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Autore: Sam_Rox88    30/06/2004    22 recensioni
E' passato un anno dalla sconfitta di Galaxia e forse sembra proprio arrivato il momento per avere una vita normale ma non è così. Un tranquillo natale si trasformerà nella nuova battaglia per fermare Wander, colui che brama le redini del destino per diventare il padrone del mondo. Insomma... roba da niente. Scommetto che ai fan di Sailor piacerà quindi recensite, vi prego!
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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LE REDINI DEL DESTINO

Primo capitolo

Wander, il nuovo nemico

Se qualcuno le avesse chiesto che cosa avrebbe fatto quell’inverno, Bunny, sicuramente avrebbe risposto che sarebbe andata in vacanza con le sue amiche e Marzio. Era passato circa un anno da quando si era conclusa la battaglia contro Galaxia e da circa un anno non aveva più rivisto Seiya, Taiki e Yaten e, da più tempo ancora non vedeva Chibiusa. Tutto, però, procedeva tranquillamente e mai e poi mai Bunny e le altre avrebbero immaginato di dover tornare ad indossare le vesti di guerriere.

Era appunto un giorno come gli altri quando giunse il momento delle vacanze di natale. Bunny, Amy, Rea, Morea e Marta si erano ritrovate al loro bar preferito dopo l’ultimo giorno di scuola e tutte avevano già un’idea di come avrebbero passato le vacanze.

Bunny: Io le passerò insieme al mio Marzio. E’ ovvio.

Rea: Tu dovresti pensare a concentrarti sugli esami invece di passare tutto il tempo con Marzio. Mi sono stancata di ripeterlo.

Morea: Tanto con Bunny è fiato sprecato.

Bunny: Esatto, proprio così. Lo studio viene dopo il mio ragazzo.

Marta: Tu, Marzio. Ormai è una storia vecchia. Sentite un po’ che cosa farò io, invece!

E così dicendo Marta si alzò in piedi con uno sguardo trionfante e l’aria di chi ha già realizzato tutti i propri desideri.

Marta: Ci sarà un provino per eleggere le Miss Natale di quest’anno! Ed io sarò una di loro. Diventerò famosa e presto sarò la più grande Idol del paese!

Le altre la guardarono perplesse e la classica gocciolina bianca comparve sulle loro teste.

Morea: Frena l’entusiasmo Marta. Non sai neanche se ci arriverai al provino!

Marta: Io ci arriverò sicuramente! Sarà il mio regalo di natale per i miei numerosissimi fans.

Bunny, Rea, Morea ed Amy si guardarono in giro e tutto ciò che videro fu il normale panorama di una caffetteria ma di numerosissima fans neanche l’ombra.

Rea: Devo dire che le tue guardie del corpo lavorano davvero bene.

Morea: Io, comunque, ho delle idee meno irrealizzabili. M’iscriverò al concorso di Petit ed ho intenzione di confezionare il mio dolce migliore: ho una ricetta segreta!

Bunny: Scusa, ma chi è Mr. Petit?

Morea: Come non lo conosci? E’ uno degli chef migliori del mondo. E’ francese. Ed ogni anno tiene qui il suo concorso natalizio dove premia il dolce migliore. Quest’anno trionferà Morea!

Proprio in quel momento, Amy, che non aveva ancora parlato perché era immersa in un suo libro… abbassò sul tavolo il grosso volume attirando così l’attenzione su di sé e dopo aver dato un grosso sospiro guardò ad una ad una le quattro amiche.

Amy: Vi dirò una sola parola: Studiare!

Le altre la guardarono con un’espressione per niente divertita.

Bunny: Non vorrai mica che passiamo l’intero natale a studiare?

Marta: Vuoi frenarci lo spirito natalizio! Io ho i miei progetti e non ci rinuncio.

Morea: Neanch’io!

Rea: Anche se… Amy può anche aver ragione da un punto di vista. Oddio, non dico che non dobbiamo divertirci ma non possiamo mica fare solo quello!

Amy: Avanti ragazze, ci divertiremo comunque!

Morea, Marta e Bunny sbuffarono ed il loro entusiasmo si abbassò a 0%.

Morea: E va bene! Faremo come dite.

Bunny: Che pizza però.

In quel momento, proprio quando le ragazze si erano rassegnate ai consigli di Amy, entrò nel bar Marzio che dopo aver salutato con un cenno del capo Ursula, corse al tavolo delle ragazze.

Marzio: Mettete da parte i libri e tutti i vostri progetti natalizi! Credo proprio che questo sarà un natale alternativo!

Bunny: Che vuoi dire?

Marzio: Voglio dire che… andiamo allo “Snow & Love”.

Marta: E che accidente è?

Marzio: Il più sensazionale, confortevole e meraviglioso centro da sci che sia mai esistito! Ho prenotato per l’intera durata delle vacanze. Non potete dirmi di no.

Bunny: Mia madre non mi lascerà mai venire.

Marzio rivolse a Bunny un grande sorriso e poi si sedette accanto a lei.

Marzio: Tua madre già lo sa. Ho fatto tutto io.

Bunny non potè credere alle sue orecchie ed abbracciò Marzio con tutto l’amore possibile dandogli poi un fecole bacio sulle labbra.

Bunny: E’ per questo che lo amo.

Marzio, quindi, guardò ad una ad una le altre con un’espressione interrogativa che aveva tutto l’aspetto di dire “Allora?”.

Amy: Devo pensarci. Ho troppo da studiare!

Marta: L’elezione delle Miss Natale!

Morea: Il concorso gastronomico di Mr. Petit!

Rea: Beh… io… comunque…

Marzio: Andiamo ragazze! Non potete piantarmi in asso!

Bunny quindi strinse ancora di più Marzio a sé di quanto non stesse già facendo prima e guardò le sue amiche con un’aria di superiorità!

Bunny: Meglio così. Vorrà dire che ci andremo solo io e il mio Marzio! Ci divertiremo… da soli!

Le altre non poterono sopportare che Bunny si sentisse migliore di loro e le prendesse in giro in quel mondo quindi, senza neanche pensarci su un minuto di più…

Rea: Io vengo!

Morea: Anch’io.

Marta: Contate su di me.

Amy: Per le vacanze di natale ho già studiato abbastanza!

Marzio aggrottò la fronte e guardò Bunny con la tipica aria “Come diavolo hai fatto a convincerle?”.

Bunny: Le solite guastafeste! Lo sapevo che avrebbero detto subito di sì.

**********

Quella stanza era tetra e l’unica cosa che vi s’intravedeva era quella luce fioca emanata dalla piccola fiaccola adiacente al muro. La fiamma era stabile, non buttava in filo di vento ma ad un certo punto qualcosa la scosse… fu un’improvvisa ventata causata dal passaggio di qualcuno. Presto s’accesero un centinaio di candele e tutto fu più chiaro. Quell’essere dal volo sfregiato e dallo sguardo maligno era in piedi dinanzi ad un piedistallo su cui poggiavano cinque basi di forma circolare. Dopo aver fissato bene quelle basi, quella creatura senza età si voltò lasciandole alle sue spalle e si portò al centro della stanza dove la luce delle candele era più intensa.

Wander: Io… Wander! L’unico… il solo… il potente! Solo io dovrò avere quelle dannate statuette! Solo io… potrò possedere le redini del destino! E questa volta… nessuno dovrà impedire i miei piani! Non ci sarà nessuno che potrà contrastare la mia sete di potere. Sarò il padrone dell’universo e niente me lo impedirà!

Il monologo si spense con una diabolica risata. Dopodiché tutte le candele si spensero e rimase accesa solo quella piccola e debole fiaccola…

**********

La giornata prometteva un’ottima partenza. Il sole era radioso ed anche se il freddo era insopportabile, le cinque ragazze insieme a Marzio, Luna ed Artemis non si lasciarono scoraggiare e prepararono tutto l’occorrente per la loro partenza. Quando furono pronte, le ragazze si diedero appuntamento davanti alla sala giochi di Moran dove Marzio sarebbe dovuto passare a prenderle.

Luna: Io non capisco… ma ce n’era davvero bisogno?

Bunny: Luna! Ti prego, te l’ho già spiegato! Marzio ha fatto tutto da solo. Ha voluto farci una sorpresa.

Rea: Ora che ci penso… non è da Marzio reagire così d’impulso.

Morea: Beh, pensiamo solo a goderci queste vacanze. Ci divertiremo un casino.

Marta: Che ne dite… lo “Snow & Love” organizza concorsi di bellezza?

Artemis: E’ da ieri sera che mi tormenta con questa storia! Vi prego, fatela smettere!

Marta diede un pugno in testa ad Artemis come era solita fare e non ebbe nemmeno il tempo di parlare che Amy la interruppe sbucando da una rivista che stava leggendo.

Amy: Potresti partecipare a Miss Slitta? C’è scritto qui… sul depliant ufficiale dello “Snow & Love”.

Le altre la guardarono con un’espressione enigmatica.

Marta: Che diavolo è Miss Slitta?

Amy: Praticamente vengono selezionate le dieci ragazze più carine dell’albergo che si iscrivono al concorso e l’ultimo dell’anno, prima della fiaccolata di mezzanotte sarà eletta Miss Slitta… colei che salirà sulla slitta di Babbo Natale, e consegnerà i regali a tutti i presenti… ah, dimenticavo… rigorosamente in costume da bagno!

Morea: Non ti conviene Marta, ti prederai un accidente!

Bunny: Sai che freddo?!

Marta: Non m’interessa! Lo farò lo stesso!

Amy: C’è anche qualcosa che può interessare Morea… in occasione della grande cena di Natale si terrà un grande ricevimento e tutti si possono divertire nel cucinare i loro piatti migliori che saranno poi ufficialmente serviti e giudicati.

Morea: Sarà un successo allora.

Rea: Sì… ma il nostro caro Marzio si è perso? Mi sto congelando!

Proprio in quel momento l’auto di Marzio si fermò davanti alle cinque ragazze ed ai due gattini e lo sportello s’aprì dall’interno mostrando un Marzio sorridente ma anche leggermente imbarazzato.

Marzio: Ho fatto un po’ tardi, lo so! Sono affranto!

Rea: Sì, ok, ti perdoniamo ma adesso facci entrare!

Marzio: Spero per voi che non abbiate portato molte cose…

A malapena riuscirono a sistemarsi nell’auto facendo in modo che le porte non restassero aperte. Marzio non riusciva nemmeno a vedere nello specchietto retrovisore tanto che l’auto era carica di bagagli. Se qualche vigile li avesse visti si sarebbero beccati una bella multa… tutto a discapito del povero Marzio ma fortunatamente non avvenne… il viaggio però non era affatto piccolo anzi, per arrivare allo “Snow & Love” occorsero un paio di soste…

Bunny: Comunque… a parte gli scherzi… si sta davvero comodi in quest’auto. Non trovate?

**********

Wander era avvolto nella sua tonaca marrone ed il suo sguardo maligno era posato su una ragazzina dai capelli castani lunghi che gli si trovava davanti. Questa era inginocchiata ai suoi piedi e non osava alzare lo sguardo su di lui che, nel fissarla si accarezzava il mento con aria pensosa fin quando dalle sue labbra non fuoriuscirono quelle parole tanto attese…

Wander: Alzati!

La ragazza, che poteva avere quasi l’età di Bunny e delle altre, si alzò in piedi e quasi senza accorgersene guardò Wander dritto negli occhi come se non avesse paura di lui.

Wander: Vedo che… non mi temi!

Questa non parlò, si limitò ad annuire e continuò a fissarlo. Lui si distolse dalla sua posizione rigida e prese a camminare verso di lei iniziando a girarle intorno.

Wander: Elizabeth, giusto?

Elizabeth: In realtà mi chiamano Liz.

Wander: Liz? Nome alquanto buffo. Allora… Elizabeth… sai qual è il tuo compito, vero?

Elizabeth: Io so solo trovarle. Non ho il potere per estrarle.

Wander: A quello ci penso io. Tu non devi affatto preoccuparti di questo. Pensa a fare il tuo lavoro e sarai ricompensata.

Elizabeth: Trovò le cinque statuette, signore!

Wander: Ed io potrò finalmente stringere tra le mani le redini del destino! Diventerò il padrone incontrastato del mondo! Hai idea?

Elizabeth non rispose e quando Wander le si fermò davanti allora tornò a guardarlo negli occhi.

Wander: Tu non devi guardarmi negli occhi! Il tuo sguardo deve essere perennemente basso dinanzi a me, capito?

E detto questo con uno strattone la sbatté a terra. Elizabeth fece per rialzarsi ma Wander glielo impedì bloccandola con un piede sull’addome.

Wander: Attenta a quella che fai signorina. Io ti uccido quando voglio, non mi faccio scrupoli.

Elizabeth: Ha bisogno di me per trovare le statuette!

Wander le tolse il piede dall’addome ed Elizabeth poté finalmente rialzarsi ma questa volta teneva lo sguardo basso e fissava il pavimento mentre il suo “signore” le volse le spalle e prese a camminare in lungo e in largo.

Wander: Sì, hai ragione. Tu mi servi… quindi farai meglio a fare bene il tuo lavoro, signorina. Mi sono spiegato?

Lei annuì debolmente.

Wander: Trovati un nome di copertura e Sali in superficie.

Elizabeth non aveva dubbi su quale nome scegliere.

Elizabeth: Liz.

Wander: Che sia!

**********

Lo “Snow & Love” era davvero imponente ed elegante come si diceva ed appena i ragazzi lo videro capirono subito che quel luogo meritava davvero di essere considerato il migliore centro da sci dell’intero Giappone. Insieme al “Sun & Love” aperto invece d’estate, costituivano il più grande e ricco complesso alberghiero del paese. Tutto era perfetto: le stanze, l’atrio, il giardino, l’area ristoro, le piste ed i numerosi servizi. Indubbiamente sarebbe stato un natale meraviglioso quello che avrebbero passato lì. Bunny n’era certa.

Una volta all’interno, non ebbero nemmeno il tempo di entrare e di rimanere a bocca aperta per la bellezza del posto, che cinque facchini s’avvicinarono a loro e presero le valigie che portavano a fatica.

Amy: Servizio eccellente.

Alla reception dell’albergo Marzio ritirò le tre chiavi delle loro stanze e portatosi in un angolo dell’immenso atrio fece le suddivisioni.

Marzio: Siamo tutti albergati al terzo piano! La vista è la migliore… ho verificato. Allora… - e consegnò una chiave nelle mani di Amy - Amy e Rea saranno nella stanza numero 308 insieme a Luna. - poi si voltò vero Morea e le diede un’altra chiave - tu e Marta dormirete nella 309 con Artemis e… - si voltò poi verso Bunny - gran finale: io e Bunny nella 310!

Stavano appunto recandosi verso le stanze quando furono fermati da un ragazzo. Questi si fermò proprio dinanzi a loro sfoderando un sorriso smagliante. Aveva dei capelli neri, cortissimi dietro, ma con dei ciuffetti fastidiosi che gli cadevano, invece, sulla fronte, arrivandogli fin sopra gli occhi, anche questi di colore scuro. Era poi vestito molto semplicemente con un maglione bianco da cui spuntava il colletto di una camicia azzurra ed un paio di pantaloni classici blu. Infine, poi, portava un paio di scarpette da ginnastica bianche e blu. Apparentemente, poteva avere la stessa età di Marzio.

Andrew: Salve, io sono Andrew ed ho il piacere di ospitarvi nel mio “Snow & Love”. Spero che questa vostra vacanza risulti essere serena e divertente altrimenti… sarete giustamente rimborsati. Non prendetemi sul serio, sto scherzando. Il vostro denaro è stato ben speso.

Tutti lo guardarono un’aria strana stile “Ma chi diavolo sei?” fin quando non fu Amy a risolvere il mistero grazie anche al depliant che, ormai, aveva completamente imparato a memoria.

Amy: Non sarai mica… Andrew Smith?

Il ragazzo fece un altro dei suoi sorrisi.

Andrew: Proprio io, in carne ed ossa e… soldi!

**********

Sydia, a volte, sapeva essere l’essere più enigmatico del mondo e la cosa bella era che non se n’accorgeva. Heles, Milena ed Ottavia l’ascoltavano e cercavano di capire le sue parole ma era tutto così apparentemente complicato. Neanche Sydia sapeva bene di che cosa stesse parlando.

Heles: Ti farò una domanda molto pratica e riassuntiva. C’è bisogno delle guerriere Sailor sì o no?

Sydia: Temo proprio che sarà inevitabile.

Milena: Era troppo bello. Un anno senza preoccupazioni. Ma cosa abbiamo fatto di male?

Heles: E’ quello che vorrei sapere anch’io.

Ottavia: E’ il nostro dovere. Se occorre l’intervento delle guerriere Sailor… allora dobbiamo intervenire.

Heles s’alzò dal divano su cui era stata seduta tutto il tempo, accanto a Milena, e prese ad andare avanti e indietro seguita dagli sguardi delle altre tre.

Heles: Dove credi che possa manifestarsi questo pericolo?

Sydia: Non ne ho idea!

Milena: Ma allora come facciamo?

Sydia: Dobbiamo solo aspettare che venga fatta la prima mossa.

Dopo qualche secondo di silenzio e di riflessione, fu Ottavia a rompere il silenzio.

Ottavia: Chiamiamo Sailor Moon e le altre.

Sydia: No. Credo che sia meglio accertarci prima della gravità di questo pericolo e dopo… eventualmente… dove noi non bastiamo, occorrerà l’intervento delle altre guerriere Sailor.

**********

Marzio e tutte le altre ragazze erano nell’ascensore per raggiungere le loro stanze al terzo piano e l’argomento che, improvvisamente, aveva sostituito lo “Snow & Love” era diventato Andrew Smith.

Amy: Ho letto che è il figlio di Philip Smith. E’ un lord inglese. Loro sembrano essere una delle poche famiglie da corte che siano rimaste. In poche parole hanno contatti con la stessa regina e tutta la famiglia reale. Il padre di Andrew è il vero proprietario di queste catene di villaggi turistici ma per l’ultimo compleanno del figlio, dopo che gli aveva regalato già una decina di auto, case e ville..., ha deciso di regalargli questo “Snow & Love”. E sembra che Andrew sappia gestirlo anche molto bene.

Morea: Quanta presunzione però… non faceva altro che vantarsi della sua ricchezza. Ma l’avete visto?

Marta: Sì… ed è troppo carino.

Rea: Per favore, Marta. E’ un povero sbarbatello lavato e ripulito! Non ha niente d’interessante.

Marzio: A me, comunque, nonostante tutto è sembrato molto disponibile.

Rea: Ci credo. Con tutti i soldi che spendiamo e che vanno a finire nelle sue tasche. Ci mancava solo che fosse antipatico.

Bunny: Io dico che è un ragazzo normale, come tutti noi. Sarà anche un po’ viziato ma credo che non sia cattivo anzi, ha un’aria molto simpatico. Dovremmo fare amicizia con lui.

Luna: Tu non ti smentisci mai, Bunny!

Artemis: A me è completamente antipatico. Non mi trasmette nulla di buono. Da quel che ne so, potrebbe essere uno dei peggiori criminali.

Amy: Adesso non ti pare di esagerare, Artemis?

Marta: Lo dice solo perché è geloso.

Proprio in quel momento, quando si trovavano tra il secondo ed il terzo piano, l’ascensore si bloccò. Il gruppo dovette fare attenzione per mantenere l’equilibrio dato il forte scossone che aveva causato quell’improvvisa frenata. Le luci si spensero tutte e rimase accesa solo la spia rossa della luce d’emergenza.

Marzio: Dev’essere andata via la corrente. Un classico di questi giganteschi complessi alberghieri. I watt consumati sono troppi. Saranno saltati i contatori.

Rea: Ma se è pieno giorno! Figurati quand’è buio!

Morea: Comunque adesso che facciamo?

Marzio: Aspettiamo! Quando razioneranno la corrente, l’ascensore ripartirà!

Bunny, istintivamente, si strinse forte a Marzio. Lui l’abbracciò nel più rassicurante dei modi.

Bunny: Non so perché ma non mi piace.

Rea: La solita fifona.

Luna: Come primo giorno direi che è fantastico.

Artemis: E’ per di più siamo al buio.

**********

Sydia: Ottavia, lo senti anche tu, vero?

Heles balzò immediatamente in piedi.

Heles: Cosa?

Ottavia: Credo che… sia arrivato il momento. Dobbiamo andare.

Milena: Sì, ma dove?

Ottavia: Lo so io.

**********

Aveva preso a soffiare un forte vento allo “Snow & Love” tanto da sembrare una vera e propria tempesta. Tutto il personale era in preda al panico. L’intero complesso si era bloccato, perfino la funicolare e la seggiovia erano improvvisamente fermi e nessuno sapeva spiegarsene il motivo. Lo stesso Andrew era rimasto sorpreso da quell’improvviso blackout.

Andrew: Che diavolo sta succedendo?

Alle sue spalle comparve una ragazza a piedi scalzi, vestita con un gigantesco maglione bianco ed un largo blu jeans che le copriva i piedi fino alle dita. Questa sembrava essersi appena svegliata e s’avvicinò cautamente ad Andrew…

Elizabeth: Ma che cos’è questo baccano? Che sta succedendo?

Andrew si voltò si scatto come se fosse arrivata la sua salvezza ma quando si accorse che era solo Elizabeth cambiò espressione.

Andrew: Ah, sei tu Liz. Che cosa vuoi? Non vedi cos’è successo? Si è bloccato tutto! E se non hai una soluzione allora faresti meglio a tornare a letto!

Elizabeth: Dio, che fratello gentile che ho!

Andrew: E come se non bastasse si è scatenata anche la tempesta!

In quel momento la figura di un uomo avvolto un una tunica marrone comparve in mezzo all’atrio dello “Snow & Love” davanti agli occhi di Andrew e di Liz.

Andrew: Oh mio Dio!

Elizabeth: Dimmi che è solo una delle tue attrattive, fratellone.

Andrew: A te sembra così?

Tutti i residenti dello “Snow & Love” si spaventarono ancora di più alla comparsa di quel misterioso essere che quando mostrò il suo volto diede la prova di non essere “normale”. Il suo volto fregiato dimostrava come la sua faccia fosse in realtà divisa a metà da una diagonale che dalla tempia gli passava sotto il naso per arrivare al collo; e come le due parti fossero tenute insieme giganteschi punti.

Wander si guardò intorno e vide la reazione di quelle persone alla sua comparsa. Senza pensarci su troppo a lungo, alzò il suo braccio destro in direzione di un gruppo di persone che si nascondeva tremante dietro ad uno dei divani. Proprio dal suo braccio partì una forte luce azzurra che squagliò completamente il divano.

Wander: E questo è solo l’inizio. Che ne dite? Ci divertiamo?

Fine primo capitolo

**********

Eccomi giunta alla fine del primo capitolo. Finalmente ce l’ho fatta… Vorrei precisare alcune cose: questa FanFiction nasce due anni fa ed in precedenza era lunga trentuno capitoli. Poi, col passare del tempo e con le adeguate correzioni sono riuscita a renderla molto più breve (una decina di capitoli) e a farne una storia ancora più bella di quella che era in precedenza senza però eliminare i contenuti di quella originale.

In più, è dedicata alla mia migliore amica Roberta (anche se lei non lo sa) che tra poco trasloca; e a Claudia che moriva dalla voglia di leggere qualcosa di mio. Ecco qua. Sei contenta Claudia?

Ringrazio poi mia mamma, che si è subita tutta questa storia senza mai lamentarsi e mi ha sopportato nelle mie crisi d’entusiasmo, mio padre che anche se dice che sto troppe ore davanti al computer non sa che lo faccio per una giusta causa, mia sorella Anna perché mi ha indotta a pubblicarla e mia cugina Rosa (che come me è troppo una fan di Sailor Moon).

Voglio mandare poi un saluto ai ragazzi che recensiscono le mie storie, in particolar modo a vale88 per quello che mi ha scritto. Sei troppo una grande, grazie!

Mi raccomando, tra poco arriverà il secondo capitolo che devo rimettere un po’ a posto. Voi intanto, fans di Sailor, che lo so che siete tantissimi, recensite e fatemi sapere cosa ne pensate. Dicono che quando si ricevono dei commenti (belli o brutti che siano… speriamo belli!) si riesce a scrivere meglio.

Adesso, io vado. Bye.

Sam_Rox88

  
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