Flash-fic senza pretese, sempre sul mio otp preferito.
As always, Niall Horan non mi appartiene e tutto ció che segue é frutto della mia fervida immaginazione. Cheers!

ps: Nesi is real.

Trix

Shopping without you.

Stufo. Esausto nonostante fosse da poco passato mezzogiorno. Stanco delle urla che lo seguivano da ore e dei flash continui. In pieno jet-lag causato dall’ennesimo volo trans-oceanico.

Faceva caldo, in California. Troppo per essere Novembre e non riusciva ad abituarcisi. A casa, a Londra, aveva giá nevicato e di uscire senza cappotto invernale e sciarpa non se ne parlava giá piú da mesi. La corta estate inglese era un ricordo ormai archiviato, insieme ai costumi da bagno, l’abbronzatura rubata a calde giornate di luglio e una vacanza lontani da tutto, i bbq in giardino e le bibite ghiacciate. Eppure, su Los Angeles, il sole splendeva e non c’era una nuvola ad oscurare il cielo, le palme qua e lá non offrivano riparo e la gente correva da un negozio all’altro in cerca del sollievo dell’aria condizionata.

Non gli piaceva fare shopping. Non cosí, non da solo e non con mille paparazzi alle calcagna. Si aggirava per il negozio con aria assonnata e, nonostante ci fosse qualche capo che aveva attirato la sua attenzione, non aveva voglia di tenerne in mano piú di uno.

Inutile girarci intorno. Gli mancava. Fare shopping senza di lei era strano. Niente commenti su chiunque passasse, niente “non ci pensare neanche, fa schifo” per ogni maglietta di un colore azzardato, niente borsa da tenerle mentre provava l’ennesimo vestito. Era partito da neanche 48 ore, e gia gli mancava. Le sarebbe piaciuta la California, con tutto quel sole e quel caldo, lei che ridendo diceva semrpe di avere “il sole dentro”, dovevano decisamente tornarci insieme. Avrebbe affittato una casa sulla spiaggia da qualche parte a Santa Monica o Venice Beach, avrebbe riempito il frigorifero del necessario e avrebbero passato giornate intere sulla spiaggia a godersi la  compagnia dell’altro.

Tiró fuori l’iPhone dalla tasca, cercando di non farsi beccare dagli altri o non ne avrebbe mai sentito la fine. Voleva chiamarla, ma in Italia –dov’era attualmente, a trovare sua mamma e passare un po’ di tempo con le amiche che non vedeva mai da quando si era trasferita con lui a Londra-  erano le 10 passate se i suoi calcoli con il fuso orario non erano completamente sbagliati. Non avrebbero avuto il tempo di sentirsi su Skype per chissá quanto, tra time zones diverse e le troppe interviste che lo aspettavano in quei giorni. Le scrisse velocemente un sms, lei l’avrebbe probabilmente visto la mattina successiva e lui sarebbe rimasto tutta la serata ad aspettare che lei rispondesse.

Quello che non si aspettava proprio, era che dopo appena qualche minuto il cellulare gli vibrasse in mano, una foto di lei che sorrideva che gli segnalava che gli era arrivato un nuovo messaggio: “Miss you too Nialler, would kill to be there with you! Don’t eat too much junk food yeah? Have fun and buy me a present! Love you babe, forever yours”. Niall bloccó l’iPhone, se lo rimise in tasca e tornó a guardare i vestiti. Sul viso, un sorriso che non se ne sarebbe andato tanto presto.

The rhythm of my footsteps crossing flatlands to your door have been silence forever more
The distance is quite simply much too far for me to row
It seems farther than ever before, oh no
I need you so much closer
Death Cab For Cutie – Transatlanticism
 

500 parole tonde. That’s it. Se vi va, lasciate un commento. Cheers :)
xx