Ed era così bello che avrei voluto ucciderlo.
Era un amore assassino, il mio.
Era
Lui era seduto li davanti a me, con il suo faccino tenero e quei suoi dannati occhi; io ero seduta davanti a lui, con la faccia incazzata e con i pugni chiusi che mi tremavano da nervoso. In tasca avevo ciò che avrebbe
potuto cambiare la mia vita, ma soprattutto la sua: quel coltellino che mi aveva fatto imparare ad usare lui, con tanta dedizione, senza sapere che un giorno tutto quell'impegno gli si sarebbe ritorto contro.
E fu tutto così terribilmente facile, bastò un invito a strimpellare qualche nota con la chitarra, che quasi non provai soddisfazione nel vedere quello che avevo appena fatto.
Era li, davanti a me, ed ora i suoi occhi non mi guardavano più e la sua bella faccia non era più come prima.
Avevo le mani sporche di sangue e la mia camicia non era più bianca. La sua era strappata sul petto, in modo da permettermi di compiere ciò che ormai era destino.
Presi coraggio e cominciai a tagliare: pelle che si lacerava al minimo tocco, ossa che graffiavano; e poi finalmente arrivò. E lo vidi, tanto amato, tanto desiderato: il suo cuore. Lo presi tra le mani, pulsava ancora, e da un buco usciva un rivolo di sangue: era così caldo, così denso. E poi mi venne in mente. Presi un laccio e lo passai in quel buco, e mi misi quella macabra collana al collo. Mi sdraiai accanto al suo corpo morente. Ora lui e il suo cuore potevano essere miei, per sempre.
E fu tutto così terribilmente facile, bastò un invito a strimpellare qualche nota con la chitarra, che quasi non provai soddisfazione nel vedere quello che avevo appena fatto.
Era li, davanti a me, ed ora i suoi occhi non mi guardavano più e la sua bella faccia non era più come prima.
Avevo le mani sporche di sangue e la mia camicia non era più bianca. La sua era strappata sul petto, in modo da permettermi di compiere ciò che ormai era destino.
Presi coraggio e cominciai a tagliare: pelle che si lacerava al minimo tocco, ossa che graffiavano; e poi finalmente arrivò. E lo vidi, tanto amato, tanto desiderato: il suo cuore. Lo presi tra le mani, pulsava ancora, e da un buco usciva un rivolo di sangue: era così caldo, così denso. E poi mi venne in mente. Presi un laccio e lo passai in quel buco, e mi misi quella macabra collana al collo. Mi sdraiai accanto al suo corpo morente. Ora lui e il suo cuore potevano essere miei, per sempre.
*Spazio autrice.*
Innanzi tutto grazie a chiunque sia arrivato fin quì.
Passando alla storia: ce l'avevo in mente già da un pò ma non avevo il coraggio di pubblicarla, e mi sto vergognando da morire é.é
Bè, che dire, lasciate una recensione? Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. (Accetto anche critiche u.u)
'Abbè, alla prossima. c:
-Liz.