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Autore: Columbrina    25/11/2012    1 recensioni
“Per l’amor del cielo, Seifer! L’esame per diventare SeeD è alle porte e Squall ha bisogno di essere costantemente seguito”
“Peccato non sia questo il modo in cui lei vorrebbe che sia seguito…”
“Sono insinuazioni gravi le tue”
“La verità allora è grave, non trova?”
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quistis Trepe, Seifer Almasy
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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L’alunno preferito
 

 
Quistis Trepe era persa in una fervida contemplazione che andava oltre l’ambito che Seifer definiva beffardamente con il sadico termine professionale, che profanava la moralità dell’insegnante che saturava lo sguardo di disdegno e faceva indigestione di verità, per poi andarsene con i cocci dell’integrità completamente stravolti nelle sue mani.
Erano quelle le situazioni in cui Seifer trovava maggiore beatitudine, uno spiraglio sadico che dispensava solo ed esclusivamente a Quistis, ricattandola silenziosamente con altrettanti sguardi e sorrisi trasversali ed eloquenti.
Lei non ci avrebbe fatto caso, almeno fino alla fine della sessione di allenamento di Squall.
Fingeva di non essere egoista e lanciava distrattamente occhiate al di là della linea del cielo, come fosse assorta da pensieri a dir poco assillanti; Seifer stava appoggiato a una colonna, con le braccia conserte e le gambe che reggevano il peso corrotto dal sadismo che attraversava gli occhi, in cui annegava la snella e meditabonda figura di Quistis, che dava l’idea di essere moralmente impeccabile.
Seifer rise.
Lo sguardo di Quistis era evidentemente saturo di corruzione, nel contemplare così assiduamente uno studente verso il quale dispensava sempre una buona dose di nepotismo, quando era solo un amore disinteressato e nonostante trovasse molto fascino nel proibito doveva ammettere che era davvero infattibile, quindi doveva imparare a farlo rimanere nei ranghi utopistici della sua mente; ma come poteva riuscirvi se il cuore fremeva per uscire fuori?
Seifer si chiedeva cosa vi trovasse in Squall.
Non era particolarmente loquace, eppure non gli bastava molto per farsi capire; non aveva attitudini speciali, eppure tutti riponevano le loro speranze in lui; aveva il volto sfregiato in malo modo, eppure era quello il punto di svolta del suo magnetismo; non era carismatico oltremodo, eppure Quistis lo guardava con occhi scintillanti di languore. E, come lui, anche Quistis era un caso perso.
Quando la sessione di allenamento finì, Squall le passò accanto e lei non riuscì a dirgli nulla, tanto era suggestionata da quello sguardo sfregiato e impassibile, che non dava conto a nessuno.
Seifer si mosse furtivamente, scivolando nell’aria come fosse tangibile sotto i suoi piedi, mettendosi dietro Quistis in modo che potesse inspirare a fondo la sua poca credibilità e beandosi del suo delizioso disagio.
“Prof, non si fa così…”
Quell’impeccabile volto, sempre ligio al dovere, sussultò; giostrato dal sorriso trasversale, malefico di Seifer, anche lui impassibile… Ma in modo diverso, che a Quistis non stava bene per niente, come se boicottasse la sua posizione.
“Non ti seguo…”
“La capisco… E’ troppo impegnata a seguire il suo alunno preferito
Lo sguardo impeccabile lasciò posto a una nuova pelle, come se fosse andato in pezzi come la porcellana che si adagiava sul suo viso come una patina perfetta, palesando la sua poca credibilità e mandando in confusione la falange oplitica di utopie che partì all’attacco per sabotarla e prendersi gioco di lei.
“Per l’amor del cielo, Seifer! L’esame per diventare SeeD è alle porte e Squall ha bisogno di essere costantemente seguito”
“Peccato non sia questo il modo in cui lei vorrebbe che sia seguito…”
“Sono insinuazioni gravi le tue”
“La verità allora è grave, non trova?”
Quistis, per non palesare il cedimento, rivolse a Seifer uno sguardo arcigno, come se fosse diretto a un alunno più che alla persona che si celava dietro la semplice divisa.
Perché Quistis non l’avrebbe mai guardato in modo metafisico, oltre la cicatrice che era così uguale a quella di Squall, oltre la persona che gemeva, soffocata dall’uniforme e dal fatto che non riusciva a chiamarla per nome. Seifer andava letteralmente in bestia.
“Stia tranquilla, prof…” esordì Seifer, passandole accanto con respiro di scherno “Il suo segreto è al sicuro con me”
 
   
 
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