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Autore: Bei e Feng    10/11/2012    0 recensioni
Mukuro vuole distruggere la mafia e di conquistare il mondo a partire dalla mente di Tsuna, ma ogni volta che ha la possibilità di soggiogarlo, è sempre costretto ad aiutarlo.
Il tempo passa, e le speranze dell'illusionista di raggiungere il suo scopo si affievoliscono: ha i suoi doveri di capo-banda nei confronti della sua gang, e di criminale nei confronti di sé stesso, ma ora ci si mette anche Fran, al quale Rokudo è costretto a fare da maestro.
Mukuro si è ormai rassegnato, e ha già cestinato i suoi progetti di conquista e gloria. Ma se poi, un bel giorno, il maestro scoprisse che il suo allievo incapace possiede in realtà una qualità unica, che lo renderebbe il tassello mancante del suo accantonato piano? E poi: si dissiperà la nebbia sui progetti che Rokudo ha fatto su Tsuna?
Vi auguro un buon viaggio in quel mondo a noi sconosciuto che è la mente di Rokudo Mukuro!
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chikusa, Fran, Mukuro Rokudo, Ryohei Sasagawa, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole tramontava sulle 'tranquille' case di Namimori. Il giorno era passato senza grossi scossoni, e la gente, talmente abituata a vedere tipi strani, non fece caso ad un bambino di circa dieci anni con un curioso copricapo sulla testa, i capelli verdi e gli occhi senza pupilla, che si aggirava per le vie del paesino.
E così il ragazzino andò a zonzo per la città fino a quando, verso il tramonto, sedette su una panchina del parco, con un lecca-lecca in bocca.
In quel momento, un bambino notevolmente più piccolo di lui gli si avvicinò.
"Ciao, come ti chiami?" chiese, più rivolto al lecca-lecca che non a Fran.
"Fran." rispose l'altro, atono. "E tu?"
"Lambo."
Fran si voltò a guardare il suo interlocutore, intuendo subito di avere davanti un tipo con un quoziente intellettivo che si aggirava tra i numeri negativi.
"Ce l'hai un altro lecca-lecca?" domandò il bimbo-mucca.
"Sì." rispose Fran, senza mutare espressione.
"Lambo! Dobbiamo andare a casa!" urlò Tsuna, avvicinandosi.
Il bambino pezzato si voltò in direzione della voce, poi tornò a guardare Fran.
"Me lo dai?" chiese.
"Solo se mi ospiti a casa tua." rispose il ragazzo, con la stessa espressione di prima.
In quel momento Tsuna li raggiunse. "Lambo, non vorrai che la cena si freddi!"
"Tsuna, posso portarlo a casa?" chiese Lambo, additando Fran.
Il Vongola si strinse nelle spalle, sospirando. "Va bene: ormai la mia casa è un ostello! Sei il benvenuto!"

Fran si accorse subito che quella casa era microscopica, e che sarebbe stato molto meglio dormire sulla panchina del parco. Ma cambiò idea una volta assaggiata la cucina di Nana ed essersi messo nel letto della stanza che gli era stata assegnata. Fu il primo ad andare a letto, e nonostante ciò non dormì a lungo: verso mezzanotte, quando erano ormai tutti addormentati, furono svegliati da un tonfo. Fran, Nana, Lambo, I-Pin e Bianchi si precipitarono in corridoio, mentre dalla stanza di Tsuna giunse un urlo... no: due!
"Tsu! Cos'è successo??" chiese Nana, preoccupata.
"Non ti preoccupare, starà giocando." rispose Bianchi, tornando in camera senza aggiungere altro.
"Oh! Allora va tutto bene, come al solito!" sorrise Nana. "Andate a giocare anche voi, bambini."
Lambo e I-Pin non persero tempo per fare irruzione nella stanza di Tsuna. Fran, al contrario, li seguì con tutto l'entusiasmo che gli si addice. Ma quando entrò...
"AAAAHHHHH!"
La voce femminile proveniva dalla finestra, dove una sagoma si stava sporgendo di fuori.
"QUALCUNO FACCIA QUALCOSAAA!!!"
"Se proprio insisti..." rispose un'altra voce che Fran aveva l'impressione di aver già sentito, almeno una volta.
Sawada lanciò un altro urlo.
Incuriosito e perplesso, il bambino si avvicinò alla finestra, e alla luce pallida della luna, lo riconobbe...
"Tu sei la scimmia urlatrice con i capelli bianchi!"
"AAHH!"
Spaventato dall'improvvisa apparizione di quella figura spettrale che era Fran, lo sconosciuto si lanciò fuori dalla finestra. L'illusionista, per niente sorpreso, si sporse e guardò fuori.
L'uno accanto all'altro, Tsuna e Ryohei tentavano di restare attaccati al davanzale della finestra con una mano sola.
Sasagawa, ancora in collera con Sawada, aveva deciso di fare un attentato a Tsunayoshi nel sonno e al buio, entrando dalla finestra. Facendo il suo teatrale ingresso, però, era inciampato nei fili della Play Station, ed era caduto addosso a Tsuna, che, svegliato di soprassalto, si era messo a cercare a tentoni la porta della sua camera. Ovviamente, però, era andato a sbattere contro la finestra e aveva fatto una mezza capriola di fuori. Prontamente, il Vongola si era aggrappato al davanzale esterno. Ryohei, dalla finestra, che stava cercando inutilmete di spingerlo giù, lo aveva raggiunto a causa dello spavento causato dall'arrivo di Fran. Isomma, cose improbabili, come da copione.
Improvvisamente, Sasagawa afferrò con una mano la giacca del ragazzino dai capelli verdi, trascinandolo fuori... ma il cappellone del bambino restò incastrato nella finestra, per fortuna di tutti e tre.
"Se ci aiuterai potrai entrare nel club di boxe!!!" urlò Sasagawa al ragazzino.
Era difficile, sia per Fran, che per Tsuna, in quella posizione, spiegare gentilmente al Fratellone che a nessuno dei due importava niente del club di boxe.
"Bimbo-mucca!" urlò l'illusionista, senza mutare espressione. "Lo vuoi un altro lecca-lecca? Allora va'a chiamare qualcuno!!!"
"Speriamo che torni!" sospirò il Vongola.
"Sawada!" esclamò Ryohei, afferrando con una mano il colletto del pigiama di Tsuna. "Mi scuso ALL'ESTREMO!!!"
Sawada?? Nella mente di Fran si accese un ricordo. Si voltò verso Tsuna. Anche il Vongola, sentendosi osservato, si voltò, incontrando gli occhi smeraldini e vuoti di Fran, e, improvvisamente, avvertì una strana sensazione, ma non fu l'unico:
"Ehi! Perché sono diventato basso ALL'ESTREMO??" urlò Ryohei dal corpo di Tsuna.
"E perché io ho un cappello sulla testa??" squittì Tsuna dal corpo di Fran, cercando di levarsi il cappello.
"Non levarlo, stupido! Rischiamo di cadere tutti!" esclamò Fran, al posto di Ryohei.
"Ma che è successo??" chiese Sasagawa.
"...Sei stato tu che quel giorno, a scuola!" improvvisamente, Tsuna realizzò.
"Esatto." rispose il ragazzino dai capelli verdi, atono.
"Allora sei stato tu a dire quelle parole a mia sorella! Brutto...!" urlò Ryohei, tentando di dare un cazzotto a Fran. Ma Tsuna lo fermò in tempo.
"Non vedo che cosa ci sia di male a dire ad una ragazza che è carina."
Aveva solamente detto che Kyoko era carina? Tsuna sospirò. Perché il Fratellone era così protettivo con la sorella?
"Non credo che il bambino pezzato tornerà," ammise Fran, in risposta agli sguardi rassegnati degli altri due. "Ma so che verrà a riprendersi il lecca-lecca!..."
"DECIMO!!!"
In quel momento, Gokudera, Haru, Yamamoto e Kyoko si fermarono sotto la finestra dalla quale sporgevano i tre ragazzi.
"Fratellone! Cosa ci fai fuori dalla finestra di Tsuna-kun?" chiese Kyoko, perplessa.
"Io... eh... be'... facevo..." rispose Fran dal corpo di Ryohei, esitante.
"Gli esercizi di matematica con Sawada." suggerì Sasagawa dal corpo di Tsuna.
"COOOSA??" urlò Gokudera, furioso. "Testa a Prato faceva i compiti con il Decimo e io non ne sapevo niente??"
E Hayato tirò fuori una decina dei suoi inseparabili candelotti di dinamite, accendendoli.
"HIIIII!!!" urlò Tsuna dal corpo di Fran, sentendo che il suo cappello stava cedendo. "GOKUDERA!!!! FERMATI!!!!!"

Qualche tetto più in là...
Una sagomina con una pistola in mano prendeva la mira.
"Non ti preoccupare: lo fermerai tu!"
E dalla pistola partì un colpo che raggiunse immediatamente la testa del corpo di Fran, ma la mente di Tsuna. Il bambino perse i sensi.
Se solo avesse chiuso la finestra prima di andare a dormire...
Meno di un attimo dopo sbarrò gli occhi smeraldini, ritrovandosi in mutande, mentre una fiamma di colore misto tra il viola e l'arancione iniziò a bruciare sulla fronte del ragazzino.
"REBORN!"
"Mi è sempre piaciuto il gioco delle imitazioni! E siete anche molto bravi!" esclamò Yamamoto, applaudendo.
"CHIUDERO' LA FINESTRA A COSTO DELLA VITA!!!" urlò Tsuna, arrampicandosi sulla finestra.
Prontamente, Ryohei si aggrappò al piede di Fran, e i due ragazzi, trascinati dalla furia di Tsunayoshi dentro la camera di quest'ultimo, finirono a terra, intontiti dalla rapidità con cui era successo tutto. Sawada, invece, chiuse velocemente la finestra, poi uscì dalla stanza e si precipitò giù per le scale. Una volta in giardino strappò la dinamite dalle mani di Gokudera e la buttò a terra, calpestandola (per spegnerla) sotto lo sguardo attonito del Guardiano Della Tempesta.
Una volta terminato il lavoro, si lanciò in una corsa disperata lungo la strada.
"TU! DANNATO MARMOCCHIO IN MUTANDE!" urlò Gokudera, inseguendolo. "SMETTILA DI IMITARE IL DECIMO!!!>>

Ryohei e Fran, rimasti in camera di Tsuna ad osservare la scena dalla finestra, ricevettero la visita di Reborn, che comunicò loro la bella notizia che l' 'errore' di Fran non sarebbe durato più di un giorno. Inoltre, l'Arcobaleno raccomandò loro di non dare nell'occhio e di prendere il posto che i loro corpi-ospitanti occupavano, in attesa che tutto tornasse alla normalità.
Tsuna non ricevette questi consigli, ma la sua corsa finì, poco dopo, nei pressi della ex Kokuyo, dove Mukuro lo accolse con tutti gli onori che era solito dare al suo tanto odiato allievo (per il quale il Vongola era stato ovviamente scambiato).
  
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