato e che siamo nel 1894?" sbottò Amelia un po' frustrata. Non era proprio il viaggio da sogno futuristico che aveva loro promesso il Dottore.
"No, Amy Pond, non ha sbagliato. Ci ha solo portati qui. Dobbiamo ancora scoprire il perchè, quindi che ne dite di un giro nell'ultimo decennio dell'Ottocento?" Amy e Rory si scambiarono un'occhiata esasperata, poi uscirono dal Tardis mentre il Dottore chiudeva per un istante la porta blu per ricomparire poco dopo con una bombetta color rosso scarlatto in testa.
"Una bombetta, Dottore? Il fez non era abbastanza?" incalzò Amy.
"Non aver paura di sembrare ridicolo, Pond. E poi....le bombette sono forti. E anche i fez." replicò sistemandosi il copricapo. Dopodichè saettò fuori dal Tardis e si appropriò dell'investitura di chaperon malgrado la riluttanza di Mr. e Mrs. Pond. 
"Fine Ottocento!" esclamò passeggiando per le strade di Londra.
"Londra è la più grande città di tutto il mondo! Adoro l'epoca vittoriana! Le ferrovie! E il colera! Beh...il colera non è così divertente come sembra...non lo è affatto, ora che ci penso. La Regina Vittoria siede sul suo trono e lo farà ancora per sette anni! La rivoluzione industriale galoppa fulminea e la gente lavora, produce e..."
Un urlo interrompe il monologo del Dottore che subito si voltà nella direzione del suono imitato dai suoi companion.
"....urla." terminò. 
"Cos'è stato, Dottore?!" chiese allarmato Rory.
"Non ne ho idea, ma in pratica...beh, corriamo a vedere!" Percorsero una strada larga fino ad una svolta a sinistra, dove adocchiarono una folla di curiosi disposta a cerchio intorno a qualcosa.
"Fate largo, sono un Dottore in svariate cose!" disse il Signore del Tempo mentre la folla gli faceva spazio. "Chiamate Scotland Yard!" urlava qualcuno; "Aiuto, aiuto, c'è bisogno di aiuto!" faceva eco qualcun altro. Ciò che si presentava agli occhi del Dottore e dei Pond era un uomo alto circa 1.65, sui 60 anni e vestito con un completo a coste marrone scuro. Una lente degli occhiali dalla montatura dorata che portava sul naso, era fracassata e ovviamente lui era un po' morto. Definitivamente morto. Amelia si coprì la bocca, ma non distolse lo sguardo mentre Rory le passava il braccio attorno alle spalle e la stringeva a sè. Il Dottore fece scorrere i suoi occhi esperti lungo il corpo e tastò la giacca della vittima. 
"Cosa gli è successo, Dottore?" chiese Rory esitante.
"Non saprei; proprio non saprei." mormorò mentre qualcosa attirava la sua attenzione. Si sporse verso il collo del pover'uomo e parlò ad alta voce:
"C'è un foro qua. Piccolo, piccolo, come quello di un ago, ma c'è un foro." Si allontanò dal corpo rimettendosi in piedi ed estrasse il suo fidato strumento, il cacciavite sonico che si mise a bippare dopo esser stato puntato sul corpo con sommo stupore della folla che ancora voleva sfamare la propria curiosità.
"Oh, non vi preoccupare. E' il mio dispositivo sonico, in dotazione a tutti gli uomini di scienza più....scienziologi. Fa un sacco di cose divertenti, una di queste è identificare la presenza o meno di materiale....mh, diciamo straniero."
"...vuol dire alieno!" sussurrò il Dottore ad Amy e Rory che lo guardarono come a voler dire "ma non mi dire."
"E direi che questo foro è proprio straniero. Qui c'è qualcosa di forestiero, oh si! Ora; possiamo quindi dire che l'aggressore ha ucciso questo pover'uomo...chissà, per un attacco di ferocia? Magari voleva rubargli il portamonete, ah-ah-ah!" fece il Dottore non troppo convinto. Fu allora che dalla folla si spinse in avanti un uomo con un bel paio di baffi canuti e con un completo ornato di cravatta blu scuro. L'uomo, che doveva essere circa sulla trentina o poco più, si avvicinò al cadavere e gli lanciò un'occhiata; poi si avvicinò al Dottore.
"Esimio collega, devo dissentire con la sua analisi. Il movente dell'assassinio è più che palese, agli occhi di uno scienziato ed io ho la fortuna di appartenere all'albo giusto, Dottor..."
"Oh, Dottor...e. Dottore e basta."
"E sia." continuò l'uomo lanciando un'occhiata torva al ragazzo spettinato.
"Stavo dicendo, Dottor Dottore che gli eventi devono essersi susseguiti più o meno in questo modo. L'aggressore deve aver colpito da dietro la vittima, facendola capitolare lungo distesa a faccia in giù. Ecco perchè la lente degli occhiali è infranta! Subito dopo ha colpito l'uomo procurandogli quel piccolo foro che anche lei ha notato; il tutto mentre la vittima era a faccia in giù sul pavimento. Poi velocemente l'ha rivoltata con il viso verso il cielo; ma perchè farlo? Probabilmente, e non credo di peccare di superbia se dico che è la spiegazione più plausibile, l'omicida stava cercando qualcosa nella giacca di questo poveretto. Più precisamente direi nella tasca interna della giacca, che sarebbe stata la più inaccessibile se il corpo fosse rimasto in posizione prona." l'uomo si chinò verso la tasca interna del cadavere e tuffò la grande mano dentro di essa, estraendone poco dopo alcuni residui di una sostanza di qualche tipo, il tutto sotto lo sguardo stupito di Dottore e compagni.
"Ed ecco qua. Zolfo, direi a colpo d'occhio! Qualsiasi oggetto fosse contenuto nella tasca di quest'uomo si è lasciato dietro un alone di zolfo. Ringrazio i miei studi chimici che mi consentono di riconoscere un composto del genere in un batter d'occhio; ma continuiamo, perchè siamo vicini a chiudere il cerchio." si alzò e si spostò poco più distante dalla vittima, in un punto dove la strada non era lastricata e si intravedeva del fango misto ad erba ai piedi di un alberello solitario.
"Queste impronte sono fresche, quindi è possibile che siano state lasciate dall'aggressore. Non sono le uniche impronte qui in questo punto, ma senz'altro colui che le ha lasciate aveva una gran fretta quindi tenderei a consegnargliene l'appartenenza. Diciamo che analizzando brevemente l'ampiezza del passo, posso dire che quest'uomo, perchè dubito si tratti di una donna, è alto approssimativamente....beh, più di due metri! Non credo sia un'impresa ardua rintracciarlo allora! Quindi stiamo cercando un uomo molto alto con addosso un oggetto che semina zolfo e un'arma capace di praticare un piccolo foro. Siamo a buon punto."
Il Dottore, Amy e Rory erano cullati dalle deduzioni così precise e inespugnabili di quell'uomo comparso dal niente.
"Lei è davvero, davvero, davveeeeeeero geniale signore. Come ha detto che si chiama?" chiese il Dottore.
"Oh, che maleducato. Il mio nome è Arthur Conan Doyle." rispose lui.
   
 
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