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Autore: KuromiAkira    18/11/2012    2 recensioni
- Mei, ti va di andare a pescare, questa volta? -
L'allenatrice di Alisopoli rimase per qualche istante interdetta, a quella proposta. [Pokémon Nero/Bianco 2]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mei
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Titolo: Eterno Amore
Fandom: Pokémon Nero2/Bianco2
Personaggi: Tetsu-Tenma, Mei
Genere: sentimentale
Rating: verde
Avvertimenti: nessuno
Conteggio Parole: 1461
Note: Ispirazione improvvisa dopo aver catturato ieri di Luvdisc in Nero 2.
Come sempre, nomi dei protagonisti in giapponese, nomi di pokémon e città in italiano.
Il 'profumo di rose' a cui faccio cenno è un riferimento al nome inglese di Mei, Rosa. Sì, è una cavolata XD Però va beh.






- Mei, ti va di andare a pescare, questa volta? -
L'allenatrice di Alisopoli rimase per qualche istante interdetta, a quella proposta.
Lei e Tetsu, l'idol più famoso di Unima (cosa che aveva capito quasi subito anche se lui cercava di tenerglielo nascosto) si stavano anche quella mattina accordando per incontrarsi e Mei si stava già dirigendo verso Sciroccopoli, dato che di solito era lì che si davano appuntamento. Strada inutile, a quanto pareva.
- Non puoi? O non ti va? - mormorò il ragazzo, dall'altro lato dello schermo.
- Sì, certo. Mi stavo chiedendo se potessi tu - rispose l'allenatrice.
Tetsu sorrise. - Ho la giornata libera. E, dato che questo pomeriggio i miei fratellini reclameranno la mia presenza a casa, mi piacerebbe passare con te almeno la mattinata - spiegò, arrossendo leggermente.
- Va bene. Dove? -
- Dove vuoi tu. -
Mei si guardò istintivamente attorno.
- Beh, io ora sono a Fortebrezza... - e lì vicino, nel percorso 13, c'era un vastissima spiaggia. E, naturalmente, il mare.
Capendo, Tetsu annuì.
- Aspettami al Centro Pokémon. Ti raggiungo immediatamente! - esclamò l'idol, entusiasta.
La chiamata si concluse e Mei non faticò a immaginare il ragazzo prendere velocemente le sue cose e uscire di corsa di casa. Sorridendo, entrò nell'edificio e lo attese mettendosi, nel frattempo, a chiacchierare con un'allenatrice di passaggio.
Il rumore della porta automatica che si apriva fu coperto dalla voce di Tetsu che, appena intravista l'amica, la chiamò allegramente.
Appena entrato dovette riprendere fiato prima di salutarla per bene poiché, come Mei aveva pensato, lui era arrivato di corsa.
- Hai fatto in fretta - osservò la ragazzina.
- Non vedevo l'ora di vederti! Allora, hai già pensato a dove fermarci? -
Mei annuì e, senza dire nulla, uscì dal Centro Pokémon facendo segno di seguirlo.
Al percorso 13, i due scesero le scalinate e attraversarono lo stretto tratto di sabbia che caratterizzava la prima parte della via, dopodichè si fermarono vicino agli ombrelloni.
A quel punto Mei puntò col dito un isolotto alquanto distante dalla spiaggia.
- Dobbiamo usare surf - avvertì, prendendo una pokéball e chiamando Seel.
Tetsu osservò il pokémon: l'aveva visto varie volte durante i suoi viaggi in altre regioni ma lì ad Unima era raro trovarlo. Che l'amica lo possedesse dimostrava quanto forte e abile fosse come allenatrice e si voltò verso di lei, fissandola con ammirazione.
La ragazza non se ne accorse e salì sopra il pokémon. - Sali - disse.
Il ragazzo di irrigidì al pensiero, ed esitò. Salire su quel Seel voleva dire sedersi molto, molto vicino a Mei!
- Hai con te un pokémon che possa nuotare? - chiese allora lei.
Tetsu ci pensò qualche istante, arrossendo. - N-no, in effetti - e rise per l'imbarazzo, grattandosi la nuca.
Mei sorrise. - Allora non hai altra scelta. Sali dietro di me -
Lui avvampò e annuì, evitando di guardarla. Non era nulla di così eccezionale, eppure per Tetsu era fonte di agitazione: Mei, in generale, lo turbava sempre in qualche modo.
Inizialmente aveva dovuto abituarsi a sentire la sua voce, poi al pensiero di incontrarla, poi aveva esitato un po' prima di proporle qualche scambio di pokémon.
E proprio quando era riuscito a mantenere la calma in tutto questo... lei proponeva qualcosa di nuovo! Ma, alla fine, la colpa era solo sua: non era normale imbarazzarsi per ogni piccola cosa che la riguardasse. Con gli altri non aveva mai fatto così.
In ogni caso riuscì a salire con un certa naturalezza.
Seel andava piuttosto piano e, per fortuna o per sfortuna, Tetsu non ebbe bisogno di reggersi alla proprietaria del pokémon. Ma da quella posizione sentiva chiaramente il profumo della ragazza, un lieve e gradevole profumo di rose e, a causa del movimento delle onde, ogni tanto la schiena della ragazza gli sfiorava il petto.
Per tutta la durata del tragitto l'idol rimase in silenzio, rosso in volto e con la mente che faticava a formulare un qualsiasi pensiero. Poi, finalmente arrivarono all'isolotto.
Da lì si intravedeva la spiaggia da dove erano arrivati ma le persone e gli allenatori erano solo delle piccole ombre scure.
- Wow - mormorò ammirato lui.
- Bello, vero? Non ci sono alberi ma oggi non fa particolarmente caldo. Vengo sempre qui in cerca di pokèmon, che voglia pescare -, e si voltò dietro di lei, osservando la fitta erba che si estendeva per tutto l'isolotto, -...o semplicemente di camminare - concluse.
- Non avevo mai notato questo posto. Grazie per avermici portato. -
Mei sorrise e prese il Super Amo. - Facciamo a gara? - propose.
Tetsu rimase stupito ma, per quanto l'amica potesse essere dolce e gentile, era pur sempre un'allenatrice di Pokémon e, per questo, competitiva.
- Lo sai che sono un pescatore esperto, vero? - l'avvertì, ghignando a sua volta.
- Proprio per questo dovrò impegnarmi al massimo. Il bello è questo, no? - e lanciò la lenza.
Nonostante la sfida lanciata, i due non si curarono molto degli ami: iniziarono a chiacchierare, approfittando delle ore a disposizione, per gran parte del tempo.
Tetsu le parlò dei suoi viaggi. Non disse mai in cosa consisteva il suo lavoro e Mei, che comunque sapeva molto bene che l'amico, in realtà, era il Tenma che vedeva spessissimo in televisione, aveva sempre evitato di chiederglielo apertamente, rispettando così il suo desiderio di tener nascosta la verità.
La ragazza, dal canto suo, raccontava del suo di viaggio che, per quanto comprendesse solo Unima, era stato avvincente e ogni tanto pericoloso.
- Mi piacerebbe visitare altre regioni - aveva infine detto Mei. - Devono essere stupende. Sai che ho conosciuto la campionessa della Lega di Sinnoh? -
- Shirona? So che ogni tanto si fa ospitare da una dei Superquattro di Unima. Sono molto amiche -
- Quale delle due? -
- Cattleya. Gestisce il maniero lotta a Johto e Sinnoh. Per questo si conoscono. Ci hai lottato? Contro Shirona, intendo. -
Mei annuì. - E devo ringraziarla, perché ho imparto molto, anche se mi ha sconfitta. Per questo... mi chiedevo quanti altri allenatori ci sono, nel mondo... vorrei battermi contro tutti loro - mormorò, guardando l'orizzonte con aria assorta.
Anche Tetsu si voltò nella stessa direzione. - Ti ci porterò. Un giorno. - già, quando avrà il coraggio di dirle la verità e... beh anche di invitarla veramente a viaggiare con lui. Dopo qualche secondo di silenzio riprese a parlare. - Ultimamente sono così impegnato che penso che una pausa non mi farebbe male. Se prendessi un anno sabbatico e partissimo insieme? - chiese, guardandola. Sorrideva, ma sentiva il cuore battere a mille dall'agitazione.
- Mi piacerebbe. Ma tu ami lavorare, riusciresti davvero a staccare per un anno? -
Lui rise. - Per questo ho detto 'un giorno'. Ma, per viaggiare insieme te, sarei capace anche di licenziarmi direttamente! -
Anche Mei ridacchiò, consapevole che, prima di tutto, lui avrebbe dovuto dirle la verità sul proprio impiego.
Un rumore familiare interruppe la conversazione. Mei vide, attorno all'amo, un piccolo vortice. Dopodichè qualcosa cominciò a tirare dall'esca.
- Un pokémon! - esclamò, tirando a sua volta dalla propria parte.
Tetsu osservò con attenzione, rendendosi conto che, per la prima volta nella sua vita, non aveva prestato attenzione alla pesca.
- Ti aiuto? - chiese.
- No, ce la faccio - rispose lei e , infatti, poco dopo riuscì a riavvolgere l'amo su cui era impigliato di piccolo pokémon rosa a forma di cuore. Un Luvdisc.
L'allenatrice non ci mise molto a catturarlo, fortunatamente aveva un pokémon capace di paralizzare i nemici.
- Preso! - esultò, alzando in aria la pokéball.
- Formidabile! - si complimentò Tetsu, quasi in adorazione. Poi, prima di rendersene veramente conto, aggiunse: - Si dice che questo pokémon doni alle coppie che lo trovano l'eterno amore... - e subito dopo sussultò, rendendosi conto che in quella situazione quella frase era fraintendibile.
Mei lo guardò seria per qualche secondo, poi gli porse la pokéball. - Tieni, te lo regalo. -
- Cosa? C-cioè, mi fa piacere ma... perchè? -
- Perché magari ti porterà fortuna - rispose lei, senza esitazioni.
L'idol temette che, con l'uscita che aveva fatto poco prima, Mei avesse capito che lui fosse innamorato di qualcuno. Cosa vera, peccato che quel qualcuno fosse la stessa Mei, cosa che la ragazza nemmeno immaginava!
- Ma... non ho con me pokémon con cui scambiarlo - obbiettò Tetsu, abituato a dare a sua volta un pokémon in cambio.
Mei sorrise. - Vorrà dire che mi darai il prossimo che pescherai. -
- Grazie - bisbigliò in risposta Tetsu, fissando il dono, ora nelle sue mani. E sperò con tutto sé stesso che la diceria su Luvdisc fosse vera e che valesse anche per le coppie non ancora fidanzate.
  
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