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Autore: Ayatsuri    09/11/2012    5 recensioni
Inizio a tremare, mi gira la testa, no, non me lo sto immaginando! L'aria tutt'intorno si è fatta improvvisamente fredda, nuvole di vapore mi escono dalla bocca, provo una strana sensazione, quasi… soprannaturale.
"Fantasmi? No, non può essere, non esistono, son solo storielle per bambini, per spaventare, son solo… leggende; si, leggende."
Questa parola, l'ho sempre utilizzata per definire bugie ormai conosciute e tramandate, che alla fine son diventate quasi realtà, ma cos'è veramente una leggenda?
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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E' il 31 Ottobre, la sera di Halloween, mi trovo nel bosco, a girare senza una meta, nè un motivo; forse per quella stupida scommessa fatta con quegli scemi dei miei compagni, forse per distaccami un po' dal caos del paese.
In ogni caso è bello, sono circondato da calma, si sente solo il fruscio provocato dal vento tra le foglie, ma qualcosa non va, sento come una presenza; non c'è un uccello che cinguetta, non un animale che corra, nessun rumore tranne quello dei miei passi e quello del vento; ma non ci do peso;
"In fondo è notte e gli animali saranno nelle proprie tane" penso.
Ad un tratto anche il vento cessa di soffiare, un brivido mi percorre la schiena, inizio a sentire freddo, è come se fossi osservato, come se la natura si fosse fermata ad osservare, stando attenta a non far rumore.
mi guardo attorno, la testa mi si riempie di pensieri, ho paura.
Poi capisco;
"Son solo quegli scemi della mia classe; vogliono solo spaventarmi; bèh, non voglio dargli questa soddisfazione."
Mi giro e proseguo, ancora ho dei dubbi sul fatto che sian veramente loro, ma cerco di non pensarci.
Inizio a tremare, mi gira la testa, no, non me lo sto immaginando! L'aria tutt'intorno si è fatta improvvisamente fredda, nuvole di vapore mi escono dalla bocca, provo una strana sensazione, quasi… soprannaturale.
"Fantasmi? No, non può essere, non esistono, son solo storielle per bambini, per spaventare, son solo… leggende; si, leggende."
Questa parola, l'ho sempre utilizzata per definire bugie ormai conosciute e tramandate, che alla fine son diventate quasi realtà, ma cos'è veramente una leggenda?
Una moltitudine di idee e pensieri mi riempie la mente, cerco di scacciarli per quanto possibile.
Proseguo il cammino, girandomi di tanto in tanto, stando attendo a dove mettevo i piedi e osservando ciò che mi sta attorno, sento sempre la sensazione di essere osservato; la temperatura non accenna a salire, anzi, un leggero strato di nebbia si sta creando ai miei piedi e pian piano si sta infittendo, fino a limitarmi la vista, questa serata inizia ad esser decisamente strana, quasi a tema con la festività del giorno, anzi, più… tetra.
Finalmente gli alberi iniziano a diradarsi, aprendosi in una specie di piazza naturale, dove la nebbia non è particolarmente fitta e mi permette una vista abbastanza buona.
Ora mi trovo esattamente al centro, mi giro osservando tutto, in tutte le mie escursioni nel bosco non avevo mai visto questo posto, né l'avevo mai notato nelle carte.
Sento un lieve fruscio, il primo rumore dopo… quanto tempo è passato? Dieci minuti? Un'ora?
Non lo so, ho perso la cognizione del tempo, è come se questo non trascorresse, in effetti nulla si era mosso da quando il vento aveva cessato di soffiare.
Un secondo fruscio mi riporta alla realtà, se così si può definire.
Cerco di localizzare la provenienza del lieve suono, impresa assai ardua data la vastità dell'area e la sottigliezza del "sussurro".
Poi lo vedo, un solo secondo, nulla di più, ma mi è bastato per memorizzare ciò che ho scorto tra i cespugli.
Era un Absol, ma era diverso dal resto della specie, era Nightmare, varie leggende narravano di lui; capii che era lui, non per l'aspetto, ma per un altro motivo, che non so neanche io, l'ho saputo e basta.
Era più grande di un Absol normale, anche se non di molto, il pelo era scuro, tendente dal grigio al nero, la coda lacerata, di un nero puro, il manto era sporco di terra e… sangue, la falce sulla testa anch'essa di un nero scuro come la pece e sporca di sangue, ma questo, a differenza di quello sul corpo, fresco.
Sono terrorizzato, ecco cos'era che avevo percepito fino a quel momento, la cosa che mi osservava.
Anche se l'avevo visto solo per un secondo ho l'impressione che si sia voltato, che mi abbia fissato, solo per un'istante; aveva una cicatrice non rimarginata sull'occhio e uno sguardo triste, gli occhi, scuri e profondi e penetranti, profondi come nulla che conosco o che abbia mai visto.
Rimango immobile.

Il giorno seguente la notizia in prima pagina è uguale su tutti i giornali e tutti i telegiornali parlavano dello stesso fatto: Quattordicenne trovato morto all'entrata del bosco.
Le notizie sono scarse, dicono solo che non ci son tracce di aggressione sul corpo e che probabilmente è morto per il freddo, al rientro a casa dopo un'uscita nel bosco, probabilmente per scommessa, ma tutti sapevano che non era così.
Negli anni a seguire ci furono altri strani casi, tutti riguardanti il bosco, infatti tutti coloro che entrarono nel bosco ne uscirono impazziti e dicevano tutti la stessa cosa:
«Mi osservava, mi stava osservando!»
Nessuno disse chi, nessuno lo vide.
Il bosco fu poi incendiato e i suoi resti distrutti e dispersi.Il posto in cui ero capitato non appariva sulle carte, ne fu mai visto da altri; quello non era il bosco.
C'è un motivo se le leggende devono rimanere tali.

  
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