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Autore: Dama delle Comete    17/11/2012    1 recensioni
Sette capitoli, sette episodi, due vite.
Dal prologo:
"Tra le braccia teneva delicatamente avvolto in una piccola coperta verde chiaro il nuovo nato, ma infagottato com’era non si vedeva nemmeno. Si avvicinò al letto, da cui la madre tese le braccia, accolse il fagottino in grembo e fece segno alle altre due di avvicinarsi; le due anziane si misero vicino a lei, una per parte, e finalmente Sha vide per la prima volta suo nipote.
Era bellissimo, aveva un faccino pallido, il nasino piccolino e sulla testa aveva un ciuffetto di capelli biondi. Ma soprattutto, due occhi stupendi: azzurro cielo, che probabilmente sarebbero diventati ancora più belli col tempo".
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Link, Princess Zelda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO


 

Il tempo minacciava pioggia quel giorno freddo, ma le gocce non si erano ancora fatte vedere.
In una delle tante casette colorate di Oltrenuvola una vecchietta non si stava preoccupando affatto del tempo, almeno non molto. La signora Shand, chiamata da tutti “Sha”, prese l’amato scialle color sabbia, sperava che la riparasse dal freddo di quel giorno, ma soprattutto che la confortasse e le trasmettesse un po’ di calma con tutta la sua cara vecchia sciallosità da indumento nonnesco.        
Uscì di casa correndo impacciatamente, con il passo tremulo tipico degli anziani; di solito detestava mettersi a correre come una vecchia pazza, ma l’urgenza e l’eccitazione gliel’avevano fatto dimenticare. Corse per un paio di minuti, giusto il tempo di arrivare fino alla casa della sua vecchia (in tutti i sensi) amica Vanla. Durante il tragitto gli abitanti che si erano arrischiati a uscire per una passeggiata mattutina nonostante il freddo l’avevano effettivamente guardata come se fosse stata una vecchia pazza. Sha non ci aveva fatto caso, ma si era fatta un’idea di quello che avevano pensato guardandola.

****

Rallentò ansimando e si ritrovò davanti a una porta verde: era arrivata. Bussò freneticamente finché non venne aperta, si affacciò  una testa tozza ricoperta da una chioma scompigliata: Vanla amava dormire fino a tardi. La testa si stropicciò gli occhietti piccoli che aveva e scrutò l’amica con fare irritato.
- Si può sapere che ci fai qui a quest’ora? Lo sai che io dormo adesso!
- È urgente!!
Vanla la fissò arrabbiata:- Torna più tardi.
Sha esplose:- Accidenti, Va! Non ho corso come una matta solo per dirti una sciocchezza, lo sai che non lo farei mai!
La dormigliona sospirò: sentire il soprannome affibiatole da Sha quando erano piccole l’aveva calmata. Lo stesso non si poteva dire con lei.
Decise di essere cortese:- Oh, scusami, sai che se mi svegliano presto do di matto. Accomodati.
Sha, un po’ sorpresa per l’improvvisa gentilezza ma sollevata, entrò nel salottino pieno zeppo di cianfrusaglie e si sedette sul suo posto preferito: una vecchia poltrona gialla tutta bucherellata. Vanla, dopo aver tirato fuori da chissà dove una teiera di tè al mirtillo insieme a due tazzine ed essersi accomodata su un divano che aveva più anni di lei, le chiese pazientemente:- Allora, qual è questa notizia così importante?
Sha si prese un po’ di tempo prima di rispondere: aveva ancora il fiatone. Si sistemò meglio sulla poltrona, lisciò il vestito verde salvia che aveva infilato in tutta fretta quella mattina, sorseggiò lentamente il tè nella tazza dipinta a triangoli e annunciò solennemente:- Mia figlia stamattina ha partorito… - Non ebbe nemmeno il tempo di finire che il grido entusiasta di Va esplose risuonano in tutta la casa:- HA PARTORITO?! OH, SHA, MA È UNA NOTIZIA FANTASTICA!
Si accorse troppo tardi di quel che aveva fatto, arrossì per un attimo e poi chiese con un sorrisone:-  Maschio o femmina?
L’anziana, ora nonna, rispose commuovendosi:- Maschio!
Vanla emise un gemito di tenerezza e sospirò sognante: non aveva mai avuto l’occasione di diventare nonna, come invidiava l’amica!
Sha ebbe un’idea:- Ma perché non vieni a casa mia?! Devi assolutamente vederlo, neanch’io l’ho ancora visto, sono subito corsa da te… E poi sono fuori da un po’, sarà meglio
tornare - aggiunse subito.

- Giusto! Ottima idea, andiamo?

****

Le due anziane, dopo una camminata frettolosa, arrivarono davanti alla casa di Sha. Lei abitava lì con sua figlia e il suo genero, era stato lui a insistere, così avrebbero potuto essere più vicini a lei, nel caso di un suo bisogno…  “Ora si aggiungerà anche mio nipote!” Pensò felicemente. Dopo essere entrate in casa, aprì delicatamente la porta della camera da letto della coppia ed entrò con Va.
Nella stanza la grande finestrona era socchiusa ed era presente una piacevole corrente: almeno non faceva più freddo. Mirva, pallida ma felicissima, era distesa sul letto matrimoniale, i capelli castani e spettinati che giacevano disordinatamente sul cuscino. Sorrise debolmente alle due che erano appena arrivate e mormorò a Sha:- Ci hai messo un po’, che è successo?
- Va non voleva saperne di sentire cosa avevo da dirle, quella pigrona!- ridacchiò rivolta verso all’altra signora, che la sgridò furiosamente con un’occhiataccia.
- Umpf! Ma lasciamo perdere… Congratulazioni!
- Grazie, alla fine ce l’ho fatta.
- Ah, già, come l’avete chiamato? Dov’è? Posso vederlo? - chiese ansiosa.
- Ah, ah, aspetta un minuto, adesso è con Liswa, di là - spiegò la nuova madre.
Liswa, la migliore amica di Mirva, era una donna deliziosa. Un po’ bassina, magra e con i corti capelli biondi sempre puliti, vaporosi e profumati di primule, era adorata e corteggiata da molti uomini di Oltrenuvola. Lo sapevano tutti che lei era una delle migliori donne a cucinare: erano famosissimi i suoi biscotti alle more. Era buonissima e i bambini del villaggio erano sempre ansiosi di scoprire le sue nuove ricette. Ogni giorno la sua casa era un luogo di ritrovo e di riunione, per loro. Lei raccontava loro delle storie e loro assaggiavano e giudicavano i suoi piatti, così che avesse un parere da parte di “esperti” in materia.
“Cosa cucinerà oggi Liswa?”,  questo si chiedevano ogni giorno.
Ma, nonostante tutto questo, non si era mai sposata. Diceva cha stava ancora aspettando l’uomo perfetto, che a quanto pareva non aveva ancora trovato.
Lei e Mirva si conoscevano fin da piccole e la loro amicizia era continuata fino all’età adulta.

****

Proprio in quel momento entrò Liswa dalla porta affianco, quella del bagno.
Tra le braccia teneva delicatamente avvolto in una piccola coperta verde chiaro il nuovo nato, ma infagottato com’era non si vedeva nemmeno. Si avvicinò al letto, da cui la madre tese le braccia, accolse il fagottino in grembo e fece segno alle altre due di avvicinarsi; le due anziane si misero vicino a lei, una per parte, e finalmente Sha vide per la prima volta suo nipote.
Era bellissimo, aveva un faccino pallido, il nasino piccolino e sulla testa aveva un ciuffetto di capelli biondi. Ma soprattutto, due occhi stupendi: azzurro cielo, che probabilmente sarebbero diventati ancora più belli col tempo.
Sha e Vanla rimasero incantate da quel neonato e la nonna dalla gioia scoppiò a piangere a dirotto. Mai aveva pensato che sarebbe diventata la nonna di un angioletto simile. Mirva glielo diede in braccio e sorrise felice: era madre.



Angolo autrice

Eccomi qua! Sono tornata con una fanfiction a diversi capitoli, dopo una prova con una one-shot.
Volevo dire una cosa: recensite, per favore! Ho bisogno di sapere come scrivo! Potete esprimermi il vostro parere sulla grammatica che ho usato, i personaggi, la trama, le descrizioni, i dialoghi... Tutto! Quindi, scrivetemi!
  
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