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Autore: Miss Kaguya    13/11/2012    0 recensioni
Cosa succederebbe se Sora riuscisse a leggere i pensieri degli altri? E soprattutto SOLO RAGAZZI?E soprattutto cosa succederebbe se qualcuno spiasse il ragazzo e i suoi amici, e farebbe circolare in giro tutti i loro segreti?E cosa succederebbe se...???Se qualcuno minacciasse di rendere pubblico il segreto più inconfessabile di tutti?
Genere: Comico, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Riku, Sora, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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                    VOTI SCOLASTICI

Lo chiamò a sedere rubandogli solo pochi istanti del suo tempo, poi lo lasciò andare.
-Certo che quel professore è davvero antipatico...- sospirò di rabbia un ragazzo sui quindici anni, capelli castani corti, e occhi azzurri, portandosi le mani in tasca percorrendo il corridoio bianco della scuola lentamente.
-...Soraa!- lo chiamò a se una ragazza dai capelli rossi, lunghi fino alle spalle e gli occhi azzurri.
Il ragazzo svogliatamente si girò, ma poi riconobbe l'amica e gli si illuminarono gli occhi.
-K...Kairi!- sbattè le palpebre sorpreso dal vedere la ragazza.
Gli andò incontro e l'abbracciò sorridente.
-Ho preso un NOVE!Ma tirendi conto?!Un nove in matematica!- sorrise la rossa facendo vedere il foglietto al ragazzo.
-Uh hu...- sorrise lui un po' disperato.
L'amica se ne accorse della brutta cera di Sora.
-Hmmm Sora?- lo guardò stupito inclinò la testa un po' obliquamente e passò una mano davanti agli occhi del ragazzo, Sora sembrava non ascoltare del tutto Kairi.
Sora si destò un attimo scuotendo il capo e guardandola attentamente, aveva un'aria perplessa.
-S...scusami Kairi. E' che ho perso di nuovo!- sospirò il ragazzo mentre si portava le mani dietro la testa e abbassava il capo cercando di non deprimersi.
La ragazza restò con la bocca aperta.
-Vuoi dire che Naminé ha avuto ancora la meglio?Mi dispiace...- si preoccupò  mettendogli una mano sulla spalla, e poi sorrise continuando. -Dai. Noi tutti sappiamo quanto sei bravo in letteratura, Naminé ha solo usato la sua bravura disegnando anche qualche pagina, non te la devi prendere...-
Sora sorrise. Aveva ragione. Il professore gli aveva detto che aveva preso 9 e Naminé 10.
Sora si ricordò solo in quel momento, dopo aver messo da parte la bruciante sconfitta subita dalla sua amica Naminé il voto di Kairi. Strabuzzò gli occhi e si voltò verso di lei.
-Kairi!?Quanto hai preso in matematica?!?!?!TU non sei MAI STATA BRAVA!!!- scosse il capo incredulo.
Kairi sorrise con un lieve rossore in viso, mentre stava sventolando ancora il foglietto quasi saltellando dalla felicità.
-Si, lo so!Ed è per questo che voglio festeggiare!- abbracciò Sora
-Oh si!Beh, allora stasera andiamo al ristorante, che ne dici?-chiese il castano avendo forse già rimosso quello che era successo prima.
La rossa ci pensò su e poi scosse le mani in segno di negazione.
-Naah, credo che andar al ristorate sia troppo dispendioso, una festicciola in casa andrà bene!- sorrise lei.
-Casa mia è...- stava già dando la disponibiltà quando un ragazzo dai capelli argentei viola sovrastò la voce entusiasta del castano.
-I miei non ci sono per due settimane, e la mia casetta è vuota. Potete venire da me a festeggiare, e anche fermarvi a dormire!- sorrise dando una giocosa gomitata a Sora.
-Riku!- lo guardò di sbieco Sora, ma poi sorrise. -...Allora si fa da te?Sicuro che posso rimanere a dormire?- gli chiese il castano.
-Certo!Anche tu Kairi se ne hai voglia!Come ai vecchi tempi delle elementari!- sorrise Riku amichevolmente ai due.
-Si!Va bene!Invita anche tuo cugino, Sora! Mi piacerebbe che anche lui e Naminè potessero venire!- saltellò Kairi.
Ecco, Naminé. Kairi aveva involontariamente aperto la ferita nel cuore di Sora, che si accasciò quasi per terra a fare cerchietti immaginari con il dito.
-Qualcosa non va?- Riku sussurrò a Kairi, e poi rivolse il suo sguardo verso l'amico che era praticamente addossato al muro bianco e candido dell'edificio.
-Ehm...ha preso male il 9 in letteratura, il 10 l'ha preso Naminé, sfida personale...- sorrise un po' forzatamente la rossa.
Riku si impuntò. -Bel problema...- si portò le braccia al petto e le incrociò, e poi...l'idea. Ridacchiò per poi salutare frettolosamente Kairi e Sora.
-Ragazzi, io vado!- sorrise dando il cinque a Kairi e salutando Sora con la manina.
Sora sospirò e si alzò da dosso il muro guardando quasi con occhi vitrei Kairi.
-A casa mi aspetta una giornata disastrosa...- si abbattè il castano.
-Sora...dai!Perfavore. Non ci pensare...- si preoccupò Kairi.
-Come faccio a non pensarci?Io amo la letteratura!- sospirò e si strapazzò i capelli con le mani.
Kairi a quel punto se ne lavò le mani. Sora stava diventando uno psicopatico letterato.
-Vatti a fare una sauna, o fatti regalare una bella camicia...- sbuffò andando a passo svelto via da lui.
-C...camicia?!Q...quella bella che desidero da sempre ma i miei non vogliono mai comprarmi?!- gli si illuminò lo sguardo. Kairi si voltò inviperita verso il castano
-NO!Una bella CAMICIA DI FORZA PER FARTI RINCHIUDERE!Imbecille!!!- dopo la sfuriata, il suo sguardo cambiò e sorrise dolcemente. Si scostò i capelli rossi indietro e concluse -A casa di Riku alle 7 di stasera mi raccomando!- lo salutò con la manina e scappò via, lasciandolo solo.
-Camicia di forza?-  si grattò il viso incredulo con l'indice sinistro per poi scuotere il capo. Aveva capito di andare anche a casa di Riku per le 7, gli andava bene.
Sperava di non prendersi dei rimbrotti dal padre e dalla madre per quel nove, no. Non lo avrebbero sgridato, lui era sempre andato bene a scuola, era colpa di quel suo sempre pensare allo studio e soprattutto alla letteratura che lo metteva in quello stato pietoso, si sarebbe ripreso alla festa, sempre se qualcuno non si sarebbe lodato del bellissimo 10, e a quel punto, Sora si sarebbe andato a deprimere in un qualche strano luogo, magari con qualche omino immaginario a fargli compagnia.
Camminò lentamente e svogliatamente verso l'uscita della scuola, mentre il vento fuori soffiava e c'era un dolce sole che lo coccolava.
Si avviò verso casa come suo solito, era troppo depresso. Ma qualcuno lo avrebbe aiutato alla festa quella sera, sicuramente Kairi e Riku lo avrebbero aiutato, sperando che Roxas e sua sorella Namine non fossero pesanti. Soprattutto Namine, che aveva preso più di lui, non lo sopportava, non lo sopportava proprio.
Tornò a casa, e i suoi già sapevano del suo nove a scuola, e gli avevano preparato un buonissimo pranzo a base di carne. Sora mangiò come non mai, a lui piaceva molto la carne e dopo si buttò sul letto, addormentandosi davanti alla tv.
Venne svegliato dal suono del cellulare, era un messaggio da un numero a lui sconosciuto.
********
Da: 123457544567

Ehi!Castano!Sai che sei proprio un bel tipo?
Ti ho osservato oggi per tutta la giornata a scuola!
Sei formidabile negli sport e nello studio!
Un tipo da favola!Ci becchiamo a scuola!
Kiss Kiss
            Gossip Boy
***********
Sora stropicciandosi gli occhi lesse quel messaggio scemo.
Che diavolo voleva dire?E chi era poi questo Gossip Boy?
Qualcuno che gli voleva fare qualche scherzo, sicuramente.
Scese le scale con una faccia assonnata. Doveva prepararsi, erano
già le sei, e alle sette doveva presentarsi a casa di Riku.
Sora non era uno che badava all'ordine, insomma, chiedeva ancora
i vestiti alla madre.
-Mamma...dove sono le mie calze?-  assonnato e con la voce impastata dal sonno,
cercava la madre, che era intenta a leggere un messaggino sul suo cellulare e stava
parlottando con alcune amiche nel salotto. Sembrava tornata una quindicenne anche lei.
-Ohhh, eccome!L'ho saputo stamattina!Questo Gossip boy è fantastico!Sa tutto di tutti!E mi ha
anche consigliato di mandare Sora in una scuola privata!Lo so, renderebbe di più, e io e mio
marito ci stiamo già pensando!- ridacchiò alzando e abbassando la mano, come un'oca.
Sua madre non era affatto così, o almeno non la conosceva da bambina.
Ascoltò il discorso che le donne si apprestarono ad intraprendere.
Anche a loro avevano ricevuto strani messaggi da quello che si faceva chiamare Gossip Boy.
Decise di andare anche lui a parlarne. Con una faccia timida, e un po' spaurita si avvicinò alle quattro signore
di mezza età, tra cui vi era anche sua madre.
-Ehm...non stavo ascoltando nessun discorso di un certo Gossip Boy, ma credo che anche io
abbia ricevuto un messaggio da lui...- fece la faccia un po' innocente, poiché tutte e tre le donne gli si fiondarono immediatamente
attorno.
-Davvero?!Anche tu!?Come mai?!Credevo che mandasse i messaggi solamente alle donne!- si stupì un'amica della madre di Sora.
-Hmm..non so dirvi molto, ma...- Sora prese il cellulare e fece leggere il messaggio alla madre e alle donne che rimasero a bocca aperta.
-Ohhh ma allora questo Gossip Boy deve avere la tua età Sora!Che bello!- sorrise la madre di Sora. -E' un tipo così pieno di cultura....- sognò la madre del
ragazzo.
-Mamma...beh...il...il..il Gossip è solo spazzatura non cultura...sono solo....pe...pettegolezzi?- Sora commise un madornale errore a metter su quella frase,
infatti mamma e amiche del castano, non condividevano il suo pensiero e lo stavano uccidendo con lo sguardo, lo stavano facendo a pezzi.
-S...scusate!Adesso devo proprio andare!Mamma...i vestiti sono di sopra vero?D..devo prepararmi per andare alla festa di Riku!A...Arrivederci!!!- salutò in fretta e scappò su per le scale, a lui le donne di mezza età facevano davvero paura, specialmente quelle che amavano il Gossip.
Si chiuse la porta alle spalle con forza, non le capiva proprio le donne, no no!
Andò a rovistare nel suo armadio, dopo essersi ripreso per lo spavento che le donne gli avevano procurato.
Trovò una maglietta nera e un paio di pantaloni corti marroni, erano un paio di pantaloni a vita bassa con le tasche laterali.
Li indossò, sarebbero stati tra amici, non era poi una festa di lusso.
Si fecero le 7 e Sora era davanti alla casa di Riku.
L'argenteo lo salutò dalla finestra.
-Ehilà!Puntuale come sempre!Eh, Sora?- sorrise Riku.
-Si!Puoi giurarci!Gli altri?Sono arrivati?- chiese lui, mentre Riku era corso ad aprirgli il cancello della casa a tre piani che possedeva.
Riku apparve lui con una maglia bianca aderentissima e un paio di jeans larghi e scarpe da ginnastica. Era favoloso.
-No, purtroppo. Dai, entra!- sorrise e fece entrare Sora. Non era la prima volta che andava a trovare Riku, il suo amico d'infanzia.
Lui Sora e Kairi erano amici d'infanzia.
Sora si accomodò nel grande divano bianco e sospirò. Si lasciò andare e si mise a suo agio, togliendosi le scarpe mettendole ordinatamente accanto al divano.
Riku sorrise e lo guardò dolcemente sedendosi accanto a lui.
Sora era spaparanzato con le braccia dietro la nuca e guardò Riku sedersi con le ginocchia sopra il divano e guardarlo sorridente.
-Posso fare qualcosa per te?- chiese Riku sorridente.
-Riku, ho una domanda da farti....- lo guardò un po' preoccupato.
-Spara.- sorrise lui dolcemente.
-Hai dato per caso il mio numero di cellulare a qualcuno?Mi è arrivato un messaggio di un certo Gossip Boy...-  prese il cellulare ma gli cadde di mano.
Riku e Sora si chinarono a raccoglierlo entrambi e le loro teste si scontrarono.
-Ahi...oh...IMBECILLE!!!- sbottò Sora tenendosi la testa e guardandolo male.
-Stupido!- inveì contro di lui nello stesso momento.
-Lo potevo benissimo prendere da me!- sbuffò il castano alzandosi.
-Davvero?!Io non ti aiuto più, e il problema te lo risolvi da solo!- lo guardò con malizia l'altro.
Sora rimase scioccato. No. Doveva chiedere aiuto a Riku.
Namine Kairi e Roxas se ne sarebbero lavati le mani alla grande e lo avrebbero deriso.
-No!Ti prego Riku...aiutami!Farò quello che vorrai...è che...- sospirò disperato. Riku lo guardò preoccupato.
Sora navigò nel menù del cellulare fino a trovare il messaggio incriminante.
Riku si scioccò.
-Mi sento tremendamente a disagio per questo messaggio, forse è uno stalker...- si preoccupò Sora guardandolo con due occhi da cucciolo.
Riku non disse niente e lo spinse sul divano con calma.
-A...allora mi aiuterai?- chiese Sora che non capiva quello che Riku aveva appena fatto, troppo preso con il suo problema.
-Solo se tu mi aiuterai a far qualcosa, Sora...- gli si avvicinò e lo abbracciò sussurrandogli quella frase nell'orecchio dolcemente.
-A...a fare cosa?-sussurrò lui che non capiva.
-A soddisfare un mio desiderio che ho fin da piccolo...- gli baciò la guancia.
-Cosa intendi dire?- gli chiese innocentemente sbattendo le palpebre, ma aveva uno sguardo dolce, ed era rossissimo in viso.
-Sora...io...ti...vo...- stava per baciare le sue labbra, era ansimante e aveva voglia di lui, quando suonarono alla porta.
-Cavoli!-sbuffò Riku scendendo e andando ad aprire, li avevano interrotti proprio sul più bello.
  
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