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Autore: somochu    10/11/2012    7 recensioni
Odiare il proprio vicino di casa, si sa, è d'obbligo. Almeno che non sia Johnny Depp, ovviamente.
Ma cosa fare quando a essere compagni di quartiere sono proprio Blaine Anderson e Sebastian Smythe?
Dal cap 1:
Sebastian era già alzato – dal letto vuoto poteva dedurlo – e Blaine sbuffò, pensando che fosse il solito perfettino che non veniva scalfito da nulla. Lui e la sua media perfetta, aspetto perfetto e arroganza perfetta, si poteva essere più fastidiosi?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quel vicino che sparisce improvvisamente

 

 

 

 

Blaine ormai odiava quattro cose nella vita.

La prima cosa era quella che lo perseguitava da una vita: le verdure. Qualsiasi cibo verde ci fosse nel piatto andava evitata come la peste; persino quel poco d'insalata negli amati Hamburger.

Fortuna che in America il problema era un altro: troppe schifezze, che al contrario lui amava come fossero l'unica cosa giusta sulla terra. Poi lui era anche di corporatura piccola e nessuno avrebbe mai detto che mangiava sempre come se non ci fosse un domani.

Insomma, niente verdure, niente cose verdi – o gialle, arancioni che fossero – e assolutamente niente di tutto ciò che faceva bene, faceva dimagrire ecc ecc.

La seconda erano le canzoni moderne. Lui amava la musica dei tempi di sua madre, ncora era innamorato di quelle canzoni che suo padre gli faceva sentire quando era piccolo: gli mancava da morire stare seduti sul divano con il suo Papà a sentire i Queen o i Pink Floid.

E più di tutto gli mancava suo padre, e questo era certo.

La terza cosa che odiava era appunto quella mancanza che sentiva ogni giorno e quel vuoto che suo padre gli aveva lasciato nel suo cuore andandosene e lasciandolo solo; vuoto che non poteva essere riempito in nessun modo, ma che lui si faceva forza per mascherare e per andare avanti lo stesso.

La quarta cosa... Quella era difficile.

Era sempre stato convinto che Sebastian fosse nella sua lista dell' “odio”, ma ora non sapeva esattamente dove classificarlo, visto che aveva scoperto da poco di essere pazzo di lui.

Non odiava il suo sorriso perennemente ironico, il suo cipiglio quando non approvava qualcosa, il suo sguardo malizioso o la sua voce sempre scazzata e estremamente sensuale.

E invece avrebbe dovuto e questo lo uccideva.

Soprattutto dopo che lo aveva piantato su un letto dopo una notte stupenda e a dir poco perfetta. E più di tutto, dopo non essersi fatto vedere per quasi quattro giorni.

Quando Blaine si alzava e sbirciava nell'altra casa, Sebastian era già fuori dal letto, non avevano fatto la strada insieme come erano abituati da sempre e addirittura l'altro non era più venuto a scuola.

Ok, capiva la sua paura verso i sentimenti o qualsiasi cosa ci si avvicinasse, ma non andare a scuola per non incontrarlo era un po' troppo, no?

Continuava a chiederselo, mentre il suo cuore veniva ogni giorno stretto un po' di più dalla delusione di non lo trovarlo tra le staccionate delle loro case ad aspettarlo e non poter vedere il suo profilo così familiare. E odiava che Sebastian gli mancasse così tanto.

 

 

 

 

 

 

 

Quel giorno era tutto normale: si era svegliato male, aveva sognato il pellicano, non aveva trovato l'altro ad aspettarlo e si era diretto a scuola per un'altra giornata passata a pensare a cosa stesse facendo Sebastian in quel momento.

Era sparito dalla circolazione e Blaine non pensava che un vicino di casa potesse diventare improvvisamente come un estraneo.

Le cose cambiarono solamente quando a scuola Blaine vide che in classe erano tutti intorno al banco di Michael e si avvicinò curioso al gruppo.

Che succede?” disse, cercando di sbirciare oltre le persone.

Oh, Blaine,” gli disse Jeff, suo compagno di classe dal primo anno per le le lezioni di storia. “Dove hai lasciato il tuo compare?”

Blaine sentì lo stomaco rivoltarsi al pensiero di Sebastian e fece finta di essere tranquillo e annoiato.

Non lo so e non lo voglio sapere.”

Jeff alzò le spalle, segno che non gli interessava e si sporse verso di lui con occhi eccitati. “Michael ha un libro fantastico che interpreta i sogni.”

Blaine alzò un sopracciglio, un attimo stupido di tutta quell'emozione per un semplice libro.

E voi ci credete?” disse, ridacchiando.

Fino ad adesso ha sempre azzeccato ogni cosa, ieri ha letto a Mariah che avrebbe preso un brutto voto e subito dopo ha preso una D in biologia.”

Oh, allora sarebbe stato carino vedere.

E come funziona?” chiese, sempre più incuriosito.

Basta raccontare un tuo sogno, o comunque un elemento importante di questi,” poi Jeff si girò verso il banco, “Michael, vediamo cosa esce a Blaine. Su, Blaine raccontaci.”

Un elemento importante dei suoi sogni? Beh... Sebastian.

Ma non poteva rispondere così, altrimenti chissà cosa avrebbero pensato i suoi compagni, quindi si limitò a dire:“Un pellicano. C'è sempre un pellicano nei miei sogni, la maggior parte delle volte mi sveglia.”

Vide Michael sfogliare distrattamente le pagine finché non gridò un “ah-ah!” che fece sobbalzare visibilmente tutti i presenti. “Pellicano, eccotelo qui,” ridacchiò, indicando più volte un punto sul libro.

E cosa dice?” chiese Blaine, stranito.

Coloro che sognano un pellicano ripetutamente è perché al momento stanno vivendo un grande amore. Il pellicano di solito cerca di dirvi qualcosa per aiutare a realizzare quest'amore, ma sta a voi capire cosa.”

Quel libro era miracoloso: come in un flash, improvvisamente Blaine capì tutto.

 

 

 

 

 

 

Quando suonò al campanello di casa Smythe non sapeva perché, ma si sentiva pieno di adrenalina.

Sebastian che spariva, il libro, il sogno, il pellicano, tutto doveva essere collegato: non riusciva ad afferrare Sebastian nel sogno e per questo il pellicano lo svegliava, o meglio, gli diceva di svegliarsi, di fare qualcosa, di muoversi per riuscire ad afferrare la maglietta di Sebastian nel sogno, come nella realtà. Perché accidenti non ci aveva pensato prima?

Lui doveva soltanto correre da Sebastian e il suo destino si sarebbe compiuto.

Avrebbe confessato i suoi sentimenti a Sebastian, si sarebbe aperto con lui una volta per tutte e lo avrebbe di nuovo baciato, finalmente. Le sue labbra gli mancavano già, così come il suo profumo e tutto di lui. Gli avrebbe parlato, lo avrebbe stretto e-

Blaine.”

La madre di Sebastian lo sorprese non poco, non appena aprì la porta: aveva due occhiaie tremende e uno sguardo davvero dispiaciuto.

Come mai qui?”

Blaine tossicchiò leggermente, un pochino imbarazzato. “Sono qui per parlare con Sebastian, signora Smythe, è in casa?”

Sperò vivamente di sì.

Ellie però non rispose, limitandosi a guardarlo in silenzio. Sembrava indecisa sul da farsi e Blaine s'incuriosì.

Che succede?”

Blaine.”

Di nuovo il suo nome sussurrato in quel modo e di nuovo Blaine sentì che c'era qualcosa che decisamente non andava.

Prima che tu vada a parlare con Sebastian, devo dirti una cosa importante, ma promettimi di non rimanerci male.”

Lo prometto,” rispose distrattamente, già preoccupato.

Purtroppo è successo quello che temevamo. Bill è stato licenziato e ora noi non possiamo permetterci di tenere la casa.”

Blaine quasi non riusciva più ad ascoltare. Pensava che Sebastian fosse sparito per ignorarlo, non pensava ci fosse successo questo. Lui non...

L'affitto costava troppo, per questo ho dovuto provvedere a comprare un'altra casa a molto meno con i risparmi che avevo, dove, tra l'altro, ho anche trovato un piccolo lavoro in una Lavanderia. Andrà tutto bene, spero, quella casa possiamo permettercela, ma purtroppo non possiamo più vivere qui e avevo paura a dirlo a tua madre... ”

Blaine voleva che il terreno si aprisse in quel momento e lo inghiottisse esattamente lì dov'era.

Ci trasferiamo, Blaine.”

 

 

 

 

 

 

Blaine entrò nella stanza di Sebastian piano, incerto sul da farsi.

Non si aspettava di trovarla quasi vuota, ormai, con solo degli catoloni a terra pieni degli oggetti di Sebastian, con il loro proprietario in piedi intento a fissare una foto; non appena si accorse di lui, la posò dentro lo scatolone in fretta e si voltò dandogli le spalle.

Blaine deglutì. Vedere come in effetti il trasferimento era già cominciato e come la camera di Sebastian era improvvisamente spoglia, gli fece realizzare il tutto per la prima volta: Sebastian stava davvero andando via per sempre.

Si voltò verso il muro per nascondere le lacrime e posare lo sguardo dove c'era un poster – uno di quelli di Bon Jovi - che avevano attaccato insieme da piccoli non lo aiutò nell'intento. Si stava sentendo male.

Perché non me l'hai detto?”

Sebastian non gli rispose, iniziando a mettere i suoi CD ordinati nello scatolone, senza guardarlo nemmeno per un secondo.

Blaine voleva improvvisante fargli male: avrebbe potuto aiutarlo, consolarlo... Qualsiasi cosa, ma quel silenzio lo aveva ferito più di tutto.

Sebastian, perché non me l'hai detto? Da quando lo sapevi?”

Ancora niente.

Lo sapevi prima di...”

Non riuscì a completare la frase. Non sapeva trovare una parola che si adattasse bene a quello che era successo tra di loro quella notte di qualche giorno prima: per Blaine non erano stati soltanto baci, non era stata soltanto una notte.

No.”

Quella risposta gli bastò per un po'. Almeno non lo aveva preso in giro, almeno questo.

E quindi... Voi... andrete... Via?

Già.”

Cominciava a stancarsi di quelle risposte brevi e concise.

E cambierai anche scuola?”

Sì.”

Qualcosa dentro di lui si spezzò, improvvisamente, mentre un groppo in gola quasi gli impediva di respirare.

Potremmo comunque vederci... Non so... Nel fine settimana o durante le vacanze, verrei io per non farvi spendere inutilmente soldi, o...”

Sebastian si voltò verso di lui, finalmente, guardandolo davvero per la prima volta; Blaine notò che aveva lo sguardo acceso come se fosse ferito o arrabbiato o stanco. O forse tutti e tre insieme, non sapeva.

No, Blaine, io tra pochi giorni andrò via perché devo farlo e questo comporta che, se non l'hai capito, noi non ci vedremo mai più. Mai più. Sai quanto è lungo il 'mai'?”

Sì, purtroppo Blaine lo sapeva.

E finalmente lasciò che quelle lacrime che stava trattenendo cadessero liberamente.

 

 

 

THE END.

 

 


 

 

 

.

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Ci siete cascati, eh?
O forse, no? Ok, probabilmente il mio tentativo da trollona è fallito, ma lasciatemela passare, oggi ho avuto una giornata che dire pesantissima è poco.
Oppure potete venire a cercarmi a casa e uccidermi u.u
Ma quale fine?
Questo è solo il penultimo capitolo. Ebbene sì, la fine si avvicina ç__ç ed è evidente che questo sia più che altro di transizione per preparare il tutto al prossimo, che invece sarà invece bello carichetto.
So già che nelle note del prossimo aggiornamento ci saranno piagnucolii vari da parte mia, e pensare che è anche una mini-long, questa. Ma ci sono così affezionata lo stesso ç__ç
Quando inizierò la mia bestiola (la mia mente sta producendo Long lunghissime u.u) sarà anche peggio.
Comunque vi ringrazio tutti, come al solito. Vi adoro <3

   
 
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