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Autore: Ryta Holmes    06/11/2012    8 recensioni
Merlin avvertì il contatto del terreno sotto di sé, mentre veniva adagiato con delicatezza. Il respiro sempre più fievole e una grande stanchezza interiore. Era davvero arrivata la fine?
“Morirò… e voi non saprete… mai nulla…”
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Desclaimer: i personaggi di Merlin non mi appartengono, se fosse così farei di loro ciò che vorrei e non sarebbe un bene per nessuno, tranne che per me e per le fan Merthur. Ad ogni modo scrivo senza scopo di lucro tranne quello di divertirmi!
 

SENZA AVERTI DETTO NULLA

 
Bruciato. Avvertiva solo l’odore del  bruciato nelle narici. Il suo cervello non poteva registrare altro al momento, perché tutto il resto era confuso. Gli occhi vagavano persi nel caos generale. Le orecchie erano piene di un vociare e un gridare confuso. 
Non poteva sentire altro Merlin se non quel puzzo del bruciato… e il dolore. Un dolore acuto e lancinante sul fianco destro. Un dolore intenso misto a calore, come il sangue, tanto sangue che fuoriusciva da quella ferita.
Non era più lucido Merlin, in quel momento. Solo dolore e bruciato, bruciato e dolore. Dopo che la spada aveva tranciato le carni tutto si era fatto confuso.
Non si era accorto del grido di Re Arthur; non si era accorto di quelle braccia poderose che avevano arrestato la sua caduta verso il terreno. E non si era accorto di quando quelle stesse braccia lo avevano sorretto e portato lontano. Via dal fragore della battaglia di Camelot, via dalle grida di morte, via dal sangue e da quei nemici troppo potenti che avevano assaltato la città.
Non capiva Merlin perché ad un certo punto non sentiva più nulla. Era stato portato via ma tutto quel silenzio fu interpretato in maniera diversa. Non c’era più il puzzo del bruciato. Non c’era più il dolore.
“Sto morendo…” esordì. Parole disperate, sfuggite dalle labbra contratte.
“Non dire assurdità, imbecille!” la voce del Re gli giunse lontana, eppure arrivò per scuoterlo. Merlin cercò di aprire gli occhi ma non ci riuscì: erano così pesanti…
“Sono ferito anch’io ma non per questo piango come una donzella!” il tono aspro di Arthur tradì una certa preoccupazione e Merlin lo capì. Stava sminuendo ma quella ferita al fianco era pericolosa. E insanguinata. Anche se aveva smesso di far male.
“Lasciatemi qui… andate a salvare Camelot.” La voce era flebile ma era l’unica cosa che gli era rimasta. Il resto del corpo non rispondeva, mentre il Re lo trasportava nei sotterranei più nascosti della città.
“Non posso! Tu stai… devo curare te prima.” Ancora esitazione, ancora preoccupazione. Merlin sapeva a cosa stava andando incontro. Quella constatazione improvvisamente lo colpì in pieno… e lo intristì.
“Sto morendo…” mormorò disperato. “Sto morendo… e non vi ho detto niente.”
“Smettila! Smettila smettila, ancora poco e saremo al sicuro!”
“Lasciatemi qui…” ripeté Merlin. Stava morendo, niente aveva senso più. Ma non poteva andarsene senza aver chiarito la verità.
“Non vi ho detto niente… morirò senza… senza avervi detto di essere un mago… e che siete la cosa più importante-“
“Stai delirando!”
Quell’interruzione non fermò Merlin che continuò imperterrito. Ormai cosa aveva da perdere?
“Siete la cosa più importante che mi sia capitata… siete tutto per me… e io morirò… e non potrò dirvelo… e non potrò amarvi… più… e non saprete mai della mia…magia…”
“Siamo arrivati.”
Merlin avvertì il contatto del terreno sotto di sé, mentre veniva adagiato con delicatezza. Il respiro sempre più fievole e una grande stanchezza interiore. Era davvero arrivata la fine?
“Morirò… e voi non saprete… mai nulla…”
Un ultimo sospiro e poi l’incoscienza.

***

Bruciato. Avvertiva solo l’odore del bruciato nelle narici. Ma questa volta era diverso. Non era più il puzzo acre della città distrutta. Un odore diverso, più dolce, come di legna che arde in un fuoco. Un odore di tranquillità che svegliò Merlin senza allarmi.
Un momento in cui ancora si è incoscienti e i ricordi non sono riaffiorati a tal punto da mutare quel senso di quiete del primo risveglio. Un solo istante. Poi la battaglia, la ferita, Arhur. Tutto ritornò a galla.
Merlin aprì gli occhi e si accorse di essere vivo. Il suo fianco bruciava e pulsava di nuovo ma qualcosa di molto stretto lo stringeva. Si tastò la parte ferita e notò una fasciatura rudimentale ma che era servita a frenare l’emorragia. Merlin aveva riacquistato anche la vista ora, nonostante sentisse addosso il calore della febbre e si guardò il fianco scorgendo il tessuto del mantello di Arthur.
Quel collegamento lo portò a voltarsi per la stanza illuminata da un piccolo falò. Era vuota. Il luogo lo conosceva, era uno dei cunicoli in cui un tempo aveva nascosto Freya, la ragazza che poi divenne la Dama del Lago. Ma Arthur? Dove era finito?
“Forse mi ha davvero lasciato qui.” Quel pensiero espresso ad alta voce ne provocò un altro. Anzi ad essere precisi scatenò un ricordo. All’improvviso la consapevolezza di quali fossero state le sue ultime parole prima di perdere i sensi, lo assalì… e lo terrorizzò.
“Merlin, sei sveglio!”
Il richiamo lo fece sobbalzare notevolmente, anche perché la sua stessa voce che si dichiarava mago e che peggio ancora dichiarava amore eterno al proprio re, gli risuonò impietosamente nelle orecchie. Eppure Arthur non sembrò aver notato quel turbamento, perché si avvicinò sorridendo soddisfatto.
“Era ora, credevo volessi dormire in eterno!” scherzò il sovrano, senza celare il suo sollievo nel vederlo vivo e vegeto. Gli si sedette accanto e gli sfiorò la nuca con uno scappellotto affettuoso.
Merlin annuì deglutendo e studiando negli occhi il suo Re con preoccupazione. E se per caso si fosse sognato tutto?
“E Camelot?”
Arthur alzò gli occhi al cielo in un sospiro. “Sono andato fuori a controllare. Camelot è stata presa… ma prima che ti colpissero ho visto i miei cavalieri uscire dalla città per mettere in salvo gli abitanti che ancora non erano scappati. Sono convinto che se ci riorganizzassimo, potremo riprendercela.”
“Siete ottimista.”
“Devo esserlo.”
Arthur lanciò a Merlin uno sguardo determinato che il mago non riuscì a reggere a lungo.
“Dovrai rimetterti in fretta.” Soggiunse poi il sovrano. “Servi anche tu per fare tutto questo.”
“Io?” e Merlin capì. Non era stato tutto un sogno.
Arthur lo guardava con una strana espressione. Come se fosse uscito vincitore da una lotta interiore contro se stesso e i suoi principi e dove alla fine aveva prevalso la ragione.
“Credevo delirassi e invece… non è stata la fasciatura a fermarti l’emorragia. Sei stato tu, da solo… hai mormorato qualcosa nel sonno e poi…”
Merlin lesse paura nei suoi occhi, ancora un lampo prima che tornassero di nuovo risoluti. “Ma sei vivo. Lo devi a questo, credo… e qualsiasi cosa sia non la ringrazierò mai abbastanza.”
“Arthur io…”
Il sovrano sollevò una mano per zittirlo. “Merlin, mi servirà la tua magia per recuperare Camelot”.
“D’accordo.”
Non ci fu bisogno di altro. Un’occhiata d’intesa bastò a siglare un accordo che in realtà era stato già fatto mille altre volte dal momento in cui erano diventate le due facce di una medaglia.
Ma c’era ancora qualcosa che mancava, qualcosa che andava chiarito e che a Merlin stava troppo a cuore perché venisse lasciato in sospeso. Doveva chiarirsi e dirgli che prima nel delirio stava esagerando, che i suoi sentimenti non potevano essere così forti, che…
“Ah per quell’altra cosa…” Arthur interruppe il filo dei suoi pensieri e si fece improvvisamente più vicino. Merlin trattenne il fiato, mentre il sovrano inspirò profondamente, prima di allontanarsi di nuovo.
“Ne riparleremo dopo.”
Merlin sgranò gli occhi, sorpreso, concedendosi ancora di trattenere il respiro.
Camelot doveva essere riconquistata. Necessariamente.

FINE

Buonasera. Non so esattamente cosa sia… avevo voglia di scrivere ed ecco qui questa shottina senza capo né coda che non si colloca da nessuna parte delle serie. Non è tutta farina del mio sacco, mi sono ispirata ad una scena delle “Cronache del ghiaccio e del fuoco”, una delle più belle a dire la verità ma non aggiungo altro perché a chi non ha letto il libro non voglio rovinare la sorpresa, mentre chi lo conosce, avrà capito =) cmq cala i personaggi in questa scena, inventa di là ed è uscita fuori tale cosa.
Se non dovesse convincervi, non fatevi problemi a dirmelo, tanto non convince nemmeno me XD
Ringrazio tutti coloro che la leggeranno.
Buonanotte, Ry
   
 
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