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Autore: Sunshine96    14/11/2012    5 recensioni
Natalie Devor, 17 anni, vita tranquilla. Ha una migliore amica, e anche un migliore amico, che la trova più che una semplice amica. Ma non basta. Un bel giorno, incontra un ragazzo, alto, riccio, occhi color smeraldo: Harry, ecco il suo nome.
Una storia che parla di scelte, di amore, di amicizia.
Spero davvero che vi piaccia.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO DUE

 
Natalie entrò in acqua senza niente addosso e si sentì rigenerare.
L’acqua era gelata ma con il caldo di luglio era sopportabilissima.
Si toccò istintivamente il collo per vedere se l’aveva persa. No, per fortuna la sua collana portafortuna era ancora lì. Era una collana con il ciondolo a forma di trifoglio, il simbolo dell’Irlanda. Si, perché Natalie aveva origini irlandesi da parte di padre. Gliel’aveva regalata proprio lui quando era piccola e da quel momento non l’aveva più tolta. La strinse tra le mani e chiuse gli occhi. Guardò verso l’alto e lasciò che i raggi del sole le sfiorassero il viso.
Ad un tratto sentì la voce di un ragazzo. 
Cazzo..
La voce si avvicina sempre di più.
Doppio cazzo.
Cominciò ad agitarsi, e non poco. Senza pensarci due volte Natalie uscì in fretta dall’acqua, prese tutta la sua roba, compresa la bici, e si nascose dietro un grande masso. Appena in tempo, perché il ragazzo arrivò subito dopo. 
Anche lui si fermò davanti al laghetto e si guardò un attimo in giro. Poi si spoglio ed entrò in acqua nudo.
Mica male, pensò Natalie. 
Era un bel ragazzo, alto, riccio, con gli occhi di un verde smeraldo che si confondevano con l’acqua. Aveva un profilo familiare, ma non ci fece molto caso. Doveva uscire da quella situazione imbarazzante, doveva andarsene da li.
Toccò la pizza: ancora tiepida, per fortuna. Se fosse andata via in quel momento lui l’avrebbe vista di sicuro e sarebbe passata per una guardona maniaca.. dato che anche lei era ancora nuda.
Triplo cazzo.
 
Allora Natalie aspettò il momento giusto. Il ragazzo si immerse sott’acqua e lo vide sparire sotto la cascata. Aspettò 5 secondi, 10, 20, 1 minuto, 2.. il ragazzo non riemergeva. Cominciava a preoccuparmi per lui così si buttò in acqua. Appena passò sotto la cascata si scontrò contro qualcuno. Alzò la testa e si ritrovò due grandi occhi verdi fissarla.
Merda.
-Oh scusami- disse spostandosi un po’ indietro.
-Scusami tu. Non pensavo ci fosse qualcuno qui, quando sono arrivato non c’eri- disse sorridendo.
Trentadue denti perfetti davanti a lei.
-Beh, n-non è che non c’ero, è che non mi hai visto..- Natalie balbettò un attimo.
-In che senso?- disse guardandola in modo strano.
-Beh, ero nascosta dietro una roccia-
Lui la guardò ancora più strano –E che cosa ci facevi dietro una roccia? Per caso mi stavi spiando?- disse diffidente.
-Spiando? Ma va, mi stavo nascondendo!-
Natalie non capiva come gli era potuta venire in mente l’idea che lo stesse spiando.
-E da chi?- era ritornato a guardarla strano.
-Da te!-
-E perché mai ti stavi nascondendo da me?-
-Beh, perché ero..- si guardò il corpo nudo che per fortuna tra le pieghe dell’acqua non si vedeva bene –come sono adesso. Non volevo farmi vedere così da un estraneo-
-Capisco. E allora perché adesso sei qui?- disse il ragazzo facendo un sorrisino malizioso.
Pervertito.
-Non pensare male. Stavo per andarmene in verità, solo che ho visto che non riemergevi più e allora mi sono preoccupata-
-Oh, che gesto carino. Grazie-
-Prego! ..Comunque io sono Natalie- disse sorridendo la ragazza. .
-Piacere, Harry- anche il suo nome aveva qualcosa di familiare.
-Beh, io adesso dovrei andare.. la pizza si sarà congelata- disse Natalie ridendo.
-La pizza?-
-Si, dovevo consegnare la pizza ad una signora e sono già in ritardo-
-Ah, allora ti lascio al tuo lavoro. Ciao!- disse Harry sorridendo.
-Ciao, ci vediamo-
Ci vediamo? Perché le era venuta in mente una cosa così stupida da dire?

Natalie uscì dall’acqua più in fretta che poté, si vestì e si raccolse i capelli in uno cignon per evitare di bagnare i vestiti. Prese la sua bicicletta, rimise la pizza sul portapacchi e partì. Arrivò a casa della signora Johnson appena in tempo. Si lamentò solo un pochino del ritardo ma nulla di più.
Fiuuu, scampata anche quella.

Mentre tornava alla pizzeria passo di fianco ad un’edicola. Si fermò di scatto, per vedere meglio. No, non si era sbagliata. Fuori dall’edicola c’era un cartellone con su una foto di Harry assieme ad altri quattro ragazzi.
One Direction, era scritto sopra le loro facce. Ecco perché quel viso le era familiare. Era lui, ne era più che certa.
Aveva appena conosciuto una persona famosa, ma Natalie non ci diede molto penso.
Ma mai sottovalutare le cose.


 
-Eccomi di nuovo qui- disse appena entrata nel ristorante.
-Oh, eccoti.. ehi, perché hai i capelli bagnati?- le chiese suo zio sospettoso.
-Zio faceva caldissimo e allora mentre tornavo ho messo la testa sotto una fontanella- Non poteva dirgli che aveva fatto il bagno.
Ti prego credimi.
Le preghiere di Natalie si esaudirono e suo zio la lasciò ritornare al lavoro.
Servì alcuni tavoli e aiutò a pulire gli altri. Solitamente erano tre cameriere ma quel giorno c’erano solo Natalie e Keyla, perché per Susi era giorno libero. Keyla era una ragazza sui 25 anni, non tanto alta, con i capelli biondi e dei grandi occhi azzurri. Era molto simpatica e ci sapeva davvero fare con i clienti.

Natalie guardò l’orologio. Finalmente le 20.00! Andò in cucina e salutò i cuochi, che si chiamavano Rosie, Linda e Eddy, e salutò anche Keyla.
-Beh zio, allora io vado- disse Natalie indicando l’orologio.
-Va bene nipotina, saluta tutti- disse sorridendo.
-Certo, lo farò-
Si certo, come no.

Uscì dalla pizzeria e inspirò profondamente. Si mise in sella alla sua bicicletta e si diresse verso casa. Arrivò davanti al suo palazzo e suonò il citofono. Nessuna risposta. Riprovò un’altra volta, più a lungo, ma niente.
Ma dove sono finiti tutti?
Prese le chiavi dalla borsa e aprì il cancelletto, portò la bici in garage e poi si fece due rampe di scale per arrivare al suo pianerottolo.
Natalie girò la chiave nella toppa e appena aprì  la porta sentì il rumore dell’acqua. Sua mamma si stava facendo la doccia, ecco perché non aveva risposto al citofono. Mollò la borsa in camera e si diresse verso il bagno.
-Ciao Ma’- disse Natalie spalancando la porta. .
-Oh ciao Nat! Già qui?- le chiese la madre uscendo dalla doccia e mettendosi l’accappatoio.
-Si mamma, sono già le 8 e 5-
-Oh cavolo davvero? Devo ancora preparare la cena- disse preoccupata.
-Ma scusa.. Leo e papà dove sono?-
-Leo è a casa di amici, mentre papà oggi faceva gli straordinari, torna fra poco-
Ah già, suo padre gliel’aveva detto sta mattina che sarebbe tornato tardi la sera.
Che smemorata!
Si è anche dimenticata di presentarsi.
Natalie Devor, 17 anni, l’anno prossimo quarto anno del liceo linguistico. Era una ragazza nella norma, alta 1.65, capelli ricci castani e occhi verdi. Era abbastanza timida, però se conosceva una persona le dava tutta sé stessa. Quelli che la conoscevano la definivano come solare e divertente, ed erano abbastanza azzeccati come aggettivi.
Suo papà Johnatan era un uomo sui 50 anni, molto colto. Da giovane aveva fatto un sacco di viaggi e si era fatto una vasta cultura. Faceva l’infermiere e faceva spesso gli straordinari perché la mamma di Natalie era stata licenziata l’anno scorso. Anche per questo lei lavorava in pizzeria da suo zio Bob. Quando aveva saputo che la suo sorellina era rimasta a casa dal lavoro si era subito reso disponibile per aiutarle. Però sua mamma aveva voglia di un po’ di riposo così al lavoro ci era andata Nat. 150 sterline a settimana non facevano mica schifo.
Certo, 120 per la famiglia e 30 solo per lei, ma le andava più che bene. Anzi, benissimo.
Sua mamma si chiamava Karen, era una donna molto bella e in forma. Da quando era rimasta a casa, andava in palestra tre volte a settimana e si curava molto più di prima.
Infine c’era suo fratello Leo, 22 anni, troppo pigro per trovarsi un posto dove vivere da solo, troppo orgoglioso per dire che non voleva andarsene di casa.

-Se vuoi incomincio a mettere su l’acqua-
-Si grazie, mi faresti un grande piacere- disse la madre sorridendo.
Così Nat andò in cucina, prese una pentola, la riempì d’acqua e la mise sul fornello acceso. Mentre aspettava che l’acqua bollisse, uscì sul piccolo balcone. Appoggiò i gomiti alla ringhiera e incominciò a guardare la gente passare.
Ad un certo punto vide avvicinarsi un bel gruppetto di ragazzine che urlavano dietro ad un ragazzo.
-Harry, fermati, una foto- diceva una.
-Un autografo e basta, ti prego!- urlava un'altra.
-Harry, ti amo!- gridavano tutte insieme.
Harry, Harry, Harry.

Harry?
Che non fosse proprio l’Harry che aveva conosciuto Nat quella mattina? Fissò il ragazzo con più attenzione e lo riconobbe. Era proprio lui, e stava per passare davanti al cancelletto del suo palazzo. Voleva aiutarlo e senza pensarci due volte corse dentro casa e si precipitò al citofono. Schiacciò il pulsante con scritto Cancello e tese l’orecchio. Quanto lo sentì richiudersi pesantemente trasse un sospiro di sollievo.

Ce l’aveva fatta! 



CIAO RAGAZZEEEEE :) 

Scusatemi se nel primo capitolo di questa specie di storia non mi sono presentata ma dovevo ancora capire bene come funzionasse EFP, scusatemi c: 
Allooora, che ne dite? Che ne pensate di Natalie? Simpatica? c: Mi somiglia molto, ahaha xD 
E cosa pensate che succederà con Harry? E con Matty? Ve lo siete già dimenticato? 
Lo scoprirete nel prossimo capitolo! :D 

Lasciatemi un commentino, pleasee. 

Vostra, 

Sunshine. 


  
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