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Autore: rescuemeharry    13/11/2012    1 recensioni
-Nathalie... non sembra un nome ebreo.-
-Mio padre non lo è infatti. è inglese.-
Sono tentata di dirgli che anche Harry è inglese. Che mia madre e sue madre sono ebree. Che sono amiche e che ora le nostre famiglie sono amiche.
Che ci stanno portando via proprio per questo. Per le nostri madri.
Che non so dove sono loro e che Harry mi manca.
Che di secondo nome mi chiamo Leah. Che di cognome faccio Evan.
Che amo Harry, che mi manca anche se non lo vedo da dieci minuti.
Che lui mi ha promesso che mi avrebbe ritrovato e che io ci credo per quanto possa essere impossibile.
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Olocausto
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Respiro lentamente nel suo collo.
Il suo braccio mi circonda le spalle.
E io sono al sicuro fra le sue braccia.
-Pensi che ci troveranno?-
Sussurro a Harry con voce impercettibile.
Ma lui mi sente.
Lui mi sente, sempre.
In tutti i modi in cui una persona può essere sentita.
-Non lo so.-
Mi stringe più forte a se.
Le nostre mani si incontrarono andando a formare un' intreccio d'amore.
- E comunque non mi importa, Natalie. Finche ho te al mio fianco sto bene.-
Dice.
E cosa dovrei rispondere?
Lui è più della mia vita. Lui è più di tutta me stessa.
Alzo la testa. Lui capisce e mi da quello che voglio: un dolce bacio.
Proprio sulle labbra.
Una sensazione di calore mi percorre tutta.
E non ho più paura.
Paura di quei fottuti tedeschi.
-Rose ci nasconderà bene.-
Guardo Harry sperando di avere una conferma.
Ma tutto quello che vedo nel suo volto è una mascara di preoccupazione.
Si alza in piedi e inizia a fissare nervosamente la porta.
-Che succede?-
Sussurro. Mi alzo anche io e mi butto fra le sue braccia.
Chiudo gli occhi.
Ora sento. Voci flebili. Stivali che calpestano il terreno.
C'è ancora una speranza, dico dentro di me.
Stringo gli occhi forte.
E mi avvicino ancora più a Harry.
Lui mi alza il mento e mi guarda dritto negli occhi.
-Natalie, qualunque cosa succeda ricordati che ti amo. Ricodarti per sempre i miei occhi, le mie mani, i miei baci, i miei abbracci. Spero che un giorno siano loro a darti forza.-
Esclama. E poi la porta si apre.
Affondo la faccia nel petto di Harry. E scoppio a piangere.
Perchè per quanto ne so io questa è l'ultima volta di noi due.
Un tedesco mi afferra per un braccio.
Inizio a scalciare divincolandomi.
-NO! NO! HARRY, HARRY.-
Visto che non mi fermo l'uomo mi afferra e mi butta sulle spalle come se fossi un pacco di patate.
-HARRY.-
Urlo prima di essere portata via.
Ma prima di non vedere più la sua faccia lo vedo sussurrarmi:
Ti tornerò a prendere. Aspettami. Promesso.
Vedo due camionette fuori ad aspettarmi.
No,no,no.
Il tedesco mi butta sopra una.
Finisco addosso a una ragazza.
-Scusa.-
Riesco a brofonchiare fra le lacrime.
Aspetto che arrivi anche Harry.
Ma lui non viene.
Cosa gli hanno fatto?
è morto?
Le porte si chiudono.
No.
Mi ci butto addosso iniziando a battere i pugni.
-APRITE. HARRY, HARRY, HARRY.-
-stai calma ragazzina. è andato. Capisci? è tutto andato. Il passato ormai non ti appartiene più.-
Mi giro verso il vecchio che ha parlato.
Ha i capelli bianchi è rugoso ed è molto magro.
Mi trascino a terra e affondo il capo nella mani.
Lo stesso capo che neanche mezz'ora fa era appoggiato al petto di Harry.
La camionetta parte.
E io sono li sopra così.
Immobile.
Incapace di pronunciare una parola.
Poi mi alzo dandomi un contegno.
La camionetta ha una panca lunga dove sono sedute una quindicina di persone.
Piangono tutte e nessuno mi guarda più a lungo di due secondi.
Non ho voglia di sedermi.
Non c'è una finestra. Non c'è aria.
Vedo due bambine. Due gemelle attaccate alla mamma. Tutte e due di un'eta complessiva di cinque anni.
Mi si stringe il cuore.
Poi guardo avanti a me e vedo un ragazza. Sembra avere più o meno sedici anni. Come me.
-Come ti chiami?-
Chiedo senza pensarci troppo.
-Esther.-
Mi sorride e mi guarda.
-E tu?-
-Nathalie.-
Le sorrido anche io. Ha i capelli lunghi e castani chiari che le ricadono a boccoli lungo le spalle. Gli occhi sono di un nocciola chiaro.
-Nathalie... non sembra un nome ebreo.-
-Mio padre non lo è infatti. è inglese.-
Sono tentata di dirgli che anche Harry è inglese. Che mia madre e sue madre sono ebree. Che sono amiche e che ora le nostre famiglie sono amiche.
Che ci stanno portando via proprio per questo. Per le nostri madri.
Che non so dove sono loro e che Harry mi manca.
Che di secondo nome mi chiamo Leah. Che di cognome faccio Evan.
Che amo Harry, che mi manca anche se non lo vedo da dieci minuti.
Che lui mi ha promesso che mi avrebbe ritrovato e che io ci credo per quanto possa essere impossibile.
Poi le mie si avvicina e mi abbraccia.
-Hai lasciato qualcuno di caro, vero?-
Mi stupisco e l'abbraccio.
Stringo gli occhi facendo uscire tutte le lacrime.
-Anche io.- Dice. Poi continua. - Si chiama Liam. Non è ebreo e per questo si salverà.-
La stringo più forte.
-Harry. è...è ebreo anche lui. Ci hanno portati via insieme.-
E poi resto li fra le sue braccia. Consolata da un cuore che batte come il mio.
Che prova le mie stesse sensazioni.
Dopo quasi un giorno di viaggio ci fermano.
Stringo forte la mano di Esther.
I nazisti ci guardano in cagnesco.
-bewegen.- Ci sbraitano addosso. Muovetevi.
Siamo in una stazione e in poco tempo ci fanno entrare dentro a un treno.
Sono consolata dalla presenza di Esther.
Non mi abbandonderà, lo so.
Dentro al treno mi stringo contro migliaia di persone.
La puzza di feci e corpi in decomposizioni è asfissiante.
Guardo in alto in cerca di una finestra.
E non c'è.
Siamo chiusi qui dentro.
Morirò. Penso sconvolta.
No,no,no.
Harry mi ritroverà e io sarò viva.
Il vecchio dai capelli bianchi mi guarda.
Io ricambio.
-Mi dispiace, ragazza.-
Lo guardo inarcando un sopracciglio.
-E perchè mai?-
-Perchè sei giovane. E stiamo andando a morire.-
Quell'affermazione mi sconvolge.
-Dove stiamo andando?-
-Nei campi di concentramento.-
So cosa sono. Campi in cui devi lavorare e puoi anche morire... ma devo ammettere che non so molte cose.
Comunque l'idea mi spaventa a morte.
-E perchè dovrebbe essere dispiaciuto per me? Per lei non lo è?-
Lui scuote la testa lentamente.
-La mia vita è comunque finita. Tu puoi ancora vivere.-
Sorride e poi si gira.
Mi fa male la testa, ho sonno.
è sera tardi.
Decido di provare a dormire.
Mi stendo e chiudo gli occhi lasciandomi cullare dal dolce ricordo di Harry sapendo che quando mi sveglierò farà ancora più male non averlo qua, vicino a me.

AVEVO COSì TANTA VOGLIA DI SCRIVERE O:
BEH, SALVE A TUTTI.
NUOVA FAN FICTION.
QUESTO è DAL PUNTO DI NATHALIE MA 
IL PROSSIMO CAPITOLO SARà DAL PUNTO DI VISTA
DI HARRY.
E POI ARRIVERANNO ANCHE GLI ALTRI DELLA BAND...
L'ARGOMENTO NON è PROPRIO ALLEGRO
MA HO IN MENTE UNA STORIA CHE A ME PIACE PARTICOLARMENTE.
COMUUUNQUE RECENSITE E CONTINUERò... ALLA PROSSIMA
PUNTATA (?)

  
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