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Autore: xla    15/11/2012    1 recensioni
Tutti hanno un cuore, bisogna solo saperlo usare.
Ecco di cosa era certo Gerard. Di questo. Degli occhi di Bert, e del cuore di Frank.
[Revenge]
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: I My Chemical Romance, in questo caso, nello specifico, Gerard Way e Frank Iero, non mi appartengono. La storia è totalmente inventata, non scritta a scopo di lucro. Ed ogni cosa presente nella storia inerente o riferita a fatti o persone o azioni reali è totalmente causale.

Titolo: Pills
Fandom: My Chemical Romance
Autrice: xla
Beta: autobeta (e che gli Dei greci ce la mandino buona O.o)
Pairing: Bert/Gerard – Frank/Gerard
Rating: Arancione
Avvertimenti: /
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale.
Intro: “Tutti hanno un cuore, bisogna solo saperlo usare.” [Revenge]
Note: Penso che si possa tranquillamente dire che sia una storia abbastanza arrabbiata e stanca. Sì. Stanca.
Visto che non so che altro dire in merito senza finire per scrivere la Divina Commedia Frerardiana- cosa che, sinceramente, studierei ben volentieri, vi offro una teglia di cupcakes con cuore di Nutella calda e filante e vi lascio a questa piccola cosaccia.
Buona lettura <3.
xoxog

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PILLS
Parte unica

Tutti hanno un cuore, bisogna solo saperlo usare.

E poi c’è la speranza, sempre viva in Gerard, che Bert possa. Possa… che Bert possa cosa, Gerard?
Bert gli era sempre piaciuto per il suo modo di fare. Per il suo unico modo di fare, che lo rendeva irresistibile davanti ai suoi occhi. Mentre questi erano catturati e tenuti prigionieri da quelli di Bert.
Andava tutto bene tra di loro. La loro amicizia era okay. Il loro rapporto, lo era. Sì, eccome. Mh-
Gee respirò quasi tremando e si pulì il naso alla meglio con la manica della giacca.
Andava tutto bene. Tutto così fottutamente bene. Tutto.
Si pulì gli occhi, sporcandosi le mani di rosso.
Gerard sperava che Frankie non lo venisse a sapere. Frankie. Oh. Piccolo Frankie.
La porta del tourbus si aprì, e Bert guardò il moro.
-Stai piangendo… -
Cazzo.
-Mh? No. Per niente. – pregò che la voce fosse più convincente alle orecchie dell’altro che non com'era stata alle sue.
-No. Sto cazzo, Gee. Stai piangendo! – si era avvicinato.
Gli occhi di Bert, oh, quei bellissimi occhi dell’inferno, stavano ferendo Gerard ancora prima della voce.
-Cosa cazzo ti prende? – Gee sapeva che non voleva una risposta – Si può sapere, che hai? Non capisco! –
L’altro notò cosa aveva in mano. Oh, no…
-E’ tutto okay, Bert. Davvero! –
-Devi stare calmo! –
Come cazzo faceva, a stare calmo, con lui che urlava sempre per nulla? Per un respiro sbagliato, per un’occhiata non intensa come voleva lui, per una carezza troppo lunga, per le mani di Gee. Le mani gelide di Gerard. Mani sporche di ombretto rosso e di china.
Gerard avrebbe voluto dirgli perché stava piangendo. Era stanco. Era stufo. Non ne poteva più. Perché non potevano stare tranquilli, per una sera, senza urlarsi contro?
-Ecco. Tieni! –
Gerard guardò le pillole. No. Ma le guardava. Disgustato. Non potevano essere la soluzione a tutto. Non erano una soluzione!
-Gee… Poi starai meglio. Lo sai. Devi solo… prendere queste… -
Esitò un attimo di troppo…
-Porca puttana, Gerard! Che cazzo mi guardi con quella faccia di merda? Cosa cazzo sei da essere sempre arrabbiato e incazzata, eh? Che problema hai? Hai problemi, eh? Bene, queste sono la tua soluzione – gli sventola, sotto il naso, il sacchetto di pillole.
-Sto bene. Okay? Sto calmo. – non voleva prendere quella roba. Non ancora.
La faccia di Bert fece una smorfia – Ancora non hai capito che, senza di queste, non sei nulla? Per chi pensi che io faccia tutto questo, per chi pensi che lo abbia sempre fatto, mh? Per te, Gee, solo per te! Per aiutarti! Per farti stare bene! E tu, mi ripaghi così? – ringhiò – Sei sempre incazzato col mondo. Tutti ti odiano, eh? Tutti sono brutti e cattivi, vero, tesoro? Ma non sarà che quello che non riesce a fare un cazzo, sei tu, Gee? Te lo sei mai chiesto? –
Bert vide Gerard portarsi le mani sul volto e chinarsi. Nelle proprie urla, a stento aveva sentito i singhiozzi. Lo amava. Amava quel piccolo poeta maledetto. Ecco perché faceva tutto questo. Perché lo amava cazzo. Avrebbe fatto ogni cosa per lui.
Gerard si sentì prendere per un polso e trascinato sui gradini del tourbus dei The Used.
-Vieni! –
-Bert... –
Si girò, fulminandolo con gli occhi.
I loro volti erano vicinissimi. La voce di Gerard era andata via, così come il colore negli occhi di Bert. Era fatto. Gerard non si stupì. Non s’impaurì. Lo amava. Ma in quel momento, non provò nulla.
La porta si chiuse, con i due ragazzi dentro.
Gerard non vedere così quegli occhi. Erano così belli, perché nasconderli così?
-Bert… -
-Uh? – alzò la testa dal suo petto, dopo l’ennesimo bacio sulla pelle sudata.
-Ti piacciono, i miei occhi? –
Questi sorrise, come solo lui sapeva fare.
-Oh, tesoro. A me piace tutto, di te… - lo morse su un fianco, e Gerard non poté non gemere.
Sì sentì prendere per i fianchi e voltare.
Le sue unghie gli graffiavano questa carne.
Le proprie mani stringevano le lenzuola.
I suoi occhi non c’erano più.
I propri, stavano ancora piangendo.

Frank sentì qualcuno bussare. Quando andò ad aprire, sotto la pioggia di quella notte, vide Gerard bagnato, tremante, che piangeva.
-Gee… -
Gerard lo abbracciò, stringendosi a lui.
-Cos- Gee, cosa è successo? –
Gee non rispondeva. E Frank decise di portarlo dentro il tourbous, chiudere la porta e farlo sedere.
-Ti porto qualcosa di caldo, aspet-
Guardò le mani pallide del cantante. La sua testa che si alzava. Quegli occhi tristi, spenti. Disperati. Occhi così belli non dovrebbero mai piangere. Chiunque con un poco di cuore lo sa. Frank sospirò: forse non tutti, sanno come usarlo.
-Non mi lasciare… per favore… -
Frank si chinò verso di lui, abbracciandolo forte.
-Sssh! No, Gee, non vado via. –
-Io. Io… scusa.-
-Scusa? Cosa? –
-Per essere stato un totale idiota! Per aver preferito Bert! Per non essermi reso conto prima che-
Le labbra di Frank, dopo tutte quelle lacrime, avevano il sapore più dolce che Gerard avesse mai assaggiato.
-Frankie… -
Sorrise. Oh, sorriso di zucchero.
-Non sei un idiota. Non era Bert. Era la droga, Gee. La droga. –
-Non… non… non mi odi? – era spaventato.
-No. Di più! Io ti amo, Gee! –
Gli carezzò i capelli, facendogli poggiare la testa sul petto. Lì. Eccolo. Lì. Sì. Il cuore di Frankie.
Gerard sapeva che anche Bert ne aveva uno. Forse però non sapeva come si usasse. Oppure… non sapeva di averlo. Quelle pillole avevano troppa importanza. Più degli occhi di Gerard. Più di Gerard stesso.
Ma Frank. Oh, Frankie era tutt’altra cosa. Era questi occhi grandi e languidi. Era questo sorriso dolce. Era questo cuore che batteva forte.
-Posso dormire con te, stanotte, per favore? –
Fosse stato chiunque altro, fosse stata una persona sana di mente, lo avrebbe mandato a fanculo e buttato fuori.
Ma Frank non era chiunque altro, non era una persona sana di mente. Cazzo, persino lui si sarebbe mandato a fanculo da solo!
-Sì, Gee. Sempre. –
E Gee poté chiaramente sentire quei battiti diventare più forti, quando gli baciò il petto, all’altezza del cuore.

Fine

   
 
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