Titolo: Punizione
Fandom: Inazuma Eleven
Personaggi: Burn (Nagumo Haruya), Gazel (Suzuno Fuusuke)
Genere: generale
Rating: verde
Avvertimenti: nessuno
Conteggio Parole: 459
Note: Sinceramente non ricordo se la Aliea Gakuen sia effettivamente una scuola o no, ma va beh, al limite inserisco tra gli avvertimenti un 'what if' che risolverà tutto XD
Comunque nulla, è una cavolata. Non avevo ispirazione ma avevo voglia di scrivere su questi due. Tutto qui.






Benché la Aliea Gakuen fosse nata non tanto come scuola, ma come struttura di allenamento e potenziamento per squadre di calcio, aveva comunque una sua scuola con insegnanti,corsi e, naturalmente, regole ferree. Regole che prevedevano punizioni, in caso di trasgressione.
E se c'era uno studente con tanto coraggio e sconsideratezza da infrangere tali regole, quello era sicuramente Burn.
Il ragazzino dai capelli rossi si ritrovò quindi, a pochi giorni dall'inizio dei corsi, a dover pulire non solo l'aula, ma anche l'intera ala dov'era situata tale stanza. Anche a costo di saltare gli allenamenti, che dovevano iniziare proprio quel pomeriggio.
Non aveva nemmeno cominciato, che subito iniziò a sbuffare e a lamentarsi, gettando a terra lo straccio che finì ai piedi del compagno di classe ma in un certo qual modo rivale nello sport, Gazel. Quest'ultimo osservò per prima cosa il panno bagnato a pochi millimetri dalle sue scarpe, poi alzò gli occhi su Burn, squadrandolo con un espressione vagamente infastidita.
- Pulisci come si deve - disse gelido.
- Non finirò mai entro stasera! - sbottò l'altro. Faceva tanto il gradasso, di solito ma, come Fuusuke stava notando in quel momento, la poca voglia (e capacità) di fare pulizie lo stava conducendo all'esasperazione.
Haruya, infine, ebbe un'idea. - Dato che sei qui, perché non mi aiuti? -
Suzuno lo guardò perplesso. Poi ghignò. - Non sono io quello in punizione e devo andare agli allenamenti. E poi mi dici perché dovrei farlo? -
Nagumo sbuffò. - Per amicizia? - se mai si potesse chiamare così il loro rapporto. In effetti, Gazel gli stava sull'anima a causa dell'atteggiamento freddo e imperturbabile. Però si era reso conto che aveva passato fin troppo tempo a provocarlo, in quei giorni. Divertendosi, tra l'altro.
Il ragazzo dal capelli azzurri lo guardò come se avesse detto che il cielo è verde.
- Cameratismo? Pietà? No, aspetta, la pietà non la voglio... non so, senso di competizione? - provò allora Haruya.
Fuusuke continuò a stare in silenzio e a fissare l'altro come se fosse un pazzo. Burn cominciò a pensare che nessuna di quelle parole fosse conosciuta dal ragazzo che aveva di fronte. Possibile che non provasse sentimenti? Eppure, ogni tanto, nei giorni scorsi aveva reagito alle sue provocazioni.
- Nemmeno odio? - scherzò, ormai rassegnato al dover sgobbare fino a sera in quella stanza.
A quel punto Suzuno inarcò un sopracciglio. - Dovrei aiutarti perché ti odio? -
Haruya alzò le spalle, pur rendendosi conto dell'assurdità della cosa. Poi sbuffò nuovamente e si mise a spazzare a terra, lamentandosi ancora di dover saltare gli allenamenti.
Poco dopo, però, Gazel raccolse lo straccio da terra e si mise a pulire i vetri, senza dire una parola, e senza che il ragazzo dal capelli rossi chiedesse spiegazioni.